Romanzo scritto dall'IA conquista il primo posto su Kakuyomu: scoppia la polemica in Giappone
Il romanzo, firmato Natsumi Nai, ha scalato rapidamente la classifica della piattaforma scatenando un acceso dibattito sulla posizione dell'IA nel mondo dell'editoria
di Franjicleo
Kakuyomu permette infatti ad autori di ogni genere di pubblicare gratuitamente le proprie storie e farsi notare grazie a classifiche basate su visualizzazioni e interazioni. I titoli più letti spesso finiscono su carta, e ogni anno la piattaforma organizza un concorso di web novel che può aprire la strada a light novel, manga o persino anime.
L’opera, che in questi giorni ha raggiunto la prima posizione in classifica, ha acceso un vivace dibattito sui social sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella scrittura creativa. Gli utenti si sono divisi tra chi celebra l’innovazione tecnologica e chi, invece, teme il possibile tramonto delle storie nate dall’ingegno umano. Il romanzo al centro della controversia è un isekai romantico a tinte femminili, una classica storia di reincarnazione e amore che però sfrutta l’intelligenza artificiale per produrre contenuti a una velocità impressionante: circa 100.000 caratteri giapponesi al giorno. L’autrice - o operatore del modello linguistico -, si firma Natsumi Nai e con la sua opera non solo ha superato i concorrenti umani in termini di popolarità, ma ha anche messo in discussione i meccanismi stessi dell’ecosistema creativo giapponese. Con un titolo piuttosto lungo - in perfetto stile web novel - “Mi sono scontrato con una ragazza a un angolo e ho usato la magia curativa su di lei, guarendola da una malattia incurabile e dalla cecità, e da allora si è molto affezionata a me”, la novel segue le vicende di Yuuki, un ex impiegato d’ufficio che viene trasportato in un altro mondo da Dio e dotato di un potente potere di guarigione. Qui incontra Lunaria, la figlia di un duca afflitta da una malattia incurabile, che lui riesce a curare grazie alla sua magia e tra i due nasce una storia d’amore.

A rendere il caso ancora più esplosivo non è stato solo il fatto che il romanzo fosse scritto da un’intelligenza artificiale, ma proprio la velocità di pubblicazione. L’autrice pubblicava nuovi capitoli a un ritmo tale da sfruttare perfettamente l’algoritmo di Kakuyomu, il quale premia la costanza negli aggiornamenti, il numero totale di visualizzazioni e la crescita dei follower. Il risultato è stato quindi un circolo vizioso: più capitoli significavano più clic, maggiore visibilità e un coinvolgimento sempre crescente, portando a un effetto valanga che ha spinto il romanzo fino alla prima posizione nella classifica giornaliera della piattaforma. La novel ha così ottenuto risultati particolarmente notevoli, con il primo episodio che da solo ha superato le 50.000 visualizzazioni e secondo alcune stime potrebbe aver fruttato a Natsumi Nai diverse decine di migliaia di yen al mese.
L'autrice, in seguito alle numerose polemiche, ha quindi deciso di pubblicare un messaggio di scuse rivolto a tutti i lettori: "Mi scuso sinceramente per non aver fornito spiegazioni sufficienti a tutti voi riguardo al metodo di scrittura di quest’opera" ha scritto in un post. "Questo lavoro è stato realizzato principalmente utilizzando una tecnologia di intelligenza artificiale e, sebbene lo avessi menzionato nel mio profilo, avrei dovuto chiarirlo fin da subito in un punto visibile ai lettori. Mi scuso profondamente per questa mancanza di attenzione."
Molti utenti i sono detti “traditi”, mentre altri hanno deciso di schierarsi in difesa, sostenendo che il valore di un testo andrebbe giudicato dal risultato finale, non dal processo creativo. Due punti di vista nettamente distinti che aprono a una riflessione ben più profonda: se un algoritmo può scrivere un romanzo di successo, quale spazio resta all’autore umano?

Non è però la prima volta che l’intelligenza artificiale provoca scompiglio sulla popolare piattaforma di Kadokawa. La controversia si inserisce infatti in un dibattito globale sul ruolo dell’IA nelle arti, già acceso in Giappone nel 2024 con il caso di Rie Kudan, vincitrice del Premio Akutagawa, che aveva ammesso di aver utilizzato una piccola parte di contenuti generati con ChatGPT nel suo romanzo. Tuttavia, quest’ultimo caso ha amplificato le preoccupazioni, poiché il metodo utilizzato dall’autrice prevede l’uso di modelli e template per guidare la generazione dei testi, dando vita a opere sì leggibili, ma spesso incoerenti o altalenanti nella qualità delle narrazioni più lunghe.
Molti utenti, sia su X che su Kakuyomu, temono che l’ondata di testi generati dall’IA possa oscurare gli autori reali e ridurre la partecipazione della community. Gran parte delle critiche infatti ruota attorno all’idea che l’intelligenza artificiale non giochi ad armi pari, poiché si basa su dati di addestramento raccolti senza autorizzazione da opere scritte da autori umani, come nel caso dei 120.000 racconti prelevati senza il consenso degli autori e poi rimossi su richiesta di Kadokawa. Dall’altro lato, i sostenitori dell’IA parlano di libertà creativa e democratizzazione della scrittura, sostenendo che il risultato conti più del processo. Secondo loro, usare bene questi strumenti richiede comunque abilità umane e può persino migliorare la qualità media delle opere online, in un contesto dove l’innovazione tecnologica è inevitabile e va accolta, non frenata.

Nel frattempo, Natsumi Nai continua a sfornare light novel a un ritmo impressionante. Sembra infatti che stia aggiungendo quasi un capitolo al giorno a una dozzina di opere in corso, tra cui la già destinata a diventare un piccolo cult: “Sebbene sia una principessa abbandonata, si è alleata con i suoi soffici amici per creare la nazione agricola più potente del mondo”.
Fonti consultate:
rivista.ai
yahoo.com