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rb-botto

Volumi letti: 6/6 --- Voto 9
Un ragazzo così solo da non aver nemmeno un nome, che vive uccidendo a pagamento paragonando la vita umana a quella degli animali: vige per lui solo la regola del pesce grande che mangia il pesce piccolo, la legge della giungla, la legge del più forte. Dall'incontro di questo ragazzo (che sarà denominato Cicala dal suo nuovo compagno) e un cinico intermediario di nome Iwanishi parte il thriller di Kotaro Isaka.

I disegni di Megumi Osuga sono molto eleganti e spesso molto crudi e violenti. Essi riescono molto bene a mostrare lo stato d'animo che spesso varia velocemente dalla furia assassina al terrore, dall'amore all'odio, dalla calma alla follia.
Le vignette sono sempre ben disposte e non mancano colpi di scena improvvisi che ti rendono difficile il non finire tutti i 6 volumi di questo manga in una sola giornata.

La trama si sviluppa molto bene nei volumi, inserendo piano piano altri ostacoli per la missione che deve compiere Cicala, che si fa sempre più difficile e particolare. L'intreccio è sempre in evoluzione e non è mai scontato e prevedibile, e quando ti sembrerà di essere sicuro di qualcosa, prima o poi troverai una pagina che distruggerà le tue certezze.

I personaggi sono davvero ben caratterizzati soprattutto dal punto di vista psicologico e emotivo.
Ovviamente, essendo un thriller sul crimine, quasi la totalità sono assassini o persone disposte a tutto per i soldi, così come i nostri protagonisti. Ognuno di loro, però, fa qualcosa per una motivazione precisa che può essere per soldi, per amore, per giustizia o semplicemente perché sembra naturale uccidere per continuare a vivere.
Quest'ultima motivazione è stato per me un grande spunto di riflessione.
L'uomo che uccide un animale non può essere affatto considerato un assassino, poiché è naturale uccidere per continuare a vivere per mangiare. Cicala, all'inizio della storia, si chiede perché lui che uccide qualcuno per avere dei soldi, che poi usa per mangiare cibo, non è messo sullo stesso piano.
Ovviamente questo non giustifica l'assassinio, ma ci fa ragionare sulla questione di morale, che è prettamente soggettiva, e su una visione del mondo ovviamente nata da un'intera vita passata in solitudine in un ambiente ostile come il mondo- completamente diversa ma non per questo sbagliata e ingiustificata.
Davvero bello da leggere, soprattutto per chi in un manga ama la violenza, il crimine, dei personaggi psicologicamente molto complessi. Meraviglioso.


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DarkRose86

Volumi letti: 6/6 --- Voto 10
Attenzione, contiene spoiler

Finalmente oggi sono riuscita a finire di leggere questo manga, che comprai per caso perché in fumetteria non trovai nient'altro che mi interessava. Mi innamorai della copertina e successivamente della storia. Premetto che devo ancora leggere Il Principe delle Tenebre, di cui Waltz è un prequel, dunque non sapevo nulla dei due personaggi scelti per questa miniserie, ossia Iwanishi e soprattutto Cicala. Due personaggi che, assieme agli altri creati appositamente per questo prequel, ritengo ben fatti, interessanti e anche piuttosto complessi, e qui soprattutto mi riferisco ai "cattivi", ossia lo Spezzacolli e Mister Cappello.
Waltz è un manga che ritengo perfetto da ogni punto di vista. Come già detto, i personaggi sono ben caratterizzati, i disegni a dir poco meravigliosi, la trama avvincente e complessa, ricca di colpi di scena, specie quello sul finale del volume 5. Mai avrei creduto che lo Spezzacolli e il suo sosia avessero orchestrato un piano del genere, il che li ha resi entrambi personaggi che mi sono rimasti nel cuore, specie l'originale, indubbiamente il mio preferito. Il protagonista, Cicala, può risultare odioso e petulante in diverse occasioni, ma se seguiamo con attenzione il corso dei suoi pensieri capiamo quanto profonda ed azzeccata sia la sua caratterizzazione. Seguendo i sei volumi lo vediamo crescere, responsabilizzarsi, capire cosa vuole dalla vita, anche se lui stesso ammette che ha bisogno di Iwanishi per sentirsi davvero vivo. Dopotutto, per citare quest'ultimo, Jacques Crispin dice che chi ha l'aspetto di uno che sta per morire non ha voglia di vivere.
Da amante dello shonen ai ammetto di aver letto dell'ambiguità nel rapporto tra Cicala ed Iwanishi. Forse è stato proprio un intento degli autori regalare alle lettrici un po' di fanservice (specie sul finale), in ogni caso per quanto mi riguarda fa sempre piacere. Probabilmente non è così, ma è giusto anche dare una personale interpretazione.
Tornando alla trama, la nascita della Cicala è una storia emozionante, un valzer letale danzato da assassini senza scrupoli, ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno con la propria motivazione, giusta o sbagliata che sia. Alla fine ti ritrovi ad ammirarli tutti, in un certo senso, perché hanno il coraggio di vivere e di combattere per ciò che ritengono giusto o semplicemente utile. Tuttavia c'è chi, come ad esempio Iwanishi, ha il coraggio di infrangere le regole e di rinunciare ad una succulenta ricompensa perché capisce che c'è anche qualcosa di più importante. Perché è vero che fondamentalmente usa Cicala e le sue capacità per i propri scopi, ma quell'abbraccio quando si buttano dal precipizio non può essere finzione. Ma sto sproloquiando.
Concludo col dire che Waltz è un manga consigliato a tutti (ma si astenga chi non ama leggere la psicologia di personaggi complessi e da capire), che coinvolge e in un certo qual modo insegna. Perché, a pensarci bene, Jacques Crispin ha sempre ragione. Provare per credere.


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rondinix

Volumi letti: 6/6 --- Voto 8
Questa recensione è stata scritta a caldo, subito dopo la lettura dell'ultimo balloon del manga in oggetto; come di consueto utilizzerò il mio schema.

Storia, ambientazione, struttura narrativa e dialoghi (7,5/10 - peso: 50%).
La storia viene ambientata presumibilmente in un Giappone alternativo (ma nemmeno così tanto), terreno fertile per la crescita e l'operato di gang cittadine di assassini di cui fanno parte i protagonisti dell'opera: un giovane ragazzo allo sbando in cerca di una figura che funga da punto di riferimento e il suo manager Iwanishi.
Se l'idea che esiste alla base dell'opera è decisamente interessante, lo sviluppo narrativo che viene adottato dall'autore in mia opinione è del tutto questionabile; questo perché si tende a sovrapporre troppi eventi che prendono corso nello stesso momento, creando così in certi momenti una gran confusione.
Sono presenti diverse tematiche anche in questo manga, in particolare l'autorealizzazione e l'idealizzazione. Il problema è che vengono rese al lettore in modo molto approssimativo. Si poteva infatti spendere molto più tempo nell'approfondimento dei temi offerti al pubblico, piuttosto che in gag alla lunga banali e ripetitive tra Cicala e Iwanishi (esempio).
Ci sono molti colpi di scena, ma, anche qui alcuni davvero inaspettati, altri prevedibili da decine e decine di pagine; a peggiorare il tutto è un finale ove si percepisce quasi la consapevolezza dell'autore dell'approssimarsi della fine delle pagine messe a disposizione dall'editore.

Personaggi (7,0/10 - peso: 30%).
Pochi, ben fatti ma poco approfonditi. Quello che voglio dire è che su i due protagonisti (ad esempio), si sa tutto, ma al tempo stesso non si sa nulla alla fine. Sarei stato curioso di conoscere la storia della loro infanzia per arrivare a capire cosa li abbia portati a svolgere uno dei lavori più pericolosi e criminali del mondo.

Disegni (8/10 - peso: 15%).
Sicuramente ho apprezzato gli scenari, davvero rappresentati in ogni minimo dettaglio. Lo Spezzacolli e Iwanishi sono disegnati divinamente, ma la Cicala proprio no....non ci siamo per nulla. Un po' sofferte le scene molto veloci.

Qualità editoriale (8,5/10 - peso: 5%).
GP ha fatto un ottimo lavoro, offrendo delle buone traduzioni, un'ottima qualità della rilegatura, una buona qualità della carta senza richiedere un esborso eccessivo. Pagine disallineate sull'ultimo volume.
4.40€ a volumetto sono un prezzo più che onesto.

Media ponderata: 7,5
Voto: 8


 4
Kilya

Volumi letti: 6/6 --- Voto 10
Dopo aver letto l'anteprima di questa serie e aver concluso il primo volume mi sono trovato completamente spiazzato: inizialmente tutto viene presentato come la leggenda della Cicala, una ghenga nominata i Tic-Tac (li immaginavo bianchi e ovoidali), una figura emblematica di nome Mister Cappello... Tutto fa pensare ad una serie leggera, ma essendo solo sei numeri ho pensato ne valesse la pena, stupida o meno.
Già il primo capitolo cambia le carte in tavola: assassinii a lama di coltello, gang mafiose sub-urbane, un protagonista dalle abilità particolari... decisamente il contrario delle mie supposizioni.
Se il manga stupisce già dal primo capitolo, in sei volumi non potrete che rimanere a bocca aperta; mai banale, incredibilmente imprevedibile, ricco di colpi di scena che, se si "intende" il tema trattato e si "capiscono" i caratteri dei personaggi, risultano assolutamente coerenti, ma soprattutto è un manga ben fatto.

-I personaggi:
I personaggi hanno un loro scopo, il bene e il male sono soggettivi per ciascuno, nessuno si elegge difensore dei deboli o paladino della giustizia, ma ognuno mette in campo ogni risorsa per sopravvivere alle situazioni più difficili, gli stereotipi non trovano spazio in sei volumi;

-La storia:
Lo scenario è principalmente sub-urbano. Le gang mafiose dominano i quartieri, il crimine organizzato si affida ad informatori e a killer professionisti per mantenere il controllo nelle aree, esattamente come si può immaginare. La storia è compatta e ben strutturata; può risultare contorta, in effetti, a causa dei colpi di scena abbondanti, ma ad una storia noiosa e lineare ne preferisco una dinamica in cui non si sa mai cosa aspettarsi.

-Il tempo:
Sì, il tempo è denaro... Circa quattro anni di storia ci vengono proposti in sei numeri, mentre leggendolo non ci si accorge del tempo che passa; la crescita dei personaggi avviene con naturalezza e pazienza. L'autore ci risparmia le scene di ricerche e le cacce all'uomo, ma non ne sento granché la mancanza: avrebbero allungato e appesantito un manga che non punta a raccontare dei bassifondi, ma di come nasce una leggenda.

-La grafica:
I disegni sono molto curati. I particolari non sono esageratamente numerosi, ma il tratto, specialmente nei visi, viene curato al punto da dare enfasi agli stati d'animo, modificando addirittura la prospettiva.

-Il supporto cartaceo:
La fattura è pregevole, la copertina lavorata e ricca di colori mostra il protagonista immerso in ambienti dei più disparati. La carta è sottile e flessibile, non lascia inchiostro (almeno a me) sulle dita, il rapporto qualità/prezzo è decisamente ottimo.

Una sbavatura può essere la risoluzione della situazione venutasi a creare nell'ultimo volume, insomma, lì qualcosa non mi convince ancora; in compenso le ultime pagine rivelano alcune cupe sfaccettature di un'anima tormentata che non potrà mai essere curata.
Questa nota, in combo con un'epica immagine sempre del sesto volume che mi ha lasciato di stucco per oltre sessanta secondi con gli occhi fissi, non sono sufficienti a far scendere il punteggio dal massimo. 10/10