Dopo una pausa di tre anni, torna con i primi due episodi la seconda stagione di My Dress-Up Darling, adattamento animato del manga di Shinichi Fukuda, edito in Italia da J-POP Manga. La serie riprende subito il suo mix irresistibile di comicità e tenerezza, utilizzando la passione per il cosplay come filo conduttore. Marin Kitagawa e Wakana Gojo tornano protagonisti, alle prese con le loro goffe e sincere situazioni sociali che strappano risate genuine senza mai cadere nel ridicolo, anche quando il fanservice diventa parte integrante delle gag.
Il vero punto di forza della serie risiede nella capacità di mostrare le insicurezze di Gojo e il carattere solare di Marin, creando una dinamica equilibrata e autentica tra i due. La loro crescita personale e la delicata costruzione della storia d’amore emergono attraverso momenti buffi ma anche profondamente realistici, rendendo il loro rapporto credibile e dolce. Dal punto di vista tecnico, CloverWorks conferma la sua eccellenza con un’animazione espressiva che riesce a valorizzare le emozioni dei personaggi, in particolare nei momenti di nervosismo e imbarazzo.
La serie affronta anche temi importanti come l’inclusione, l’accettazione della diversità e la promozione di un cosplay aperto e inclusivo, aggiungendo così un valore significativo alla narrazione. Non manca, naturalmente, il consueto fanservice ecchi, che però si integra in modo delicato e mai invasivo, grazie al rispetto e all’intimità che legano Marin e Gojo, i quali utilizzano il cosplay come un mezzo per avvicinarsi e comprendersi meglio.

In sintesi, My Dress-Up Darling stagione 2 mantiene viva la magia della prima stagione, combinando umorismo, emozioni e crescita personale in una storia che continua a intrattenere ed emozionare.
La sigla di apertura è "Ao to Kirameki" di Spira Spica, e la ending è invece "Kawaii Kaiwai" di PiKi, un gruppo formato da Karen Matsumoto (di FRUITS ZIPPER) e Haruka Sakuraba (di CUTIE STREET). A colpire il fandom musicalmente è stata sicuramente la seconda, un brano J-Pop divertente, vivace e ritmato con un arrangiamento che sembra ispirarsi alla disco di fine anni '70 / inizio anni '80.
La parte video è davvero coloratissima e molto particolare. Riesce in pratica a trasmettere il mood nostalgico della canzone ma in maniera stilosa e assolutamente kawaii. Non c'è da meravigliarsi, d'altronde il tutto è stato curato da un team di animazione guidato dal duo Vivinos / Qmeng, due artisti coreani di cui sicuramente qualcuno di voi conoscerà la piuttosto famosa webserie Alien Stage.
Trama della prima stagione. Wakana Gojō è un liceale di quindici anni che in passato è stato traumatizzato a causa delle sue passioni. Questo incidente l'ha trasformato in un recluso, finché un giorno non ha incontrato Kitagawa, una gyaru molto socievole che è il suo completo opposto. Presto i due si trovano a condividere le loro passioni, facendo nascere un rapporto piuttosto bizzarro.

Il vero punto di forza della serie risiede nella capacità di mostrare le insicurezze di Gojo e il carattere solare di Marin, creando una dinamica equilibrata e autentica tra i due. La loro crescita personale e la delicata costruzione della storia d’amore emergono attraverso momenti buffi ma anche profondamente realistici, rendendo il loro rapporto credibile e dolce. Dal punto di vista tecnico, CloverWorks conferma la sua eccellenza con un’animazione espressiva che riesce a valorizzare le emozioni dei personaggi, in particolare nei momenti di nervosismo e imbarazzo.

La serie affronta anche temi importanti come l’inclusione, l’accettazione della diversità e la promozione di un cosplay aperto e inclusivo, aggiungendo così un valore significativo alla narrazione. Non manca, naturalmente, il consueto fanservice ecchi, che però si integra in modo delicato e mai invasivo, grazie al rispetto e all’intimità che legano Marin e Gojo, i quali utilizzano il cosplay come un mezzo per avvicinarsi e comprendersi meglio.

In sintesi, My Dress-Up Darling stagione 2 mantiene viva la magia della prima stagione, combinando umorismo, emozioni e crescita personale in una storia che continua a intrattenere ed emozionare.
La sigla di apertura è "Ao to Kirameki" di Spira Spica, e la ending è invece "Kawaii Kaiwai" di PiKi, un gruppo formato da Karen Matsumoto (di FRUITS ZIPPER) e Haruka Sakuraba (di CUTIE STREET). A colpire il fandom musicalmente è stata sicuramente la seconda, un brano J-Pop divertente, vivace e ritmato con un arrangiamento che sembra ispirarsi alla disco di fine anni '70 / inizio anni '80.
La parte video è davvero coloratissima e molto particolare. Riesce in pratica a trasmettere il mood nostalgico della canzone ma in maniera stilosa e assolutamente kawaii. Non c'è da meravigliarsi, d'altronde il tutto è stato curato da un team di animazione guidato dal duo Vivinos / Qmeng, due artisti coreani di cui sicuramente qualcuno di voi conoscerà la piuttosto famosa webserie Alien Stage.
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Cos'avrebbe il finale che non va?
Sì, è vero, ma è abbastanza normale ed era comunque molto buono. Però ora che mi ci fai pensare questo è un po' un vizio di Cloverworks, mi ricordo l'anno scorso che ero rimasto davvero stupito da i primi tre episodi di Elusive Samurai, ma da quello dopo era molto calato e non si era più davvero ripreso. Speriamo non succeda di nuovo.
Non ho mai visto l'anime, quindi non ho il termine di paragone come te. Ma ho terminato il manga, mi è piaciuto e sono curioso: cosa non ti ha soddisfatto del finale? Perché io l'ho trovato normalissimo, la naturale chiusura per una serie che aveva già terminato tutto ciò che aveva da dire. Senza polemica eh, vorrei solo avere un altro punto di vista.
Questi primi due episodi sono stati eccezionali. Non sono affatto sorpreso che si trovi in vetta nella nostra classifica.
Bella l’opening, ma mi piace ancor di più la ending.
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