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selene90

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
“Dennou coil” è una serie anime del 2007, di Mitsuo Iso. La trama appare già intrigante di suo: anno 2026. Daikoku è una delle città maggiormente sviluppate nell'utilizzo della tecnologia della realtà aumentata. Grazie a particolari occhiali, le persone posso percepire realtà virtuali integrate con la normale realtà. Qui si trasferisce Yuko Okonagi, una bambina docile e gentile, insieme al suo pet Densuke e alla famiglia. Tra i vari personaggi con cui entrerà presto in contatto vi è Yuko Amasawa, una ragazza apparentemente fredda e misteriosa alla ricerca di qualcosa. Pian piano, la nostra protagonista si renderà conto che ci sono misteri ed enigmi legati alle figure degli Illegal, virus informatici di origine sconosciuta.
Già da questa premessa viene facile collegare quest’anime al più famoso e apprezzato “Serial Experiments Lain”. E in effetti ci sono diversi punti di contatto tra le due opere, come la tematica del rapporto tra realtà e realtà virtuale, che entrano in collisione tra loro e che, per alcune persone, rischiano di non essere più distinte. In "Lain" questo era il perno di tutto, mentre in "Dennou Coil" ci si arriva pian piano.
"Dennou Coil" potrebbe essere diviso in due metà ben distinte. La prima ha venature più divertenti e comiche, grazie ai personaggi bizzarri (l’incontenibile sorellina di Yuko) e agli assurdi casi che l’agenzia Coil, che si assume come compito quello di ritrovare i pet scomparsi delle persone, deve portare a termine. Esilarante a questo proposito l’episodio della “barba”, che fa da stacco tra le due metà e che, concludendosi, introduce un second cour molto più oscuro e serio. Inizia una serie di colpi di scena resi con grande phatos, mettendo in atto le tematiche più tipiche delle opere cyberpunk, come la ricerca dell’io, il rapporto tra uomo e tecnologia, e così via…
Interessante, a questo proposito, il modo in cui viene definito il mondo virtuale ancora sconosciuto a tutti: “l’altra parte”, un soprannome che dà idea di quanto ignoto, misterioso sia questo mondo, anche per dei personaggi abituati a maneggiarlo ogni giorno.
Anche i personaggi, si può dire, sono riuscitissimi: al clichè banale delle due protagoniste opposte di carattere, che però funziona perfettamente, si aggiunge un corteo di personaggi seri, drammatici, divertenti, bizzarri, o assurdi (a me, la nonnina ha fatto morire più volte). Tutti hanno un ruolo decisivo, o risultano comunque utili per la maturazione delle bambine protagoniste.
In particolare ho apprezzato il personaggio di Yuko Amasawa, che prende il ruolo di vera protagonista nella seconda metà. La sua maturazione è studiata al dettaglio: da un passato tragico non del tutto originale, con trauma infantile e difficoltà a relazionarsi e a fidarsi degli altri, ne esce una Yuko nuova e molto particolare, portatrice dei migliori colpi di scena e delle rivelazioni fondamentali nel finale.
Come dicevo prima, la finalità dell’opera è simile a quella di "Lain", ma ci si arriva in maniera diversa. Qui si punta ugualmente alla ricerca di cosa sia reale, ma il modo in cui i personaggi maturano questa constatazione è più umano.

<b>La seguente parte contiene spoiler</b>

Yuko Okonagi stessa si rende conto che il dolore, o l’emozione umana in generale, è ciò che di più reale possa provare: “Il mio dolore al cuore è l’unica certezza che ho in questo momento… Se seguirò la direzione da cui proviene il dolore troverò qualcosa di vero”.

<b>Fine della parte contenente spoiler</b>

A livello di terminologia, ammetto che ho fatto abbastanza fatica a seguire la serie. Ed è forse l’unico punto debole nella regia di Iso, che ha inserito troppi termini tecnici tutti insieme e, forse rendendosene conto da solo, ha inserito anche un riassunto meno tecnico della prima metà della serie.
E’ un’opera che, quindi, consiglio a chi è amante del genere e, soprattutto, a chi ha apprezzato "Lain".

Meganoide

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Dennou Coil", classe 2007, rappresenta l'esordio alla regia, in seno allo studio Madhouse, del talentuoso e stimato animatore Mitsuo Iso (se si esclude la direzione di un episodio di "RahXephon"), al quale va attribuita anche la paternità del soggetto. Sicuramente deve aver fatto tesoro di tutte le esperienze a fianco di stimati autori (avendo avuto la chance di lavorare al fianco di Oshii, Anno e altri) e i risultati sono più che evidenti in quest'opera.
Apparentemente, “Dennou Coil”, a causa della tenera età del suo cast, potrebbe essere scambiato per un'opera disimpegnata e leggera, ma in realtà risulta molto ben costruita e con un certo grado di complessità (e maturità). Quindi necessita della dovuta attenzione, senza però risultare affatto pesante per merito di intelligenti espedienti, utilizzati sapientemente dall'autore, per trasformare le frivolezze della prima adolescenza in avvenimenti interessanti (e a tratti esilaranti, come avrete modo di constatare).

È necessario fare un discreto preambolo per parlare del soggetto dell'opera, in quanto Iso ha messa parecchia carne al fuoco sin dalle primissime battute. Nel mondo di “Dennou Coil”, il quale è grossomodo analogo al nostro, sono stati introdotti da pochissimi anni degli speciali occhiali per la realtà aumentata (elemento che fornisce un connotato lievemente cyberpunk all'opera) che permettono di interfacciarsi con un mondo virtuale completamente sovrapposto a quello reale.
Il mondo visto attraverso gli occhiali è ovviamente analogo a quello vero (in fondo parliamo di realtà aumentata, e non di realtà virtuale), ma questi dispositivi permettono di interfacciarsi con gli spazi virtuali creati dall'agenzia che li commercializza, di connettersi alla sua rete per ottenere informazioni e di poter vedere e gestire i propri “pet”, animali domestici virtuali dal comportamento analogo a quelli reali (senza contare che possono essere particolarmente utili in certe professioni, come ad esempio quelle mediche).
Ma ovviamente non ci si limita a questo, in quanto nella città di Daikoku, ove è ambientata l'opera, hanno luogo delle tanto peculiari quanto bizzarre anomalie: quest'area, stranamente, presenza una elevata quantità di spazi virtuali non aggiornati e a volte parzialmente corrotti, detti “spazi obsoleti”, dai quali si possono estrarre degli agglomerati di dati a forma di ciottoli, i “meta-bug”, che fungono sia da valuta di scambio tra i giovanissimi, sia come materiale per creare codici complessi.

Ed è in questa Daikoku che si muovono le due protagoniste indiscusse dell'opera, entrambe giovani ragazze di nome Yuuko, che si ritroveranno invischiate in una storia molto più complessa di quanto potessero preventivare.
La prima, Okonogi Yuuko (soprannominata Yasako ovvero “ragazza gentile”), si è appena trasferita nella città, andando ad abitare dalla nonna (un'espertissima hacker, soprannominata Megabaa, che è anche una commerciante di codici non del tutto legali ed è a capo dell'informale agenzia “Coil” che investiga sulle anomalie del mondo virtuale).
La seconda, Amasawa Yuuko (soprannominata Isako, ovvero ragazza coraggiosa), appare subito come una capacissima e alquanto arrogante encoder (un hacker in grado di scrivere e manipolare codici particolarmente complessi) alla spericolata ricerca di particolari meta-bug, i “kira-bug”, per scopi misteriosi. Abbiamo dunque il tipico duo di protagoniste con caratteri diametralmente diversi, le quali, a causa di alcuni avvenimenti e del coinvolgimento del resto del cast, incroceranno i loro destini più e più volte fino a uno splendido finale.

Se le due ragazze risultano ben caratterizzate, va anche detto che il resto dei personaggi non è certo da meno, ovviamente con i dovuti distinguo riguardanti al ruolo.
Yasako si presenta ben inserita nel suo ambiente familiare, e perciò tramite essa impareremo a conoscere i suoi cari, che rimarranno invischiati nelle peripezie dell'opera, ovvero la già citata Megabaa, il padre, la sorellina minore Kyouko e l'immancabile “pet” di famiglia, ovvero Densuke. Ognuno di loro avrà un ruolo nella storia proporzionale alla presenza negli episodi.
Al contrario, di Isako non si sa molto, e solo durante la storia verremo a scoprire qualcosa della sua condizione familiare e delle sue relazioni. Ma questo non dovrebbe sorprendere, visto che il suo carattere schivo non la porta certo a socializzare volentieri.
Il maggior punto di contatto fra le due è, almeno nelle battute iniziali, la scuola, dove viene presentata la maggior parte dei gruppetti di ragazzini che saranno partecipi della maggior parte di peripezie nell'opera: questi sono essenzialmente il gruppetto di Daichi, dei ragazzi che sognano di diventare encoder, e quello di Fumie, prima amica di Yasako e membro dell'agenzia Coil.
In seguito, si aggiungeranno nuovi personaggi, e alcuni di loro avranno un'importanza fondamentale nella storia.
Come si può constatare, ci troviamo di fronte a un cast discretamente ampio, e il suo utilizzo oculato, unito a un approfondimento adeguato al ruolo di ciascun personaggio, rende questa componente una di quelle che incidono maggiormente nel successo di questo “Dennou Coil”.

Ma ovviamente non c'è solo questo a testimoniare la bontà dell'opera, visto che nessuna delle buone idee del soggetto è andata sprecata. Uno degli elementi sicuramente più notevoli dell'ambientazione è la sinergia fra folklore giapponese ed elementi sci-fi, talmente ottima che rasenta la perfezione.
Avremo dunque dei “codici” con la stessa forma dei talismani rettangolari shinto (gli O-fuda); i Satchi (unità virtuali deputate alla formattazione degli spazi obsoleti e alla rimozione dei software illegali e veri e propri “demoni” per i ragazzini portatori di occhiali) non potranno entrare nei templi, e così via. (Una piccola nota: ho trovato particolarmente divertente nonché dissacrante la motivazione delle limitazioni dei Satchi, che trasla un elemento di carattere religioso a un mero “conflitto di competenze").
E, in generale, tutta la prima parte dell'opera è intenta a “giocare” con le enormi potenzialità offerte dal setting. Dicendo questo però non voglio banalizzare tale sezione, in quanto va ammesso che tutti gli avvenimenti imbastiti nella prima parte, nonostante siano perlopiù schermaglie fra bambini denotate da toni freschi ed estremamente solari, sono comunque ammantate da quell'aura avventurosa tipica dell'infanzia/prima adolescenza (supportate dagli elementi sci-fi) e quindi per nulla noiose e molto piacevoli da vedere. E questo è anche merito di una regia decisamente competente, che sfrutta a dovere ogni sfumatura del soggetto per ricavare ottime scene d'azione anche da avvenimenti apparentemente triviali.
Ma in ogni caso il tempo non viene sprecato, in quanto vengono disseminati indizi e poste le basi per quello che avverrà nella seconda parte. E del resto vengono toccate anche tematiche complesse: una di esse, importantissima, ruota attorno al concetto di “realtà”. Cosa è reale? E cosa non lo è, in un mondo dove la realtà virtuale prende sempre più piede? Tale questione è sicuramente uno dei perni di “Dennou Coil” e rende quest'opera ancora più valida, attuale e lungimirante, vista anche l'evoluzione dei mezzi telematici e dei loro device.
Se invece vogliamo trovare un vero punto debole, si potrebbe parlare della modesta parte centrale, che presenta una serie di episodi riempitivi che non hanno uno scopo ben preciso e fanno da spartiacque fra le due sezioni. Fortunatamente queste brevi storie autoconclusive non sono di basso livello, e ce n'è una in particolare, quella delle barbe, che è uno degli episodi di intermezzo migliori e più divertenti che io abbia mai visto. Quindi anche la parte “debole” dell'anime in questione ha i suoi meriti e si fa sicuramente valere.
Superati questi pochi episodi, ci si addentra nella seconda parte dell'opera, la quale assume toni ben più seri, che coinvolgono il passato di Isako e alcuni avvenimenti tragici presenti nel passato di alcuni personaggi. Qui si osserva anche un'accentuazione della tematiche precedentemente citate, ovvero sinergia la fra cyberspazio e folklore nonché della labilità del concetto di “realtà”, sfociando in una fusione fra misticismo e sci-fi tipica di alcune grandi produzioni degli anni precedenti a quest'opera (e questo non dovrebbe sorprendere, visti gli autori con cui Iso è entrato in contatto). Il finale è caratterizzato dal costante climax dovuto a tutte le questioni aperte che convergono e riesce a sfruttare in modo più che soddisfacente tutti gli elementi introdotti nell'opera e a catturare lo spettatore come solo poche opere, quelle vicine al concetto di “capolavoro”, sanno fare. E non deve essere stato un risultato facile da ottenere: uno dei rischi maggiori poteva consistere in un'impennata troppo repentina e esagerata degli eventi, ma con il susseguirsi delle puntate è possibile constatare come tutti i pezzi del puzzle vadano al suo posto, segno di una storia sì complessa, ma ben costruita e ben narrata. Anche l'evoluzione psicologica dei personaggi è, in questo frangente, davvero riuscitissima e rappresenta il culmine di maturazione di due protagoniste molto diverse ma unite da un saldo e forte rapporto costruito sulle peripezie e sulle disavventure vissute. Al di la del finale della storia in sé e della sua validità, l'evoluzione delle due ragazze (Isako in particolare, sulla quale è maggiormente incentrata la seconda parte dell'opera) è sicuramente una delle componenti di maggior merito delle battute conclusive.

Il comparto tecnico è veramente ottimo, ed era difficile aspettarsi di meno sapendo chi c'era dietro al progetto: le animazioni sono fluide e costanti, i fondali sono piacevoli e pure la computer grafica, punto debole delle produzioni di quel periodo, è ben centellinata e usata con perizia (merito anche della riuscita intuizione di usarla prevalentemente per ciò che era virtuale anche nell'anime stesso). L'opera, dal punto di vista grafico, è un vero piacere per gli occhi. Ma anche il comparto audio non è da meno, con una colonna sonora ottima e in grado di supportare ottimamente ogni tipologia di avvenimento, spaziando dalle parti più spensierate a quelle più serie e drammatiche.
Notevoli e suggestive sono le sigle, in grado di colpire con la loro delicatezza.

"Dennou Coil" è, in definitiva, una piccola perla, un'opera in grado di colpire sia per la sua solarità, sia per la sua serietà e perizia nell'introdurre e sviluppare argomenti affatto banali. La sua costruzione magistrale dell'intreccio, capace di sfruttare appieno un ottimo soggetto, e dei personaggi, che risultano ben ponderati senza mai esulare dalla psicologia tipica della loro età, la eleva a una delle migliori opere del suo periodo. Questa è un'opera consigliata a tutti, ed è un'opera a cui tutti dovrebbero dare una chance, in quanto il livello raggiunto è tale che non è sbagliato pensare di essere di fronte a un capolavoro. Da vedere.


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Nagisa98

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
“Dennou Coil” è un anime di ventisei episodi realizzato nel 2007 dallo studio Madhouse e nato come progetto originale da un’idea di Mitsuo Iso, sceneggiatore e regista della serie.

Siamo nel 2026, e da ormai undici anni costanti ricerche in campo informatico hanno permesso di sviluppare nuove tecnologie relative alla realtà aumentata. La giovane Yuko Okonogi giunge nella città di Daikoku, nella quale molti bambini fanno uso dei Cyber-occhiali, frutto tangibile di tali ricerche, che permettono di osservare elementi presenti nello spazio virtuale e inesistenti in quello reale, come per esempio i Cyber-Pet. La ragazzina entrerà a far parte dell’Agenzia di Cyber Investigazioni Coil e scoprirà dettagli e misteri legati a questo mondo sconosciuti ai più.

Quella che all'inizio sembrava un’opera abbastanza semplice e destinata ai più giovani si è rivelata, invece, molto più complessa e profonda di quello che appariva: "Dennou Coil", infatti, è anime che ha saputo stupirmi in maniera non indifferente. I primi episodi dell’anime si sviluppano in maniera molto lineare e, a tratti, piuttosto lentamente. Ci vengono mostrate soprattutto cyber sfide tra bambini, fughe rocambolesche nel tentativo di scappare dai Sacchi, ovvero automaton con il compito di ripulire la città dai virus, o cacce al tesoro alla ricerca dei metabug, oggetti virtuali di alto valore e dalle origini ignote. Queste prime puntate, dunque, oltre a darci una sommaria infarinatura sul vasto lessico del mondo tecnologico di “Dennou Coil”, gettano le basi per qualcosa di ben più grande che avverrà invece nella seconda parte dell’opera. Tutti i misteri presenti già nelle prime battute verranno infatti svelati poco a poco, e le (dis)avventure dei bambini lasceranno via via il posto a vicende ben più serie, quali misteriosi incidenti o sparizioni, che il mondo degli adulti ha sempre cercato di tenere nascoste. Il tutto, ovviamente, condito di temi importanti, alcuni di essi molto attuali per la nostra epoca: la distinzione, non sempre netta, tra realtà e finzione; l’affetto che si può provare per qualcosa di virtuale, come un Cyber-Pet, che dovrebbe essere invece rivolto a persone “vere”, che si possono toccare con mano, che emanano calore; il mondo virtuale, le illusioni, come fuga dalla realtà, oppure utilizzati come un rimedio alle sofferenze della vita reale; le scoperte in campo tecnologico, per concludere, che hanno lo scopo di rendere migliore la vita dell’uomo, ma che a volte, irrimediabilmente, non sortiscono i risultati sperati. Tutto ciò, ovviamente, viene filtrato dal punto di vista dei bambini, dal loro semplice modo di vedere le cose, anche se spesso si incappa nella complicata società degli adulti, tra questioni insabbiate e meschini piani orditi per vendicare chi ha subito un torto, senza mancare di approfittarsi dei puri sentimenti dei più giovani.

I personaggi, come tutto il resto, sono trattati magnificamente: nessuno di loro è lasciato al caso, si dà ad ognuno il dovuto spazio, magari anche con episodi che potrebbero essere definiti “filler”, ma che in realtà non lo sono del tutto, proprio perché servono a farci conoscere meglio qualche personaggio secondario, come Denpa o Akira. Di sicuro, coloro che hanno più impatto sullo spettatore sono le due protagoniste, le due Yuko: da una parte Yasako, la “ragazza gentile”, dolce ma all'occorrenza molto determinata; dall'altra, Isako, la “ragazza coraggiosa”, schiva, fredda e poco socievole, almeno all'apparenza. Due personaggi quasi incompatibili, in realtà strettamente legati, che più di tutti giungeranno ad una profonda crescita e maturazione dopo aver vissuto situazioni molto difficili per la loro età.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, il character design è abbastanza semplice e a volte subisce qualche sbavatura, ma mai nulla di così importante. Le animazioni sono fluide, i fondali e gli elementi del cyber-spazio ben realizzati. Le OST fanno il loro dovere, e alcune di esse le ho trovate piuttosto originali. Belle e un po’ malinconiche le sigle, in particolare l’opening, che a prima vista stona con l’atmosfera allegra dell’anime, ma che in realtà ben incarna la sua essenza.

Tirando le somme, “Dennou Coil” è un’opera di tutto rispetto, ricca di misteri e intrighi che verranno svelati durante tutto il suo corso, mantenendo così l’interesse dello spettatore sempre vivo. All'apparenza una serie leggera, è in realtà molto complessa e da seguire attentamente per non perdersi strada facendo. Non mancano inoltre temi profondi e scene alquanto toccanti. Voto: 9.


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Eoin

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Dennō Coil", conosciuto anche come "Coil - A Circle of Children" è un anime del 2007 composto da 26 episodi di durata canonica, diretto e sceneggiato da Mitsuo Iso. La serie è stata portata in Italia dalla Dynit.

La vicenda si svolge in Giappone nel 2026, undici anni dopo uno straordinario sviluppo in materia di realtà aumentata, percepibile alla popolazione grazie a speciali visori, i cyber occhiali.
La giovane Yūko Okonogi, studentessa di sesta elementare il cui nome può essere letto come Yasako (ragazza gentile), si trasferisce con la famiglia nella cittadina di Daikoku, in cui vi è una massiccia presenza di cybertecnologia. Appena arrivata in città, Yasako, dal carattere dolce e remissivo, conoscerà i bambini locali e, in particolare, verrà a contatto con un'altra sua coetanea: Yūko Amasawa, hacker abilissima e dai modi bruschi, il cui nome, identico a quello della protagonista, può essere letto, invece, come Isaco (ragazza coraggiosa).
Yasako si ritroverà immischiata in una serie di oscuri enigmi, che ruotano perlopiù attorno agli Illegal, dei bizzarri ammassi di sostanza nera semovente, in realtà virus informatici di origine sconosciuta, e al mondo dall'Altra Parte, un misterioso universo virtuale.

Partito con un ritmo piuttosto contenuto, anche se dotato di una componente misterica rilevante, "Dennō Coil" diventa man mano più appassionante e intenso, grazie ad una fortissima carica emotiva e all'abilità nel costruire una tensione palpabile.
Avvicinandosi al finale, la narrazione si fa sempre più serrata e avvincente, ricca di rivelazioni e colpi di scena, fino al completamento di quell'arduo puzzle costituito da segreti, insabbiamenti e informazioni manipolate.
Tutto ciò è reso possibile anche grazie all'assenza di filler: gli episodi più slegati dalla trama principale, infatti, sono funzionali ad una migliore comprensione della psicologia dei personaggi e alla proposizione di temi incredibilmente maturi e attuali, che assumono un peso ancora maggiore, quando affrontati da individui così giovani.

Questa serie è, innanzitutto, un racconto sulle ossessioni: molti dei protagonisti provano degli strazianti rimorsi per degli eventi accaduti nel loro passato, avvenimenti che non sono riusciti ad impedire ed azioni che hanno commesso, per le persone che hanno ferito e quelle che hanno deluso. Nonostante la tenera età, la loro determinazione è incrollabile, sono disposti a tutto, anche al sacrificio personale, pur di portare a compimento gli obiettivi che si sono posti e per difendere quegli affetti a cui non vogliono assolutamente rinunciare.
Se i personaggi secondari sono rappresentati tramite caratterizzazioni piuttosto superficiali e stereotipate, con ruoli decisamente di contorno, quelli principali sono ben approfonditi psicologicamente, mostrandone i trascorsi traumatici, i dubbi, le paure e le speranze. Ottimi le sequenze oniriche e i flashback che li riguardano.
Particolare attenzione è riservata al rapporto tra le due Yūko: sebbene non ci sia una vera e propria forma di antagonismo, è impossibile non notare lo scontro tra i caratteri antitetici di Yasako e Isako. La prima cerca in tutti i modi di adeguarsi al nuovo ambiente, dimostrandosi sempre disponibile e affidabile, nonostante sia spesso spaventata e timorosa, mentre la seconda, tenendo fede al proprio nome esattamente come la sua omonima, è intraprendente, prepotente e arrogante, senza rinunciare, però, ad attimi di struggente umanità.
Per il resto, la maggior parte dei protagonisti è costituita da bambini di scuola elementare, con tutti gli atteggiamenti infantili del caso, a cui vengono alternati momenti di grande maturità, che fanno quasi dimenticare quale sia la loro vera età.

Il design dei personaggi è essenziale, costituito da linee morbide e tondeggianti e risulta, a mio parere, anche piuttosto sgraziato, per alcuni di essi. Le ambientazioni sono semplici e discretamente dettagliate, ma l'aspetto più interessante riguarda ovviamente la sovrapposizione tra mondo reale e mondo virtuale, talmente estesa da rendere quasi impossibile distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Viene resa alla perfezione la natura informatica di alcuni spazi e dei molti elementi entrati a far parte della quotidianità degli abitanti di Daikoku. Particolarmente intrigante e, allo stesso tempo, inquietante è l'aspetto dell'Altra Parte, un luogo cupo, dai contorni sfocati e le atmosfere sinistre.
La CG è presente in minima parte e, nonostante sia, a volte, piuttosto evidente, è utilizzata unicamente per la rappresentazione di alcuni bot e non infastidisce mai l'occhio.
Le animazioni sono piuttosto fluide, nonostante siano, comunque, abbastanza semplici.
La colonna sonora è orecchiabile e calzante. Ho apprezzato soprattutto l'opening e l'ending, entrambe caratterizzate da toni placidi e malinconici, ben conformi allo spirito dell'opera. Decisamente apprezzabile il doppiaggio italiano, espressivo e vario.

Già dal primissimo ingresso a Daikoku, lo spettatore viene trascinato in un universo iper-informatizzato, in cui la gente ha ormai sviluppato una dipendenza dalla tecnologia (non dissimile da quanto accade realmente nella società odierna) e, soprattutto, dai cyber occhiali, diventati compagni inseparabili degli abitanti di qualsiasi età, specie di quei ragazzini nati all'interno del periodo di boom scientifico. La totale fiducia nell'innovazione ha rimosso ogni tipo di preoccupazione, sia riguardante i possibili guasti, sia la stessa sicurezza personale, fenomeno sostenuto dalla stessa azienda produttrice.
Il problema più serio sorge quando, a causa della mania per la cybertecnologia, ci si dimentica del calore umano, del piacere di stare insieme ad altre persone e creature viventi, della coltivazione di amicizie durature e del supporto affettivo dei famigliari, sostituendo il tutto con il facile e comodo svago apportato dagli occhiali, al punto che la loro perdita provoca un senso di smarrimento in quei bambini che vi si erano tanto abituati e che li avevano sfruttati senza porsi limitazione alcuna.
Oltre a questa tematica e ad altre di carattere più psicologico e spirituale, in alcune puntate viene anche espresso un duro giudizio nei confronti della natura umana, incline all'autodistruzione a causa dell'avidità, dell'odio insensato per il diverso e l'ignoto e dell'ossessione per il controllo e la conquista.

In conclusione, "Dennō Coil" è una serie incredibilmente coinvolgente, commovente e profonda, capace di regalare intense emozioni, grazie al contributo di personaggi complessi e di una trama articolata e mai banale, ricca di mistero e colpi di scena. Sicuramente si tratta di una visione piuttosto impegnativa ma che merita certamente tutto il tempo che richiede, dal primo all'ultimo minuto.


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Armisael

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Ammetto che l'inizio lento mi ha costretto a fare un grosso sforzo di volontà per proseguire la visione, ma ne è valsa la pena. Da una situazione iniziale piuttosto scialba ed episodica, quasi a sembrare uno slice of life con una vena fantascientifica e un setting piuttosto infantile, si arriva pian piano a individuare i vari aspetti e le vicende che determinano il fluire degli eventi, fino ad arrivare a un climax ben realizzato, risolutivo e piacevole.
Certo risente un poco del target molto giovane che ha costretto ad abbassare l'età dei protagonisti alla scuola elementare, mentre una trama del genere avrebbe potuto beneficiare molto da un po' più di maturità, anche se l'attuale saturazione di quella fascia in effetti avrebbe potuto far passare inosservato un gioiellino come questo, ma se mi ha spinto a scrivere una recensione dopo un sacco di tempo è proprio perché ne val la pena, e mi sento di dare un 8 pieno senza nessuna remora (prima che qualcuno abbia a protestare, per me 8 è un gran bel voto). Assolutamente da guardare.

Per il lato tecnico non c'è nulla da eccepire, per quel che riguarda la fluidità delle animazioni la scelta cromatica è ben pensata e il chara design si stacca finalmente dagli standard "moe cariadenti" degli ultimi periodi. Le musiche sono ben pensate e accompagnano onestamente le scene, piacevoli anche la opening e la ending; l'unica cosa forse un po' stonata sono alcuni effetti sonori palesemente presi da "stock audio" e usati in qualche occasione un po' a sproposito.
Per la trama non dico nulla, perché è davvero bella e incredibilmente senza buchi, né deus ex machina, e, considerando che negli ultimi tempi è raro, se non impossibile, trovare serie con un finale decente, se non proprio senza un finale con la narrazione interrotta a metà, direi che è un valore aggiunto non da poco.

In sintesi: trama 8; chara 7; audio 6; tecnica 7; godibilità 9.
VOTO: 8


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mapobeat

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Ho scoperto quest'anime per caso. Stanca dei soliti titoli, creati con il solo scopo di intrattenere lo spettatore senza portare però nulla di nuovo nel panorama dell'animazione giapponese, ho deciso di cercare qualcosa di diverso, in grado di coinvolgermi senza però essere banale. E' stato così che, per la prima volta, ho sentito parlare di Dennou Coil.
Faceva proprio al caso mio. Una media di voti da paura, addirittura il buon vecchio Tacchan gli aveva assegnato un 10, dalla durata non eccessiva e con una trama apparentemente intrigante.
Mi sono resa conto, però, che non è tutto oro quel che luccica. Ho cercato per un mese intero (e non sto scherzando, quando mi metto in testa una cosa nulla mi smuove) senza trovare gli episodi in sub-ita che non fossero su Megavideo, chiuso recentemente, per mia sfortuna. In sostanza, mi sono dovuta adattare, guardando questa serie con i sottotitoli in inglese e pregando affinché le mie aspettative non venissero deluse.
Sicuramente non ve ne può fregar di meno di tutto ciò, ma ritenevo importante dirvelo affinché capiste meglio che cosa ha significato per me "Dennou Coil".
Quando a un anime si assegna un 10 nonostante lo si abbia visto con i sottotitoli in una lingua straniera, dunque dovendo faticare non poco (almeno nel mio caso) per comprendere la trama e i suoi sviluppi, vuol dire che quest'anime merita davvero. Non ho paura di vincere il premio dissenteria, quando un anime è un gioiello è un gioiello.

"Dennou Coil" narra le vicende di Yuko Okonogi, bambina che, dopo essersi trasferita con la famiglia a Daikoku, entrerà a contatto con il mondo virtuale, il quale consiste in un mondo identico a quello reale nel quale sono inseriti oggetti e animali creati grazie a programmi. E' possibile vedere questa realtà aumentata grazie a un paio di occhiali speciali, posseduti dalla maggior parte dei bambini di Daikoku. Ben presto Yuko farà amicizia con altri suoi coetanei, e incontrerà Yuko Amasawa, ragazzina in grado di utilizzare gli encode, ovvero programmi molto potenti per modificare il cyberspazio. E non solo. Quest'ultima ha infatti alle sue spalle un passato triste e pieno di difficoltà, e pare conoscere segreti sul cyberspazio che sarebbe meglio non rivelare. La protagonista imparerà ben presto che quello a cui stanno giocando i bambini di Daikoku potrebbe essere un gioco molto pericoloso per i più sprovveduti.

La trama è intrigante, ma la cosa che più ho apprezzato è stato il ritmo con cui si è sviluppata: la prima metà della serie ha infatti la funzione di divertire, di farci entrare nel mondo di Yuko e di presentare i vari personaggi, e lo fa in maniera superba, dopodiché seguono tre episodi filler molto ben fatti (l'episodio dei peli è stato epico, non mi stancherò mai di dire quanto è geniale, mentre quello su Plesio mi ha veramente commosso) e un episodio riassuntivo. Non li ho trovati assolutamente noiosi per due motivi: il primo è che, guardandomi la serie in sub eng, ho fatto più fatica a seguire la serie, mentre il secondo è che ritengo fossero più che necessari per spezzare il ritmo in modo tale da fare "digerire" allo spettatore le varie informazioni apprese relativamente al mondo virtuale. Mitsuo Iso è stato infatti in grado di creare un universo dettagliato, complesso, e per comprenderlo appieno è necessario memorizzare i vari termini che ci vengono proposti durante il corso dell'anime.

In seguito a questi episodi un po' interlocutori riprende lo sviluppo della trama. Vengono fatte tante, ma tante rivelazioni, tant'è che mi sento di dire che questa serie non è da tutti: se non siete in grado di destreggiarvi nel mare di vocaboli e di definizioni specifiche oppure se non avete un alto tasso di attenzione, non guardatela neanche, poiché bisogna seguirla con molta concentrazione se non si vuole perdere il filo. Insomma, guardatelo prestando molta attenzione, perché se prendeste "Dennou Coil" alla leggera, rischiereste di perdervi uno tra gli anime più belli della storia dell'animazione giapponese.
Il tutto culmina nel commovente, drammatico per certi versi, finale, nel quale viene chiarita ogni cosa. Il finale rappresenta la ciliegina sulla torta, il coronamento di un'opera assolutamente da guardare. Se amate gli anime, non potete prescindere da "Dennou Coil".

Ogni aspetto è curatissimo: dall'ispirato chara design alla perfetta caratterizzazione dei personaggi, che, nonostante siano solo bambini, paiono talmente veri da poter essere toccati attraverso lo schermo, senza trascurare le musiche dolci ed evocative, che fanno da sfondo alle vicende narrate.
Io ho scritto questa recensione con il cuore, e con il cuore vi dico di guardare "Dennou Coil" perché rappresenta tutto ciò che un anime dovrebbe essere, e perché dal finale ciascuno di noi può imparare qualcosa.


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Tacchan

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
'Dennou Coil' è una serie TV come se ne vedono poche: parte da uno spunto molto interessante, lo propone in modo molto efficace, costruisce un'ambientazione affascinante ed elabora una trama appassionante. Sceglie uno stile di realizzazione non mainstream, tuttavia il suo staff cura con attenzione diversi aspetti della produzione, riuscendo a renderlo particolare e piacevole anche dal punto di vista grafico. Il risultato è, inutile dirlo, eccellente. Non credo sia un caso che guardando i primi due episodi mi siano venute in mente, per alcuni personaggi e alcune sequenze, le produzioni cinematografiche dello Studio Ghibli.

Ambientato in un prossimo futuro, 'Dennou Coil' presuppone che la realtà aumentata e la tecnologia mobile siano così avanzate che, grazie all'ausilio di appositi occhiali, l'utente sia in grado di aggiungere dettagli virtuali al mondo che lo circonda. In pratica, indossando gli occhiali, non sarete in grado di distinguere se il gatto che vedete sia reale o meno, anche se vi basterà toglierveli per capirlo. Una persona che non li toglie mai, quindi, vede una realtà in qualche modo aumentata e arricchita da elementi virtuali, con i quali può interagire. Il problema di tutto questo è che alcuni ambienti potrebbero non essere adeguatamente aggiornati e quindi, usando gli occhiali, potrebbero esserci discrepanze e anomalie. Questi spazi obsoleti sono la chiave che mette in moto gli ingranaggi della trama.
I protagonisti sono un gruppo di ragazzini che vivono con gli occhiali sempre addosso e che hanno una tale abilità nello sfruttare il mondo virtuale da infrangere, a volte in modo pericoloso, le regole che lo governano. Insomma, sono dei veri e propri hacker in erba. Quello che non sanno è che continuando potrebbero avventurarsi in qualcosa di pericoloso e inquietante, che potrebbe mettere in pericolo la loro stessa incolumità.

L'idea è geniale ed estremamente attuale, direi inoltre abbastanza lungimirante visto che la serie ha qualche anno sulle spalle e proprio di recente le applicazioni e i giochi che sfruttano la realtà aumentata sono diventate abbastanza di moda e si stanno diffondendo sempre di più. La trama è complessa e piuttosto profonda: propone riflessioni intelligenti e comunque riesce a intrigare lo spettatore per i misteri che propone. Non mancano i momenti drammatici e di tensione, nonostante il fatto che i protagonisti siano ancora dei ragazzini e che l'anime segua in qualche modo le loro vicende scolastiche. Tra l'altro la loro caratterizzazione psicologica risulta convincente e abbastanza approfondita: nel corso degli episodi si troveranno a dovere frenare la loro curiosità e a fare i conti con le conseguenze della loro incoscienza. Non mancherà nemmeno un pizzico di romanticismo, visto che dovranno affrontare le prime cotte e le prime gelosie. Anche coloro che sembrano inizialmente sin troppo maturi e determinati per la propria età, all'ora della fine mostrano le proprie fragilità e insicurezze.

Curiosi inoltre un paio di filler centrali, che rompono un po' il filo della trama, ma che propongono alcune situazioni alquanto paradossali e divertenti. Una in particolare merita di essere citata, ovvero la puntata "dei peli", che si dimostra geniale e altamente godibile.
Il finale è un crescendo di tensione e inaspettati colpi di scena che vanno a rifinire un quadro già di pregevolissima fattura.
Dal punto di vista narrativo viene proposta sempre una certa concretezza che fa sì che il ritmo risulti sempre piacevole. Anche nelle puntate in cui la trama non fa grossi passi avanti sono offerti altri motivi di interesse e non si hai mai l'impressione che lo staff cerchi di allungare in qualche modo brodo. L'unico episodio che mi ha annoiato è quello riassuntivo a metà serie, che comunque va svolgere una funzione necessaria visto che da quel momento vi è un crescendo di complessità che rende necessaria una buona padronanza di quanto accaduto fino a quel momento.
Non trovo un singolo motivo per sconsigliare 'Dennou Coil', è una di quelle serie che ritengo vadano viste da tutti.


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Uccello Gira-Viti

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
La tecnologia sta ormai prendendo piede sempre più nel nostro mondo. Strizzando l'occhio al mondo moderno, la nostra situazione viene spostata qualche anno nel futuro ed esasperata: in Dennou Coil, infatti, il mondo informatico è ormai una dimensione parallela, sovrapposta al mondo di tutti i giorni, una dimensione con cui è possibile interagire semplicemente con un paio di occhiali.
In questo contesto quasi fantascientifico, ma sorprendentemente naturale e comune, viene inserita la protagonista, Yasako, una giovane ragazza (o forse meglio dire bambina) che frequenta la sesta elementare, più o meno prima media da noi, e che si è appena trasferita nella città dove abitava il nonno, ormai deceduto, e nella quale abita ancora la nonna. Proprio il nonno, quasi come regalo post mortem, gli lascia il piccolo Densuke, animaletto cybernetico con il vizio di perdersi.

Nella prima parte della serie, che mantiene un ritmo calmo e che fa quasi da introduzione alla seconda, facendoci conoscere le varie "novità" di questo mondo virtuale e presentandoci spesso scene molto leggere, Yasako farà la conoscenza di molti suoi coetanei e, sopratutto, della nuova arrivata Isako, che come lei si era trasferita da un'altra città.
Ed è proprio lei, Isako che insieme ad Haraken, un altro compagno di Yasako, riveste un ruolo centrale nella seconda parte della serie: difatti tutti e due sono intenzionati a "ritrovare" delle persone a loro care, andandole a cercare in misteriosi spazi obsoleti, anche a costo della loro vita.
Non mancano i misteri, intorno al Dennou Coil, ma purtroppo spesso questi misteri vengono chiariti solo in parte, e mi hanno lasciato spesso con molte domande irrisolte. Spesso succede che un personaggio, posto di fronte a un mistero, trovi agilmente la risposta, senza però fare sapere niente allo spettatore. Anche i bambini, secondo me, risentono di una caratterizzazione troppo "adulta" o perlomeno "adolescente" che si riscontra in molti loro comportamenti, dimostrandosi spesso molto più maturi di quanto credo debbano essere dei bambini di undici anni.

Molti sono i temi trattati, dal semplice fatto che spesso pensando al virtuale si perde di vista la realtà, a cose più profonde, come il confronto con la morte che molti bambini devono avere, spesso fin troppo presto, o lo stesso concetto di felicità, sia essa da ricercare nella realtà o nella finzione.
Nonostante il character design per me sia leggermente anonimo, la serie per il resto è ben fatta, presentando ottime animazioni e musiche gradevoli.
Non è di certo una serie che piace a tutti, ma credo che tutti debbano guardarla.


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elianthos80

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Pare che questa serie, pur acclamata in patria dove ha vinto svariati riconoscimenti, sia passata relativamente sotto silenzio a livello internazionale anche sotto l'aspetto del passaparola tra i fan. Eppure resta tra le migliori che ho visto in assoluto.
Ma andiamo per ordine.
E' una serie che ha visto la luce nel 2007 dopo circa dieci anni di gestazione da parte del suo autore, Mitsuo Iso, un veterano dell'animazione, basta guardare i titoloni cui ha collaborato - respect: http://en.wikipedia.org/wiki/Mitsuo_Iso <---- paragrafo sulla sua filmografia.
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Argomento, personaggi: definito, e in parte concordo, da qualcuno come un 'se Miyazaki ambientasse uno dei suoi film nell'universo di Ghost in the Shell', Dennou Coil è un anime che ha per protagonisti un gruppo di ragazzini delle elementari e alcuni adulti, che nel corso di un'estate si ritrovano a indagare una serie di eventi particolari, legati ad anomalie della realtà virtuale.
Per accedere a tale realtà tutti utilizzano particolari occhiali, che sono degli aggeggi tuttofare. Mentre gli adulti li usano preferibilmente come cellulari e mezzi di accesso alla rete, i ragazzini ne fanno il perno dei loro giochi, muovendosi e interagendo materialmente in quella che di fatto è ancora la loro città, ma 'arricchita' da creature ed effetti particolari, tra cui cuccioli virtuali, passaggi e scorciatoie. Ed ecco che così i piccoli si divertono a sfidarsi in vere e proprie battaglie e mutatis mutandis giochi a nascondino, utilizzando l'ambiente cittadino reale come sfondo delle loro avventure. Ma al di là di questo cyber-velo sottile c'è dell'altro.
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Yuko, la bimba protagonista, appena trasferitasi in città con la famiglia, lo scopre man mano in seguito a un bug che infetta il suo - adorabileeeee - cagnolino virtuale, Densuke, che come la sua padrona ha una certa tendenza a vagare dove non dovrebbe :sweat:, e più avanti si scoprirà il perché.
La nonna di Yuko, che dapprima appare come una vispa vegliarda in grado di manipolare i metabug (frammenti di realtà virtuale anomala e/o obsoleta, veri e propri detriti simili a sassolini e a cristalli, che contengono porzioni di codice informatico) per cavarne anche trucchetti illegali informatici, venduti sotto banco ai bimbi per aiutarli nei loro giochi, si offre di guarire gratis il botolo virtuale, purché la nipote entri a fare parte della sua agenzia investigativa in affari virtuali e dintorni, che annovera anche alcuni dei compagni di Yuko nella nuova scuola.
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Tra momenti d'ilarità e altri di commozione (nelle ultime puntate ho pianto come un vitello in un paio di occasioni :blush:) si sviluppa così un racconto molto avvincente sul tema del progresso, dei vari modi in cui qualcosa è 'vero' o 'reale', della memoria, degli affetti. Perché il gioco ad un certo punto si farà serio, serissimo, suggellando nella loro ultima estate da studenti elementari la fine dell'infanzia dei personaggi. E come in ogni rito di passaggio che si rispetti, qualcosa va perso perché qualcosa d'altro venga acquisito.
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I bambini sono caratterizzati piuttosto bene, soprattutto i più piccoli, mentre il modello di realtà virtuale presentato rimane molto verosimile perché di fatto molto vicino a quello che già è o che potrebbe divenire a breve. La città vista attraverso gli occhiali ha un che di realismo magico nella sua 'facciata', o, per restare in casa nostra, un goccino di pittura metafisica, nel senso che gli edifici e le fondamenta quelli restano, ma cambia il filtro con cui li si guarda.
Ci sono un po' di termini legati alla realtà virtuale e alla spiegazione dei suoi meccanismi, ma sono esposti in maniera piuttosto semplice e graduale, il che è un beneficio per l'audience di ogni età e permette di seguire la storia piuttosto agevolmente.
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Ho letto in rete qualche recensione in cui ci si lamentava del finale o della terminologia perché poco chiari. Mah. Personalmente posso capire le critiche alla tonalità e durata del finale, in quanto avrei gradito anch'io una risoluzione un filo più sintetica e meno 'caricata' forse, ma va tenuto in conto che con gli slot di tot episodi da riempire alcuni allungamenti e accorciamenti sono fisiologici. E nel nel complesso le spiegazioni date e i conti tornano e Dennou Coil non era questo puzzle così astruso, purché si seguano le puntate da sobri e con un minimo di attenzione. E' pur sempre, anche, un giallo in fondo.
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Un consiglio: anche se non ha un ritmo forsennato, gli episodi vanno via come ciliege grazie ai cliffhangers, è meglio quindi cominciare a guardarlo con qualche ora a disposizione perché la tentazione di "maratonarlo" può diventare soverchiante.

Limbes

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Certo che <i>Mitsuo Iso</i> l’ha imparata, la lezione; l’ha imparata eccome. E dopo anni di collaborazioni con <i>Oshii</i> e <i>Anno</i> o veniva fuori un disturbato visionario estraniato, oppure un regista dalla sensibilità sviluppatissima e dal tocco vivificante come pochi ultimamente se ne sono visti. È venuta fuori la seconda, è venuto fuori un autore altissimo.
Perché <b>Dennou Coil</b> è molto più di una classica storiella scolastica di bambini, degli hackeraggi dispettosi, delle cacce alle irregolarità di un cyberspazio ricalco semi-sovrapposto della realtà. L’aria è molto diversa. La trama è come la realtà virtuale, ha molte zone d’ombra, molti spazi segreti cui accedere dopo avere passato punti d’attivazione a prima vista invisibili.

La storia è molto articolata, si sviluppa a un ritmo esponenziale, moltiplicando i suoi elementi e le sue connessioni, galleggiando a metà serie ma poi spiccando il volo verso un finale mozzafiato che porta a mangiarsi con ansia l’opera episodio dopo episodio. Lo snodarsi della sceneggiatura è seguito splendidamente, ogni flashback è funzionale e fondamentale, i diversi incastri di sottovicende e di sequenze e i dosaggi dei colpi di scena sono sempre gestiti con spontaneità e scorrevolezza abilissime. E soprattutto l’alone di mistero e di occulto che permea tutta l’opera è indescrivibile, reso in un climax impeccabile, fatto di tocchi, accenni, sussurri, leggende e presenze che appaiono per dissolversi nella tensione di “immenso segreto celato” fondante tutta la narrazione.

Tuttavia quello che è il vero regalo di <i>Iso</i> sono le figure che muovono le vicende. Perché in ogni storia la magia del coinvolgimento la donano i personaggi: e questi sono personaggi così umani da diventare veri.
Le loro vite personali s’intrecciano e i loro passati sono in relazione gli uni con gli altri. In relazioni di causa-effetto e di corrispondenze allarmanti, indietro fino alle radici del contrasto tra Yasako e Isako, fino all’ossessione della stessa Isako – eco non casuale della giovinezza di Tamako –, fino all’origine del ruolo di nume tutelare di Mega-Baa. Indietro fino al disvelamento del Coil e della nascita del sistema informatico degli occhiali, fino alla fonte buia che ha generato il lato oscuro del cyberspazio, fino allo scioglimento di ogni segreto legato alla relazione tra mondo virtuale e mondo reale.
Dennou Coil offre personaggi, tutti, meravigliosi – seppure non sono originali –, credibili, dalle personalità definite, dai moti aderenti alle loro caratteristiche psicologiche che non sono mai piatte, ma tutte complesse, problematiche, in via di soluzione. Essi ci fanno affezionare alla loro storia, li possiamo anche sentire vicini, e ci toccano raggiungendo vertici struggenti, attimi di commozione sincera.

<i>Iso</i> crea un mondo, perfettamente coerente e logico, dove non ci sono spiegazioni o note accessorie, perché noi seguiamo le tracce di chi, in quella realtà, ci vive, la conosce, e in essa è integrato e perfettamente a proprio agio, e come in ogni grande storia di fantascienza la nostra comprensione avviene per via indiretta, man mano che si deducono meccanismi e termini e regole che costruiscono questa visione futura ideata e messa in scena con mano impeccabile.
Il lato tecnico è squisito, e non ha mai cali. Le animazioni sono generose e fluidissime, i disegni ben modellati, le colorazioni, le luci e i fondali sono ottimi per cura e pulizia. La CG è poi una presenza costante – boku Satchi! – ma incredibilmente discreta.
A tali eccellenze si sommano un chara design peculiare e godibilissimo, che si assimila fin da subito, e delle musiche che non lasciano spazio a parole e accompagnano ogni sviluppo seguendo e amplificando in modo esemplare le cariche e le circostanze emotive messe in gioco.

In definitiva <b>Dennou Coil</b> è una perla, strameritevole delle critiche e dei <a href="http://www.animeclick.it/notizia.php?id=20642">riconoscimenti</a> che ha conquistato, e che se li è conquistati proprio in virtù di un lavoro di costruzione certosina, di grandissima passione, di abilità rara nel trattare con garbo legami e sentimenti a tratti prorompenti. La sua riflessione delicatissima e per questo ancora più toccante danza sulla percezione duale dei sensi, e quindi della coscienza, di ciò che si può dire vero, di quello che sentiamo come tale e che tale lo diventa proprio in virtù delle nostre sensazioni, in un indagare e interrogarsi in punta di piedi sull’intangibilità e allo stesso tempo palpabilità di ciò che proviamo e su come influisca e plasmi il mondo che ci circonda, sia esso virtuale o reale importa poco. Perché il confine lo detta la nostra mente e ciò che accade nel nostro io è tanto reale quanto quello che osserviamo all’esterno, con un gioco di scambi di proiezioni che esattamente per bambini non è, ma che proprio attraverso loro esploriamo in tutta la sua profondità e nel suo mistero.

Ryo Saeba

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Ryo Saeba

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Mi sono avvicinato a quest'anime leggendo in internet dei vari premi e riconoscimenti che ha ricevuto. E' una serie che non si riesce a capire subito e che ho lasciato e ripreso ben tre volte. La prima volta l'ho battezzata erroneamente una serie banale e commerciale e l'ho accantonata dopo 2 episodi. La seconda ho resistito un po' di più ma credevo fosse troppo infantile per i miei gusti. Solo la terza volta che l'ho rivista, prestando un po più di attenzione, evitando giudizi affrettati ho cominciato a scorrere gli episodi e a scoprire quanto sia bella.

Il filone che lega tutti gli episodi è una storia misteriosa e inquietante ma soprattutto tanto ricca di veri sentimenti, come solo gli anime ormai sanno essere e noi appassionati lo sappiamo bene. Sono talmente rimasto colpito dall'originalità della trama e da come si evolve nel finale che ho divorato le ultime 10 puntate e ho assolutamente dimenticato qualche banalità stupi-demenziale di troppo.

Forse però l'accostamento di una storia molto seria, con tratti quasi horror/noir, con un ambientazione scolastica e il fatto di unire dialoghi complessi e difficili da seguire insieme a personaggi quasi tutti sotto gli 11 anni è proprio il bello e la peculiarità di questa serie. Guardatela. Ah dimenticavo, Densuke ha un musetto troppo carino.


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Franzelion

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Sembra che quest'anime rispetti tutti i punti mostrati nel manuale "come creare un anime".
Dennou Coil è un anime con una trama molto originale (e questo è uno dei principale motivi che giustificano il mio 10, poiché nel 2007 è molto difficile avere una trama originale e non ripresa da vecchi anime...), che parla di un prossimo futuro in cui la tecnologia è talmente avanzata che esistono degli appositi occhiali per vedere la dimensione virtuale del mondo, come se fosse una "parallela" alla nostra. Questa dimensione virtuale è naturalmente creata dalla scienza e dai computer, e spesso gli elementi virtuali si manifestano in maniera così forte da riuscire ad avere anche un rapporto "fisico" con la realtà.
In questa storia tutto è spiegato alla perfezione e nulla è lasciato al caso, molti meriti vanno infatti al creatore di quest'anime per essere riuscito a creare un ipotetico mondo virtuale, mostrato in tutti i suoi dettagli e in tutte le sue particolarità.
Ma i meriti per l'autore non finiscono qui.
Infatti esso è riuscito con grande maestria a rappresentare in maniera impeccabile la mentalità dei bambini/ragazzini (essi sono i protagonisti) e soprattutto i loro rapporti sociali con gli altri, come si evolvono e come un pò alla volta riescano infine a capirsi l'un l'altro, e anche se stessi, dimostrando di essere molto più maturi della loro giovane età.
Quindi oltre a essere una serie fantastica ma spiegata fin nei minimi dettagli, è anche molto profonda, poiché pone al centro dell'anime il problema dell'alienazione con i computer e cose che, pur essendo divertenti e sembrando vere, sono sempre finte, appartenenti cioè ad un altro mondo, diverso dal nostro (apparenza a parte).
I disegni sono molto ben fatti, così come il character design che è molto carino, anche se mi sento in dovere di evidenziare una sua pecca: i bambini sono troppo simili, tanto che spesso confondevo un bambino con un altro, anche con la differenza di sesso. I colori non sono vividi ma un pò "opachi", insomma guardate le immagini per capire di che parlo.
Musiche azzeccate, opening e ending molto carine e adatte.
Non mancano parti simpatiche e divertenti, che sono ricche di stile e si integrano magnificamente nell'anime ogni volta che si manifestano!
Poi, un finale perfetto, senza fare troppi spoiler.
Da quello che penso abbiate capite si tratta di un anime che rispecchia i canoni di un anime "modello", da cui molti altri dovrebbero imparare.
Dennou Coil quindi lo definirei come un'opera d'arte, senza sconti, e il 10 lo contiene grandiosamente.


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Akiba

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Anime che inizialmente ho snobbato visto il tema apparentemente infantile, si è rivelato poi uno tra i migliori che ho visto. Certo non troverete scene di azione o combattimenti, è un anime sentimentale spesso delicato anche nella scelta dei colori e nel character design, giocoso e divertente ma anche drammatico. Inizialmente può risultare un pò lento e il sovrapporsi del mondo reale e quello virtuale può destare qualche perplessità, riesce tuttavia a conquistare grazie alla qualità delle immagini dei dialoghi e del dipanarsi della trama mai banale o scontata. Assolutamente da vedere e tenere nel "cassetto" per essere rivisto!
Personaggio preferito: Densuke


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Misurino

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Dennou Coil, la spirale elettrica, è una serie che ha avuto diversi riconoscimenti in patria. E come non essere d' accordo?
Un anime che all'inizio può sembrare un pò infantile, lento e confusionario a causa di tutti i termini informatici che vengono citati, ma che alla fine si rileva simpatico, interessante, originale e soprattutto piacevole.
I protagonisti sono proprio i bambini e le loro avventure nel cyber-spazio. Infatti in questa serie i protagonisti indossano degli occhiali speciali che permettono loro di vedere una realtà completamente virtuale piena di cose stravaganti, ma che tuttavia si scopre essere strettamente collegata al mondo reale.
Come anime, ricorda moltissimo quelli dello Studio Ghibli, per semplicità, scorrevolezza, per i temi un pò "infantili" e per i simpatici personaggi: Yoko si comporta un pò come Mei di Totoro, mentre i Mojo Mojo (gli animaletti di Isako) assomigliano molto alle palline di fuliggine. E poi come non adorare il piccolo Densuke che si caccia sempre nei guai?
Ottime le animazioni, simpatica la colonna sonora, carina (ed allo stesso tempo spaventosa) la voce di Saccì, il robottone pronto a formattare ogni cosa!
Una serie in parte "bambinesca" ma anche "misteriosa", perchè ,andando avanti con gli episodi, si è sempre curiosi di vedere che cosa succederà dopo. Curiosi come dei bambini appunto :P


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HaL9000

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Anime che ha raccolto diversi riconoscimenti in patria, è stato per me una piacevole sorpresa. Avevo iniziato la visione di questa opera senza troppe aspettative, ma alla fine sono rimasto favorevolmente impressionato. Un esempio di anime costruito con intelligenza, in cui la narrazione è il vero punto di forza. All'inizio la storia è piuttosto lieve, e sembra di avere a che fare, sostanzialmente, solamente con dei ragazzini che si divertono con il loro giocattolo preferito: degli occhiali speciali che permettono la visione di un mondo virtuale sovrapposto, in tutto e per tutto, persone comprese, a quello reale, che viene generato da appositi server sotto il controllo dell' amministrazione pubblica; sovrapposto, ma non identico: esistono delle discrepanze, dovute a diverse versioni del cyberspazio, a cambiamenti non registrati (come ad esempio una casa che non c'è più, od un'altra che non è ancora stata “registrata”), od a conflitti di competenze burocratiche (i diversi “domini”). I ragazzi simulano battaglie tra di loro, o effettuano scherzi, boicottaggi o veri e propri hackeraggi, e cercano di contrastare virus e bug che minacciano i loro occhiali, o i loro animali da compagnia virtuali. Già così trovavo comunque la storia interessante, ma con il passare del tempo, puntata dopo puntata, emergono questioni dai contorni piuttosto inquietanti, e la leggerezza delle prime puntate piano piano diventa sempre più screziata di tinte fosche. Il clima cambia in particolare nelle ultime 7-8 puntate; in ogni caso, il finale (una volta tanto) non lascia in sospeso le questioni di fondo, anzi, è piuttosto esaustivo.
Se volete vedere un anime impegnativo al punto giusto, ovvero senza eccessive elucubrazioni filosofiche, e accompagnato da qualche spruzzata di ironia, vi consiglio vivamente Dennou Coil. Unico nel suo genere.


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Argorath

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Un capolavoro. Animazione ai massimi livelli, trama articolata e complessa, mai lenta e pesante. Gli ultimi episodi, forse troppo introspettivi, gli negano il 10 finale. L'autore riesce a creare un mondo fantastico dove la realtà virtuale incontra e si scontra con la realtà fisica, umana. Vedetelo e non distraetevi sgranocchiando patatine o robaccia simile, sarebbe un delitto rovinare l'atmosfera.

jix 73

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jix 73

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Un bell'anime non c'è che dire! Mi son fidato delle precedenti recensioni e con grande curiosità mi son lanciato nella visione di questa serie tutta d'un fiato per poi venire coinvolto da una trama splendida, eventi mai messi lì per caso ed uno sviluppo della storia mai banale e sempre interessante. Le animazioni sono fluide e ben curate... mi ricordano un po' i lavori di Miyazaki e un po' 20th Century Boys ed è sicuramente un pregio! L'unica pecca di questo anime è per quanto mi riguarda il mancato coinvolgimento di tutti i ragazzi che appaiono all'inizio della serie scollegando così i vari legami che li uniscono nel bene e nel male! Penso che un personaggio come Dai'Chi meriti più spazio nella vicenda ed anche la sua gang! Detto questo comunque rimane un ottimo lavoro, originale e completo. Ottimo l'uso dei colori!

Kay

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Kay

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Dennou Coil sorprende, emoziona e diverte. E ci riesce con una spontaneità quasi irreale. Ammetto che il mio avvicinamento è avvenuto solo dopo avere saputo che l'autore e regista era un certo Mitsuo Iso, già collaboratore negli staff di Evangelion, Ghost in the Shell, Porco Rosso, Blood the last vampire, FLCL... Non roba da poco insomma. E finalmente si è dato alla direzione completa riuscendo a pieni voti a creare una serie completa e dinamica.

Dennou Coil è ambientato in un futuro non molto lontano, in cui la tecnologia non si è spostata notevolmente, eccezion fatta per i computer e per la creazione di questi "occhiali" che una volta indossati permettono d'interagire con il cyberspazio. Fin qui tutto normale, ma questi occhiali spopolano tra i ragazzini i quali creano vere e proprie battaglie fra coetanei, creando non poche confusioni. Poi, dopo una decina di episodi, la trama evolve in maniera massiccia e si scoprono altarini e retroscena devastanti per il passato di alcuni protagonisti: cosa nascondono questi ragazzi delle elementari? Che rancore portano? Sono gli occhiali a creare tutti questi disturbi? Esiste veramente un "aldilà" digitale? O sono solo fantasie di bambini capricciosi?

Dennou Coil è un anime pressoché eccellente con pochi cali. Dal lato tecnico abbiamo un'ottima produzione. Animazione, disegno, chara e musiche sono azzeccati. Plauso va al doppiaggio (giapponese intendo), anche se forse ci si può trovare spiazzati per alcuni dialoghi, un po' profondi per i protagonisti, che vanno appena alle elementari; ma è apprezzabilissimo lo stesso.
Dennou Coil è da vedere e rivedere, alcune scene e sopratutto il finale sono da lacrime. Da tanto non mi emozionavo così per un anime. Sublime.
Consigliato agli amanti di Shirow e Miyazaki. Voto personale: 9,5.

Fuby B.

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Fuby B.

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Secondo me questo e uno di quegli anime a cui oggettivamente non si può dare un voto basso!
Il perché della mia affermazione sta anzitutto nell'originalità della trama, che oltretutto è davvero ben articolata e chiarificatrice anche dei più fitti misteri (e diciamolo che a volte un finale chiaro negli anime non guasta eh!).
I disegni, lo ammetto, mi sono piaciuti subito perché mi hanno vagamente ricordato quelli dello Studio Ghibli che amo!
I personaggi sono caratterizzati molto bene e, nonostante siano bambini, alcuni di loro sono dotati di grande profondità.
I temi trattati, come già detto da Cartman, non sono leggeri, anzi, devo ammettere che un sano pianto come quello che ho fatto vedendo Denno Coil era tanto che non lo facevo guardando un anime!
Io non so spiegare bene cosa ha di magico questo anime, ma qualcosa c'è ve lo assicuro! Non lo si scorge nei primi episodi, magari un pò sottotono, ma a partire da metà serie certamente sì!
Lo consiglio caldamente a tutti!

XXXLange

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XXXLange

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Chara e colori (un po' smorti) forse non sono eccezionali, ma questi effettivamente sono le uniche due piccolissime pecche che ho trovato in quest'anime e che senz'altro non ne inficiano il valore finale.
In particolare la trama è davvero ben congeniata e sviluppata in maniera tale da non venire a noia. Tra l'altro riesce pure nel difficile compito di non ripetere gli stessi concetti fino alla nausea (cosa che invece succede spesso in altre serie animate).
Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati tutti molto ben caratterizzati e dotati di buon spessore.
Che altro aggiungere, anche il colpo di scena finale, che per una volta è realmente chiarificatore e risolutivo (ammetto che prima di vedere l'ultimo episodio ero più che titubante), l'ho trovato perfetto.
Quindi per quel che mi riguarda, un ottimo anime davvero, consigliatissimo!

cartman666

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cartman666

Episodi visti: 7/26 --- Voto 9
Sicuramente una rivelazione assoluta, serie ambientata in un giappone contemporaneo, in cui e' stata sviluppata una tecnologia capace di far interagire gli uomini con oggetti e creature tridimensionali,tramite particolari occhiali. Le creature in oggetto sono molto spesso dei veri e propri cuccioli virtuali, e appassionati fruitori di questa tecnologia sono soprattutto i bambini.
Nonostante i protagonisti siano dei ragazzini delle elementari, l'anime e' pero' indicato per un pubblico piu' maturo,vista la complessità dei dialoghi, a volta criptici e incomprensibili, con atmosfere che ricordano decisamente hack sign.
Da consigliare a quelli in cerca di un prodotto d'autore, senza che pero' sia mai noioso.