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traxer-kun

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
«Ero stata condannata a morte fin dalla nascita. O forse... era mia madre a dover essere giustiziata e ci siamo scambiate di posto.»

Uscito nel 2005, Strange Circus rappresenta forse la piena maturità artistica di un Sion Sono sempre più elaborato e incisivo, che - lasciatosi alle spalle la critica sociale di Suicide Club e il nichilismo disperato di Noriko's Dinner Table - mette in scena un lucido e sfarzoso incubo a metà tra realtà e finzione, che scava con una perizia quasi lynchiana nelle pieghe nascoste dell'inconscio. Il film prende il via con il (meta)racconto della bella e algida Taeko, scrittrice di successo imprigionata su una sedia a rotelle; l'ultimo libro della donna racconta la cruda storia di Mitsuko, bambina violentata dal padre e costretta dallo stesso a spiare i genitori durante i loro atti sessuali, nascosta nella custodia di un violoncello. La bambina finisce così per attirare su di sé anche le gelosie della madre, figura nella quale si era sempre identificata, che comincia a picchiarla e a maltrattarla: questo fino a quando la piccola Mitsuko, per difendersi dalle percosse, spinge accidentalmente la donna giù dalle scale, uccidendola. È l'inizio di un'allucinante spirale di eventi, a cavallo tra passato, presente, realtà e sogno.

La cifra stilistica dell'autore, sempre in bilico tra una rappresentazione stratificata dei diversi piani narrativi e un crudo romanticismo quasi ascrivibile alla corrente ero guro, si palesa in uno splendido incipit che descrive con traumatico realismo i rapporti incrinati e oppressivi alberganti tra le mura domestiche di una famiglia, che sembrano affliggere in egual misura sia la figlia che la madre, entrambe vittime dei malati e incestuosi abusi paterni. La virtuosa regia di Sono mette al centro il tormentato dualismo di queste due figure, rappresentandone la personalità infranta con espedienti visivi di rara ispirazione e ponendone in discussione l'identità individuale; i numerosi specchi presenti nella casa rifrangono le loro immagini speculari, in uno sdoppiamento a livello inconscio che va ad affliggere di riflesso l'intera struttura narrativa. La pellicola infatti si dispiega come un criptico meccanismo ad incastri, che ingranaggio dopo ingranaggio costruisce un tessuto narrativo tanto fulminante quanto ambiguo; verso gli ultimi minuti, quando i pezzi iniziano a incastrarsi e le congetture sembrano ormai essersi trasformate in certezze, una serie di clamorosi ribaltamenti narrativi sancisce la natura caleidoscopica del film, trasportandolo verso territori allucinati e irreali.

Horror ed erotismo si fondono dunque con l'immaginario onirico, che si insinua nella pellicola con affilata precisione. Chi è Taeko e qual è la ragione dei suoi traumi? Mitsuko esiste davvero? Cosa è reale e cosa non lo è? Sion Sono come da suo solito non fornisce risposte certe, ma gioca con il linguaggio cinematografico sovrapponendo i piani narrativi e imbastendo l'opera di segmenti grotteschi, disturbanti e di grande impatto visivo. Il rifiuto dell'identità inteso come meccanismo difensivo viene quindi lasciato in balìa dell'indeterminatezza narrativa e della psicologia malata dei personaggi; la bellissima e magnetica Masumi Miyazaki regala un'interpretazione da antologia, dimostrando un talento versatile che le permette di impersonare con la stessa efficacia ben tre ruoli differenti. La messinscena barocca, valorizzata da una fotografia ricca di contrasti cromatici e composizioni raffinate, regala alla pellicola un estetismo straniante e antitetico rispetto alla morbosità e alla crudeltà delle vicende, anche grazie alla colonna sonora che attinge a splendidi brani del repertorio classico, producendo un effetto similare a quello ottenuto da Kubrick in Arancia Meccanica. Degne di nota sono inoltre le alienanti e felliniane scene circensi che scandiscono l'inizio e la fine del film, sfumandone i già labili confini che separano realtà e visione di un grandioso esercizio di stile perfetto in ogni suo ingranaggio, che con rara originalità coinvolge, convince e lascia spiazzati.

VerderameAlih

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Ero stata condannata a morte fin dalla nascita. O forse... era mia madre a dover essere giustiziata e noi ci siamo scambiate di posto", queste sono le iniziali parole significative che recita la piccola Mitsuko, prima d'iniziare a raccontarci la sua triste storia.
"Strange Circus" è un film di genere prevalentemente drammatico, fitto di mistero, colmo di suspense. Vi è la componente horror che, come in ogni pellicola giapponese che rientra in questa tipologia, è mascherata attraverso la complessa rete di psicologie diverse, tutte in bilico tra la realtà e l'irrealtà, che continuano a intrecciarsi nel corso delle scene fino a creare le battute finali dove assisterete a un tripudio di violenza, sangue e pazzia, che raggiungerà livelli elevati.
Taeko è una romanziera di successo che scrive prevalentemente libri erotici e che, in questo periodo, è intenta a scriverne uno in cui vengono raccontati i segreti di una famiglia in cui avvengono abusi sessuali su un minore, incesti e soprattutto un omicidio. Tutti questi terribili drammi sconvolgeranno per sempre la famiglia in questione e nessun tassello potrà essere rimesso al suo posto, poiché ciò che esisteva si è frantumato completamente.
Yuji, il suo misterioso assistente, tenterà di capire ciò che si cela dietro le parole della scrittrice, ma la verità sarà terribile quando verrà scoperta.

"Che cosa è reale e cosa non lo è?".
Talvolta le verità vengono eclissate e sepolte per molti anni nella parte più intima di un essere umano; questo succede perché altrimenti non si potrebbe sopportare il loro peso e le loro conseguenze. Il peso della verità, quando essa è particolarmente insolita, crudele e terribile, risulta gravoso per chiunque sia costretto ad ammettere che questa realtà esiste e non riesce a sovrastarla attraverso la tela di bugie che ha tessuto per molto tempo. Eppure la realtà e l'irrealtà si fondono come un'unica, nauseante creatura che ci continua a raccontare una storia impressionante, spiazzante e disturbante a causa delle tematiche forti affrontate, seppur con estrema profondità.
Devo dire che è assai enigmatico, il finale: un tripudio della ripugnanza raggiunta con l'apice della violenza e della follia; c'è una resa della psicologia dei personaggi davvero fuori dal comune.

"Per quanto indietro possa tornare con la memoria... sono sempre stata circondata da ghigliottine. Una mossa sbagliata e sarei morta".
È oltremodo affascinante il momento in cui il circo è l'ambientazione predominante e assume le fattezze di un incubo anziché di un sogno. È ritratto con i suoi tipici colori vivaci e le sue facce, in questo caso orribilmente pitturate, che portano il pensiero verso dei mostri in carne e ossa.

"Mi sdraiai... e divenni la mamma. Mi convinsi che io ero la mamma e la mamma era me. Papà mi toccò e io divenni la mamma".
I personaggi principali sono stati tratteggiati in modo egregio, ricalcando e delineandone la follia che li contraddistingue, ma in modo unico e personale. Ogni personaggio vi apparirà folle, pazzo, disturbato e in alcune scene questa dose eccessiva d'insania verrà percepita chiaramente e sentirete lo stomaco svuotarsi, tanto sarete presi nell'osservare questi esseri umani che umani non sono, perché la pazzia finisce per possederli totalmente e renderli qualcosa di discordante rispetto alla concezione di umanità. L'umanità sembreranno averla persa, così come la lucidità mentale e li amerete perché ne rimarrete affascinati e disgustati.

"Strange Circus" è adatto a chi vuole visionare una storia originale, laddove s'intrecciano le vite di questi personaggi misteriosi che nascondono un terribile, inconfessabile segreto, che dovrebbe rimanere sepolto nell'inconscio.
Che cosa succede quando la verità viene scoperta?