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dmosca80

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
A me non è piaciuto particolarmente. La trama per la prima parte dell'anime regge, è coinvolgente e piena di premesse per un ottimo sviluppo ma poi dilaga, si perde in descrizioni di una quantità sproporzionata di personaggi e ad un certo punto la comprensione diventa veramente difficile in quanto il regista vuole inquadrare 5 situazioni diverse contemporaneamente.
Comunque in sostanza grafica, ma soprattutto opening ottime! Ma la trama è troppo dispersiva e difficile da seguire.
Peccato perché le premesse per un ottimo anime c'erano tutte ma il regista ha voluto strafare rendendo troppo complicata e insensata la storia.


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Pirro

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Xam'D: Lost Memories" è una serie scoperta per caso grazie ad Animeclick.it, una meravigliosa sorpresa. Ciò che colpisce subito è l'ottima realizzazione tecnica, già dalla sigla si può capire che siamo davanti a un lavoro ben curato. Ottime le animazioni e anche i disegni sono di buon livello. Veniamo al pezzo forte della serie, i personaggi; questi risultano ampiamente approfonditi ed analizzati, sia i personaggi principali sia i secondari. Il perno della storia è l'evoluzione e la crescita di tutti i componenti del cast. Ricordo ancora una puntata in particolare (a un anno dalla visione) in cui la riflessione interiore del personaggio guida i 25 minuti di durata con leggerezza e profondità, segno di un'attenta sceneggiatura.
L'opera si dipana in una storia originale di 26 puntate tenendo un ritmo non indiavolato, almeno fino alle ultime tre puntate, dove un'accelerazione improvvisa della trama rovina un pochino la comprensione della globalità della storia. Infatti rimaniamo con alcuni interrogativi non del tutto chiariti. Il ritmo lento riempie le puntate di densa poeticità e rende possibile anche dare ampio spazio ad alcuni personaggi secondari che rendono l'opera più corale e ancora più profonda. In sintesi "Xam'D: Lost Memories" è un'opera che fa dell'introspezione la sua arma principale, senza cadere mai nel pesante o nel ripetitivo (cosa non da poco), con un'ottima caratterizzazione dei personaggi.


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Moscow-Reggio

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Domanda: può un anime essere da 9 o addirittura da 10 pur non essendo molto originale? Partiamo da un presupposto: l'innovazione (e quindi l'originalità) è un elemento che, quando c'è, alza notevolmente la qualità di un prodotto; inoltre, peculiarità che appartiene solo all'innovazione, essa ha la capacità di arricchire e riscrivere linguaggi, crearne di nuovi e spostare gli standard, e di conseguenza è l'unica cosa che crea vera "influenza" e "ispirazione". Mi spiego meglio: se un'opera non possiede alcuna innovazione, ma copia da stilemi già usati e abusati, significa che essa è uguale a tutte le altre della sua categoria e quindi artisti/registi successivi mai o quasi mai verranno influenzati da essa, perché non dà alcuno spunto creativo se non gli stessi che danno altre 1000 opere; un'opera innovativa, invece, è un'opera in cui l'artista crea o aggiunge qualcosa di completamente nuovo, qualcosa che non ha precedenti, e quindi gli artisti (o presunti tali) successivi avranno spunti originali da cui prendere e da cui partire per creare qualche loro opera. In effetti, l'innovazione è la linfa vitale di qualunque arte: senza di essa nessuna arte sussisterebbe, poiché senza innovazione ci ritroveremmo a riciclare la stessa cosa all'infinito, in una spirale inflazionistica che non potrebbe durare per sempre e che alla fine porterebbe all'esaurimento della creatività artistica.

Ribadita la necessità dell'innovazione e quindi la creazione di roba originale, ci si chiede: può un'opera non particolarmente originale essere un capolavoro? E viceversa, un'opera innovativa è sempre, automaticamente, un capolavoro? La risposta alla prima è "Sì", alla seconda è "No". Infatti, la grandezza di un'opera in sé, in questo caso di un anime, dipende da molti altri fattori: regia, personaggi, trama, sceneggiatura, OST e infine (per me meno importante) realizzazione tecnica. Tutti questi elementi concorrono a creare un'unica cosa: il linguaggio dell'opera. Da questo, e solo da questo, dipende la grandezza di un'opera, poiché tutta l'arte non è altro che un linguaggio, e tanto più il linguaggio trasmesso dall'opera è profondo, potente, espressivo e/o variegato, tanto più l'opera è grande. L'innovazione semmai, essendo l'unico elemento che rinnova il linguaggio, può concorrere a fare di un'opera un capolavoro in quanto un linguaggio diversificato e nuovo arricchisce la comunicazione e la amplia, rendendo il linguaggio stesso più potente ed espressivo; essa quindi è il modo che ha un'artista di creare forme espressive personali, nuove forme di comunicazione. E' questo lo scopo dell'innovazione: essere soggetta all'espressività e alla volontà comunicativa dell'opera (e quindi dell'artista), altrimenti essa è solo fine a se stessa: un'opera di pura innovazione senza volontà espressiva è un'opera concettuale, non un capolavoro.

Fatta questa lunghissima premessa, frutto di un mio personalissimo modo di vedere, parliamo, finalmente, di "Bounen no Xamdou - Xam'd lost memories": serie del 2008 creata dallo studio Bones, esce completamente in sordina, come "opera minore", perdendosi nel mare di anime quasi tutti uno uguale all'altro, senza fare alcun clamore. Eppure basta dare una semplice occhiata alla realizzazione tecnica per rimanere impressionati, perché il primo impatto, quello puramente visivo, lascia davvero senza fiato: al 2012 ancora faccio fatica a trovare tre anime che abbiano una realizzazione tecnica nel suo complesso superiore a quella che ha "Xam'd"; aggiungeteci che questa realizzazione tecnica non cala con il procedere degli episodi, ma mantiene praticamente gli stessi livelli fino alla fine, un lavoro certosino e sopraffino più unico che raro; aggiungeteci anche un'ending e soprattutto un'opening eccellenti, e capirete del perché il primissimo impatto è il migliore che si possa sperare. A questo vanno aggiunte delle musiche meravigliose, una delle più belle OST in assoluto: mai invasive, delicate, evocative, profonde, una colonna sonora semplicemente perfetta.

Detto questo, veniamo al perché di quella lunga premessa, che poi è il nocciolo della questione in "Xam'd": l'opera in questione non brilla per originalità. Tutt'altro. Lo studio Bones, sulla scia del grande successo di tre anni prima di quella pietra miliare che è "Eureka 7", propone un anime che effettivamente prende le mosse proprio da "Eureka 7" e lo migliora tecnicamente e musicalmente, lo trasforma profondamente grazie a una sceneggiatura meravigliosa, tra le più alte, evocative e poetiche di sempre, e ne reinventa ex novo la visione, il linguaggio e buona parte delle tematiche, ma l'ossatura della storia, soprattutto nella prima metà della serie, è la stessa di "Eureka 7": un evento sconvolge la tranquilla vita di un ragazzo che si trova coinvolto e suo malgrado ne decide le sorti. A questo punto viene preso con sé su una nave volante (postale) e viaggerà insieme ai suoi nuovi compagni, qui lavorerà, con i compagni intreccerà rapporti diversi, ognuno di essi ha il suo carattere e durante questo viaggio ci saranno minacce, attacchi, scontri oltre a incomprensioni, delusioni, risaldature, riflessioni, prese di coscienza, separazioni, ritorni... "Xam'd" sviscera i rapporti tra i personaggi (numerosissimi e tutti meravigliosamente caratterizzati, come pochissimi altri anime possono vantare) meno "sistematicamente", meno "normalmente" rispetto a "Eureka 7", ma lo fa più profondamente, più emozionalmente, ponendo particolare attenzione al lato più sensibile e profondo dei rapporti e della psiche dei personaggi, che restano il fulcro dell'opera per gran parte di essa. Ogni personaggio viene caratterizzato meravigliosamente, i rapporti umani, i sentimenti, le storie e l'introspezione di ognuno formano il cuore dell'anime a cui si intrecciano, con il proseguire delle puntate, l'azione e il naturale susseguirsi di eventi che mostrano le tematiche più disparate: amici separati dalla guerra che, a causa degli eventi, si ritrovano a combattersi tra loro, "l'umanità" di esseri umanoidi considerati solo macchine e usate solo per la guerra, che tuttavia dimostrano di possedere emozioni, la spiritualità di un popolo antico sull'orlo del genocidio in contrapposizione alla freddezza, alla crudeltà alla disumanità della civiltà moderna in cui il diverso è odiato, emarginato, perseguitato.

Tutto questo viene sviscerato e costruito su una trama corposissima, una struttura narrativa complessa che, soprattutto dopo la prima metà dell'anime, si sviluppa su almeno 4-5 piani, 4-5 scenari diversi per ognuno dei personaggi (separatisi) che portano diverse rivelazioni, sempre più importanti e a volte sconvolgenti, tanti diversi tasselli che si compongono, si dividono, si ricompongono fino al finale, in cui confluiscono tutti gli eventi, eccezion fatta per la guerra tra nord e sud che si staglia sullo sfondo come una terribile ombra onnipresente senza però mai diventare l'elemento centrale e unico. Il tutto a metà strada tra l'apocalittico (un po' "Evangelion") e il poetico-spirituale (un po' miyazakiano).
E citando Miyazaki, la visione principale dell'anime è proprio quella del maestro; l'ossatura è quella di "Eureka 7", ma mentre quest'ultima aveva una visione abbastanza "evangelioniana", "Xam'd" ha una visione miyazakiana: tra le tematiche cruciali, come detto, vi è la visione che ogni creatura ha un'anima e va rispettata, con un'eroina coprotagonista, Nakiami, che rappresenta questa visione in contrapposizione all'insensibilità umana che porta la natura, in questo caso delle creature sovrumane, gli "Xam'd", a rivoltarsi contro l'uomo per distruggerlo, per distruggere quell'umanità che sembra sia capace solo di malvagità e di provocare solo sofferenze. Anzi, di più: Nakiami, col suo "scooter" volante, è un vero e proprio omaggio a "Nausicaa della valle del vento", e l'intera serie, diretta magnificamente e semplicemente perfetta, è permeata da questa visione molto simil-Miyazaki; d'altronde Miyaji, il regista di "Xam'd", ne è stato collaboratore e assistente.

Ora qualcuno potrebbe anche dire che: "ossatura narrativa di Eureka 7 + punto di vista Miyazaki = Xam'd", oppure: "Eureka 7 + Miyazaki = Xam'd"; ben lungi dal prendere alla lettera un'associazione così semplicistica, visto l'enorme spessore e la varietà dell'anime, posso comunque affermare che "Xam'd" prende moltissimo da quell'equivalenza, e posso quindi affermare che pecca sicuramente di poca originalità e innovazione. Ma è questo un motivo per non considerarlo un capolavoro? I personaggi sono tra i meglio caratterizzati di sempre, la regia delicata e allo stesso tempo dinamica, la sceneggiatura tra le più belle ed evocative di sempre, da Oscar, vero pilastro portante di tutto l'anime, pura poesia e a mio avviso tra le prime cinque migliori sceneggiature dell'animazione giapponese. "Xam'd" è un anime tra i più introspettivi di sempre ma mai invasivo, mai ridondante, sempre in equilibrio tra percorso psicologico degli individui, evoluzione dei rapporti, svolgimento della trama e susseguirsi degli eventi e dell'azione, più dinamico nella prima metà e decisamente più lento nel troncone di 6-7 episodi che anticipano le puntate finali, ma non è certo questo un grosso difetto, soprattutto se si comprende quale sia il vero scopo dell'anime; in bilico tra sentimento, fantascienza, spiritualità e azione, in cui ogni componente è in perfetto equilibrio, mai che uno prenda troppo il sopravvento sugli altri. La trama è di grandissimo spessore, la colonna sonora di primissimo livello e infine la realizzazione tecnica senza eguali e un ottimo finale.
<b>[SPOILER!!!]</b> Non è un finale aperto come molti dicono: perché, se è vero che la tregua tra nord e sud sembra solo temporanea, è anche vero che l'esito della guerra non è affatto uno degli scopi dell'anime, perché la guerra per tutta la serie fa solo da sfondo alla storia principale che riguarda i personaggi; il fatto che gli eventi "storici" che fanno da sfondo si chiudano con una tregua più o meno fragile è condizione sufficiente per ritenere l'anime chiuso definitivamente. Il vero finale dell'anime, infatti, non è la tregua alla guerra, ma è il ritorno di Akiyuki con Haru, cioè il "finalmente si sono potuti ricongiungere e mettersi insieme e vivere felici e in pace" dopo la fine del combattimento finale tra gli Xam'd con annesso sacrificio di Nakiami per evitare una fine apocalittica al mondo. <b>[FINE SPOILER!!!]</b>

Tutti questi elementi ne fanno una delle migliori serie anime di sempre, da Top 10 come minimo, e vista la scarsissima visibilità e il trattamento da "opera molto di nicchia", quando di nicchia questo gioiello non ha nulla, lo possiamo pacificamente considerare come uno degli anime più sottovalutati di sempre. Un'opera da riscoprire, un vero capolavoro. E questo pur senza essere innovativo e originale. Voto: 9,5.


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Tacchan

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
'Bounen no Xamdou - Xam'D: Lost Memories' mi ha deluso: dopo avere alzato episodio dopo episodio le mie aspettative, decide di cambiare rotta e finisce per impantanarsi in modo maldestro fra retorica e psicologia spicciola, quando bastava arrivare in porto con quanto di buono aveva brillantemente costruito. Quello che rimane sempre su altissimi livelli è la realizzazione tecnica, supportata da animazioni fluide e ben realizzate, un character design sempre molto curato e delle musiche veramente azzeccate, a partire dalla splendida opening e dalla piacevolissima ending.

L'anime parte presentando un'ambientazione affascinante e ricca di potenzialità, introducendo tra gli altri un personaggio chiaramente ispirato a quella Nausicaa che tanto avevo amato nell'omonima opera di Miyazaki. Ma non è l'unico omaggio al grande classico miyazakiano, le stesse aeronavi risultano bene o male familiari e comunque molto accattivanti. "Xamn'd" introduce poi alcuni elementi fantascientifici, contornati da un certo misticismo di fondo che li rende interessanti e che stuzzicano la curiosità dello spettatore. Gli umanoidi potrebbero essere un mero sostituto del classico mecha, in realtà grazie a Nakiami, a Sannova e i suoi ragazzi, viene fatto intuire allo spettatore che l'ambientazione nasconde alcuni segreti che da soli bastano, secondo la mia opinione, a invogliarlo a proseguire nella visione. Se tutto questo non bastasse, ci viene presentato un protagonista piuttosto solare e positivo, che acquisisce un dono, o forse una maledizione, che lo porterà a dovere dare una svolta netta alla propria vita. Potrebbe essere costretto a interpretare il ruolo dell'eroe di turno e dovrà, quindi, abituarsi al suo nuovo stato. A supporto della sceneggiatura vi è anche uno stuzzicante triangolo amoroso, composto da Akiyuki, Haru e Furuichi. Per finire vi è il tema della separazione, con Akiyuki che deve affrontare un viaggio che lo porterà lontano dalla sua isola e dalle persone a lui care, anche se avrà la fortuna di trovare una nuova famiglia a bordo della nave postale che lo ospiterà.

L'anime, come accennavo, procede in continua e progressiva crescita, introduce una serie di personaggi molto carismatici e ottimamente caratterizzati, dotati di una personalità per nulla banale. L'equipaggio della nave postale è una compagnia piacevole e scoppiettante, ed è impossibile non appassionarsi alle vicende di questa sgangherata combriccola. L'arrivo di Raigyo, poi, completa il quadro e aggiunge ulteriore carisma al gruppo. Intanto a terra le cose per Haru e Furuichi non si mettono per nulla bene, a seguito di alcuni eventi e scelte che permettono allo staff di introdurre ulteriori spunti e motivi di interesse. Anche sul piano militare sembrano esserci ottime premesse grazie al conflitto tra l'esercito del nord e quello del sud, due forze contrapposte che intelligentemente sono lasciate piuttosto indefinite, alla fine quello che conta è lo scontro stesso, non la sua genesi, e come questo influisce sulle vite dei protagonisti.

Tutto procede per il meglio, onestamente credevo che difficilmente la mia valutazione potesse essere diversa da un meritatissimo 10.
Sfortunatamente l'anime inizia a rallentare e a dimenticare pezzi per strada: il brillante equipaggio della nave postale viene abbandonato e privato delle proprie ali, costretto a ritagliarsi piccoli spazi di servizio. A terra le cose iniziano a prendere la piega che aspettavo, ma il tutto viene vissuto in modo lento e z mio parere poco efficace, con personaggi che si appiattiscono a causa di un'introspezione sicuramente zelante, ma eccessivamente prevedibile ed esasperata. Viene poi introdotto quello che si dimostrerà un lungo e, visto come finisce, pleonastico filler dedicato alla sorellina di Haru, Midori, che ruba spazio ad altri aspetti sui quali alla fine si preferisce glissare quasi in toto. Ishu perde la dirompenza che la contraddistingue a seguito di un troppo dozzinale lavoro di introspezione che secondo me è utile solo a rallentare ancor più il ritmo della trama, ormai sempre più diluita in troppi rami, alcuni ahimè piuttosto rinsecchiti. Diventa un personaggio più umano e credibile, ma paga un prezzo troppo caro, che la priva di buona parte del proprio carisma. E' imperdonabile poi come un personaggio come Raigyo venga liquidato in modo scontato e che ho trovato privo di pathos, quando avrebbe potuto lasciare la serie in un modo ben più epico e scoppiettante. In tutto questo Nakiami si perde nel suo passato, con un altrettanto inutile e lento viaggio nei luoghi della sua infanzia che ci porterà a conoscere nuovi personaggi, frettolosamente introdotti e decisamente superflui. Akiyuki si perde invece nei meandri della sua mente, cosa abbastanza prevedibile e adeguatamente anticipata, ma questa fase viene tirata troppo per le lunghe e risulta eccessivamente pesante, portando via spazio a aventi che alla fine vengono solo accennati.
In tutto questo il conflitto si dimostra come entità confusa e casuale, un buon deus ex machina per mettere in atto alcuni eventi, ma che non ha un'evoluzione degna di qualche logica. A sud si sta creando una mega arma per annichilire il nord e intanto si attacca casualmente qui e là, compreso il paese natale di Nakiami, dove tra l'altro nemmeno viene mostrato quel bello scontro che avrei sperato di vedere. A nord ci si difende dai ribelli, piuttosto che dall'esercito del Sud. Sud che non attaccare la roccaforte del nord, tra l'altro. Si preferisce, alla creazione di uno scenario di guerra verosimile, di soffermarsi su un personaggio e sulle sue paranoie, ma il tutto sembra un po' troppo fine a se stesso e, poi, quando (finalmente) si giunge al concreto, per me viene a mancare il climax tanto atteso.

L'impressione è che dalla sua metà in poi la serie si dimentichi di quanto di buono aveva costruito e voglia forzatamente introdurre altri elementi, forzando un po' la mano e lasciando troppi personaggi a un ruolo secondario. Viene continuamente a mancare quell'azione che avrebbe movimentato gli eventi e alzato un ritmo narrativo che finisce per crollare. La parte di Sannova e tutto quello che riguarda gli umanoidi finisce con una grossa bolla di sapone, ben lontana da quello che mi ero immaginato. Manca una conclusione in crescendo: si giunge alla fine quasi per sfinimento in quella che a mio parere è divenuta ormai una sceneggiatura pasticciata e piena di pezze. Tanto che alla fine risulta indispensabile un episodio che vada a fare una carrellata di tutti quei personaggi di cui bene o male si erano perse le tracce
Poteva essere un capolavoro, tecnicamente quasi lo è. Nel complesso, tuttavia, non ci va nemmeno vicino. Peccato, peccato, peccato.


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Torry

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
A lungo ho pensato come scrivere questa recensione, dopo oltre 100 serie all'attivo complete ogni volta che qualcuno mi chiede qual'è quella che ho trovato più "bella" la risposta va immediatamente a "Lost Memories", senza eccezione alcuna e senza rimpianto. Guardata più volte, fatta vedere a più persone possibile, ogni volta il giudizio rimaneva unanime, un capolavoro che, sotto molti punti di vista, travalica l'auto-imposto concetto limitante di anime entrando nella sfera più propriamente cinematografica e artistica.
Ma, cosa concorre a fare di questo probabilmente uno dei migliori prodotti d'animazione di sempre, proverò a elencarlo.

La regia di Masayuki Miyaji è una vera e propria regia nel senso più stretto del termine, diversamente da altri prodotti la cui mano rimane invisibile, ispirato sicuramente dai tanti anni che l'autore ha passato alle maestranze Ghibli (e lo si vede sin dalle prime inquadrature), piena di invenzioni visive e attenta ad ogni dettaglio della lavorazione.
La sceneggiatura di Hiroshi Ohnogi, Megumi Shimazu, Yūichi Nomura e lo stesso Miyagi segue, approfondisce, letteralmente scava dentro ognuno degli oltre venti personaggi (da segnalare che nessuno subisce il classico stereotipo archetipizzato tipico di molti anime di genere) che concorrono a una trama tra le più significative e importanti che mi sia capitato di vedere poste sullo schermo.
Le voci - quindi la recitazione - dei doppiatori conferiscono vita e anima a ogni figura, sia essa importante o meno, da Atsushi Abe (Akiyuki), a Fumiko Orikasa (Haru) a Yuko Sanpei (Nakiami), i tre "protagonisti principali", fino alla splendida caratterizzazione, che ci accoglie sin dai primi secondi del primo episodio. di Yumi Tamai del comandante della Zanbani.
La musica di Oshima Michiru, compositrice già attiva in "Sora no Woto" e "Fullmetal Alchemist", laureata alla Kokuritsu Ongaku Daigaku e vincitrici di alcuni premi legati proprio alla sua musica per orchestra. Per questa produzione pensa a una partitura sterminata, intessuta di richiami, echi epici con l'ampiezza sinfonica di Taidou No Tobira Ga Hiraku, nostalgici con Subject e alla malinconia del pianoforte di Owaranai Kanashimi.
La fotografia di Yohei Miyahara illumina ogni scena con una luce di continua speranza, ardore e forza.

Penso di aver analizzato, punto per punto, tutto lo staff tecnico e molto altro ci sarebbe da scrivere tanto quest'opera si presta ad analisi e interpretazioni. L'intento, dichiarato, del regista era del resto rendere quest'anime il più vicino possibile ad un'esperienza cinematografica, ogni episodio infatti non è autoconclusivo e si potrebbero montare tutti in un film unico senza cesura alcuna. Per quanto mi riguarda l'obbiettivo è stato pienamente raggiunto e "Xam'd" si pone sicuramente tra le opere più alte che il cinema, nel senso più alto del termine, abbia mai avuto.


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accidenti

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Tecnicamente la serie è impressionante. La qualità delle animazioni mi ha colpito per la precisione e il dettaglio che non sono mai venuti meno. 'Bounen no Xamdou' è un anime da questo punto di vista superlativo. Tuttavia…

Dopo qualche mese dalla sua visione quest'anime si è fatta da me dimenticare facilmente, scomparendo nei chiaroscuri della mia memoria. Non mi viene da pensare neppure per un istante ai suoi personaggi che mi hanno accompagnato per circa 9 ore della mia vita, più di 1 mese di visione. Non mi ritornano alla mente sensazioni particolari, momenti o fotogrammi nello stream of consciousness che ognuno di noi è tenuto ad affrontare ogni giorno. L'ho dimenticata.
Ovviamente qualche motivo ci sarà per il quale proprio questo prodotto subisce tale trattamento nella mia cortina cerebrale. Subito spiegato: non ho trovato né la trama, né il finale, né in parte i personaggi dei più originali e per chi ha all'attivo una serie di anime, film o videogiochi (FF) sul tema è facilmente dimenticabile, sebbene le atmosfere siano molto coinvolgenti e alcune scelte per la trama siano azzeccate e insolite (Furuichi).

Insomma per me a quest'anime manca la spinta giusta, il salto di qualità. A mio avviso mancano dei personaggi veramente originali; una variazione sul tema (perché è di questo che si parla, non d'inventare l'acqua calda) brillante. Ciclicamente le storie si ripetono e non si riesce a superare quell'inevitabile senso di déjè vu che questo procura.
La decisione, inoltre, d'impelagarsi in argomenti - come al solito - criptici e non sempre sciolti al meglio e l'improvvisa sterzata che la seria subisce negli ultimi episodi in cui si concentrano troppi argomenti, inaspettati per certi versi (con accezione negativa), rispetto alla prima metà dell'anime, non aiutano la riuscita di questa serie. Insomma ritengo 'Bounen no Xamdou' un piccolo pasticcio che impedisce una brillate riuscita al prodotto che peraltro rimane buono. Per me è un fiore sbocciato a metà. Consigliato ma con riserva: 7,5.


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Ryu88

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
A volte capita di trovare, nella vastità delle serie anime sconosciute, piccoli capolavori che ti fanno venire voglia di cercare ancora e ancora e questa è proprio una di quelle serie. Già dalla prima puntata si capisce che questa non è una serie come le altre. Andando avanti con gli episodi vieni completamente rapito dalla storia fuori dal comune, ma che ha quel qualcosa in più che ti cattura ancora di più nel vortice degli avvenimenti.
Il tutto è sapientemente mescolato con musiche bellissime, comprese l'opening e l'ending che enfatizzano il tutto; con disegni molto ben curati nei particolari, tanto che a volte ricordano quelli dei film di Hayao Miyazaki (in primis 'Nausicaa della Valle del Vento'); e con un doppiaggio, ovviamente giapponese, che trasmette forti emozioni e che mette in risalto ancora di più i caratteri dei personaggi.

I caratteri psicologici sono ciò che rende questa serie ancora più bella: a cominciare dal protagonista Akiyuki, per poi continuare con Nakiami, Haru, Furuichi, e con tutti gli altri, troviamo una varietà sorprendente e quasi tutti i personaggi hanno la capacità di ribaltare completamente il proprio carattere a seconda delle situazioni. Bellissima è anche la crescita interiore che avviene in Nakiyami e Haru e che è ben visibile nel corso della serie, per non parlare della maestria con cui i creatori sono riusciti ad amalgamare così bene temi, personaggi e situazioni così diverse, operazione nella quale sarebbe bastato un piccolo errore per rovinare tutto e fare diventare la serie un "minestrone" di serie B.

A mio avviso, gli unici due lati negativi sono il finale, che lascia con alcune domande a cui non viene data risposta, e la divisione un po' troppo netta tra la "prima parte", costituita dai primi 16 episodi, e la "seconda parte" della serie, costituita dai restanti 10 episodi.
Nonostante tutto questa serie è, secondo me, un piccolo capolavoro a cui tutti si dovrebbero avvicinare.

FranP

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FranP

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Ricetta della nonna per un capolavoro mancato: ingaggiate uno sceneggiatore di grande talento e fategli vedere Eureka Seven quarantadue volte di seguito. Prendete il suo lavoro, tagliate a casaccio una pagina ogni tre e passate in pre-produzione. Definite il design grafico saccheggiando senza vergogna lo stile di Miyazaki, dalle prime cose alle ultime. Fate realizzare da uno studio capace senza lesinare sui production values, magari sotto la guida di un registra di talento. Levate via ancora un po’ di roba a casaccio in fase di editing. Pubblicate.

Il risultato? Una serie a cui non mancava nulla per essere memorabile, e che invece secondo me resta solo bella e strana. Strana perché il perenne senso di déjà vu (o di clonazione) si coniuga, soprattutto nei primi due terzi, a uno smarrimento quasi totale, complice uno storytelling caotico, nel quale non si capisce niente: l’ambientazione, i personaggi, le loro motivazioni, i loro rapporti… Le cose succedono a strappi, la gente parte e torna senza che sia del tutto chiaro perché. Il tentativo di costruire un mondo coerente e articolato era molto ambizioso, ma per me qualcosa è andato storto in fase di editing, e lo spettatore deve rappezzare e tappare i buchi attingendo al repertorio di archetipi di questo genere di storie.

Poi niente da dire, Haru e Nakiami sono dall’inizio alla fine uno zuccherino per gli occhi, ma almeno un terzo del cast mi sembra fatto di parenti poveri dell’equipaggio del Gekkostate. Altri ancora erano promettenti, ad approfondirli avrebbero potuto dare moltissimo, ma a mio parere lo scavo resta superficiale.
Anche il grande conflitto complessivo non è chiaro, sembra una specie di spareggio tra buddhismo e shintoismo, il che è comunque molto più interessante delle escatologie occidentalizzanti che vanno per la maggiore in altre serie.

Si potrebbe continuare a lungo. Il materiale c’è, ed è buono. I “prestiti” ci sono, e pesanti, ma si perdonano volentieri. Il risultato, però, lo trovo disarmonico e non decolla mai fino in fondo. Il voto sarebbe un 7/8 ma do un 8 perché sarebbe comunque un peccato non vedere questa serie e perdersi alcuni dei suoi pregi.

Aksel

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Aksel

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Ho visto questa serie dopo aver letto queste recensioni e guardato il trailer, quindi ero già ben predisposto e ottimista verso quest'opera. A mio parere in Xam'D: lost Memories è possibile ritrovare traccia di molte altre opere precedenti e di diverso genere; un esempio: io ci ho rivisto molto dei film del maestro Myazaki, di cui apprezzo immensamente le idee e la mano.
In effetti si potrebbe dire che mi è piaciuto proprio perché ci sono molte somiglianze con anime che mi sono piaciuti molto, ma non c'è solo questo. La prima cosa che ho pensato quando è finito non è stata: "plagio, è uguale a tante altre". In effetti pur assomigliando ad altre opere, Xam'D ha la sua originalità la sua storia e i suoi disegni.

A mio parere in giro esistono moltissimi anime, ma solo alcuni si possono definire completi, perché la completezza è dettata da molti fattori. A molte serie manca un bel finale, ad altre una trama che le sorregga per svariati episodi, ad altri ancora il disegno, un inizio a effetto ecc. In quest'anime c'è tutto, ma proprio tutto, ed è stato realizzato in maniera da amalgamare le diversità rendendolo fluido e senza contraddizioni.
Per concludere definisco quest'anime completo e uno dei più belli che ho visto. Ho dato 10 e forse avrei potuto evitare questa solfa, visto che il voto parla da sé. E' una creazione magnifica.


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Kappei

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
A volte basta poco per uscire dal mucchio, una sfumatura diversa, anche appena percettibile, e il risultato è assolutamente unico. Allora come mai un'opera di siffatta pasta, malgrado sia riuscita a risalire una spirale assai confusa, è rimasta così ben nascosta? I misteri della vita?
Ma alla fin della fiera "'sti cavoli" direbbe qualcuno, perché quello che conta è che noi (noi chi?) siamo stati premiati da una vorace curiosità che ci ha fatto scoprire questo meraviglioso anime.

Ma la trama?
La trama ce l'hanno raccontata altri commenti di altri utenti altrettanto entusiasti, quante volte volete leggerla?! E allora fatevi rapire da un'animazione assolutamente sopraffina, soprattutto nel primo episodio, e da alcune scelte stilistiche che per alcuni versi riportano alla mente dello spettatore luoghi e volti miyazakiani (il Maestro). Fatevi rapire dai tanti personaggi e dal loro percorso di crescita che vedrà i nostri protagonisti evolversi all'interno di un micro-mondo ricreato alla perfezione. Fatevi rapire dalla meravigliosa colonna sonora, da quel pianoforte che vi farà commuovere a ogni nota. Fatevi rapire da tutto questo.

Xam'd è un'opera perfetta? Assolutamente no, perché sviscerando per bene alcuni piccoli e grandi difetti ci sono, ci sono sempre.
Ma quanto incidono sul risultato finale? Questo starà a voi deciderlo, perché una possibilità a questa piccola perla dovete dargliela, anzi, dovete darvela.
Fatevi 'sto regalo.

RyoSaeba

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RyoSaeba

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Xam'd è un altro ottimo prodotto sfornato dallo studio "Bones", tecnicamente molto buono, musica, regia e character design sono veramente degni di nota. La serie è ambientata in un mondo di fantasia dove, in terre sconosciute, etnie diverse combattono tra di loro con navi volanti. Il classico bravo ragazzo studente delle superiori diventa il protagonista della storia quando, durante una sorta di attentato, viene "infettato" da una pietra magica che lo trasforma in uno Xamd: una specie di arma biologica.
A dirla tutta la trama di questo anime è un po fumosa, visto che la serie è breve ma le situazioni e i personaggi sono tanti. Io però l'ho trovata abbastanza coinvolgente. Quello che mi è piaciuto tanto in ogni modo è stata la cura dei personaggi, dai protagonisti fino ai più insignificanti, come la donna anziana dei "mandarini". I dialoghi sono molto riflessivi e complessi, ma ricchissimi di sentimento. Spesso mi sono fermato a pensare, mi sono commosso o ho sentito un brivido dietro la schiena. Xam'd parla della vita, della morte, dell'amore e del rapporto con gli altri. Da vedere.

Utente5795

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Utente5795

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Sono sinceramente sorpreso del fatto che questa serie, come molti asseriscono, sia stata sostanzialmente snobbata dal grande pubblico: <i>Bounen no Xamdou</i> possiede secondo me tutte le carte in regola per entrare nel cuore degli spettatori, anche i meno esigenti, pur rimanendo un prodotto caratteristico, non originalissimo ma che comunque si fa valere sotto ogni aspetto. Certo la concorrenza di altre serie magari più beceramente commerciali può rivelarsi dura, inoltre se il supporto pubblicitario non è stato, a quanto sembra, sufficientemente intenso, i motivi dello scarso successo di <i>Xam'd</i> non sono così inspiegabili, ma è comunque un sintomo inaspettato di quanto la buona animazione possa passare inosservata.

Che cos'ha di bello <i>Xam'd</i>? Si potrebbe dire tutto. Per prima cosa, è presente una simbiosi a dir poco perfetta tra una trama ottimamente strutturata e un gran numero di personaggi, che incredibilmente godono tutti di sufficiente spazio senza mai risultare incompleti nella loro caratterizzazione: il risultato è una storia poliedrica e stratificata, in cui tutte le sotto-trame contribuiscono a completare l'universo narrativo della serie e ogni personaggio ha voce in capitolo, indipendentemente dall'importanza effettiva.
L'ambientazione, ottenuta dalla fusione tra fantascienza e misticismo, è oltremodo affascinante, senza dubbio un valido polo d'attrazione per il pubblico, inoltre il plot, pieno di peripezie e colpi di scena, ha il pregio di ripescare e fare suoi i motivi meglio affermati della tradizione degli anime fantascientifici/avventurosi, acquistando così un che di "classico" (Nakiami è la perfetta erede delle eroine miyazakiane) senza però perdere una sua identità.

Assolutamente meritevole è poi l'apparato grafico, realizzato dall'apprezzatissimo Studio Bones, anche se si rileva un significativo calo man mano che si va avanti con gli episodi: si passa così dall'impeccabile ricchezza dell'esordio, una vera gioia per gli occhi, fino a puntate visivamente normotipe - ho notato in particolare alcune animazioni riciclate e sequenze in cui il livello della computer graphics, utilizzata con una certa frequenza, è abbastanza sottotono. Tolte queste occasionali seccature, lo standard qualitativo rimane piuttosto alto, specialmente in riferimento a molte altre serie contemporanee, il che rende la visione di <i>Xam'd</i> ancora più stimolante e ricca di sorprese.
La colonna sonora non è molto varia in termini di quantità, ma i brani utilizzati sono sempre intensi e adatti al contesto, mentre menzion d'onore va alle sigle, ovvero la stupenda <i>Shut up and explode</i> dei Boom Boom Satellites e la malinconica e vibrante <i>Vacancy</i> di Kylee, rispettivamente opening ed ending.

C'è qualcosa da obiettare? Sfortunatamente sì, e si tratta di particolari non di poco conto e che a volte hanno influenzato negativamente il mio godimento dell'opera: semplicemente nella seconda parte della serie è come se gli autori avessero perso un po' il controllo sui numerosi solchi narrativi aperti, optando per soluzioni sgradevolmente melodrammatiche pur di mandare avanti la trama, o ancora lasciando in sospeso alcuni avvenimenti - come l'invasione di Tessik da parte dell'Esercito del Nord - o non fornendo agli stessi una giustificazione narrativa, ovvero questi accadono senza che siano completamente suffragati da particolari precedenti: su tutti il tentativo di salvataggio di Midori.
La credibilità della serie purtroppo ne risente, ma non in maniera irreversibile: l'interesse rimane alto e la visione è sempre godibilissima, fino allo scioglimento della vicenda in un finale abbastanza anomalo, che alcuni potrebbero non gradire, ma a mio parere è calzante.

Non so se anche altri abbiano notato queste sviste, ma dal canto mio le ho trovate così importanti da spingermi ad abbassare il voto finale, ed è un vero peccato perché <i>Xam'd</i> le possibilità di diventare un anime perfetto le aveva, eccome. In ogni caso consiglio vivamente questa serie a chi cerca un prodotto di ottima caratura sotto tutti gli aspetti, appassionante, a volte struggente, nonché ricco di spunti di riflessione, che di certo non meritava l'appellativo di "titolo incompreso".


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micheles

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Ho deciso di vedere "Xam'd Lost Memories" in seguito alla recensione di Limbes, che lo considera il migliore anime del 2009. La recensione è ottima e sono d'accordo con molto di quello che Limbes dice. È vero, la realizzazione grafica e le animazioni sono di qualità eccezionale, i personaggi e l'ambientazione sono curatissimi, la storia è originale, le musiche sono ottime: eppure, nonostante tutto ciò, a mio avviso "Xam'd" è una serie che non sfonda e che non riesce a entrare in risonanza con il grande pubblico. Per me è più un'occasione mancata che un capolavoro.

Cosa c'è che non va? Qual è il problema di Xam'd? Secondo me si tratta di una serie troppo intellettuale per riuscire a coinvolgere veramente. Tutta la serie è circondata da un'atmosfera di tristezza esistenziale che personalmente ho trovato eccessiva e non mi ha coinvolto per nulla. È impossibile guardare "Xam'd" senza che vengano in mente le opere di Miyazaki, in particolare "La principessa Mononoke" e "Nausicaa della Valle del Vento": eppure mentre le opere solari e romantiche di Miyazaki mi hanno commosso profondamente, la mia reazione principale rispetto a "Xam'd" è stata la noia. Per la maggioranza della serie ho avuto difficoltà con il continuare la visione, non c'era un gran desiderio di vedere quello che sarebbe successo dopo.

Di solito io sono assolutamente a favore delle serie lente, ma "Xam'd" esagera, il ritmo è soporifero per la maggior parte del tempo. È vero che verso la quindicesima/sedicesima puntata in ritmo accelera e la serie diventa più interessante, ma per me non è sufficiente a salvare l'opera. La trama è troppo complessa, ci sono troppi personaggi, ognuno dei quali si trova ad avere a disposizione troppo poco spazio per essere sviluppato a sufficienza. Questo è probabilmente il problema più grave, il voler mettere troppa carne al fuoco. La maggior parte dei personaggi poi non mi ha convinto, troppo scontati. Ho particolarmente odiato il capitano Ishu, una tsundere da manuale, sempre in reggiseno e con un cannone in mano, che mi è parso del tutto fuori luogo in una serie di questo tipo. Nakiami è un incrocio tra Nausicaa e la principessa Mononoke, la considero un plagio più che un omaggio. Akiyuki è il solito bravo ragazzo visto mille volte. Il finale è sufficiente, non del tutto imprevedibile e meno triste di quello che mi aspettavo, cosa strana, visto la tristezza imperante per tutta la serie.

Do un voto discreto per le animazioni eccezionali, per il character design e per la trama accuratamente gestita, ma tutto questo non è sufficiente a farmi amare questa serie. Peccato.

Xam'd

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Xam'd

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Sto ancora piangendo. Ho appena finito di guardare questo bellissimo anime e l'ho trovato veramente coinvolgente.
Lo ritengo perfetto nella trama, nella caratterizzazione dei personaggi, nella colonna sonora, nei disegni. Gli do un bel 10 e lode.
L'inizio lascia disorientati, ma tutti i misteri sono risolti nel corso dell'anime. Il finale è buono, chiude bene il ciclo dell'intera trama. Un episodio tira l'altro ed è come vedere un film. Negli ultimi episodi, dal 22, sono solo lacrime.
Questo è il migliore anime uscito nel 2009. Ha un unico difetto: prima o poi deve finire.


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ki_chen23

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Xam'd: Lost Memories, lo trovo un anime di alto spessore, anche se purtroppo è uno dei cosiddetti "invisibili", il che non rende giustizia a un anime così ben curato e meravigliosamente realizzato. Ogni anime ha del suo, certo, ma Xam'd è davvero un grande anime silenzioso; partiamo dal capire perché è un grande anime.

Il comparto visivo è ottimamente realizzato, le tecniche grafiche sono semplici, lisce e lineari, e danno un senso di brillantezza e lucentezza visiva, e di pulizia. Le ambientazioni sono ben studiate, mostrano un mondo simile ma diverso dal nostro. Lo stile che si vede in quest'anime ricorda per alcuni versi quello dello Studio Ghibli, mantenendo comunque la sua diversità e modernità di disegno.

Le musiche sono molto belle e diverse per le varie situazioni, mantenendo comunque il filo conduttore lineare che bene o male le caratterizza. Vi è una colonna sonora insomma che riesce a trasportare e fare sognare, molto a tema e azzeccata che s'integra benissimo con l'anime.

La storia è molto bella, profonda, sentimentale, emozionante e malinconica, semplice a tratti e complessa al tempo stesso, una storia che se vissuta a mente aperta può solo piacere. La struttura è più complessa di quello che ci si aspetta anche se si svolge senza intoppi e in maniera molto fluida e semplice, caratterizzata dai più comuni sentimenti d'amore e da valori, fino a racchiudere molti spunti filosofici e di pensiero profondi. Uno studioso di esoterismo potrebbe trovare nel suo svolgersi anche messaggi e simbolismi che si correlano al mondo reale, e che risultano azzeccati e reali.

Insomma, si tratta di un anime appassionante, che può soddisfare tutti, da chi cerca un anime, una semplice favola da vivere, un sogno, a chi vuole vedere qualcosa di ben fatto,fino a chi cerca più la profondità e un alto spessore. Xam'd accontenta tutti e allo stesso tempo, dopo che lo si è finito di vedere, chiama per essere rivisto ancora, con l'impressione di non essere riusciti a capire tutto. Non dico che sia il migliore anime di sempre, ma sicuramente è nella lista degli anime migliori, se ne esistesse una: con le sue vastità, profondità e intensità fa sognare. Inoltre i suoi personaggi primari, secondari e terziari hanno tutti una personalità distinta e ben studiata. La sola pecca è che, anche se 26 episodi sono giusti, sono sicuro che molti ne avrebbero voluto qualcuno in più, o che comunque tutti quelli che lo vedono secondo me sperano un giorno in un continuo che sarebbe azzeccato e di giustizia. Ché un anime come questo lo potrebbe avere, anche perché gli spunti li ha tutti.
Buona visione a tutti, vi consiglio di vederlo.

Limbes

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
A volte ci sono delle serie che passano e nessuno se ne accorge, che in mezzo al mare magnum della produzione animata nipponica finiscono per non ricevere attenzione, perché nel rumore dei titoli nuovi il loro non è così risonante o la pubblicità loro dedicata non è così ossessiva. Perché queste opere non fanno marketing e non fanno tendenza. Perché le contingenze che concorrono all’attenzione sono imperscrutabili.
<b>Bounen no Xamdou - Xam’d Lost Memories</b> è l’emblema di queste opere. Così in un 2009 che ha riservato dei buoni titoli, dei titoli anche interessanti, ma niente di veramente entusiasmante – qualcosa che sia in grado di far scendere anche una lacrima –, nessuno o quasi si è accorto di lui. Ed è un’ingiustizia che non merita, non merita assolutamente.

Innanzitutto per il livello della sua realizzazione tecnica (<b>Studio Bones</b>), la quale è molto più vicina a quella di un lungometraggio piuttosto che a una di una serie televisiva, o almeno di quelle che si è visto uscire ultimamente anche dai grandi studi di produzione. Il primo episodio è sbalorditivo non soltanto per la fluidità, per la precisa naturalezza e per la sovrabbondanza delle animazioni; non solo per la pulizia, per le proporzioni e per la costanza dei disegni e per l’eleganza e per l’elaborazione del character design (<i>Ayumi Kurashima</i>); ma pure perché a questi si uniscono colori limpidissimi, effettivi visivi di grandissimo impatto scenico, luci e atmosfere vivide e un dettaglio dei particolari, delle ambientazioni e dei fondali che ha tanto il sapore dello <b>Studio Ghibli</b>. Inoltre si notano una fotografia semplice, ma in grado di riservare al momento opportuno dei tocchi pregevolissimi; un taglio delle inquadrature studiato e un ritmo vorticoso e incessante.
Ovviamente dal terzo episodio in poi ci sono un piccolo e comprensibile calo e qualche sbavatura qua e là, soprattutto registica e relativa al fatto che alla direzione si alternano, sotto la supervisione del regista unico <i>Masayuki Miyaii</i>, diverse figure. Tuttavia lo standard visivo si mantiene sempre unitario e su livelli d’eccellenza fino all’impennata finale mozzafiato.

In secondo luogo la storia è originale, fantastica nel senso proprio della parola, ambientata in un mondo ambiguo, dove la tecnologia e il magico si mescolano, dove sono presenti eserciti di mecha ed eserciti di esseri dalle forme stravaganti definiti umanoidi. Un mondo dove si legano diverse regioni, etnie e sette, e dove il conflitto è la presenza perenne e lo sfondo di infiniti misteri e culti ed entità i cui nomi sono l’unica attestazione della loro esistenza. L’intreccio strutturato in tale scenario presenta una varietà di personaggi, di luoghi, di suggestioni e di azione molto più che notevole, e i suoi sviluppi, sino alla fine, restano imprevedibili e coinvolgenti.
La narrazione è portata avanti dapprima in modo funambolico, poi la velocità si abbassa giustamente, si riprende fiato, si è già coinvolti perché la mole degli elementi tirati in ballo fin da subito è enorme, e il viaggio iniziato procede con costanza ma incessante alternando, forse a volte con qualche pecca di arsi, gli eventi, gli incontri e le diramazioni della trama con eccellente cadenza. Il percorso dei protagonisti acquista un respiro ampio, giungendo a un climax finale densissimo, dove tutte le vicende convergono con prepotenza, trovando soluzioni anche tragiche – un finale di grandissima potenza emotiva.

In aggiunta, a sottolineare l’apparato globale dell’opera accorrono le musiche di <i>Michiru Oshima</i>, le quali giocano il ruolo determinante nell’esaltare ogni elemento sopracitato e sono arrangiante in modo ottimo, perfettamente in tono con lo spirito evocativo e immaginifico che permea <b>Bounen no Xamdou</b>.
Introdotti dalle sonorità trascinanti della <a href="http://www.youtube.com/watch?v=qVk4hgt11nU">sigla</a> dei <i>Boom Boom Satellites</i>, in cui le immagini si combinano, con effetti sorprendenti, alle note e ai colpi di grancassa, a ogni puntata si è lasciati da un’ending, <a href="http://www.youtube.com/watch?v=W63NsOqRklU"><i>Vacancy</i></a> di Kylee, struggente, la cui sovrapposizione di musica, parole e immagini, oltre a essere anche “significativa” nel contesto della trama, crea quella malinconia finale che lascia un senso di nostalgia per la conclusione di ciascun singolo episodio.

Infine, e mai fu più esatto il termine “dulcis in fundo”, il fulcro che dà l’anima a un’opera e le fa prendere vita in questa è addirittura ipertrofico. I protagonisti, perché <b>Xam’d</b> è un’opera corale, e i personaggi secondari, ma ognuno con una parte rilevante, sono in numero elevatissimo, e la cosa che lascia basiti è come in questa quantità trovi spazio l’accuratezza della delineazione di ognuno di essi. Ogni personaggio è a tuttotondo, possiede una propria personalità, definita e coerente, ognuna diversa, tutte però credibili e sincere, molte – quasi tutte – in conflitto, e i personaggi nella loro parte si approssimano tutti a un destino che li lega e collega come una rete.

Infatti, se inizialmente il plot sembra incentrato sul cambio improvviso di vita di Akiyuki, sul suo essere diventato in modo rocambolesco e involontario Xam’d, sulla sua scoperta del significato dell’Hiruko e su ciò che esso comporta, pian piano tutte le figure troveranno il loro spazio nell’affresco generale. C’è la storia di Nakiami, della sua conoscenza degli Xam’d, del suo animo, della sua separazione da Akiyuki dopo essersi presa cura di lui e del viaggio a ritroso verso i luoghi natali e verso il passato abbandonato che diventano centrali. C’è l’equipaggio della nave postale – cui lei appartiene e di cui entra a far parte Akiyuki – del quale qualunque membro, partendo da Akushiba e finendo con Yumbo, è a suo modo indimenticabile. Ci sono Raigyo, che piomba nel gruppo cui è unito da un filo pregresso, e il capitano Ishu, che ricorda in molte cose la Balalaika di <b>Black Lagoon</b>, figura di donna dura atipica, filosofica, senza compromessi, dalle frasi incisive e indimenticabile. Ci sono Furuichi e Haru, i due ex compagni di Akiyuki che, in seguito all’allontanamento di quest’ultimo, cambieranno rotta alle proprie vite e saranno, il primo, il responsabile di un colpo di scena eclatante e, la seconda, la chiave di volta di due nodi fondamentali della trama. (Inoltre Haru è la protagonista attorno alla quale ruotano tutte le vicende relative all’isola di Sentan).

Tuttavia i personaggi sono tantissimi e tutti meriterebbero di essere citati, da Fusa e da Ryuuzou-sensei, con la loro vicenda familiare, al comandate Kagisu e alla sua segretaria Sukkaki; dalla sorella di Nakiami a quella di Haru; dal piccolo Yango a Teshin-sama; da Sannova ai vari diffusori dei semi dell’Hiruko; per non parlare di Zeygend, il sacerdote che appare verso la fine della serie. Ognuno è unico, ognuno resta dentro, indimenticabile. In loro, nelle loro esperienze, in quello che vivono, nel mondo in cui vivono, si palesano il continuo rapportarsi alla separazione, il significato del diverso e dell’identità, il senso che possono avere un sacrificio, una vita, la memoria. Attraverso quello che passano emerge il bisogno di una vicinanza, una qualsiasi, anche quella di un nemico, che non ci faccia sprofondare nella solitudine e dimenticare noi stessi. Emerge la necessità di un sentimento, sia esso amore o odio, che ci faccia sentire vivi mediante lo sforzo di prendere posto nel mondo e di capire quale sia quel posto, e il bisogno di trovare qualcuno con cui affrontare, sostenendosi a vicenda, la via dell’esistenza, qualcuno che possa definire per antitesi chi siamo.

Quanti sono i personaggi, ancora di più sono i contenuti che permeano in modo più o meno velato il dipanarsi ricchissimo della trama, e malgrado l’azione sia spesso prorompente essi non sono mai esposti esplicitamente né portati per bocca, ma passano quasi per osmosi, e alla fine ci si accorge di quanto è successo e di quanto era in esso contenuto. Tuttavia l’epilogo della serie è, per contrasto con l’arsi carica al massimo grado di eventi e di tensione che lo precede, di grandissima delicatezza e di malinconia senza fine.
Per tutto ciò, tu che leggi e hai avuto la santa pazienza di arrivare fino a qui nonostante la mia prolissità estenuante, le faresti un grande torto a lasciarla passare come un’opera qualsiasi nel mare delle serie qualunque, e perderesti tanto. Non solo perché <b>Bounen no Xamdou</b> è la serie del 2009, o perché è una serie grandissima in assoluto: per tutto questo e anche per un’altra cosa, legata alla mia insensibilità.
Perché molti episodi sono riusciti a farmi piangere, e ogni episodio è riuscito a emozionarmi, e questo non è poco, credimi, anzi, è tantissimo.


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Bakiroom

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Bounen no Xamdou è Grandioso. Finita l'ultima puntata non riuscivo a pensare ad altro. Poi però mi è sorta spontanea una domanda: perché un anime così bello è passato tanto inosservato? I misteri della vita...
Bounen no Xamdou è uno di quegli anime che trovi un po' per caso e un po' per fortuna e che, conclusa la visione, ti rimangono nel cuore per molto, moltissimo tempo.
La trama, solida e portata avanti magistralmente, segue il ritmo delle scelte dei suoi protagonisti, tutti in modo terribile e magnifico umani nelle loro decisioni, che saranno giuste, sbagliate, contraddittorie, disperate, incoscienti, coraggiose. Voi spettatori non dovrete mai pretendere di capire o sapere tutto di loro e di quello che gli sta attorno, ma dovrete aspettare e accettare quello che loro stessi saranno disposti a dirvi.

Dal lato tecnico credo che lo Studio Bones abbia dato il meglio di sé: l'animazione è a livelli altissimi e il chara design (e non solo) mi ricorda quello di Eureka Seven rivisto e migliorato. La colonna sonora poi è qualcosa di veramente straordinario, ha dei brani di un'intensità sconcertante.
Concludendo, chi non l'ha ancora guardato vada immediatamente a farlo perché questa è una vera perla dell'animazione.
Sono contentissima di averlo trovato!

harpo

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harpo

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Le animazioni sono eccezionali per una serie, i personaggi ben caratterizzati, ci sono tanta azione e tanti sentimenti, però tutto l'intreccio alla fine sembra quasi disgregarsi in uno straziante epilogo metafisico poco chiaro e tanto chiassoso.
Forse ci sono un po' troppe somiglianze con alcuni tratti delle opere di Miyazaki tipo "Nausicaa" o "La principessa Mononoke", però devo dire che anche se non è troppo originale nel complesso è un ottimo anime.
Devo dire che le storie corali sono quelle che preferisco, ma, mi fa strano dirlo, in questo caso forse la storia lo è un po' troppo: è tutta raccontata attraverso così tante figure mi ha lasciato come la sensazione di aver perso qualche cosa nella trama. Chissà, forse semplicemente non ho capito com'è andato a finire e quindi gli 8 e non 10 come avrei pensato di dargli vedendo i primi episodi.


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Franzelion

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Fra i tanti anime che escono in questo periodo si possono trovare davvero molte "ciofeche", o altri che, seppur sopra la media, non raccontano nulla di nuovo, mancano di originalità o insomma sanno di "già visto".
Incredibilmente passato inosservato, come un fulmine a ciel sereno - in termini di qualità, s'intende - ecco piombare Bounen no Xamdou - in inglese "Xam'd: Lost memories" - nel clima sterile degli anime del 2009, di cui è sicuramente uno dei migliori, se non IL.
E' un anime fantastico, mecha, politico, di guerra, psicologico, religioso, introspettivo, sentimentale, fantascientifico... Gli autori ci hanno piazzato di tutto, ovviamente nel senso buono, spiccando anche per l'originalità, cosa difficilissima di questi tempi.

I primi episodi sono molto movimentati, in essi una serie di eventi fanno partire in fretta la trama, che però andrà sviluppandosi sempre più lentamente, lasciando ampio spazio alla caratterizzazione e allo sviluppo dei personaggi, veri perni di quest'opera. Grazie alle ottime regie e sceneggiature, i personaggi appaiono incredibilmente naturali e verosimili, sia negli atteggiamenti, sia nelle decisioni, sia nei discorsi. Superlativi questi ultimi, nessuna parola è versata a vuoto o con superficialità: in qualsiasi tipo di contesto (comico, drammatico o altro) le parole proferite dai personaggi risultano sempre studiate e <i>mai</i> banali, rendendo i personaggi decisamente più vivi e credibili, come ho già detto.
Xam'd lost memories, come molti altri anime del genere, si fa carico di un gran numero di personaggi, ma la cosa eccezionale è che, a differenza degli altri, qui vengono approfonditi e curati al meglio anche quelli secondari, così come il loro intrecciarsi di rapporti, di emozioni e di pensieri, tutto seguendo un filo logico e curatissimo. Infatti potremmo dire che la maggior parte del tempo è dedicata proprio a questi personaggi, in quanto ne vengono approfondite la psicologia e la ragion d'essere, uno dei concetti chiave dell'anime.

E fin qui abbiamo parlato dei contenuti, ora passiamo alla parte tecnica.
Disegni pulitissimi e chara accattivante non presentano mai sbavature e ogni colore è dosato al meglio. Le animazioni sono eccezionali, non mi era mai capitato di trovarmi di fronte a un lavoro tanto superbo, per una "serie" animata - quindi tralasciando OAV e film, dove il budget a disposizione è anche superiore dato l'esiguo numero di minuti/ore da rappresentare.
Anche la colonna sonora è molto suggestiva e fa bene il suo lavoro, accompagnando molto bene i momenti più toccanti e commoventi dell'anime, emozionando lo spettatore.
Il fanservice inoltre è inesistente.
Ah dimenticavo! E' il primo caso che mi è capitato in cui un anime "serio" e con un minimo d'introspezione non prendesse elementi o citazioni scopiazzati da altri, come accade spesso nei riguardi di Evangelion: un applauso!

Se devo proprio segnalare il pelo nell'uovo, non ho digerito molto l'eccessiva complessità e rapidità d'espansione della trama nel finale, dove si fatica a tenere a mente e a collegare diversi elementi, ma vista la natura mistica, quasi religiosa della storia, oggettivamente ci può anche stare, perché adatta al contesto.
In Bounen no Xamdou possiamo vedere tutti gli sviluppi dell'animazione nipponica che abbiamo il diritto di pretendere nel 2009, sia al livello grafico che di contenuti. E' Uno di quegli anime che "riempiono", così come il mio giudizio, che va a coprire l'intera scala di valutazione: capolavoro.


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badfisher

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Bounen no Xamdou è una meraviglia totalmente inaspettata. Devo dire che ne sono rimasto affascinato sin dal primo episodio e non mi ha deluso, ma anzi maggiormente entusiasmato, per tutta la sua durata, suscitando fino alla fine sempre un altissimo livello d'interesse e di emozione.
Francamente non credo che a un anime d'avventura si possa chiedere più di ciò che Bounen no Xamdou offre, ovvero una storia originale ricamata sempre sull’incessante antitesi tra bene e male, luce e oscurità, oltre che su un interessante contrasto tra tecnologia e metafisica, e fantascienza e fantasy.
Bounen no Xamdou un’avventura che avvicina e allontana continuamente i suoi molti protagonisti, un folto gruppo di personaggi a cui non potrete non affezionarvi; inoltre disegni, animazione, colonna sonora e voci (bravissimi gli interpreti giapponesi) sono, a mio parere, stupefacenti.
A unire il tutto c'è l’elemento centrale e costantemente presente di questa storia, ovvero l’amore. Amore presente in tante delle sue forme: amore tra marito e moglie, amore tra adolescenti, amore fraterno, amore tra genitori e figli, amore verso il prossimo, verso il proprio popolo e verso l’umanità intera.
Questo è Bounen no Xamdou, non perdetelo!


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Doppelgänger

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Sull'isola Sentan, devastata dal conflitto tra il Governo del Nord e del Sud, lo studente Akiyuki vive la sua quotidianità normalmente, diviso tra la scuola, gli amici Haru e Fururuichi, e la separazione dei suoi genitori. Un giorno, però, andando a scuola viene coinvolto in un attentato terroristico a opera di una ragazza con i capelli bianchi. Dopo l' esplosione, la ragazza, morente, impianterà nel braccio di Akyiuki una misteriosa luce che lo trasformerà in uno strano essere dai poteri sovrumani. Nel caos della battaglia scoppiata di lì a poco, Akyiuki rischia di dimenticarsi la sua vera identità, e di mutare in pietra. Per impedire ciò, si vedrà costretto a seguire Nakiami, una ragazza che sembra sapere come trattare la sua mutazione, chiamata da ella Xam'd.

Temo di non aver potuto seguire Xam'd: Lost Memories come avrei voluto, dati impegni universitari, impiegando quindi un paio di settimane a completarlo. E questo è un male, perché la trama è più criptica di quanto non si possa immaginare. Voglio credere che sia perché non ho seguito con regolarità gli episodi, ma per buona parte della serie ho fatto davvero fatica a capire dove la storia andasse a parare. Cioè, non riuscivo a capire a cosa portassero gli eventi, non sapendo (o capendo?) le motivazioni dei personaggi, generando una certa confusione, fortunatamente risolta (anche se non completamente) progredendo nella serie. Altro problema della trama è il ritmo. Pur non raggiungendo mai livelli di noia, ho trovato che ci fosse qualche punto morto, equilibrato comunque da certi momenti davvero coinvolgenti, che potrebbero anche colpirvi. Per non parlare poi delle ultime puntate, dove gli eventi subiscono un'accelerata che spinge notevolmente l'interessamento. Anzi, lo dico, nelle parti finali si raggiungono livelli emotivi raramente trovati in molte serie anime. Senza contare che il finale mi ha ricordato in un certo senso Evangelion, con una sorta di Third Impact (in senso più concettuale che biblico, non aspettatevi nessuna apocalisse).
Parlando del cast, è decisamente ampio, quindi è facile che ci siano molti personaggi che vi piacciano e molti che non gradiate affatto. Di certo ce ne sono alcuni caratterizzati davvero bene, o che nelle battute iniziali non sono particolarmente stimolanti, ma che con l'andare avanti delle cose diventano davvero interessanti (su tutti, Fururuichi).

Le animazioni sono di livello eccellente, specie nelle scene di combattimento, che sono una gioia per gli occhi. Tanta qualità si vede anche nel design, piuttosto fresco e originale (che mi ha ricordato per certi versi Nausicaa della Valle del Vento di Miyazaki), raggiungente l' apice nel disegno di Umanoidi e Xam'd.
Sonoramente il lavoro è ottimo, con una buona qualità di effetti (specie quelli organici delle trasformazioni), doppiaggio e musiche.

Un cartone di buon livello, in conclusione. Con un comparto tecnico d'eccezione, e una trama articolata e coinvolgente, caratterizzata sia da momenti morti e da una notevole cripticità, ma anche da momenti coinvolgenti, personaggi ben caratterizzati e un finale eccellente.

Voto: 8,5/10

Paul

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Paul

Episodi visti: 16/26 --- Voto 9
Se date importanza alla bellezza e alla qualità dei disegni con cui vengono animati gli anime, Xam'd: Lost Memories non vi deluderà. Il protagonista ricorda un po' il classico bravo ragazzo che si incontra in queste opere, comunque il resto dei protagonisti ha una peculiare e curata caratterizzazione. L'anime ha un ritmo molto veloce, quindi non c'è il pericolo di annoiarsi; infatti la trama, nonostante sia intricata e complessa, fa restare incollati allo schermo. Per quanto riguarda l'ambientazione il primo paragone che mi viene in mente è quello a Last Exile: un mondo geograficamente e etnicamente diverso da quello reale. In sostanza l'anime è ricco di elementi fantastici come lo Xam'd: un essere derivante da una sorta di simbiosi fra un umano e un altro essere chiamato Hiruko. Infine, le sigle di apertura è di chiusura sono a mio parere piuttosto belle, perciò ci molti motivi per vedersi Xam'd: Lost Memories.


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chibiTeo

Episodi visti: 12/26 --- Voto 9
In genere gli anime dello sudio BONES (Eureka Seven, Darken Than Black) mi sono sempre piaciuti
e Xam'd non fa eccezione, considerato da molti il successore di Eureka Seven per le
animazioni molto simili, la particolarità di far comprendere allo spettatore la situazione nel mondo dopo un pò di episodi e lo staff in comune si propone come uno dei migliori
anime del 2008; Xam'd riesce a catturare sin dal primo momento, ed il
protagonista non è noioso come quello del predecessore (Renton di Eureka Seven).

Animazione: sicuramente di altissimo livello ma non sempre curata, infatti si notano
ogni tanto volti secondari un pò deformati mentre cercano di nascondere l'errore con
sfocature (probabilmente sistemeranno in future versioni)

Character Design: buono quello dei protagonisti ed eccezionale quello delle comparse con un volto sempre originale e mai ripetitivo.

Colonna Sonora: opening ed ending stupende, mentre la colonna sonora è piuttosto classica.

Trama: Akiyuki vive sull'isola Sentan, stato dichiarato neutro rispetto ai conflitti esterni,un giorno però vengono attaccati dal governo del nord e dalle loro armi umanoidi, durante la battaglia Akiyuki viene ferito da
una particolare esplosione che lo trasforma in un umanoide.
I primi episodi partono come uno Shonen ma vi assicuro che è un Seinen.

Il voto reale sarebbe 9.5 ma l'ho abbassato a 9 perché Nakiami sembra un po' copiata da Mononoke di Princess Monononke (almeno secondo me).


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mugiwara

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
La storia inizia con Akiyuki giovane studente che vive in un’isola di nome Sentan, una zona pacifica in mezzo ad una guerra tra la nazione del sud e quella del nord. Questa pace però non durerà a lungo, infatti un giorno mentre sta per prendere l’autobus per andare a scuola aiuta una strana ragazza a salire sull’autobus. Arrivati a scuola succede una cosa che sconvolgerà la sua tranquilla e monotona vita, infatti acquisirà degli strani poteri e dovrà scoprire la verità che si nasconde dietro questo fatto.

Questo anime mi è piaciuto moltissimo, graficamente e tecnicamente niente da dire, (altissimo livello), per non parlare della storia, la quale è strutturata in modo a dir poco perfetta, ahimè, coinvolgente già dal primo episodio.

Lo consiglio al 200%.

Kust0r

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Kust0r

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Tecnicamente di altissima qualità, non a caso è un recentissimo prodotto dello studio BONES, l'anime in questione si articola attraverso le vicende, strettamente correlate fra loro, dei suoi protagonisti, ottimamente caratterizzati sia visivamente che psicologicamente. Forse la visione può risultare un po' ostica per chi non mastica almeno l'inglese, non essendo disponibili sottotitoli o traduzioni, ciò dato anche dalle tematiche "profonde" su cui si basa la serie. Lo consiglio già solo per la qualità da lungometraggio delle animazioni.

jimmijax

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jimmijax

Episodi visti: 7/26 --- Voto 8
Xam'd rappresenta l'attuale unione e rivisitazione degli stili più belli e geniali dell'intera animazione nipponica. Unite Gainax e Ghibli, tingendo il tutto con dell'apprezzabile filosofia (non certo ai livelli di evangelion) e avrete Xam'd. Purtroppo la serie e' all'inizio e dai primi episodi non si capisce bene dove possa andare a parare (sopratutto cosa rappresentino gli Xam'd) e forse sembra presagire una successiva delusione sopratutto per quanto riguarda la filosofia alla base di tutto, oltre al fatto che tra Akiyuki e Shinji Ikari non ci passa tanta differenza, e che Nakiami sia la principessa Mononoke, pero' penso proprio che questo anime non possa che regalarci davvero delle ore di sano intrattenimento anime.

KIMERA

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KIMERA

Episodi visti: 4/26 --- Voto 10
Non vorrei essere affrettato dato che ho visto solo 4 puntate ma questa serie entrerà nella storia! L'animazione è a livelli mai visti in una serie ho dovuto tirare su più di una volta la mascella durante i primi 20 minuti... Il ritmo incalzante, un'ambientazione che trasuda bellezza da tutti i pori, sono solo alcune delle cose che mi hanno fatto amare questo anime. Spero di vedere subbate al più presto le prossime puntante e in tanto non posso che consigliarvelo di cuore!