logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
kirk

Volumi letti: 6/6 --- Voto 7,5
Credo che nel 1994 la Play Press comprò i diritti di questa serie dall’americana Viz, la quale pubblicò questo fumetto a colori, non ricordo più se l’originale era in bianco e nero e questa versione fu fatta (come Akira di Otomo per esempio) a colori per il mercato occidentale. Ricordo che Viz pubblicava i suoi manga principalmente in bianco e nero e il suo catalogo è servito per il lancio dei manga in Italia da parte della Granata Press. Diciamo la verità: il 1994 fu l’anno in cui Buichi Terasawa sbarcò in forze in Italia con ben tre manga (gli altri erano "Cobra – Space adventures" e "Takeru") per poi sparire in quanto, il suo stile all’occidentale, non è piaciuto nel bel paese (Cobra fu addirittura interrotto). Certo la mia memoria può farmi cattivi scherzi e le versioni ufficiali forse erano diverse.

Il protagonista si chiama Goku come il personaggio del famoso romanzo “Viaggio ad Occidente” e infatti ha un oggetto che apparteneva allo scimmiotto di pietra: il bastone che si allunga.
L’altro oggetto che gli viene affidato anch’esso da un entità sconosciuta, dopo essere quasi morto, è l’occhio di cui si parla nel titolo, i cui poteri non svelo. Con questi due oggetti riesce a risolvere i tre casi proposti nei sei fascicoli Play Press.

Buichi Terasawa fu spacciato per un grande autore, ma letta quest’opera possiamo dire questo?
Io credo che all’epoca questo manga potesse essere visto come qualcosa di unico, in cui non mancano elementi ecchi e un po’ di sesso, che non guasta mai. Prodotto per adulti in un mercato di ragazzi. Ma molti di noi ragazzi dell’epoca leggevamo i giornalini sconci dal parrucchiere quindi non è quello che ci ha scandalizzato. In ognuno dei tre episodi (due fascicoli per ognuno) di cui si compone la serie vediamo almeno una scena di sesso e le donne non sono disegnate male.

Può essere la presenza di cyborg un gap?
Io consideravo negli anni novanta l’idea degli uomini macchina una cosa orribile, erano già arrivati Terminator e Robocop al cinema e manga come Xenon o Ghost in the Shell in edicola, quindi non sarà quello il motivo… Molti di noi considerano disgustosi certi mostri, ma poi leggiamo o vediamo opere horror. Potrebbe essere un motivo che Terasawa paga la congiuntura di mercato che portò di li a poco la chiusura della Granata Press… ma allora sembrava che i problemi maggiori di quella azienda arrivassero dall’home video.

Per carità pur non gridando al capolavoro sto tentando di far capire che l’opera in questione che ebbe ottime recensioni su varie fanzine, insieme al suo autore, meritava di essere letta.
Lo merita ancora?
No
Motivo?
Perché nel frattempo sono arrivati manga in abbondanza, lasciando facendo di questo fumetto qualcosa che non è più unico.
Se lo trovate su un mercatino a buon prezzo, vale la pena prenderlo?
Sì, perché non annoia, si legge velocemente, presenta un autore scomparso dal parco titoli delle nostre case editrici da tempo.
Voto? Indeciso tra un sette e mezzo ed un otto.


 0
Mandelin

Volumi letti: 6/6 --- Voto 6
Il titolo di questo manga non può non farci tornare in mente il ben più noto eroe della razza Sayan. Tuttavia, per chi non lo sapesse, il personaggio di Goku è in realtà una creatura del mondo letterario cinese, poi presa a prestito da altri paesi come il Giappone. In questo caso la trama della leggenda relativa al mitico re delle scimmie è stata declinata secondo un paradigma futuristico, nell'ambiente di una grande megalopoli con edifici dalle ardite strutture e nella quale la componente tecnologica gioca un ruolo fondamentale. Frutto dell'ingegneria cibernetica sono poi alcuni dei criminali, dotati quindi di incredibili capacità, contro i quali combatte il detective Goku Furinji che per alcune caratteristiche da lui stesso raccontate (non riesce a stare lontano dalle donne, beve durante il lavoro, non gli interessa la giustizia ma solo la sua sete di verità) appare quasi come il tipico anti-eroe di un romanzo noir. Le sue armi sono un occhio robotico in grado di penetrare qualsiasi sistema informatico e, manco a dirlo, un bastone allungabile, oggetti che però gli vengono attribuiti da un personaggio non meglio identificato che funge da decisivo "deus ex machina". Non sapremo mai chi è perché il fumetto si conclude in maniera brusca al sesto volumetto, dopo la terza delle brevi avventure che coinvolge il detective.
Per quanto riguarda il disegno, la colorazione approssimativa rovina quello che poteva essere un buon manga in bianco e nero. Un esempio valga su tutti. Quando guardiamo gli occhi dei personaggi abbiamo quasi sempre a combattere con lo spiacevole inconveniente del rosa dell'incarnato che sconfina nelle orbite oculari rendendo il volto una tinta quasi unita. Alle volte, poi, si perde addirittura il tono della pupilla di modo che i nostri personaggi sembrano dei posseduti con lo sguardo assente. In generale, comunque, il tratto mi ha ricordato molto i classici fumetti di supereroi un po' datati, soprattutto nella resa plastica dei movimenti e delle posture nei combattimenti, con i contendenti quasi immortalati in pose idealizzate secondo un gusto che sembra quello della statuaria antica.
A parte le imprecisioni nella tecnica colorativa e le mancanze per troppa brevità nella trama, questo manga risulta essere abbastanza godibile, soprattutto per alcune trovate un tantino trash e davvero divertenti.