My Dress-Up Darling: prime impressioni sulla seconda stagione
La nuova stagione è in corso e disponibile su Crunchyroll
di Ironic74
Trama della prima stagione. Wakana Gojō è un liceale di quindici anni che in passato è stato traumatizzato a causa delle sue passioni. Questo incidente l'ha trasformato in un recluso, finché un giorno non ha incontrato Kitagawa, una gyaru molto socievole che è il suo completo opposto. Presto i due si trovano a condividere le loro passioni, facendo nascere un rapporto piuttosto bizzarro.

Il vero punto di forza della serie risiede nella capacità di mostrare le insicurezze di Gojo e il carattere solare di Marin, creando una dinamica equilibrata e autentica tra i due. La loro crescita personale e la delicata costruzione della storia d’amore emergono attraverso momenti buffi ma anche profondamente realistici, rendendo il loro rapporto credibile e dolce. Dal punto di vista tecnico, CloverWorks conferma la sua eccellenza con un’animazione espressiva che riesce a valorizzare le emozioni dei personaggi, in particolare nei momenti di nervosismo e imbarazzo.

La serie affronta anche temi importanti come l’inclusione, l’accettazione della diversità e la promozione di un cosplay aperto e inclusivo, aggiungendo così un valore significativo alla narrazione. Non manca, naturalmente, il consueto fanservice ecchi, che però si integra in modo delicato e mai invasivo, grazie al rispetto e all’intimità che legano Marin e Gojo, i quali utilizzano il cosplay come un mezzo per avvicinarsi e comprendersi meglio.

In sintesi, My Dress-Up Darling stagione 2 mantiene viva la magia della prima stagione, combinando umorismo, emozioni e crescita personale in una storia che continua a intrattenere ed emozionare.
La sigla di apertura è "Ao to Kirameki" di Spira Spica, e la ending è invece "Kawaii Kaiwai" di PiKi, un gruppo formato da Karen Matsumoto (di FRUITS ZIPPER) e Haruka Sakuraba (di CUTIE STREET). A colpire il fandom musicalmente è stata sicuramente la seconda, un brano J-Pop divertente, vivace e ritmato con un arrangiamento che sembra ispirarsi alla disco di fine anni '70 / inizio anni '80.
La parte video è davvero coloratissima e molto particolare. Riesce in pratica a trasmettere il mood nostalgico della canzone ma in maniera stilosa e assolutamente kawaii. Non c'è da meravigliarsi, d'altronde il tutto è stato curato da un team di animazione guidato dal duo Vivinos / Qmeng, due artisti coreani di cui sicuramente qualcuno di voi conoscerà la piuttosto famosa webserie Alien Stage.