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VeganWarrior

Volumi letti: 14/14 --- Voto 6
“Area D”.
Premetto che a mio avviso quest'opera deve essere suddivisa in due parti, in quanto sono presenti due cicli narrativi, e probabilmente per tagli dovuti al budget o a delle scadenze, la seconda parte mi è sembrata tremendamente differente.

Ho letto questo manga un po' a scatola chiusa per non rovinarmi la lettura che è stata gradevole, ma senza mai entusiasmarmi. La storia comincia dopo la comparsa di alcuni individui dotati di poteri particolari, tali soggetti verranno denominati "altered" e verranno confinati su una prigione su di un'isola di nome "Area D". Il nostro protagonista è Jin Kazaragi, un altered di livello S, ovvero il massimo, il suo intento sarà cercare suo fratello maggiore Ren. Le tematica affrontata sarà principalmente questa sorta di eterofobia nei confronti degli altered, che spinge la civiltà addirittura a creare una prigione su di un'isola lontana dove tenerli rinchiusi. Avremo anche altri sottotemi, come la vendetta personale, il genocidio e l'uso della forza e della violenza per ottenere il potere politico. Tutto ciò accompagnato, sporadicamente, da alcune scenette comiche. Nella seconda parte invece tutte queste tematiche vengono un po' a mancare, probabilmente per la velocità con cui si svolge la storia, privandoci di quel senso di trasporto e di suspense.

I personaggi saranno ben caratterizzati senza mai fare completamente breccia nei nostri cuori, incluso il protagonista che ha un qualcosa di visto e rivisto. Nella seconda parte avremo dei nuovi protagonisti che si andranno ad aggiungere a quelli già visti, ma ahimè, anche questa volta i personaggi hanno un che di stereotipato che proprio non convince. Artisticamente parlando i disegni sono davvero piacevoli, anche se spesso ho trovato alcuni personaggi un po' "imbruttiti" da un'anatomia non proprio armonica. Per intenderci, con un fisico molto massiccio e delle caviglie da ballerina, ma ovviamente credo sia lo stile del disegnatore. La grande pecca di questo manga è il secondo ciclo narrativo che si concluderà in una maniera davvero troppo frettolosa. Vedremo alcuni nemici ben costruiti finire in un paio di pagine, personaggi secondari che verranno semplicemente dimenticati, la trama principale che prima era abbastanza lineare (a mio avviso ci sono state delle piccole dispersioni basate sugli scontri dei personaggi secondari, ma siccome il finale è stato chiuso in quattro e quattr'otto, diciamo che dò il beneficio del dubbio all'autore, sperando che tutto avrebbe dovuto avere un significato in un secondo momento, anche se poi così non è stato) poi diventerà abbastanza caotica. Il finale non riesce a rimanere impresso a causa della velocità in cui si sviluppa, anche se forse l'idea era buona.

In conclusione “Area D” è un manga sufficiente, una lettura leggera senza alcuna pretesa che purtroppo nella seconda parte cala di qualità vertiginosamente. Probabilmente lo consiglierei a qualcuno che cerca una lettura molto ispirata alle storie Marvel. Probabilmente se dovessi basarmi sulla prima parte darei un 7,9 a questo manga, ma sfortunatamente, nel totale arriva, a un 6,0 abbastanza tentennante.


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sarti02

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
Parlare di "Area D" non è facile perché è un'ottima opera penalizzata secondo me da una chiusura imprevista (scarse vendite o chissà) che hanno rovinato in toto molte delle buone cose impostate in precedenza dagli autori.
Nella prima decina di volumi ci troviamo di fronte ad una solida opera capace di intrattenere grazie a idee interessanti (seppur niente di particolarmente originale), personaggi interessanti, molte volte i personaggi "secondari" si dimostrano anche più interessanti del protagonista, e un disegno veramente di buon livello, che a parte qualche carenza in alcune parti del corpo tipo le gambe si attesta su livelli veramente alti.
Nel 10/11 volume la storia viene tipo "resettata" e ci vengono presentati altri personaggi che per un po' occuperanno la scena ai vecchi protagonisti, quando poi anche loro iniziano a ingranare e le questioni si fanno interessanti ecco che si giunge all'ultimo volume, dove nel giro di 4/5 capitoli vengono rispolverati in fretta e furia quasi tutti i vecchi protagonisti dell'opera (alcuni ridotti purtroppo a mere comparsate) e vengono chiusi più o meno forzatamente molti dei tanti discorsi aperti in precedenza.
Come detto questo finale affrettato e forzato smorza un o'ò quanto di buono c'era stato durante tutti i numeri precedenti, lasciando la sensazione che con almeno un paio di numeri in più si sarebbe potuti giungere ad un buon finale dando il giusto spazio ai tanti personaggi presenti.
Mi sento comunque di dare un voto alto perché diversi personaggi li ho trovati davvero ben riusciti, la storia non annoia mai e i disegni come già detto sono oltre la media, se cercate un'opera dove non manca azione e combattimenti allora non posso che consigliarvi "Area D", solo state pronti ad avere poi un piccolo rimpianto per cosa poteva essere e non è stata quest'opera alla fine.


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Zerusen

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
Trovo che ci siano manga realizzati con grande tecnica, ma che non riescono a soddisfare un lettore per le povere (o poco proficue) scelte intraprese da un autore, e che ci siano poi manga che, pur realizzati in una maniera più sempliciotta, riescono a darti quel qualcosa di estremamente interessante che ti porta a divorarti l'avventura. In parte questo è stato per me il caso di «Area D», che ritengo "in parte" per il semplice fatto che, arrivato a metà lettura, ho trovato che il manga si perdesse un po' nel suo brodo, vittima della sua evoluzione troppo frettolosa. Rimane in ogni caso un fumetto che consiglio fortemente sia agli amanti degli shonen e/o dell'argomento super poteri, che a coloro in cerca di una bella avventura con dei personaggi molto ben realizzati.

Ambientato in un mondo in cui umani con super poteri sono una realtà, «Area D» tratta di un gruppo di questi che viene condotto su un'isola (dalla quale il manga prende il nome) in cui questi possano vivere senza causare danni. Ciascuno dei protagonisti incontra gli altri per caso e ognuno di loro ha un proprio trascorso e obiettivi differenti dagli altri, e ben presto le vicende inerenti l'isola ed i suoi misteri porteranno i nostri personaggi a combattere per sopravvivere, e a farsi strada verso il loro obiettivo principale.

Come anticipato, la prima parte di «Area D», a mio avviso, la si divora con gusto, ma già da subito si può profetizzare un suo grande difetto: la frettolosità. Avvenimenti che si verificano in poco tempo, nemici sempre più forti che appaiono uno dopo l'altro e vengono sempre -in poche sequenze- sconfitti; se da un lato questo rende la lettura molto appassionante e priva di stallo, d'altro canto tale fattore va a ledere lo stesso sviluppo del fumetto, che si ritrova a giocarsi le sue ottime carte una dopo l'altra, per poi sfociare in una fase un po' più noiosa che si estende fino a poco prima della fase finale, nella quale si verifica un sostanziale cambiamento che non ho molto apprezzato.
L'eccessivamente veloce evoluzione della storia di «Area D», inoltre, non ha la sola conseguenza di rendere l'atmosfera costantemente [e quindi, forse, un po' troppo] carica di tensione, ma spesso fa apparire molti avvenimenti come assolutamente forzati: personaggi che - senza mai aver fatto prima nulla di simile - dimostrano doti combattive fuori dal comune, nonché doti analitiche che permettono di esaminare nemici e situazioni ad hoc; antagonisti che vengono sconfitti in fretta e furia con pochissimo sforzo; come anche altri che si "convertono" al bene con una facilità disarmante.
A questo va aggiunta una fase finale che non mi ha sinceramente fatto impazzire, specie in virtù dei cambiamenti che si verificano sul suo percorso, fase che ho tra le varie trovato abbastanza indegna rispetto a tutto il percorso intrapreso dal manga, ma non è certamente la prima volta che capita, indi per cui ho imparato a dare poca importanza ai finali.

Ciò che tuttavia non mi ha mai fatto pentire del suo acquisto, portandomi addirittura a leggerlo una seconda volta (e chissà, magari anche una terza o più), è stato il suo genere, insieme ai suoi punti di forza. Assistere, specie nella prima metà del manga, alla storia dei nostri protagonisti, al loro legame, agli scontri e - soprattutto - alle bellissime tavole del maestro Yang Kyung-Il, mi è davvero piaciuto, il che è stato chiaramente rafforzato dall'amore che provo per tale genere di fumetto. In conclusione, se la sua trama vi affascina, se rientra quantomeno nelle vostre corde, «Area D» è un manga che - nonostante i suoi limiti - vi consiglio di cuore, ancor più se siete lettori alle prime armi.


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Hangedman

Volumi letti: 14/14 --- Voto 5
E' dura parlare di questo manga. E' un'opera che ho iniziato a seguire fin dal primo capitolo perché sono un fan del disegnatore Kyung-Il Yang, purtroppo si è rivelato una grande delusione probabilmente a causa di scelte editoriali giapponesi. Area D lo potremmo definire come un "X-Men in salsa manga": un giorno, a causa di un misterioso fenomeno, molti uomini cominciano a sviluppare strani poteri sovrannaturali, tanto che la maggior parte della gente, impaurita, decide di dare la caccia a questi individui chiamati "altered" e di rinchiuderli in un’isola prigione detta, appunto, Area D. E’ qui che si svolgeranno le vicende dei nostri protagonisti, che scopriranno i segreti dell'isola e chi la governa, e l’origine stessa dell'esistenza degli altered.

Il manga ha uno svolgimento molto classico, molto cliché, ma nonostante questo è estremamente godibile nella sua semplicità e linearità, soprattutto grazie ai disegni Kyung-Il Yang che si dimostra ancora una volta un disegnatore incredibile. Soprattutto combattimenti e poteri sono altamente spettacolari e vengono esaltati proprio dai bellissimi disegni dell'artista. Allora come mai questo voto così basso? Vado subito a spiegarmi cercando di evitare spoiler: a un certo punto della trama, verso il volume 12, si ha una completa riorganizzazione della storia, un punto di svolta, in cui cambiano del tutto i protagonisti, come se il manga venisse resettato. Cambia anche l'antagonista. La cosa funziona, a dire il vero, ma di lì a poco iniziano i guai: il manga in Giappone non ha mai avuto particolare successo, e dopo una pubblicazione piuttosto irregolare, probabilmente attorno al volume 13 ne è stata decisa la cancellazione (poco dopo il reset della trama)... Tutto questo ha costretto l'autore a una grossissima retromarcia, a mettere da parte i nuovi personaggi, la nuova trama e il nuovo cattivo per ritornare bruscamente ai vecchi protagonisti e al precedente antagonista, nel tentativo di dare un finale più o meno coerente alla storia. Ciò ha comportato un vero e proprio disastro. Il finale risulta forzato, terribile, frettoloso, compromettendo praticamente tutto il manga e lasciando una profonda sensazione di insoddisfazione e delusione nel lettore. Un vero peccato, perché questo manga non ha mai avuto le pretese di essere un capolavoro, ma poteva essere una buona opera di intrattenimento. Un'occasione sprecata.


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Eversor

Volumi letti: 9/14 --- Voto 7
"Area D" è un manga scritto da Kyoichi Nanatsuki e disegnato da Kyung-Il Yang, chiaramente non giapponese di origine, ma comunque incredibilmente bravo nella rappresentazione grafica di un'opera che, nel suo complesso, risulta molto ben strutturata. È attualmente composta da nove volumetti, ma risulta ancora in corso e credo che possa già essere considerata come un ottimo shounen, dalle caratteristiche abbastanza anticonvenzionali (o forse sono i disegni abbastanza atipici per uno shounen).

La storia incomincia mostrandoci un branco di detenuti e un ragazzo, Satoru, che racconta il destino di un mondo completamente diverso dal nostro: l'umanità ha subito una strana mutazione, che ha condotto alcuni esemplari a sviluppare pericolosi poteri sovrannaturali. Non proprio originalissimo come inizio, ma comunque di notevole effetto. Soprattutto tenendo conto della segregazione razziale a cui vengono sottoposti questi "nuovi umani", rinchiusi sistematicamente in un'area speciale… l'"Area D", appunto.
Satoru è spaventato, indifeso e completamente spaesato. Non sa a chi rivolgersi e presto capisce di avere una notevole abilità nell'attirare i guai. Alcuni detenuti più violenti lo adocchiano durante il viaggio in nave verso la loro nuova casa, e lui, costretto a fuggire, libera dalla gabbia un detenuto di classe S, unica possibilità di salvarsi. Chiede aiuto e Jin Kazaragi inaspettatamente risponde, liberando tutta la sua rabbia.
Ma è solo l'inizio, perché giunti nell'Area D scopriranno di esser giunti in un nuovo mondo, selvaggio e pericoloso. Ce la faranno a cavarsela?

I personaggi sono molto interessanti, anche se mostrano alcune imperfezioni. Innanzi tutto non ho molto gradito il progressivo declassamento di Satoru. La storia incomincia con lui e tutta la vicenda sembra essere descritta dal suo punto di vista, eppure, dopo la comparsa di Jin, viene irrimediabilmente soppiantato dalla personalità predominante di quest'ultimo. Da ragazzino spaventato, diventerà sempre più inutile e piagnucolone… peggio di Mika, la bambina dotata di poteri incredibili che si unirà al gruppettino di lì a poco.
Per quanto riguarda Jin, appare a momenti intrigante come personaggio, mentre in altri casi risulta fin troppo pompato (e non solo muscolarmente). Capisco la necessita di un personaggio più "figo", ma a volte è anche utile avere un protagonista maggiormente indifeso e con dubbi mentali più consistenti.
Jin invece sembra Dio in terra e, di fronte alle varie difficoltà, riuscirà a cavarsela nel miglior modo possibile… insomma, epico, certo, ma forse si punta su ciò in maniera eccessiva.
Molto meglio Kaito Yuuki, il giovane misterioso che si aggrega al gruppo per comodità e che, entrato nell'Area D, dovrà affrontare una situazione alquanto particolare: uno strano affetto per la minuta infermierina-zombie, Mariko.
Insomma, a parte Jin e Satoru, che sembrano veramente impersonare i due poli opposti del coraggio e della paura fatta in persona, gli altri membri del gruppetto principale di eroi sembrano ben strutturati. Molto intriganti anche le storie dei nemici/personaggi secondari che incontreranno lungo il loro cammino, ricchi di risvolti interessanti e con un passato alle volte alquanto drammatico.

I disegni sono semplicemente stupendi, curati in ogni minimo particolare, non solo nelle figure umane, ma anche nei dettagli paesaggistici e nella ricostruzione delle varie ambientazioni. Un pochino atipico per uno shounen (sembra quasi un seinen), ma comunque impeccabile come effetto finale… niente da obiettare a riguardo. Forse solo un piccolo dettaglio, ovvero che quasi tutti i personaggi maschili sembrano dotati di muscoli a non finire. Magari sarò un po' geloso, ma allo stesso tempo appare comunque irreale.
"Area D" è dunque un manga bello, che, tuttavia, risulta avere ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda possibili sviluppi nelle relazioni interpersonali. Per ora i lavori sono ancora in corso di svolgimento… vedremo con il passare dei capitoli come si risolveranno i vari casi ancora in sospeso.

Voto finale: 7… e mezzo!