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Turboo Stefo

Volumi letti: 2/1 --- Voto 5
Black Magic è uno dei primi manga di Masamune Shirow ad essere stato pubblicato su rivista. Nello stesso anno, il 1985, hanno visto luce anche altre opere ben più note di quest’ultima, una tra tutte è “Appleseed”, il suo primo vero capolavoro, e negli anni a venire darà alla luce anche al tanto acclamato Ghost in the Shell. Sulla scia dei suoi successi viene così deciso, dopo 5 anni dalla sua pubblicazione, di unire tutti i capitoli di Black Magic e farne un volumetto unico, successivamente edito in Italia dalla Granata Press in due volumetti “sottiletta” di circa 100 pagine.

La storia si presenta immediatamente come poco lineare e confusionaria: un prologo ci mostrerà la moderna società che si è andata a creare, governata da intelligenze artificiali e abitata da umani, bioroidi e… streghe, proprio come Typhon, la protagonista (o presunta tale!). Dopo questo breve inizio la storia cambierà completamente scenario e vedremo dei Venusiani che, mentre cercano di colonizzare un nuovo pianeta, vengono raggirati da qualcuno che finisce con il distruggere il sole artificiale, stravolgendo così i climi del pianeta e determinando così il percorso evolutivo… della Terra. A questo punto la storia tornerà nell’epoca iniziale lasciando leggermente il lettore basito per colpa dell’inesperienza dell’autore, che è andato a mescolare le carte in tavola senza nessun motivo facilmente comprensibile. Per il resto la storia dice poco, prosegue normalmente, ricca d’azione e soprattutto piena di trovate fantascientifiche degne dell’autore.
Dopo aver concluso il manga il lettore rimarrà amareggiato per colpa dell’insipidità del tutto, una storia di fondo non c’è, anche se in poche pagine l’autore riesce a creare una società dalle fondamenta solide, giocando addirittura con la teoria evoluzionistica, un grande punto a favore per questo genere di opere.

I disegni seguono il consono stile degli anni ’80, il tratto dell’autore comunque è già distinguibile dalle masse, soprattutto per la capacità di disegnare macchinari e robot dall’aspetto solido e accattivante. Ci sarà anche una piccola appendice con delle brevi spiegazioni sull’opera da parte dell’autore, e potremo ammirare dettagliate riproduzioni dell’interno dei droidi da combattimento.

L’edizione italiana firmata Granata Press è di discreta fattura, un formato atipico particolarmente grande e una buona stampa, peccato per i fogli sottili. I testi scritti a mano non saranno sempre chiari, ma non è dato sapere se i dialoghi, contorti e certe volte quasi per nulla comprensibili, siano frutto dell’autore o di un pessimo adattamento.

In conclusione un manga confuso e di difficile comprensione, sconsigliato a chiunque cerchi una storia leggera ed immediata, nel complesso risulta quasi vuoto per quello che ha da offrire a livello di trama, però è altamente apprezzabile da ogni fan dell’autore perché potremo respirare appieno il suo stile e le sue idee, soprattutto quando comprenderemo quello che ci mostrerà, la stupidità insita nell’umanità che compie continuamente gli stessi errori, ignorando ciò che ci insegna la storia, ma allo stesso tempo ci farà rendere conto che un'Utopia rimarrà per sempre irraggiungibile.

P.S.
Da segnalare alcuni particolari, uno dei protagonisti si chiamerà Son Goku, come la famosa scimmia di “Saiyuki”, inoltre molti nomi che sentiremo nella storia si potranno trovare anche in Appleseed, come anche alcuni robot. Si tratterà solo di scarsa inventiva o di un punto di collegamento con l’universo di Appleseed?