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Nina

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Mitsuru Adachi Essay Comics è un breve volumetto di sole 64 pagine che racchiude piccoli siparietti e racconti quasi senza senso che il maestro ha voluto regalare ai lettori per una lettura spensierata.

Il protagonista indiscusso è proprio il maestro Adachi, il signor A, che si mostra, o forse è meglio dire si disegna, qui, come un pigro, spensierato e autoironico autore di fumetti. Tra un racconto e l'altro della vita da fumettista sfaticato, ci sono brevi siparietti in cui non possiamo non notare personaggi ben noti del mondo di Adachi. Le storie sono tutte spiritose, molte giocano sulla semplicità dei disegni (alcune trovate dell'autore sono geniali), e riescono a strappare più di un sorriso al lettore.
Al termine del volume vi è un'intervista condotta da un redattore di Monthly Shonen Sunday a Mitsuru Adachi e alla bravissima autrice di Mushishi, Yuki Urushibara, grandissima fan del maestro. Nel corso dell'intervista i due autori vengono messi a confronto, se così si può dire, delineando in questo modo le loro principali differenze organizzative, tenendo anche conto, della differente periodicità delle riviste sulle quali i due autori pubblicano le proprie opere. L'intervista di per sé credo sia più una promozione del manga Mushishi che di lì a poco la Star avrebbe pubblicato, ma l'ho comunque trovata interessante e ne consiglio la lettura.

Il volumetto è stato pubblicato in occasione del Lucca Comics 2009 ad un prezzo di 1,50 €. Le dimensioni del volume sono maggiori rispetto a quelle di un manga e si avvicinano molto a quelle di un Comic americano, la rilegatura non è il massimo ma per il prezzo direi che la Star abbia fatto un buon lavoro. Consiglio l'acquisto ai fan di Adachi che non possono non avere questo volumetto nella loro collezione, a tutti gli altri consiglio di leggere prima qualche opera dell'autore.


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hero

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Quest'operetta, e tengo a precisare che lo dico riferendomi solo in termini "quantitativi" vista l'esiguità di pagine, è sicuramente un qualcosa che difficilmente può mancare nella libreria di un vero appassionato. Innanzitutto perché stiamo parlando di un'opera firmata da Mitsuru Adachi, che certo non può essere considerato come il primo venuto, poi, motivo secondario ma sicuramente non fondamentale, è rappresentato dall'esiguità del prezzo di copertina, che è di soli 1,50 euro, un caffè con cappuccino per intenderci.
Come già detto un punto che forse può sembrare a sfavore di quest'opera è la lunghezza, sole 64 pagine che però riescono a condensare una gran bella opera. Certo potrete dire che sessantaquattro pagine alla fine sono poche, meglio puntare su qualcosa di più sostanzioso. Nulla di più sbagliato! Perché forse è proprio la limitatezza delle pagine a fare di quest'opera quello che è: una piccola gemma incastonata in quell'universo senza fine che porta i nomi di tutte le opere di Adachi.
Sessantaquattro pagine che contengono dieci storie brevi che vanno dalle quattro alle sei-sette pagine l'una, storie che anzi definirei veri e propri "corti" tutti incentrati sul "Signor A.", per chi non lo avesse capito Adachi stesso, che si autopresenta al suo pubblico in una veste "scanzonata" e da "fannullone", anche se poi capace di creare opere degne di fama. Ed è così che vedremo un Adachi pronto ad addossare tutto il suo lavoro ai propri assistenti, un Adachi sempre pronto a rimandare le sue scadenze fumettistiche (anche se in questo, diciamocelo, ci ricorda tutti noi stessi... o sbaglio?), ritroveremo un Adachi dormiglione che per fortuna-sfortuna (dipende dai punti di vista) si ritroverà un sedicente parente (che sia il fratello?) pronto a rubargli il lavoro! Insomma, troveremo un Adachi autoironico e aperto che ci svela, fantasiosamente, parte del suo mondo, parte del suo vivere. Tavole semplici, disegno tipico dell'autore (che sicuramente non ci ha perso il sonno) sono i tratti caratteristici dell'opera che comunque non perde nulla della sua bellezza. In più il tutto è corredato nelle ultime pagine dalla presenza di un'intervista doppia con al banco degli imputati il buon Mitsuru Adachi accompagnato da Yuki Urushibara, autrice di Mushishi. L'edizione presentataci dalla Star Comics è veramente ben realizzata, il formato è maggiore rispetto a quello solito della casa perugina, il tutto compensato dall'esiguità delle pagine che ne spiega il prezzo. La carta è nello standard dell'editore, stesso si può dire per la copertina lucida, cosa che francamente non mi sarei mai aspettato visto il prezzo richiesto.
Insomma, 1,50 euro veramente ben spesi, per un'opera che non dovrebbe mancare nella libreria di ogni appassionato, non importa il fatto di aver già apprezzato o meno l'autore in una delle sue innumerevoli opere, la cosa che dovete capire è che questo Essay Comics è un qualcosa di assolutamente originale che rischiarerà una buona mezz'oretta di una vostra giornata. Presentato in anteprima al Lucca Comics and Games 2009, e successivamente nelle fumetterie, io non me lo sono fatto sfuggire... e voi? Al massimo potreste sempre rinunciare a caffè e cappuccino per un giorno, no?


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Papone78

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Che dire... Adachi è sempre Adachi. Queste storie sono carine e divertenti, lette poi magari tra un volume e l'altro dei manga citati ce le saremmo godute molto di più. Il ritorno dell'autore nella pensione di "Questa Allegra Gioventù" è molto carino, peccato però che non abbiamo avuto occasione di leggere il fumetto. Alle storie darei un bel 9 ma, purtroppo, l'edizione targata Star Comics è alquanto brutta. Il bellissimo bollino rosso sulla copertina è terribile; volevano forse richiamare più gente con la scusa del Lucca Comics and Games, bha! Il formato dell'albo è alquanto strano, poche pagine su un albo grande che tende ad ondularsi. Dopo l'Avventuroso (da 10 tondo tondo), Star Comics recupera queste brevi pagine di Adachi forse cercando di rimediare alla perdita dei diritti di storie molto belle come Katsu e Cross Game. Molto bella comunque è l'intervista doppia tra Adachi e la Urushibara, che credo che serva anche un po' per promozione all'uscita di Mushishi, infatti ammetto di aver comprato il volume dopo averla letta.


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Kotaro

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Presentato in anteprima esclusiva allo scorso Lucca Comics 2009 (nonché motivo primario del mio esser stato lì), Mitsuru Adachi Essay Comics è una produzione tanto bizzarra quanto geniale.
Non una semplice raccolta di storie brevi ma, come recita la copertina del volume, "la raccolta completa dei saggi a fumetti". Cosa si intenda per "saggi a fumetti" lo scopriamo subito, in quanto salta subito agli occhi ciò che differenzia i racconti di questo opuscolo da quelli che componevano raccolte come Short Program o L'avventuroso. Innanzitutto, la brevità. Mentre le storie delle due raccolte succitate s aggiravano intorno alla quarantina di pagine, queste non superano la decina, cosa che rende questo Essay Comics un opuscoletto di sessanta pagine, mentre le raccolte precedenti erano volumoni di oltre 200.
Leggendo queste brevi storielle, poi, non troveremo amori adolescenziali, giovani eroi in divisa da baseball, racconti di formazione e piccoli ma grandi sentimenti. No, le storie di questo volume hanno un protagonista assai inusuale, che ha abbondantemente superato la trentina, porta gli occhiali e fa il fumettista: un protagonista di nome Mitsuru Adachi.
Essay Comics è una serie di dieci storielle che ci aiuteranno a conoscerlo meglio, il buon Adachi. Attenzione, "conoscerlo meglio", ma non "conoscerlo adesso per la prima volta", perchè Adachi, se lo si è seguito nelle sue varie uscite italiane sino a questo momento, lo si è già imparato a conoscere, anche se raramente appare in prima persona per mostrarci ciò che pensa o come lavora, ma preferisce far trasparire il suo carattere dalle sue opere a fumetti.
Essay Comics fa eccezione e ci mostra l'Adachi reale, che ci narrerà, a fumetti e con un'estrema e spassosa ironia, qualcosa riguardo il suo modo di lavorare, la sua genesi come fumettista e il suo rapporto con la sua professione, in maniera similissima a quanto Akira Toriyama fa tra le pagine del suo Dr. Slump & Arale.
Essay Comics è un prodotto particolarissimo e assolutamente non mainstream, un esercizio di stile da parte di uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese e un grande regalo che il suddetto maestro fa a tutti i suoi lettori. Non è un prodotto atto a far scoprire Adachi a chi non lo conosce, ma piuttosto un approfondimento per chi invece lo segue già da tempo e conosce e ama le sue opere (edite o inedite in Italia che siano). Ci vuole una certa conoscenza di Adachi, dei suoi fumetti, della sua biografia, nonché del mercato fumettistico in cui lavorò - e lavora - lungo tutta la sua carriera, per comprendere e apprezzare quanto ci viene qui narrato. I neofiti troveranno questo Essay Comics insensato, i vecchi fans sentiranno qualcosa smuoverglisi dentro nel vedere come il fratello maggiore dell'autore, Tsutomu Adachi, reinterpreta in chiave comica la toccante vittoria del Meisei sul Sumi. E ci viene ancor di più la strizza al cuore, leggendo, se pensiamo che Tsutomu Adachi ci ha prematuramente lasciati qualche anno fa, per via di un cancro allo stomaco.
Altrettanto toccante, ma in maniera divertente, è vedere Adachi far visita alla pensione Hidamari e interagire coi protagonisti di Hiatari Ryoko, sentirlo litigare coi redattori e gli editori (la cui faccia è rappresentata come il mitico pesce gatto logo di Shonen Sunday) e parodiare altri fumettisti di successo del suo tempo, come il buon Makoto Kobayashi, che riesce a portare al successo un fumetto ("What's Michael?") che parla di un gatto, mentre Adachi non può fare lo stesso con un pappagallino.
Sono storielle semplici e probabilmente anche un pò stupide, ma chi ama l'autore non può esimersi dal farsi scendere la lacrimuccia leggendole, perchè storielle come queste ci mostrano, finalmente in volto il supremo maestro che ha realizzato le storie da noi tanto amate.
Ecco quindi che noi fans riusciamo davvero a vederlo, un Adachi anziano, baffuto e sorridente che lavora in una piccola bottega, immersa in una metropoli alla Jetsons, per realizzare "fumetti tradizionali dell'era Showa", perchè, se ci pensiamo, in fondo, è davvero così anche senza bisogno che le auto volino, dato che la commedia sentimentale di Adachi rappresenta ugualmente una mosca bianca del tutto particolare e senza dubbio molto legata alla tradizione, all'interno della produzione di genere attuale, che si fa sempre più legata al fanservice e agli ammiccamenti sessuali piuttosto che ai sentimenti come dovrebbe.
L'intervista doppia tra il maestro e Yuki Urushibara posta alla fine non fa altro che confermare lo scopo di questo volume, ossia la celebrazione di un grande del fumetto che, essendo ancora in attività da moltissimi anni, ha persino dei colleghi che sono cresciuti leggendo le sue prime opere.

In conclusione, Mitsuru Adachi Essay Comics si rivela essere un omaggio sincero e appassionato al grandissimo maestro Adachi, che si rivolge esclusivamente ai suoi fans e che i neofiti dell'autore avrebbero parecchie difficoltà a capire, ma per gli appassionati di vecchia data è qualcosa di assolutamente imperdibile e toccante, a suo modo.
Chi voglia approcciarsi ad Adachi per la prima volta, non parta da qui, ma sappia che un omaggio del genere non sono in molti, tra i mangaka, ad esserselo meritato, quindi si senta spronato dalla presenza di questo volume (che non dovrà mancare di recuperare una volta che si sarà fatto un pò di cultura adachiana) a imbarcarsi nella grande e sentita avventura della lettura dei fumetti di Adachi.
Un'iniziativa bizzarra e sicuramente lodevole da parte di Star Comics, che lo propone in un'edizione inusuale (ma simile al vecchio editing degli Short Program) e dal prezzo stranamente bassissimo, perfettamente in linea con la stranezza dell'opera tutta.