Il 2025 videoludico secondo lo staff gaming: Antreah91
La redazione tira le somme per il 2025... con una sorpresa!
di Antreah91
Preparatevi
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Il 2025 di Antreah91
Personalmente, come videogiocatore ho sempre preferito stare un passo di lato rispetto ai trend del momento: non inseguo le uscite più chiacchierate solo perché tutti ne parlano. Anche se nella mia lista troverete qualche titolo del 2025 che ha saputo convincermi, quest’anno ho scelto soprattutto di recuperare giochi del recente passato e di dare spazio a diversi indie che mi hanno sorpreso in positivo. Ho finalmente trovato il tempo di rimettermi in pari con colonne portanti come Death Stranding, riscoperto su Xbox Series S, e con il ritorno di Silent Hill 2, che meritava tutta la calma e l’attenzione del caso. Un approccio più lento, più personale, che mi permette di scoprire gemme che il mercato, nella sua eterna corsa, tende spesso a lasciarsi dietro.
Se c’è un gioco che nel mio 2025 videoludico ha fatto più sbadigli di una maratona notturna di documentari sulle lumache, quello è Painkiller (qui la recensione) . Seriamente: mi aspettavo di ritrovare l’antica furia demoniaca che mi faceva sparare stake come se non ci fosse un domani… e invece mi sono ritrovato in una sorta di coop generico senza anima, dove persino le orde infernali sembravano più interessate a fare pausa caffè che a uccidermi. Il titolo è tecnicamente solido e scorre fluido, ok, ma a livello di personalità è così piatto da far sembrare un pancake un capolavoro filosofico. Era come se qualcuno avesse preso il nome Painkiller, gli avesse tolto l’anima, l’atmosfera e il divertimento, e poi avesse detto: “Ehi, dai, almeno funziona!” no, ragazzi, non basta far funzionare un gioco per farlo divertente.

Devo ammettere che Mafia: The Old Country mi ha preso completamente alla sprovvista (qui la mia recensione). Partivo abbastanza prevenuto davanti a un altro titolo “tanto rumore per nulla”, con una storia prevedibile e meccaniche già viste mille volte, e invece… ni! Mi sono ritrovato immerso in una Sicilia dei primi del Novecento così curata da farmi venire voglia di visitarla. La storia di Enzo ti prende e non ti lascia andare, e quel doppiaggio in dialetto che pensavo fosse solo un vezzo ha invece aggiunto un sacco di carattere e autenticità. Un titolo che ti colpisce dove meno te lo aspetti, e ti lascia a chiederti come sia riuscito a prenderti così in contropiede.

La Novità: Keeper
Keeper di Double Fine mi ha fregato in pieno… e ne sono felicissimo. La grafica e la fantasia dietro il mondo ricreato dal team è davvero qualcosa di unico, purtroppo in qualche maniera incompreso dal mercato mainstream… ma forse è meglio così: lasciare spazio a chi sa apprezzare questi mondi strani e incredibilmente geniali rende l’esperienza ancora più speciale. Giocare a Keeper è come entrare in un mondo parallelo dove le regole del divertimento sono dettate da Double Fine: niente punteggi, niente record impossibili, solo la pura gioia di perdersi tra situazioni bizzarre e meravigliose.

L'assuefauzone: Balatro
Devo confessarlo: Balatro è stata per me una vera e propria droga. L’idea alla base del gioco è geniale, e la sua capacità di tenerti incollato allo schermo supera di gran lunga qualsiasi buon senso ludico. Ogni partita ti spinge a fare “solo un altro turno” e prima che te ne accorga sei lì da ore, completamente assorbito. Per fortuna qui non si scommettono soldi reali, altrimenti sarei già in bancarotta da un pezzo: così posso godermi il delirio senza svuotare il portafoglio anche se il rischio di ossessione rimane altissimo.

Il Recupero: Death Stranding
Death Stranding è uno di quei giochi che aspettavo dal giorno stesso della sua uscita su PlayStation, e finalmente poterlo recuperare su Xbox Series S è stato quasi un momento mistico… o almeno così mi piace raccontarmelo mentre consegnavo pacchi virtuali per ore senza tregua. L’ho divorato, spolpato e analizzato in ogni dettaglio, dalle montagne spettacolari ai ponti improbabili, fino a chiedermi seriamente se non avessi appena inventato un nuovo lavoro part-time: corriere post-apocalittico. Eppure, tra una connessione tra sopravvissuti e un po’ di contemplazione sul senso della vita digitale, il gioco è riuscito a offrirmi un’esperienza totalmente nuova. Ora non mi resta che aspettare il secondo capitolo, pronto a tornare nella strana America di Kojima… e a consegnare ancora più pacchi.

Per il 2026 il mio cuore è già impegnato: sto contando i giorni per Romeo is a Dead Man, High on Life 2 e Mouse P.I., titoli che promettono sorprese e momenti memorabili. No, non sto aspettando altri blockbuster miliardari o le solite uscite che tutti reclamano: io voglio esperienze originali, giochi che mi prendano alla sprovvista e mi facciano divertire in modi inaspettati. Insomma, il mio calendario videoludico dell’anno prossimo è tutto un po’ fuori dagli schemi.
I Nostri Goty Meno Uno:
5) Death By Scrolling
4) Keeper
3) Mafia: The Old Country
2) Death Stranding
Death Stranding è uno di quei giochi che ti cattura senza chiedere permesso. I paesaggi post-apocalittici ti fanno sentire come se stessi davvero camminando in un mondo desolato, e le tempeste di pioggia fanno venire voglia di correre a cercare un riparo… o forse di urlare al cielo, chi può dirlo. Le consegne di Sam, che all’inizio sembrano semplici, si trasformano presto in vere e proprie odissee emotive, mentre ogni ponte costruito e ogni connessione tra i personaggi ti strappa un sorriso o un brivido. Grazie Mr. Kojima!
Per scoprire chi sta in cima al podio dovrete pazientare un po’, anche se, a dire il vero, qualche indizio c’è già. Unitevia noi venerdì 19 dicembre dalle 21:00 in diretta su Twitch: parleremo delle nostre scelte e sveleremo in anteprima i nostri GOTY!
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