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 1
GianniGreed

Volumi letti: 1/1 --- Voto 4
Volume unico scritto e disegnato da Yu Minamoto, "Dog Style" è una raccolta di quattro storie, disegnate dall'autrice in un lasso di tempo che va dal 2003 al 2008.
Il volume si apre con la storia che dà il titolo alla raccolta, la storia di un ragazzo molto timido che per via del suo aspetto molto femminile viene preso di mira dai bulli della sua classe.
Il giorno del suo compleanno riceve un regalo particolare dal nonno: un "cane" dalle sembianze femminili molto sexy.
Questa è tra le quattro, la storia più recente, pubblicata nel 2008, ed è la migliore per quel che riguarda i disegni.

La seconda storia si intitola "Ti prego, Aizen", si tratta della storia più lunga del volume dato che è di due capitoli, ed è datata 2006. E' la storia di un ragazzo molto timido (anche lui) che per via di un desiderio espresso al dio buddhista dell'amore, l'Aizen del titolo, si ritrova trasformato in ragazza.
Storia molto simpatica, che seppur non molto originale riesce a divertire. Per me è la migliore del volume.

Si procede temporalmente a ritroso, con la terza storia sempre del 2006, ma di qualche mese prima dal titolo "Gattaccio", una storia su di un ladro e una poliziotta, ambientata nell'antica Edo, che però ha subito uno sviluppo tecnologico imprevisto.
Un po' confusa e non particolarmente divertente, a tratti noiosa.

L'ultima storia che chiude il volume è intitolata "Villains Soul", ed è la più vecchia tra le quattro, disegnata nel 2003, quando probabilmente l'autrice era agli inizi, e la cosa si nota.
Questo fumetto ha una trama per nulla avvincente, molto prevedibile nel suo svolgimento e conclusione, personaggi poco carismatici. E' la storia di un ragazzo che lavora come assassino per lo shogun, con l'intento di vendicare la sua famiglia e il suo villaggio.

Questo volume è la prima opera che leggo di quest'autrice, e non mi convince pienamente.
Le prime due storie, ambientate ai giorni nostri, con trame simpatiche e un po' di fanservice mi sono piaciute.
Le altre due, ambientate nel Giappone antico, proprio no. Noiose e confuse.
Direi che è un volume appena sufficiente, se ne salva solo la prima metà, non è imperdibile dunque.
Buona l'edizione della Goen, con sovraccoperta e prime quattro pagine a colori, ma un euro di meno sarebbe stato gradito considerata la non altissima qualità dei contenuti.


 4
Tacchan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 4
Sebbene la presentazione dell'editore si concluda con la frase "assolutamente da non perdere", personalmente ritengo che potete tranquillamente perdervelo, anzi, vi consiglio proprio di lasciarlo sugli scaffali: Dog Style è una raccolta di quattro racconti mediamente mediocri e ben poco ispirati.

Il primo racconta la storia di un ragazzo che riceve come regalo di compleanno un "cane" dalle sembianze di una splendida e prosperosa ragazza e non è altro che una scusa per mostrare un po' di fanservice, visto che non offre alcun altro spunto di interesse.
Il secondo ha come protagonista un ragazzo che esprime il desiderio di avere finalmente una ragazza. La sua richiesta non rimane inascoltat, tuttavia l'esito è alquanto bizzarro, visto che diventa lui stesso una ragazza. Nei panni di una fanciulla frequenterà e approfondirà il rapporto con una compagna che conosceva da sempre e che aveva segretamente una cotta per lui. Lo spunto qui è già più interessante, l'esecuzione è incerta e non sufficiente, il tutto risulta solo abbozzato, superficiale e frettoloso.
La terza storia riguarda una ladra e la sua inseguitrice ed è un'accozzaglia senza capo né coda. Non so se sia peggio questo racconto o il primo.
Il quarto è l'unico che mi è abbastanza piaciuto: racconta l'esperienza di un giovane assassino messosi al servizio del proprio signore per vendicare la strage fatta da alcuni criminali nel proprio villaggio che è costata la vita dei propri genitori. Ma le cose saranno veramente andare come ha sempre creduto? Anche questa storia breve non raggiunge l'eccellenza, ma propone una trama degna di questo nome e offre almeno un colpo di scena, sebbene fosse ampiamente prevedibile.

Per concludere, di quattro racconti se ne salva uno, e quell'uno non è che sia un capolavoro.
Vi basta? A me, sinceramente, no.