E' uscita quasi in contemporanea con Gundam Hathaway e volutamente la ho ignorata...E' bastato vedere una decina di minuti del primo film per capire che, o si ha tempo per approfondirla oppure è bene metterla da parte per poterle dedicare l'attenzione che merita. E non stò scherzando. A settembre, ottobre farò una full Immersion.
Interessante come Saga, ma penso sia veramente "romanzata" la parte storica dei personaggi. C'è sicuramente ispirazione ma vanno oltre il canone storico, basta che guardi le armi e come sono stati impostati i malavitosi cinesi. Ti pare sia realtà storica? A momenti mi ricordavano quelli di Samura... Secondo me è fin troppo esagerato come giudizio, forse dettato troppo dai gusti personali, anche se è sicuramente consigliabile darci un'occhiata essendo ben realizzato. Complessivamente Live Action ben riuscito.
Interessante come Saga, ma penso sia veramente "romanzata" la parte storica dei personaggi. C'è sicuramente ispirazione ma vanno oltre il canone storico, basta che guardi le armi e come sono stati impostati i malavitosi cinesi. Ti pare sia realtà storica? A momenti mi ricordavano quelli di Samura... Secondo me è fin troppo esagerato come giudizio, forse dettato troppo dai gusti personali, anche se è sicuramente consigliabile darci un'occhiata essendo ben realizzato. Complessivamente Live Action ben riuscito.
Ma veramente kenshin è uno shonen, anni '90 per giunta, non puoi aspettarti un gran realismo storico così come il film l'immortale.
Io non ho capito perchè il doppiaggio in italiano si è avuto solo per il quarto film e non anche per i primi 3....Non che non lo abbia gustato anche sottotitolato, ma è proprio la curiosità in sè
Ma veramente kenshin è uno shonen, anni '90 per giunta, non puoi aspettarti un gran realismo storico così come il film l'immortale.
L'immortale è un'opera di fantasia di esordio dell'autore che lui stesso non si fa problemi a criticare a distanza di anni perchè spesso inesatta su diversi aspetti lato storico. Cosa che si trova tranquillamente scritta nell'ultimo numero della Perfect/Deluxe (quello che era).
Non ho parlato di realismo, anzi paragonavo proprio a Samura per il lato "romanzato" quindi poco attinente ad una ricostruzione esatta. Semplicemente facevo notare che tra i punti positivi della Recensione sopra trovi scritto questo...che io non condivido Ricostruzione accurata dell'Era Meiji e sue figure storiche
Aggiungo che il Live Action dell'Immortale è fatto molto peggio. Messi a confronto non varrebbe neanche la pena di essere preso in considerazione. La similitudine era sui personaggi che si spingono sempre più su modelli irreali, perchè chiaramente di fantasia.
Interessante come Saga, ma penso sia veramente "romanzata" la parte storica dei personaggi. C'è sicuramente ispirazione ma vanno oltre il canone storico, basta che guardi le armi e come sono stati impostati i malavitosi cinesi. Ti pare sia realtà storica? A momenti mi ricordavano quelli di Samura... Secondo me è fin troppo esagerato come giudizio, forse dettato troppo dai gusti personali, anche se è sicuramente consigliabile darci un'occhiata essendo ben realizzato. Complessivamente Live Action ben riuscito.
Mi sembra che qui nessuno abbia mai negato la matrice shonen né che si tratti di una storia romanzata (che altro avrebbe dovuto essere?), anzi, la cosa è stata ribadita con fermezza. A riguardo dello sfondo storico, si tratta appunto di uno sfondo, ma che non per questo è buttato lì. Anzi, la contestualizzazione di molti dettagli è piuttosto precisa, poi che li si possa/voglia cogliere o meno, questo è un altro discorso. Sottolineo che alcuni di questi aspetti sono stati approfonditi proprio nel testo qui presente. Infine, la parte che interessa ad esempio figure storiche come quella di Okubo che compaiono (tanto nei film quanto nel manga e nell'anime) è riprodotta in maniera fedelissima ai fatti storici realmente accaduti.
Che gran bella recensione! Complimenti! Per quello che mi riguarda si tratta della migliore trasposizione in film dal vivo di un fumetto shonen. Niente di più niente di meno.
Ma veramente kenshin è uno shonen, anni '90 per giunta, non puoi aspettarti un gran realismo storico così come il film l'immortale.
Mi sembra che qui nessuno abbia mai negato la matrice shonen né che si tratti di una storia romanzata (che altro avrebbe dovuto essere?), anzi, la cosa è stata ribadita con fermezza. A riguardo dello sfondo storico, si tratta appunto di uno sfondo, ma che non per questo è buttato lì. Anzi, la contestualizzazione di molti dettagli è piuttosto precisa, poi che li si possa/voglia cogliere o meno, questo è un altro discorso. Sottolineo che alcuni di questi aspetti sono stati approfonditi proprio nel testo qui presente. Infine, la parte che interessa ad esempio figure storiche come quella di Okubo che compaiono (tanto nei film quanto nel manga e nell'anime) è riprodotta in maniera fedelissima ai fatti storici realmente accaduti.
Una recensione che mi spinge a riprovarci. Ero rimasta entusiasta dal primo film. Sato parlava al mio cuore. Però la saga di Kyoto mi aveva delusa... Ci devo riprovare. Tutti i titoli in fila, rigorosamente in lingua originale coi sottotitoli. Sennò che gusto c'è?
Prima di tutto nella recensione si vede tutto l'amore che si ha verso l'opera ed è una cosa molto bella. Brava zettaiLara.
Non li ho visti tutti (al momento), ricordo che il primo mi era piaciuto molto mentre da Makoto Shishio (il mio personaggio preferito insieme a Hajime Saitō) mi aspettavo di più nelle scene di lotta. In ogni caso da vedere sicuramente (e recupererò ciò che mi manca, anzi li vedrò tutti insieme).
Come scrivevo nel commento precedente, invito a leggere il dossier per intero per comprendere come si esplica per me la risposta alla tua domanda. Penso che dal testo sia chiaro cosa ho inteso descrivere.
Una recensione che mi spinge a riprovarci. Ero rimasta entusiasta dal primo film. Sato parlava al mio cuore. Però la saga di Kyoto mi aveva delusa... Ci devo riprovare. Tutti i titoli in fila, rigorosamente in lingua originale coi sottotitoli. Sennò che gusto c'è?
Ti ringrazio. Non so se il motivo della tua delusione sulla saga di Kyoto possa essere lo stesso mio, ma personalmente ti posso dire che anche per me, all'inizio, tra il primo film e la coppia del 2°+3° ci trovavo l'abisso. Tanto era per me emozionante, su più livelli, il primo film, tanto trovavo 'sconnessi' il secondo e il terzo; non sapevo nemmeno spiegarmi come, e non è che non mi fossero piaciuti, però c'era qualcosa che non andava, per me. Ti posso dire che per me questo 'turbamento' è passato rivedendoli; più ne faccio un re-watch e più questi due film trovano finalmente il loro posto nella mia testa e nel mio cuore. Sul terzo rimango ancora un po' perplessa (decisamente gli ho preferito gli altri tre film finora, persino il quarto che ho visto una volta sola, anche se nel terzo ci sono comunque dei momenti notevoli), però ad esempio il secondo l'ho rivisto da poco, proprio in virtù della maratona cui accenni anche tu, e mi son -inaspettatamente- commossa alle lacrime in più punti ^^
Che dire? Prima di tutto faccio i miei complimenti a Lara per questa recensione/dossier davvero stupefacente. Un lavoro enorme 😮😮😮 Io non ho letto il manga, né visto la serie animata. Ma ho sempre sentito parlare molto di Kenshin e ho approfittato di questa occasione per una full immersion. Ho amato molto tutti i film visti finora e attendo con impazienza l'ultimo per concludere questo ideale cerchio. Grazie mille
Complimenti per questo articolo/dossier su Kenshin, davvero un splendido lavoro . Di Kenshin non ho mai letto o visto nulla, quindi mi butterò sulla visione di questi 5 film che già avevo notato su Netflix per conoscere questa serie famosa che ancora mi manca.
Recensione dettagliata: si vede proprio che ti sono piaciuti Combattimenti ben fatti e ottima fotografia. Personalmente nei live action trovo sempre sopra le righe la recitazione dei vari villain ma credo sia caratteristica del cinema giapponese (accetto sempre volentieri spiegazioni da qualcuno più esperto di me). Vivere il periodo Meiji, nella complicata convivenza tra tradizione e innovazione, deve essere stato qualcosa di unico...
Di questo famoso brand ho visto solo l'OAV Memorie dal passato che comunque mi ha colpito favorevolmente. Ora che finalmente ho Netflix ne approfitterei per recuperare questi live action.
Questi film mi hanno fatto apprezzare Sato , lo avevo conosciuto in Kamen Rider Den+O ma non mi aveva colpito particolarmente . Ma in questa serie di film ( manca ancora l'ultimo ) lui ha toccato dolcemente il mio cuore di fan del manga . Il cast poi è Spaziale perchè ci sono un sacco di volti che ho potuto apprezzare in altri film alcuni tratti sempre da manga/anime . Consigliatissimo
Utente59093
- 3 anni fa
21
Ho visto il primo film, ma non ho ancora visto gli altri 3. Un giorno dovrò recuperarli, prima o poi.
Sono entrato nella news pensando di trovare una breve, ma corposa, recensione ed invece ho trovato un articolato dossier che mi son letto davvero tutto d'un fiato.. complimenti all'autrice!
Personalmente io li ho visti solo ora grazie a netflix, ed ho gradito moltissimo il primo film, veramente bello e rappresentativo, ed il quarto, una degna e solida conclusione. Quello che invece mi è piaciuto di meno è il secondo perchè in alcuni punti ha davvero poca cura nella resa credibile dei personaggi ed è tutto molto più finto e costruito (la stessa introduzione si Shishio non gli rende onore visto che messa così lui sembra fin dall'inizio un personaggio di un cartone) rendendolo da parte mia molto meno godibile, seguito a ruota dal terzo (che si salva per la figura del maestro e per il sontuoso combattimento finale). Davvero curioso di vedere a questo punto anche il quinto, che se segue la linea utilizzata dal quarto (e mantiene lo spirito dei vecchio oav) potrebbe essere il culmine della saga ed una piccola gemma.
PS: nota di demerito ai sottotitoli netflix dei primi tre film: davvero non molto curati... un po' come al solito per queste tipologie di produzioni orientali, da noi spesso bistrattate :°°
messa in lista su netflix come ho tempo voglio vederli tutti e 4 insieme ma aspetto l'inverno col brutto tempo viene sempre voglia di farsi una giornata sotto le coperte a guardare film l'estate non mi porta a guardare film
Il dossier è molto lungo e intervalla i focus alle recensioni vere e proprie, pertanto a maggior ragione ringrazio chi si è spinto qui per leggerlo o per trovare il tempo di approfondirlo in un secondo momento. Grazie, sinceramente, perché per me Kenshin è davvero tanto, tanto cuore ♥
Personalmente nei live action trovo sempre sopra le righe la recitazione dei vari villain ma credo sia caratteristica del cinema giapponese (accetto sempre volentieri spiegazioni da qualcuno più esperto di me).
Purtroppo almeno per quanto riguarda me, non saprei proprio aiutarti su questo perché sono veramente lungi da essere esperta in merito, e di film d'azione ne vedo pochissimi tra l'altro, mi spiace T__T
Vivere il periodo Meiji, nella complicata convivenza tra tradizione e innovazione, deve essere stato qualcosa di unico...
Ho fatto spesso questo pensiero anche io, è un'epoca che mi appassiona e sulla quale non smetto di scoprire peculiarità. Di certo di media sarà stato ben più 'semplice' sopravvivere rispetto al periodo Sengoku, ma credo anche che vivere all'epoca dovendo far coesistere "per forza" queste due anime di antico e nuovo così opposte tra loro, a volte potesse essere anche destabilizzante.
ho gradito moltissimo il primo film, veramente bello e rappresentativo, ed il quarto, una degna e solida conclusione. Quello che invece mi è piaciuto di meno è il secondo perchè in alcuni punti ha davvero poca cura nella resa credibile dei personaggi ed è tutto molto più finto e costruito (la stessa introduzione si Shishio non gli rende onore visto che messa così lui sembra fin dall'inizio un personaggio di un cartone) rendendolo da parte mia molto meno godibile, seguito a ruota dal terzo (che si salva per la figura del maestro e per il sontuoso combattimento finale).
Posso capire, e anche condividere le votazioni. Come scrivevo in un post precedente, per me il secondo film guadagna punti con una seconda o terza visione, almeno per quanto riguarda le tante parti bellissime e struggenti che lo compongono, e che a una prima visione (almeno per me) un po' si perdono nell'insieme. Rivedendolo invece ne ho apprezzato davvero molto certe parti precise, per me di una finezza stupenda.
Davvero curioso di vedere a questo punto anche il quinto, che se segue la linea utilizzata dal quarto (e mantiene lo spirito dei vecchio oav) potrebbe essere il culmine della saga ed una piccola gemma.
Il quinto film dovrebbe ricalcare perfettamente i vecchi OAV sia nella storia che nello stile 'cupo' dei toni, grafici e non. Non vedo l'ora di vederlo a mia volta ^^
PS: nota di demerito ai sottotitoli netflix dei primi tre film: davvero non molto curati... un po' come al solito per queste tipologie di produzioni orientali, da noi spesso bistrattate :°°
La mia avventura alla scoperta del mondo di Kenshin, non ha radici profonde ma in questi mesi di “frequentazione” ho avuto modo di approfondire e innamorarmene immancabilmente.
Tutto ha inizio a gennaio di quest’anno, il 18 gennaio per la precisione, quando un’amica mi ha proposto una visione condivisa (a distanza) del primo film, a detta sua imperdibile. Bhe non è che io sia da sempre una amante della filmografia giapponese in generale, anche se, essendo una persona estremamente curiosa, non mi tiro mai indietro e nel mio passato ho già goduto di trasposizioni live action e visionato drama giapponesi. Comunque sia mi sono approcciata al primo film con curiosità, sicuramente, ma senza nutrire particolari aspettative e ne sono rimasta semplicemente folgorata.
Cosa fa del primo film di Kenshin un prodotto così bello? A mio modesto parere un mix di ingredienti ben congeniati e un cast di attori di primordine, ma soprattutto la cura e l’amore con cui è stata realizzata questa opera e che si percepiscono a ogni frame. Il regista e sceneggiatore Otomo fa un gran lavoro di trasposizione, mantenendo le atmosfere il più possibili fedeli al manga, mentre Takeru Sato restituisce al personaggio la stessa dolcezza e gli stessi turbamenti della controparte cartacea. Le scene di combattimento, poi, sono talmente magistrali e fluide che si fa fatica a credere che non siano state usate controfigure: il lavoro dietro è impressionante e se ne ha una conferma grazie ai making of disponibili su Youtube. Inoltre due fattori per me risultano davvero importanti: il saggio utilizzo dello slow motion, che rallentando alcune scene dei combattimenti, vengono resi davvero epici; l’uso accurato della musica, con una ost in grado di caricare lo spettatore e preparalo al meglio alla visione di ogni secondo. La ciliegina sulla torta è sicuramente la canzone di chiusura, curata dal gruppo rock One Ok Rock dal titolo The Beginning.
Per il secondo e terzo film, anche io alla prima visione ne sono rimasta un po’ così. Forse a deludermi di più è stato il ridotto uso dello slow motion che per me ha reso il tutto troppo frettoloso e un po’ confusionario, non rendendo grazia alle scene di combattimento così ben condotte dai disputanti. Tuttavia, con una seconda e una terza visione, si riescono comunque a cogliere tutte le sfumature e ad amare profondamente anche questa parte incentrata sull’arco di Shishio. Voglio solo citare l’attore su Sojiro, Kamiki, che svolge un lavoro encomiabile.
In fine il quarto; che dire del quarto? Non mi aspettavo un film così… mi sono commossa tanto, tantissimo. Troviamo un Takeru cresciuto a livello attoriale e devo dire che si nota, la sua bravura già rinomata, qui tocca corde elevatissime ed è in grado di rendere sullo schermo un Kenshin come non si era mai visto. Davvero un’interpretazione che dire lodevole è riduttivo. In generale tutti sono stati eccelsi e una nota di merito va anche ad Arata in Enishi, davvero azzeccato. Gradito il ritorno “inaspettato” di Sojiro il cui combattimento al fianco di Kenshin è uno dei momenti più alti della pellicola.
Dopo tanti anni di attesa, finalmente giunge su Netflix uno dei live action meglio riusciti della storia del cinema giapponese, curato in ogni dettaglio e fatto con estrema cura e amore. Peccato, davvero, per quell’approssimazione nella traduzione e nella resa generale dei sottotitoli, che alcune volte traducono troppo alla lettera e altre invece riassumono in modo svogliato un discorso molto più ricco, senza cogliere le sfumature dell’originale. Buona invece la resa del doppiaggio del quarto (unico a ricevere l’adattamento in lingua nostrana), che per due motivi lo consiglio: 1. Alcune frasi rendono molto meglio in italiano e il significato è più limpido e meno arzigogolato; 2. La traduzione non letterale di alcuni nomi. I doppiatori super azzeccati su tutti, in particolar modo come già detto Manuel Meli su Enishi e Lucrezia Marricchi su Kaoru. Su Kenshin la giovane voce di Ezzedine Ben Nekissa, tuttavia manca del tono graffiante che caratterizza la voce di Takeru su un Kenshin arrabbiato. Ora non ci resta che attendere il quinto in uscita il 30 luglio il cui trailer in italiano è stato rilasciato su Netflix, nel silenzio più totale, lunedì 19 luglio. Le aspettative per questo arco del passato sono tante, ma so che Otomo non deluderà i fan.
Personalmente posso dire che questo film mi ha aperto un mondo; un mondo di emozioni e condivisione che mi reca tante soddisfazioni, sogni incommentabili e elucubrazioni mentali degna di nota. Se già nel mio passato avevo incrociato la strada con Takeru nel film Kanouso, adesso non posso far a meno di cercare di recuperare ogni sua pellicola, grazie alla sua interpretazione su Kenshin infatti me ne sono totalmente e definitivamente innamorata. Così come penso che non tornerò mai più ad abbandonare il mondo della filmografia giapponese che sa regalare davvero tante, tantissime emozioni.
In fine voglio fare i complimenti a Lara per questa bellissima recensione/dossier così curata, amorevole e ricca di informazioni e curiosità. E poi, grazie, GRAZIE infinitamente per tutto ^^
E non stò scherzando. A settembre, ottobre farò una full Immersion.
C'è sicuramente ispirazione ma vanno oltre il canone storico, basta che guardi le armi e come sono stati impostati i malavitosi cinesi.
Ti pare sia realtà storica? A momenti mi ricordavano quelli di Samura...
Secondo me è fin troppo esagerato come giudizio, forse dettato troppo dai gusti personali, anche se è sicuramente consigliabile darci un'occhiata essendo ben realizzato.
Complessivamente Live Action ben riuscito.
Ma veramente kenshin è uno shonen, anni '90 per giunta, non puoi aspettarti un gran realismo storico così come il film l'immortale.
L'immortale è un'opera di fantasia di esordio dell'autore che lui stesso non si fa problemi a criticare a distanza di anni perchè spesso inesatta su diversi aspetti lato storico.
Cosa che si trova tranquillamente scritta nell'ultimo numero della Perfect/Deluxe (quello che era).
Non ho parlato di realismo, anzi paragonavo proprio a Samura per il lato "romanzato"
quindi poco attinente ad una ricostruzione esatta.
Semplicemente facevo notare che tra i punti positivi della Recensione sopra trovi scritto questo...che io non condivido
Ricostruzione accurata dell'Era Meiji e sue figure storiche
Aggiungo che il Live Action dell'Immortale è fatto molto peggio.
Messi a confronto non varrebbe neanche la pena di essere preso in considerazione. La similitudine era sui personaggi che si spingono sempre più su modelli irreali, perchè chiaramente di fantasia.
Mi sembra che qui nessuno abbia mai negato la matrice shonen né che si tratti di una storia romanzata (che altro avrebbe dovuto essere?), anzi, la cosa è stata ribadita con fermezza.
A riguardo dello sfondo storico, si tratta appunto di uno sfondo, ma che non per questo è buttato lì. Anzi, la contestualizzazione di molti dettagli è piuttosto precisa, poi che li si possa/voglia cogliere o meno, questo è un altro discorso. Sottolineo che alcuni di questi aspetti sono stati approfonditi proprio nel testo qui presente.
Infine, la parte che interessa ad esempio figure storiche come quella di Okubo che compaiono (tanto nei film quanto nel manga e nell'anime) è riprodotta in maniera fedelissima ai fatti storici realmente accaduti.
Per quello che mi riguarda si tratta della migliore trasposizione in film dal vivo di un fumetto shonen. Niente di più niente di meno.
Quindi è accuratamente storico o di fantasia?
Non li ho visti tutti (al momento), ricordo che il primo mi era piaciuto molto mentre da Makoto Shishio (il mio personaggio preferito insieme a Hajime Saitō) mi aspettavo di più nelle scene di lotta. In ogni caso da vedere sicuramente (e recupererò ciò che mi manca, anzi li vedrò tutti insieme).
Come scrivevo nel commento precedente, invito a leggere il dossier per intero per comprendere come si esplica per me la risposta alla tua domanda. Penso che dal testo sia chiaro cosa ho inteso descrivere.
Ti ringrazio.
Non so se il motivo della tua delusione sulla saga di Kyoto possa essere lo stesso mio, ma personalmente ti posso dire che anche per me, all'inizio, tra il primo film e la coppia del 2°+3° ci trovavo l'abisso. Tanto era per me emozionante, su più livelli, il primo film, tanto trovavo 'sconnessi' il secondo e il terzo; non sapevo nemmeno spiegarmi come, e non è che non mi fossero piaciuti, però c'era qualcosa che non andava, per me.
Ti posso dire che per me questo 'turbamento' è passato rivedendoli; più ne faccio un re-watch e più questi due film trovano finalmente il loro posto nella mia testa e nel mio cuore.
Sul terzo rimango ancora un po' perplessa (decisamente gli ho preferito gli altri tre film finora, persino il quarto che ho visto una volta sola, anche se nel terzo ci sono comunque dei momenti notevoli), però ad esempio il secondo l'ho rivisto da poco, proprio in virtù della maratona cui accenni anche tu, e mi son -inaspettatamente- commossa alle lacrime in più punti ^^
Io non ho letto il manga, né visto la serie animata. Ma ho sempre sentito parlare molto di Kenshin e ho approfittato di questa occasione per una full immersion. Ho amato molto tutti i film visti finora e attendo con impazienza l'ultimo per concludere questo ideale cerchio. Grazie mille
Combattimenti ben fatti e ottima fotografia. Personalmente nei live action trovo sempre sopra le righe la recitazione dei vari villain ma credo sia caratteristica del cinema giapponese (accetto sempre volentieri spiegazioni da qualcuno più esperto di me). Vivere il periodo Meiji, nella complicata convivenza tra tradizione e innovazione, deve essere stato qualcosa di unico...
Complimenti per la multirecensione!
Un giorno dovrò recuperarli, prima o poi.
Personalmente io li ho visti solo ora grazie a netflix, ed ho gradito moltissimo il primo film, veramente bello e rappresentativo, ed il quarto, una degna e solida conclusione. Quello che invece mi è piaciuto di meno è il secondo perchè in alcuni punti ha davvero poca cura nella resa credibile dei personaggi ed è tutto molto più finto e costruito (la stessa introduzione si Shishio non gli rende onore visto che messa così lui sembra fin dall'inizio un personaggio di un cartone) rendendolo da parte mia molto meno godibile, seguito a ruota dal terzo (che si salva per la figura del maestro e per il sontuoso combattimento finale). Davvero curioso di vedere a questo punto anche il quinto, che se segue la linea utilizzata dal quarto (e mantiene lo spirito dei vecchio oav) potrebbe essere il culmine della saga ed una piccola gemma.
PS: nota di demerito ai sottotitoli netflix dei primi tre film: davvero non molto curati... un po' come al solito per queste tipologie di produzioni orientali, da noi spesso bistrattate :°°
come ho tempo voglio vederli tutti e 4 insieme
ma aspetto l'inverno col brutto tempo viene sempre voglia di farsi una giornata sotto le coperte a guardare film
l'estate non mi porta a guardare film
Grazie, sinceramente, perché per me Kenshin è davvero tanto, tanto cuore ♥
Purtroppo almeno per quanto riguarda me, non saprei proprio aiutarti su questo perché sono veramente lungi da essere esperta in merito, e di film d'azione ne vedo pochissimi tra l'altro, mi spiace T__T
Ho fatto spesso questo pensiero anche io, è un'epoca che mi appassiona e sulla quale non smetto di scoprire peculiarità. Di certo di media sarà stato ben più 'semplice' sopravvivere rispetto al periodo Sengoku, ma credo anche che vivere all'epoca dovendo far coesistere "per forza" queste due anime di antico e nuovo così opposte tra loro, a volte potesse essere anche destabilizzante.
Posso capire, e anche condividere le votazioni. Come scrivevo in un post precedente, per me il secondo film guadagna punti con una seconda o terza visione, almeno per quanto riguarda le tante parti bellissime e struggenti che lo compongono, e che a una prima visione (almeno per me) un po' si perdono nell'insieme. Rivedendolo invece ne ho apprezzato davvero molto certe parti precise, per me di una finezza stupenda.
Il quinto film dovrebbe ricalcare perfettamente i vecchi OAV sia nella storia che nello stile 'cupo' dei toni, grafici e non. Non vedo l'ora di vederlo a mia volta ^^
Verissimo T__________T
Tutto ha inizio a gennaio di quest’anno, il 18 gennaio per la precisione, quando un’amica mi ha proposto una visione condivisa (a distanza) del primo film, a detta sua imperdibile. Bhe non è che io sia da sempre una amante della filmografia giapponese in generale, anche se, essendo una persona estremamente curiosa, non mi tiro mai indietro e nel mio passato ho già goduto di trasposizioni live action e visionato drama giapponesi.
Comunque sia mi sono approcciata al primo film con curiosità, sicuramente, ma senza nutrire particolari aspettative e ne sono rimasta semplicemente folgorata.
Cosa fa del primo film di Kenshin un prodotto così bello? A mio modesto parere un mix di ingredienti ben congeniati e un cast di attori di primordine, ma soprattutto la cura e l’amore con cui è stata realizzata questa opera e che si percepiscono a ogni frame. Il regista e sceneggiatore Otomo fa un gran lavoro di trasposizione, mantenendo le atmosfere il più possibili fedeli al manga, mentre Takeru Sato restituisce al personaggio la stessa dolcezza e gli stessi turbamenti della controparte cartacea. Le scene di combattimento, poi, sono talmente magistrali e fluide che si fa fatica a credere che non siano state usate controfigure: il lavoro dietro è impressionante e se ne ha una conferma grazie ai making of disponibili su Youtube. Inoltre due fattori per me risultano davvero importanti: il saggio utilizzo dello slow motion, che rallentando alcune scene dei combattimenti, vengono resi davvero epici; l’uso accurato della musica, con una ost in grado di caricare lo spettatore e preparalo al meglio alla visione di ogni secondo.
La ciliegina sulla torta è sicuramente la canzone di chiusura, curata dal gruppo rock One Ok Rock dal titolo The Beginning.
Per il secondo e terzo film, anche io alla prima visione ne sono rimasta un po’ così. Forse a deludermi di più è stato il ridotto uso dello slow motion che per me ha reso il tutto troppo frettoloso e un po’ confusionario, non rendendo grazia alle scene di combattimento così ben condotte dai disputanti. Tuttavia, con una seconda e una terza visione, si riescono comunque a cogliere tutte le sfumature e ad amare profondamente anche questa parte incentrata sull’arco di Shishio. Voglio solo citare l’attore su Sojiro, Kamiki, che svolge un lavoro encomiabile.
In fine il quarto; che dire del quarto? Non mi aspettavo un film così… mi sono commossa tanto, tantissimo. Troviamo un Takeru cresciuto a livello attoriale e devo dire che si nota, la sua bravura già rinomata, qui tocca corde elevatissime ed è in grado di rendere sullo schermo un Kenshin come non si era mai visto. Davvero un’interpretazione che dire lodevole è riduttivo. In generale tutti sono stati eccelsi e una nota di merito va anche ad Arata in Enishi, davvero azzeccato. Gradito il ritorno “inaspettato” di Sojiro il cui combattimento al fianco di Kenshin è uno dei momenti più alti della pellicola.
Dopo tanti anni di attesa, finalmente giunge su Netflix uno dei live action meglio riusciti della storia del cinema giapponese, curato in ogni dettaglio e fatto con estrema cura e amore. Peccato, davvero, per quell’approssimazione nella traduzione e nella resa generale dei sottotitoli, che alcune volte traducono troppo alla lettera e altre invece riassumono in modo svogliato un discorso molto più ricco, senza cogliere le sfumature dell’originale.
Buona invece la resa del doppiaggio del quarto (unico a ricevere l’adattamento in lingua nostrana), che per due motivi lo consiglio: 1. Alcune frasi rendono molto meglio in italiano e il significato è più limpido e meno arzigogolato; 2. La traduzione non letterale di alcuni nomi.
I doppiatori super azzeccati su tutti, in particolar modo come già detto Manuel Meli su Enishi e Lucrezia Marricchi su Kaoru. Su Kenshin la giovane voce di Ezzedine Ben Nekissa, tuttavia manca del tono graffiante che caratterizza la voce di Takeru su un Kenshin arrabbiato.
Ora non ci resta che attendere il quinto in uscita il 30 luglio il cui trailer in italiano è stato rilasciato su Netflix, nel silenzio più totale, lunedì 19 luglio. Le aspettative per questo arco del passato sono tante, ma so che Otomo non deluderà i fan.
Personalmente posso dire che questo film mi ha aperto un mondo; un mondo di emozioni e condivisione che mi reca tante soddisfazioni, sogni incommentabili e elucubrazioni mentali degna di nota.
Se già nel mio passato avevo incrociato la strada con Takeru nel film Kanouso, adesso non posso far a meno di cercare di recuperare ogni sua pellicola, grazie alla sua interpretazione su Kenshin infatti me ne sono totalmente e definitivamente innamorata. Così come penso che non tornerò mai più ad abbandonare il mondo della filmografia giapponese che sa regalare davvero tante, tantissime emozioni.
In fine voglio fare i complimenti a Lara per questa bellissima recensione/dossier così curata, amorevole e ricca di informazioni e curiosità.
E poi, grazie, GRAZIE infinitamente per tutto ^^
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