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annadaifan

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7,5
Jammin' Apollon è un manga josei ambientato negli anni ’60 e segue la storia del giovane Kaoru, che a causa dei continui trasferimenti del padre, si ritrova a vivere da alcuni parenti. A causa di questi cambiamenti non ha mai stretto amicizia con nessuno e si è chiuso sempre di più in sé stesso.
Nella nuova scuola incontrerà e, a poco a poco, si affezionerà alla capoclasse Ritsuko e allo scapestrato Sentarou che alla fine riusciranno a cambiare il suo modo di pensare e di vivere.
Altro aspetto molto importate dell’opera è la musica jazz, Kaoru è un pianista di musica classica, ma ispirato da Sentarou che suona la batteria inizieranno ad esercitarsi assieme in sessioni di jazz nel seminterrato del negozio di dischi del padre di Ritsuko.
Il manga non si concentra principalmente sulla parte romantica della storia piuttosto sulla crescita, impegno e creatività dei ragazzi che derivano dal fare musica. A prima vista potrebbe sembrare una storia semplice ma la complessità dei personaggi rende il tutto molto interessante.
Il finale è stato un po' affrettato però ricco di significato, anche se in qualche modo prevedibile.
L’opera è composta da 9 volumi + un albo speciale che contiene storie extra per approfondire anche i personaggi secondari.
Il tratto è pulito e al tempo stesso elegante nonostante i protagonisti sia dei semplici adolescenti.
In conclusione, se avete voglia di leggere una bella storia su una grande amicizia non lasciatevi sfuggire questo titolo!


 1
-Shiho-

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
"A differenza dell'amore, l'amicizia dura tutta la vita".

Jammin'Apollon è uno josei in 10 volumi di Yuki Kodama, edito in Italia dalla Planet Manga nell'edizione standard da 4,30 euro. I primi 9 volumi contengono la storia vera e propria, mentre l'ultimo volume, chiamato "Bonus Track", contiene 5 storie autoconclusive strettamente connesse al passato o agli sviluppi futuri della vita dei protagonisti della storia principale.

Giappone 1966. I protagonisti di questa storia delicata sono Kaoru, Ritsuko e Sentaro, dei liceali molto diversi per estrazione sociale e interessi. Kaoru infatti è il giovane rampollo di una famiglia facoltosa; i continui trasferimenti dovuti al lavoro del padre hanno reso Kaoru un giovane molto timido e poco espansivo, tanto che il solo pensiero di essere circondato da gente che lo osserva gli fa venire la nausea e solo all'aria aperta trova un po' di conforto. E questo succede già il primo giorno di scuola nel nuovo liceo: mentre cerca di tranquillizzarsi recandosi nella terrazza dell'edificio scolastico, si imbatte in Sentaro, un suo compagno di classe noto per essere un attaccabrighe. A questa coppia strampalata che mostra fin da subito un certo affiatamento(malgrado Kaoru sia restio a considerare lo scanzonato e manesco Sentaro suo amico) si aggiunge anche la dolce Ritsuko, vicina di casa e amica di infanzia di Sentaro, figlia del proprietario di un negozio di dischi, dove Kaoru e Sentaro trascorrono i pomeriggi suonando Jazz.
Malgrado si tratti di uno josei, genere che predilige solitamente dei contesti più adulti quali l'università o il mondo del lavoro, l'ambientazione è liceale e i protagonisti all'inizio della storia hanno solo 15-16 anni. La storia copre un arco temporale abbastanza ampio, anche se attenziona gli anni del liceo (dal primo all'ultimo anno di liceo nell'ottavo volume), mentre il nono volume riassume gli anni dell'università e l'ingresso nel mondo adulto. Pur essendo dei liceali alle prese con i primi timidi sintomi dell'amore, i liceali di questo manga mostrano grande maturità e le loro azioni sono condizionate da esperienze passate che li hanno resi più maturi. Apparentemente diversi in statura, aspetto, carattere e indole, Kaoru e Sentaro scoprono gradualmente di avere in comune molto più di quello che balza agli occhi: fra i due nasce un'amicizia solida, sincera e che si mette continuamente in discussione. Piccoli litigi, piccole gelosie e incomprensioni non riescono a scalfire quel legame profondo che si instaura fra i due ragazzi. Questo rapporto non esula da contraddizioni: Kaoru è spesso infantile ed istintivo e finisce per rimproverare frequentemente Sentaro, invece più bonario ma anche più introverso di quanto possa apparire dal sorriso smagliante con cui cerca di risolvere ogni incomprensione. Credo di non aver mai letto nessun altro manga dal taglio tanto maturo e realistico nella rappresentazione del sentimento d'amicizia che lega due persone nel tempo, in quanto offre un quadro completo di un sentimento umano fragile e continuamente contraddittorio, fatto di armonia ma soprattutto di litigi, incomprensioni e continui riappacificamenti. Dietro ogni frase non detta si nasconde un vuoto da colmare. E spesso le parole sono superflue: basta uno sguardo, una risata o una session insieme per comprendersi e riscoprirsi uniti. La musica fa infatti da sfondo a questa storia di amicizia e ne è un po' la metafora: Kaoru, abituato al solo suono della musica classica e ai rigidi schemi dell'educazione che ha ricevuto, si trova in difficoltà a lasciarsi andare all'improvvisazione alla quale lo invita Sentaro la prima volta in cui i due si trovano a suonare insieme. Il legame fra i due continua a crescere e ogni difficoltà viene poi risolta con una session insieme, come se la musica si sostituisse alla parola, laddove qualsiasi frase pronunciata potrebbe apparire di troppo. E anche quando Kaoru è ormai un universitario la musica sembra non volerlo abbandonare, così come in fondo il suo legame con Sentaro.

Come quasi tutti gli josei, il tratto di "Jammin' Apollon" è essenziale, pulito e limpido, privo quindi di orpelli, occhioni luminosi o altri espedienti. Essenziali sono anche gli scenari e poche le scene in movimento. Eppure il disegno risulta molto gradevole e genuino: raggiunge un ottimo equilibrio con le atmosfere apparentemente tranquille della vicende narrate.

In conclusione non posso che consigliare questo manga a tutti, indirizzandolo soprattutto ad un pubblico più maturo e nostalgico, desideroso di storie non banali e sviluppate con grande maestria. La maturità dei tempi trattati e l'introspezione dei personaggi non sono però sinonimo di un manga "pesante": i volumetti si lasciano leggere con grande facilità e la vicenda dei protagonisti scuote il lettore, lasciando vibrare le corde del cuore.


 7
Mikoto

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Jammin'Apollon o Sakamichi no Apollon, che dir si voglia, è l'opera più famosa, per ora, di Yuki Kodama ed è il primo josei manga ad essere riproposto nelle edicole italiane da parte di Planet Manga dopo il disastro editoriale di Honey and Clover. La serie consta di nove numeri più un volume di storie brevi e narra principalmente la storia dell'amicizia tra Sentaro Kawabuchi e Kaoru Nishimi, due ragazzi diversissimi per aspetto e carattere ma accomunati da un'unica grande passione: la musica jazz.

Sebbene sia due spanne sotto il già citato Honey & Clover, un capolavoro con cui ben poche opere possono competere, Jammin' Apollon è un manga maturo e incredibilmente raffinato, che si distingue piuttosto facilmente, per bellezza e contenuti, dalla massa delle pubblicazioni odierne grazie soprattutto alla narrazione fresca, corale e realistica di Yuki Kodama, nonostante le tematiche affrontate, ovvero amicizia, musica, amori adolescenziali con annessi triangoli e poligoni vari, non brillino affatto per originalità, essendo state ampiamente sfruttate da mille e più autori con i più disparati risultati.

Ciò che colpisce in questo caso specifico è l'atmosfera che pervade ogni vicenda e l'ambientazione insolita della storia negli anni '60, resa con estrema cura e precisione: il contesto storico, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, ha infatti una certa influenza sul modo di pensare dei personaggi, sulle loro scelte e, se vogliamo, sulla loro crescita. E' un mondo forse un po' duro quello in cui vivono i protagonisti, ma contemporaneamente segnato da una genuinità e semplicità spesso difficili da riscontrare al giorno d'oggi e che per questo emozionano facilmente.

A questo scenario si aggiunge quindi la musica jazz, passione che unisce quasi tutti i personaggi e intesa maggiormente come strumento di espressione e libertà più che a livello strettamente professionale. Forse è principalmente per questo motivo che il manga riesce lo stesso ad entusiasmare e a trasmettere l'impegno, l'energia profusa dai musicisti durante session o concerti, nonostante gli sia impossibile, essendo un medium cartaceo, poter far ascoltare ai lettori i diversi brani con cui si divertono Kaoru e gli altri.

A completare il tutto vi è infine un'ottima introspezione dei personaggi e dei loro rapporti, raccontati con semplicità, naturalezza, mostrati gradualmente attraverso diverse scene illustrate con uno stile pulito, senza troppi fronzoli, semplice ma con una certa eleganza, che ben si confà allo stile sereno, positivo e spontaneo della serie.

Per tutte queste ragioni, Jammin' Apollon è una lettura caldamente raccomandata, a cui si possono perdonare anche alcune imperfezioni della parte finale, gestita in maniera troppo frettolosa e affatto ispirata. Il volume fuori serie non copre del tutto questo difetto, ma lascia comunque una sensazione di soddisfazione che fa passar sopra ad ogni eventuale défaillance e non fa pentire affatto dell'acquisto.

CrocifissionePop

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
"Sakamichi no Apollon" è l'opera più lunga e ricercata di Yuki Kodama, un'autrice ed un'opera sconosciuti in Italia che vedono però guadagnarsi la propria ricca ma ben pensante fetta di ammiratori subito dopo la trasmissione dell'anime da esso tratto. Questi divenne in breve in Italia un grande successo, una novità originalissima sia nell'ambito del genere musicale che sentimentale portando con sé il desiderio di vedere prima o poi anche da noi la pubblicazione della sua controparte cartacea. Poco tempo più tardi, con la contentezza e lo sconcerto del pubblico, fu la Planet manga ad annunciare la prossima pubblicazione del manga "Sakamichi no Apollon" che prenderà il nome di "Jammin' Apollon", segnando il debutto in Italia di Yuki Kodama.

L'opera nel complesso di dieci volumi vede Kaoru Nishimi trasferirsi per l'ennesima volta in una nuova città, cambiando di nuovo scuola, evitando di fare amicizie o di interessarsi troppo all'ambiente che lo circonda. Questo perché Kaoru dovendosi sempre spostare non ha mai voluto e potuto integrarsi molto creando legami duraturi. Ormai accetta questo modo di vivere sia la scuola che le persone e cerca in tutti i modi di evitare qualsiasi coinvolgimento.
La collina che lo porta alla scuola (quella del titolo) diviene subito qualcosa che lo disgusta e lo infastidisce fino a quando non incontra Sentaro e Ritsuko. Questi sono due amici d'infanzia, il primo un ragazzaccio turbolento ed impaziente mentre la seconda timida e gentile.
In poco tempo e con poca fatica i due diventano stretti amici di Kaoru i quali gli faranno conoscere il colorato mondo del jazz. Infatti, il padre di Ritsuko gestisce un negozio di dischi e nello scantinato permette a Sentaro di suonare la sua batteria insieme a Jun'ichi o meglio Super Jun (studente universitario a Tokyo amico di Ritsuko e Sentaro). A questi viene quindi ad unirsi Kaoru con il suo pianoforte prima timido ma che ben presto comprende e si appassiona sempre più al jazz.
Ogni personaggio porta con sé le proprie malinconie, il proprio triste e doloroso passato fatto quasi sempre di sacrifici, di dolori e parole zittite, di segreti e soprattutto portano dentro amori non ricambiati e seppure ricambiati troppo timidi e premurosi per accorgersene.
Vediamo le tipiche turbolenze e sciocchezze dell'adolescenza svilupparsi in ognuno di questi personaggi ma il tema viene trattato con delicatezza, con semplicità, trasparenza, senza troppe esagerazioni tipiche delle storie sui sentimenti adolescenziali.
Da un'autrice di josei come la Kodama non ci si poteva certo aspettare uno shojo strappalacrime e poco credibile, infatti in Giappone rientra anche quest'opera nel genere josei. Questo perché le caratteristiche del suo stile sono quelle usate generalmente per una storia più matura e votata ad un pubblico non solo anch'esso più maturo ma dal gusto più raffinato.
Fattore predominante che non è assolutamente cornice della storia è la musica. Come sempre quando si parla di un manga a genere musicale, il problema si ripete: non si sente la musica. Sebbene lo si potrebbe dire anche di questa in realtà non sarebbe del tutto corretto. Si parla di jazz il quale non può che creare una determinata atmosfera, una specie di aura che manda al lettore tutte le sensazioni e le emozioni affinché questi riesca davvero a sentire qualcosa e la Kodama qualche spiffero riesce pure a mandarcelo. Sicuramente chi non ha visto l'anime e non conosce le canzoni suonate difficilmente potrà godere a pieno dell'entusiasmo e della passione che con tanta fatica le pagine cercano di trasudare e sarebbe davvero un peccato visto come l'ambientazione marittima anni trenta del manga renda unico e originale tutto l'insieme, figurarsi poi a mettervi tra le righe anche i colori della musica jazz.
Interessante anche la storia di Jun'ichi a Tokyo dove si assiste agli scontri studenteschi e all'alzata delle barricate contro le porte dell'università, rendendo così piena e storicamente esatta l'ambientazione della storia.

Il disegno, sebbene molto sintetico e privo di decorazioni superflue, è elegante e personale. Le figure sono ritratte con realismo, infatti nonostante la poca variabilità di caratteri, tutti i giapponesi hanno i capelli e gli occhi neri ed è raro vedere fantasticherie dell'autrice e anche l'ambientazione caratteristica non risente della semplicità dello stile della Kodama ma sembra invece adattarvisi bene.

Bonus track: la storia principale inizia e si conclude nell'ampiezza di nove volumi, ve ne è un decimo, importantissimo, a cui si è dato il simpatico nome di Bonus track, riallacciandosi ai capitoli del manga regolare chiamati anche questi "track".
Dico importantissimo appunto perché vengono in esso raccontate mirate storie di cui si sentiva il bisogno di sapere di più, punti della storia non spiegati o lasciati in ombra, in attesa, appunto, di avere uno spazio maggiore dove essere raccontarti.

Anime: nel 2012 viene trasposto il manga in anime ed è proprio grazie a questi che il successo e la passione per Sakamichi no Apollon esplodono in Italia, rendendosi galeotto della pubblicazione successiva del manga.
L'unico punto in favore rispetto al manga è la possibilità di ascoltare le canzoni e le session dei protagonisti. Infatti, nonostante l'anime goda di una bellezza tutta sua deve arretrare rispetto allo spessore, alla personalità e all'unicità della sua controparte di carta. L'anime taglia in molti punti, i particolari dei sentimenti, delle vicende politiche di Super Jun, dei capitoli extra ed in generale degli interstizi pieni di sentimento e malinconia che solo un disegno fermo e preciso può trasmettere.
Nonostante ciò, la sua visione esente dalla lettura del manga regala certamente quasi le stesse emozioni.

In conclusione, non posso che esprimermi positivamente in merito. Sono ormai storie rare e soprattutto mani rare quelle che riescono a raccontare dell'adolescenza e delle sue tempeste con una calma ed una trasparenza così chirurgiche, con realismo, senza esagerazioni e prepotenze fin troppo comuni, senza tralasciare quei lunghi silenzi, quelle lunghe distanze e quegli incontri negli anni che sebbene dolorosi sanno essere inevitabilmente poetici.