A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi, ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione. Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. Abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nell'autunno e preparato una lista dei titoli consigliati. Dopo una breve introduzione all'opera, i vari redattori hanno stilato un breve commento con la loro opinione.

Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.

Prima di lasciarvi all'elenco dei consigli, vi linkiamo il file in cui abbiamo raccolto tutti i voti dei redattori al fine di selezionare le varie opere, così da darvi un'idea più completa della stagione (e per permettervi di orientarvi meglio qualora ci sia qualche redattore dai gusti più affini ai vostri).

N.B. Si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.
Dal momento che la serie Ooku era uscita a cavallo tra due stagioni in un'unica tornata ci eravamo dimenticati di inserirla nell'appuntamento della stagione corretta. Pertanto, la inseriamo in ritardo in quest'occasione.

L'ATTACCO DEI GIGANTI - FINAL SEASON


Serie da 28 episodi + 2 special, tratta da manga (concluso)
Finale:

Genere: Azione, combattimento, guerra, drammatico

 
Diverse centinaia di anni fa, la razza umana fu quasi sterminata dai giganti. Si racconta di quanto questi fossero alti, privi di intelligenza e affamati di carne umana; peggio ancora, essi sembra divorassero umani più per piacere che per necessario sostentamento. Una piccola percentuale dell'umanità però sopravvisse asserragliandosi in una città circondata da mura estremamente alte, anche più alte del più grande di giganti. Eren è un adolescente che vive in questa città, dove non si vede un gigante da oltre un secolo, ma presto un orrore indicibile si palesa alle sue porte, ed un gigante più grande di quanto si sia mai sentito narrare, appare dal nulla abbattendo le mura ed imperversando assieme ad altri suoi simili fra la popolazione. Eren, vinto il terrore iniziale, si ripromette di eliminare ogni singolo gigante, per vendicare l'umanità.
 
Dasandwich: Il capitolo finale di un'opera che sicuramente mi ha donato molto negli anni. In particolare, confluiscono proprio in questi blocchi di episodi gli archi narrativi che più ho potuto apprezzare di questa storia. La risoluzione lascia tanto spazio alla trattazione di una delle cause scatenanti di eventi terrificanti, tra cui le guerre: l'incomprensione dell'uomo verso il prossimo. Una problematica sicuramente ancora oggi molto ricorrente, non sempre riconosciuta universalmente. Ciò che sicuramente mi affascina è la trattazione di esso nell'immaginario di una storia che ha saputo mettere in piedi un world building assai stratificato. Se vedere le persone diventare carne da macello può sembrare horrorifico, allora l'interrogazione dell'uomo in un mondo che sta cadendo a pezzi lo è ancora di più. È proprio quando si mettono i tasselli al loro posto che vediamo l'entrata in scena di nuovi personaggi, tra cui Falco Grice, il barlume della speranza dell'umanità che non prenderà necessariamente una posizione ben precisa, ma che rimanendo nella sua neutralità sarà in grado di far aprire gli occhi a chi è accecato dalla rabbia e dall'odio verso il prossimo, frutto di un indottrinamento di chi prima di noi credeva di aver capito tutto del mondo.
Voto: 9/10
 
Slanzard: In questa stagione conclusiva cambiamo il punto di vista andando a osservare il resto dell'umanità e come questa veda i "demoni di Paradis", le loro differenze ma soprattutto le loro similitudini. Una stagione che nel complesso lascia l'amaro in bocca nel rappresentare una (estremamente realistica) umanità incapace di trovare una via di coesione e sopravvivenza pacifica, schiava di millenni di odio, rabbia, razzismo, discriminazione, violenza e guerra pur mostrando persone mosse spesso soltanto dal desiderio di una vita tranquilla, libera e migliore per la propria famiglia e i propri amici. Se da un lato si sente un po' la mancanza della semplicità della prima parte, con la sua componente survival e gli spettacolari combattimenti dell'umanità contro i giganti, dall'altro il passaggio a una guerra più "realistica" fornisce un ottimo complemento all'opera, portando bene a compimenti gli intenti e i messaggi che vuole lasciare allo spettatore, ben rappresentando la tominiana e tezukiana cronica incapacità dell'umanità di comprendersi e capirsi a vicenda. Una serie che con questa bella conclusione ha tutte le carte in regola per riuscire a diventare uno dei classici moderni dell'animazione giapponese e venire ricordata a distanza di qualche decennio come uno degli anime simbolo di questa generazione.
Voto: 8,5/10
 
Zelgadis: Se non avete sentito parlare dell'Attacco dei Giganti o avete vissuto sulla luna o siete sul sito sbagliato. Questa serie ha segnato il mondo dell'animazione per 10 anni con due studi che si sono succeduti ad occuparsene. Alla fine il risultato è stato buono e rispettoso della storia originale togliendo anche un po' di quel caos generato dai disegni non sempre perfetti di Isayama. Nonostante qualche critica, io trovo il finale molto in linea con la storia narrata e ben realizzato tecnicamente e registicamente. Indipendentemente che sia il proprio genere di storia o meno, se si è appassionati di animazione, non potete esimervi di guardarlo (o quanto meno di leggere il manga).
Voto: 8/10
 
ladynera: Ci sono eventi che segnano il mondo dell'animazione e senza ombra di dubbio il finale di Attack on Titan è uno di quelli. Ci si sente sempre un po' coinvolti da queste cose, fosse anche solo perché tutti ne parlano, in male o in bene. Sarà proprio perché ne ho sentito parlare con tono deluso da molti lettori del manga che mi sono approcciata alla visione con qualche timore, pensando a chissà quale enorme stravolgimento - in peggio - della serie, e invece era solo AOT, con i suoi pregi e i suoi difetti. Non mi sento di avanzare né difese né attacchi sulla storia, dico solo che per me è stata una buona conclusione, sia a livello narrativo che a livello visivo. Aggiungo che non so con quale miracolo ho evitato gli spoiler tipo proiettili di Matrix fino all'uscita degli ultimi episodi, che tra l'altro ho visto uno dietro l'altro, cosa che sicuramente ha giovato all'esperienza complessiva.
Voto: 8/10


THE 100 GIRLFRIENDS WHO REALLY, REALLY, REALLY, REALLY, REALLY LOVE YOU


Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, harem, scolastico, sentimentale
 
Durante le scuole medie Aijō è stato rifiutato 100 volte, ritrovandosi sempre con il cuore spezzato. Un giorno, mentre si trova al tempio a pregare, gli appare il dio dell'amore dicendogli che incontrerà 100 ragazze del destino. Se la relazione tra loro e Aijō dovesse fallire le ragazze avrebbero un incidente mortale. Ora è una questione di amore o morte, e sta ad Aijō decidere.
 
Zelgadis: In realtà questo anime neanche volevo guardarlo. Non amo molto le commedie sentimentali (a parte qualche caso sporadico) e ancora meno gli harem anime. E invece è stata una scoperta assurda. Nonostante sfrutti a piene mani i soliti cliché, fa ridere e non si prende sul serio. Ogni episodio ero letteralmente a rotolare. Può darsi che alcune battute sappiano di già visto o non facciano ridere, ma non c'è tempo di pensarci che subito ne arrivano un'altra valanga. Senza contare la marea di citazioni proveniente dalla cultura pop e lo sfondamento più volte della terza parete. Magari è un tipo di comicità demenziale che può non piacere a tutti, ma senza stare a prenderlo sul serio o stare a riflettere sull'assurdità dei personaggi, a me ogni episodio ha sempre rallegrato la giornata.
Voto: 8/10
 
Hachiko94: Si deve sapere che io e le romcom, in special modo gli harem, molto spesso viviamo su mondi distantissimi e molto raramente veniamo a contatto. Spinta alla visione da persone fidate, mi sono lanciata sull'anime delle 100 ragazze per vedere quanto fosse esagerato e ne uscita con un polmone in meno! Ragazze con caratteri che sanno di già visto, clichè, situazioni assurde, tutti e tutte che si amano e che si vogliono bene... in quest'anime non c'è nulla da prendere sul serio, tranne l'immenso amore che Rentaro prova per tutte le sue fidanzate. Spegnete il cervello e catapultatevi in un mondo incredibile e senza senso fatto di baci, cuoricini e demenzialità all'ennesima potenza!
Voto: 8/10
 
Swordman: Il presente commento è frutto di una visione parziale dell'anime in questione, tuttavia dalle prime battute questo 100 Girlfriends sembra un anime di una certa freschezza, commedia romantica e anche harem che va anche a fare, in una certa misura, il verso alle altre produzioni dello stesso genere con personaggi volutamente nei canoni più tipici regalandoci così diversi momenti di buon umorismo. Un buon titolo da tenere in considerazione, specialmente se se si cerca qualcosa di divertente e non si prediligono molto i momenti romantici. Tra l'altro la grafica è anche vivacemente colorata come di mio gusto.
Voto: 7,5/10
 

I QUATTRO FRATELLI YUZUKI


Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, Slice of life

 
La storia è incentrata sulla vita quotidiana dei 4 fratelli della famiglia Yuzuki. Sono una famiglia, degli amici, ma a volte anche dei rivali!
 
zettaiLara: Una felice trasposizione da un manga piacevolissimo, che seleziona con cura determinati capitoli della storia per far luce sui quattro adorabili fratelli Yuzuki e il contesto familiare, scolastico e lavorativo in cui si muovono. La loro quotidianità fatta di gelosie, incomprensioni, di profondi legami e sentimenti che evolvono e maturano con la loro crescita è raccontata in maniera impeccabile e disarmante; il tutto grazie a un sapiente mix che unisce la semplicità alla tenerezza, la pacatezza alla dolcezza, il realismo a una sana dose di ironia e leggerezza. Il character design è delizioso, al pari della palette di colori, estremamente vivace e fedele ai toni di origine; ben fatto il doppiaggio ed entrambe le sigle (flumpool♥), e personalmente ho apprezzato anche alcune delle scelte grafiche di animazione che lo fanno ben distinguere dal manga. La nota negativa è che purtroppo dopo dodici episodi finisce, ed è davvero difficile accomiatarsi dalla nostra "famiglia bellissima" preferita.
Voto: 8/10
 
Julaaar: Devo essere sincero, all'inizio della stagione autunnale questa serie non era affatto nei miei piani. Ma dopo aver sentito parecchi pareri positivi mi si è accessa la mia curiosità e ho voluto dargli una possibilità... per fortuna aggiungo, visto che personalmente è una delle serie che mi ha sorpreso di più della stagione. Una storia che racconta con estrema dolcezza la vita di quattro fratelli rimasti senza genitori e che devono affrontare la loro crescita solamente sostenendosi fra loro (o quasi, visto che hanno una famiglia di vicini che trovo altrettanto splendida). Ho adorato vedere tutte le sfaccettature dettate anche dalla diversa età dei ragazzi proponendoci un percorso realistico, che alterna scene commoventi ad altre che ti lasciano con il sorriso creando un'atmosfera veramente riuscita e che fa scorrere tutto con immenso piacere. Non avendo letto il cartaceo non posso fare paragoni con l'adattamento animato, però io mi sono ritrovato soddisfatto dal livello tecnico proposto dalla serie e ho apprezzato tanto alcune scelte registiche che sinceramente non mi aspettavo da una serie del genere. Se volete vedere una serie con una narrazione semplice ma che riesce comunque ad entrarti nel cuore praticamente ad ogni puntata direi che la famiglia Yuzuki è proprio il titolo adatto a voi. Intanto pure io mi accodo alla speranza di un seguito, perché è un toccasana per il cuore.
Voto: 8/10
 
Dasandwich: Ho un debole molto forte per le storie Coming of Age. I fratelli Yuzuki, quattro per la precisione, rispecchiano quasi perfettamente ciò che cerco da una storia. La purezza e l'innocenza giovanile, la riscoperta di sé stessi, il passaggio all'età adulta, i primi amori, l'accettazione di sé stessi e degli altri, la paura di rimanere soli e di abbandonare i propri compagni di viaggio, naturalmente facendo i conti con i vari tormenti adolescenziali lungo il difficile cammino e molto altro. Questa serie ha momenti scaldacuore in ogni suo episodio ed è raccontata con una semplicità tale per cui rende più semplice empatizzare con i fratellini, seppure non ci si ritrovi nella loro sfortunata condizione famigliare. Non sono assenti guizzi artistici che contraddistinguono buona regia e storyboard, in modo più marcato in determinati episodi. Ci si augura sempre sempre il rinnovo per una seconda stagione, specie di fronte ad un prodotto del genere. Non è possibile non affezionarsi alla famigliola Yuzuki, provare per credere!
Voto: 8/10
 

RUROUNI KENSHIN


Serie da 24 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale:
NO
Genere: Azione, combattimento, storico

 
Battosai Himura è uno spietato assassino al servizio dei fautori della Restaurazione Meiji: attraverso il suo operato a Kyoto con la spada, negli anni immediatamente precedenti all'avvento del periodo Meiji, l'uomo contribuisce alla fine dello Shogunato Tokugawa, ma in seguito all'insediamento del nuovo governo egli scompare nel nulla. Dieci anni più tardi, il samurai vagabondo Kenshin Himura approda nella nuova capitale Tokyo, e nella nuova era pacifica a nessuno è più consentito portare la spada, nemmeno ai samurai. La katana di Kenshin, tuttavia, reca una lama invertita quale emblema del giuramento dell'uomo di non uccidere più, e proteggere nondimeno quante più persone possibile dalle ingiustizie subite. Dopo l'incontro con la giovane Kaoru Kamiya, dal carattere forte, genuino e indipendente e padrona di una palestra di scherma, Kenshin si ritroverà spesso coinvolto in combattimenti contro altri samurai che non apprezzano il nuovo stile di vita pacifico del Paese, fra colpi di scena e complotti per il restauro della vecchia società feudale. I fantasmi del suo passato, inoltre, ritorneranno uno dopo l'altro.
 
zettaiLara: Per chi si sente 'reduce' dalla precedente serie TV, con le sue animazioni fluidissime e una colonna sonora indimenticabile, è indubbiamente difficile approcciarsi a un remake che sulla carta non sembra poter mettere sul piatto adeguate contropartite. E' bello ricredersi, tuttavia. Lo spadaccino con la cicatrice a forma di croce e la sua katana a lama invertita ritorna così stavolta in una versione adattata con una fedeltà straordinaria all'opera originale e una cura suggestiva; si includono ad esempio i capitoli inediti su Yokohama mai trasposti prima in animazione, ma anche citazioni, dettagli e riferimenti più o meno impliciti alla vecchia serie e ai film live action. Se l'animazione parte a malapena sufficiente, la progressione e l'impegno dimostrato nel secondo cour sono assai piacevoli da notare, accanto a una colonna sonora efficace e a un cast di doppiaggio che offre prestazioni di alto livello. Non meno importante è il rendersi conto che da quest'adattamento ne escono (finalmente) nobilitati diversi personaggi, da Yahiko al capitano Sagara e da Aoshi agli Oniwabanshu. Attendendo con impazienza l'arco di Kyoto, ovviamente.
Voto: 8/10
 
Franky-san: Dopo aver letto il manga, almeno per questa prima parte di storia, e visto i cinque film live action, mi sono approcciato alla visione dell’anime di Kenshin con molta curiosità, soprattutto per gli aspetti riguardanti l’adattamento e il mood generale dell’opera. Devo ammettere che qualche perplessità l’ho avuta: una narrazione e un character design molto scolastici e un adattamento così fedele al manga che paradossalmente mi lasciava un po’ interdetto. In realtà già dopo i primissimi episodi riesce invece a sviluppare una sua ben precisa identità e ad immergersi profondamente nel contesto storico e culturale del Giappone dell’epoca Meiji. Impariamo ad apprezzare i protagonisti a poco a poco, fino ad affezionarsi a loro e alle loro disavventure tra complotti e duelli di spada. Se questo legame tra spettatori e personaggi positivi può sembrare quasi scontato, molto meno lo è il riuscire a far apprezzare al pubblico anche i cosiddetti “cattivi”. La serie ci riesce alla grande e questo è un suo grandissimo punto di forza; difficile non ammirare, almeno in parte, personaggi del calibro di Aoshi Shinomori o Hajime Saito. Completano poi questo bell’adattamento un buon cast di doppiaggio (soprattutto al maschile devo dire) e una colonna sonora calzante ed incalzante nei momenti giusti. Questi primi 24 episodi si concludono nell’attesa dell’arco di Kyoto, una delle mie saghe preferite, quindi, oltre ovviamente consigliare la serie a tutti voi, personalmente, non vedo l’ora di proseguire l’avventura!
Voto: 8/10
 
Arwen1990: Di Rurouni Kenshin esiste una versione anime degli anni '90 e una serie di film live action. Entrambe sono state capaci di trasmettere su schermo l'essenza che permea il manga. Anche il nuovo remake che è stato trasmesso quest'anno e che in Italia è arrivato grazie a Crunchyroll mantiene questa caratteristica, tanto più che la trasposizione è fedele all'originale cartaceo 1:1: non tralascia nulla, neanche gli episodi più marginali della storia. Il nuovo Kenshin quindi riesce a trasmettere le emozioni che ci si aspettano e ci ri-catapulta in quella travagliata epoca Meiji, fatta di scontri e rinascita. La cosa che mi ha colpito di più in verità è stato il tenore del doppiaggio, soprattutto maschile. Sōma Saitō, che ha lavorato sul protagonista, è riuscito in modo eccelso a rendere al massimo le anime che vivono nello spadaccino, infondendogli una profondità davvero notevole. Tuttavia sono da elogiare anche le voci su Sanosuke e Hajime Saito, meno quelle femminili che al solito risultano troppo squillanti. Altra nota positiva sono le musiche, che si pongono tra l'innovazione e la rievocazione delle precedenti della serie anni '90. L'anime copre fino agli eventi che mettono in moto la saga di Kyoto e spero vivamente che altri episodi possano completare il percorso del nostro eroe. Insomma anche sotto questa veste più moderna, Kenshin non smette di emozionare e fare parlare di sé.
Voto: 8/10
 
Dasandwich: Una serie che ho scelto di vedere spinto dalla curiosità di approcciarmi a diversi elementi di natura storica, ma che nella fattispecie non mi hanno saputo catturare quanto altri per i quali, al contrario, non riponevo grandi aspettative. L'idea dell'uscita di un remake di una storia che ha saputo lasciare un'impronta in una delle riviste di fumetti più importanti mi ha dato tanto appetito. Peccato che poi nella sua concretezza, a mio avviso, il remake non sia riuscito a distinguersi abbastanza da potergli dare lodi in particolare. Il remake del 2023 è infatti abbastanza conservativo proprio a partire dal comparto tecnico. Per ciò che concerne i punti di forza, non ho potuto fare a meno di apprezzare il Character Design della celebre Terumi Nishii; le tracce musicali sono azzeccate sia per i momenti di natura ordinaria, sia per quelli più concitati; in più scene i seiyu hanno dato prova della loro grande esperienza, come ad esempio Rie Takahashi dietro Kaoru nella scena conclusiva dell'epilogo di stagione; non posso non spendere parole di elogio verso la musicalità delle sigle, specialmente la seconda sigla di chiusura. Passando alle note dolenti, invece, il riadattamento del 2023 del samurai vagabondo non è particolarmente mosso. Non riescono a distinguersi, compensando, neanche regia e storyboarding. Appare tutto abbastanza standard per un'opera così importante che avrebbe meritato tanto di più, sotto questo aspetto. Per ciò che riguarda la sceneggiatura, questi primi 24 episodi sembrano un grandissimo capitolo introduttivo. Complice un pacing abbastanza lento, ma che consente di dare tempi più dilatati alle vicende che ruotano attorno ai personaggi. Ribadendo ciò che ho espresso inizialmente, ho apprezzato molto le parti di vita ordinaria nella narrazione e la risoluzione dell'arco di Yutaro. Un 2° Cour che mi ha intrattenuto fin dal suo inizio più del primo e che mi lascia molto fiducioso nella prosecuzione degli avvenimenti. Faccio il tifo per Yahiko!
Voto: 7,5/10
  
Focasaggia: Di Kenshin ricordo benissimo la vecchia serie e di quella ho amato ogni singola cosa. In tali circostanze sono convinto che non bisogna lasciarsi condizionare dai ricordi, ma non è facile quanto dirlo. Vedendo gli episodi questa preoccupazione svanisce velocemente, si finisce per gustarseli andando oltre ai tanti raffronti mentali. La trovo una bella opportunità per chi non conosce nulla della serie. Rivedere Kenshin e i tanti altri personaggi (grande Hajime Saitō) non stanca mai e la parte migliore deve ancora venire.
Voto: 7/10
 

OOKU - LE STANZE PROIBITE


Serie da 10 episodi, tratta da manga (concluso)
Finale:
NO
Genere: Drammatico, sentimentale, storico

 
In un ipotetico Giappone feudale alternativo, una strana malattia che colpisce soltanto gli uomini ha causato una massiccia riduzione della popolazione maschile, modificando del tutto la struttura sociale e costringendo le donne a prendere il posto degli uomini anche nei lavori più duri. Dopo ottant'anni dall'insorgenza del morbo, con un rapporto di un uomo ogni quattro donne, il Giappone è diventato un impero completamente matriarcale, in cui le donne detengono tutti i più importanti ruoli di potere e gli uomini figurano semplicemente come loro consorti. Solo la donna più potente e influente, a capo dello shogunato Tokugawa, può detenere un intero harem di bellissimi uomini, conosciuto come "Ōoku".
 
Franky-san: Conoscevo già in parte, tramite il film live action, questa particolare storia sul ribaltamento dei ruoli nel periodo dello shogunato ma mi mancavano tutte le vicende legate a Arikoto, vero protagonista di questo lungo arco. Una trama molto profonda e cruda che ci proietta in un’epoca dove spazio per i sentimenti ce n’è davvero poco, a prescindere se al potere ci sia un uomo o una donna, come nel caso specifico. Tutte le mosse, le iniziative e le vicende sono scandite da interessi politici e di potere! In questo clima emergono le difficoltà, turbamenti e le angosce dei due protagonisti, Arikoto e Iemitsu Tokugawa, caratterizzati ottimante nella serie e doppiati in maniera a dir poco magistrale. L’intensità la fa da padrona e un episodio tira l’altro tanta è la curiosità nel proseguire la storia. A smorzare tutto questo entusiasmo però è il comparto tecnico, che definire altalenante è davvero eufemistico: animazioni approssimate e statiche con il clou raggiunto nella scena del bacio, ottima per i meme, molto meno per raccontare uno dei momenti più intensi e coinvolgenti della storia. Buoni invece il comparto sonoro e il character design; il voto resta comunque molto alto ma appare davvero un’occasione mancata per raggiungere risultati di eccellenza. Ora spero in un bel sequel, magari con più attenzione (molta più attenzione) anche nella parte tecnica della serie.
Voto: 8/10
 
ladynera: Ooku, animato dallo Studio Deen (e già qui c'è un po' di preoccupazione). In questo caso sono stati maniacalmente fedeli al manga, così tanto che certe scene erano riportate letteralmente 1:1 dal cartaceo, alle volte dimenticandosi addirittura di animarle. Proprio questo è il punto dolente, alcune scene erano talmente animate male da essere terreno fertile per i meme. Ricordo ancora la scena del bacio in un certo episodio (tristezza). Ma nonostante tutto sono qui a dargli addirittura 8... perché la storia rimane bella ed è presente un grandissimo cast di VA, come Tomokazu Seki e Mamoru Miyano (giusto per citarne alcuni). Peccato però, si poteva sicuramente fare di più. Spero che, se mai vedremo un proseguo, ci sia un poco più di attenzione anche lato animazioni.
Voto: 8/10
  
zettaiLara: Ricostruzione fedelissima al manga di una storia che immagina i capitoli dello shogunato giapponese con al potere complesse figure femminili, anziché maschili. Si tratta di donne che devono essere forti a ogni costo, avviluppate tra intrighi socio-politici e un romanticismo che paga lo scotto di un'epoca dura e crudele nei confronti dei sentimenti. L'affresco della condizione femminile dell'epoca, inoltre, viene mostrato con cura e precisione a tutti i livelli sociali. Inutile negare che il comparto grafico di quest'adattamento è purtroppo piuttosto sofferente: malgrado infatti un character design molto affine al manga, bei toni di colore e una vivida sigla di chiusura, l'animazione è carente e smorza i toni sensuali, quelli drammatici e non poche scene clou. Tuttavia, le vicende narrate sono talmente intense, minuziose e mostrate senza filtro alcuno da saper catturare l'attenzione dello spettatore, nonostante tutto. Eccellente il doppiaggio, davvero di alto livello, così come la solenne colonna sonora e l'attenzione al linguaggio 'anticato'. E poiché la storia qui non è che agli inizi, sarebbe davvero bello aspirare a un sequel...
Voto: 7,5/10


Vi sono alcune serie che, pur essendo state consigliate da alcuni redattori, non hanno riscosso un apprezzamento sufficiente all'interno della redazione da venire incluse nella lista di consigli sopraesposta. Abbiamo quindi deciso per un breve elenco di seguito.

A Returner's Magic Should Be Special
Consigliato da: Centos
- Jujutsu kaisen Season 2
Consigliato da: Focasaggia, AntonioNu02
- Migi&Dali
Consigliato da: Julaaar
- Onimusha
Consigliato da: Focasaggia
- Overtake!
Consigliato da: Zelgadis, Metaldevilgear
- Pluto
Consigliato da: Focasaggia, Artax
- Spy x Family Season 2
Consigliato da: Centos
- The Ancient Magus’ Bride Season 2
Consigliato da: Franky-san, Julaaar
- Lo spadaccino demoniaco all'accademia delle armi sacre
Consigliato da: Swordman
- The Family Circumstances of the Irregular Witch
Consigliato da: Swordman
- The Faraway Paladin: The Lord of Rust Mountains
Consigliato da: Centos
- Under Ninja
Consigliato da: Focasaggia, Julaaar
- Zom 100: Bucket List of the Dead
Consigliato da: Dasandwich

Vi sono, inoltre, alcune serie conclusesi in questi mesi che purtroppo non siamo riusciti a visionare. La loro assenza tra i consigli non è quindi imputabile a questioni qualitative, ed è possibile che tra esse si nasconda qualche titolo meritevole di visione. Nel nostro documento riepilogativo sono presenti tutte le serie visionate da almeno un redattore.

AnimeClick.it consiglia: Gli anime terminati nel...

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