logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
esseci

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Di Relife ho visto l'anime diviso in due serie per 17 ep e poi sono riuscito a recuperare anche il manga. Atteso che la storia mi era particolarmente piaciuta, ho visto anche il film...
Lo ammetto, non mi ha particolarmente impressionato, anzi: i punti di forza del manga e dell'anime sono stati parzialmente travisati e omessi per ovvie ragioni di tempo: riuscire a comprimere una trama lineare ma ricca di episodi significativi era veramente un'impresa titanica, considerando che l'anime è composto da 17 ep (in due serie) e il manga di oltre 200 capitoli.

Attenzione! La recensione contiene spoiler!

Il film, diretto da Takeshi Furusawa, narra le vicende vissute da Arata, un disoccupato 27enne, che riceve una misteriosa offerta di lavoro per partecipare ad un esperimento scientifico promosso da una agenzia governativa.
L'esperimento prevede che Arata segua un programma "rieducativo" e di "reinserimento" attraverso l'assunzione di un farmaco che lo ringiovanisce di 10 anni in modo tale da consentirgli di frequentare l'ultimo anno delle scuole superiori come uno studente con la testa e i ricordi di un trentenne. Il tutto in cambio di un salario e della garanzia, in caso di superamento del test, di ricevere raccomandazioni per rientrare nel mondo del lavoro.
Il messaggio del programma è piuttosto chiaro: Arata è un NEET ormai sul lastrico che non riesce nonostante gli sforzi a rientrare nel mondo del lavoro e pertanto il sistema giapponese propone a coloro che ritengono meritevoli (non tutti) una seconda occasione per far parte del "sistema" e vivere una vita appagante, permettendogli di correggere tutto ciò che non è andato secondo le aspettative sociali.
E così il film, al pari dell'anime e del manga, narra le gesta di Arata nuovamente alle prese con l'ambiente scolastico e con i compagni di classe: in contrapposizione rispetto a come era prima (NEET, deluso e arrabbiato, contro tutto e tutti, demoralizzato e chiuso in se stesso e nelle menzogne che era costretto a raccontare agli amici e ex colleghi, ecc.) nell'ambiente scolastico re-inizia a vivere in modo da apprezzare il gusto dell'amicizia, del collaborare con gli altri e a facilitarli nelle loro traversie e infine anche a innamorarsi di una compagna di classe Chizuro Hishino.
Ma il programma ReLife ha un profondo limite, noto fin dall'inizio all'interessato e allo spettatore: dura un anno scolastico e al termine si ritorna adulti scordandosi di quanto fatto e quindi anche delle amicizie e degli amori. Stesso destino anche per le persone conosciute in quel frangente...
E così Arata completa il suo percorso tra molti alti e pochi bassi, superandolo in modo favorevole e rientrando nel mondo del lavoro dimenticando le persone con cui aveva interagito... ma con una "piacevole" sorpresa tipica delle storie del sol levante...

Mi rendo conto che spiegare le differenze di trama tra il film e l'anime rivelerebbe molto ancora della trama: cerco di ridurre al massimo le mie considerazioni che a mio avviso rendono il film non all'altezza dell'anime e del manga.

In primis: le motivazioni per cui Arata ha lasciato dopo soli tre mesi il lavoro e il suo particolare rapporto con la senpai. Senza approfondire troppo, mentre nell'anime emerge in modo chiaro la "critica" al mondo del lavoro (maschilista, ipocrita e competitivo fino alla distruzione dei rivali), nel film il tutto è accennato ed edulcorato, facendo passare Arata per un ragazzino idealista quando invece è stato molto più incisivo e gli eventi che ha vissuto e subito erano veramente "strong".

In secundis: la sofferenza dovuta alla consapevolezza di vivere un esperimento che per come è strutturato non consente di reincontrare le persone conosciute (apprezzate e ... amate) con l'ulteriore aggravante di non ricordarle... Nell'anime e nel manga questa sofferenza viene ben rappresentata in ogni momento della vita di Arata e di Chizuru (anche lei soggetta al programma di recupero), mentre nel film c'è ma sempre e solo in modo positivo trasformando la loro tristezza in un motto "vivi il presente" per goderlo appieno e non pensare sempre al futuro.
Nell'anime e nel manga, l'esperimento è comunque mostrato nella sua "durezza" e sofferenza: e i tormenti dei due protagonisti non possono lasciare indifferenti soprattutto alla luce del fatto che li pone obtorto collo alla scelta di ritornare a far parte del mondo del lavoro anche a costo di sacrificare i propri sentimenti... Nell'anime Arata è molto caustico e bolla l'esperimento come una grande mistificazione o bugia o recita; Chizuru è ancor più drammatica nel cercare di portare con se un'informazione su Arata una volta tornata adulta...

Terzo aspetto: il rapporto tra Arata e Chizuru. Nel film si va de plano verso una dichiarazione "differita" tra i due, consapevoli del fatto che quello che stavano vivendo era solo una parentesi bella della loro vita e una volta ritornati alla età adulta si sarebbero dimenticati di loro, salvo la sorpresina nel finale...
Nell'anime e nel manga non vi è una manifestazione esplicita dei loro sentimenti e il loro dissidio interiore tra vivere la bellezza e la spensieratezza del presente e il dolore del non potersi rivedere, da origine a dialoghi e scene molto ma molto significativi tra loro e anche con gli altri, delicati, dolci e molto tipici della cultura orientale, così in apparenza fatalista ed esistenzialista, con quel gusto agro dolce di affidarsi anche all'ineluttabilità del destino...
Questa è forse la differenza più marcata del film e che non mi consente di apprezzarlo appieno...

Tuttavia non posso non riconoscere che pure in questa versione ReLife resta un prodotto molto originale che mixa rom-com, fantascienza, slice of life e considerazioni sull'esistenza e sulla società giapponese. Il film fa passare un messaggio più positivo e dolce: la riscoperta dell'esistenza, del buono che c'è senza arrovellarsi a negarla e a privarsi delle gioie che ci può dare solo per inseguire ideali autodistruttivi o perché semplicemente non si ha più la forza di reagire e chiedere aiuto al prossimo...
Il cast comprende Taishi Nakagawa, Yuna Taira, Mahiro Takasugi, Elaiza Ikeda e Sae Okazaki. E devo riconoscere che tutto sommato il primo e la seconda (ma in generale un po' tutti) riescono a caratterizzare bene i personaggi interpretati (rispettivamente Arata e Chizuru).