Lucca Comics & Games 2025: press café e intervista a Yaya e AAA-Bao (Toshokan)

Due autrici, due percorsi lavorativi diversi, un'unica empatia e sensibilità

di Olimpea

Durante il Lucca Comics & Games 2025, abbiamo avuto modo di conoscere Yaya (La ragazza che accudiva il gatto) e AAA-Bao (Big Animal Chronicles), autrici taiwanesi ospiti di Toshokan, attraverso diversi eventi e incontri. Pur appartenendo a percorsi artistici diversi, entrambe condividono una forte sensibilità verso i temi dell’empatia, fragilità e rapporto tra esseri umani e animali. Sono due autrici che, ciascuna a modo proprio, utilizzano il fumetto per esplorare i lati più intimi e vulnerabili della realtà, affrontando con rispetto argomenti delicati, rischiosi e scomodi.
 
Toshokan

Durante il press café, Yaya ha raccontato quanto sia stato catartico ma anche doloroso scrivere personaggi così empatici che trasmettono le loro emozioni più intense con un solo sguardo. Il suo lavoro nasce da un coinvolgimento personale molto forte, in quanto le vicende che racconta nel suo manga derivano sia dalle sue esperienze che da quelle di amiche e persone a lei vicine. "Mentre scrivevo queste storie", ha detto, "rivivevo sensazioni della mia crescita, ma anche quelle di chi ho visto attraversare momenti difficili. L'empatia è stata un’arma a doppio taglio". Il progetto, composto da tre volumi realizzati da autori differenti, è in realtà partito da una richiesta dell'editore taiwanese, che desiderava un'opera che affrontasse il cyberbullismo con realismo. Per questo motivo, Yaya ha lavorato con psicologi clinici, insegnanti e operatori sociali, raccogliendo testimonianze dirette per ricostruire fedelmente ciò che accade davvero in una scuola quando emerge un caso di bullismo digitale. "Volevo che chi lavora in questi ambienti non potesse dire che mi ero inventata tutto", ha spiegato.

Per quanto riguarda AAA-Bao, il fattore empatia nasce dal rapporto tra esseri umani e animali e dalla complessità della comunicazione tra i due. Il suo racconto infatti alterna poesia e inquietudine, dove gli animali diventano giganti, consapevoli e in grado di parlare. "L’idea mi è venuta perché vorrei poter abbracciare gli animali che amo, come i miei gatti e i cani che ho avuto, ma so che visti da fuori, questi giganti potrebbero sembrare spaventosi", ha raccontato.
Tutto è nato osservando il gatto di sua sorella minore: "Lei diceva spesso 'chissà cosa direbbe se potesse parlare, vorrei stringerlo più forte, se solo non fosse così piccolo'...". L'ispirazione visiva deriva dalla quotidianità delle città di Taiwan. "Le strade e i quartieri che disegno sono quelli dove andavo a scuola", ha raccontato, "Il contesto urbano fa solo da sfondo, non è il centro, e penso che chiunque possa riconoscersi".
 
Toshokan

Le due autrici si sono lasciate ispirare da autori di diversi paesi per il loro stile di disegno. Yaya ammira gli illustratori inglesi del Novecento e opere come Fullmetal Alchemist e Mushishi, che scavano nelle ombre e nelle contraddizioni dei personaggi con grande sensibilità. AAA-Bao, invece, ha citato Taiyo Matsumoto, autore di Sunny e Tokyo Higoro, come riferimento per gli sfondi e per come usa lo spazio nella tavola. In quanto cartoonist, si rifà anche allo studio francese Gobelins, famoso per i suoi corti animati (uno dei più recenti è ispirato a Niccolò Paganini), come modello per la costruzione visiva.

Gli animali sono il punto focale di entrambe le opere, diventando espedienti per raccontare vicende e tematiche forti e scomode. AAA-Bao ha raccontato un episodio vissuto da suo padre durante il servizio militare, un ricordo traumatico che ha ispirato una delle scene più dolorose del suo fumetto: oltre al valore personale, questo episodio racchiude il tema della crudeltà inconsapevole degli uomini e la sofferenza degli indifesi. Dal canto suo, Yaya ha spiegato che nella sua storia il gatto e il gesto di prendersene cura diventano un ponte tra la protagonista e la compagna di scuola. L'idea le è venuta vedendo delle ragazze di scuole differenti (si capiva dalle divise) che si occupavano dei gatti randagi in città. "Cercavo una situazione che permettesse l'incontro tra due persone normalmente lontane. Così il gatto è diventato un simbolo di empatia e connessione".

E il fumetto, in quanto mezzo comunicativo, ha permesso l'avvicinarsi di giovani lettori sfruttando la sua forma apparentemente più leggera rispetto ai soliti libretti informativi. "I giovani possono così capire cosa succede e interessarsi anche a richiedere una consulenza con degli esperti", ha affermato Yaya. Opinione che ha condiviso pure AAA-Bao: "Ultimamente sono usciti diversi fumetti che trattano temi psicologici e anche politici, in quanto questo Paese ha una storia di oppressione. Ovviamente questo comporta un prezzo da pagare, perché quando ti occupi di tematiche non troppo 'pop' rischi di ricevere meno riconoscimenti".
 

Abbiamo avuto la possibilità di approfondire quanto raccontato nel corso del panel "Rivoluzione a fumetti", moderato dalla nostra Lara Dalla Valle, con la presenza di Zhou Jianxin e Yu Peiyun, autori taiwanesi ospiti di Bao Publishing, e in un'intervista esclusiva andata in diretta sul nostro canale Twitch.
 


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