PRIME IMPRESSIONI  A CALDO SU EVANGELION 3.0, contiene spoiler sulla trama.

Mentre il 25 settembre sarà proiettato nelle sale italiane il terzo capitolo della Rebuild of EvangelionAnimeClick è stato cortesemente invitato da Nexo Digital all'anteprima stampa del film presso un cinema milanese.
Quelle che state per leggere sono le mie impressioni a caldo, prive di influenze o aspettative dovute a documentazione minuziosa o rumors.

Quando si tratta di giudicare un titolo che nel bene e nel male è uno dei sinonimi di animazione giapponese nel mondo, è quasi impossibile non degenerare in un'ovazione incondizionata o nel suo contrario. Ciò è ancora più difficile quando si tratta di una riscrittura di tale titolo ad opera dell'autore stesso.

Mai come per questa Rebuild of Evangelion avevo visto uno schierarsi tanto netto di fan e detrattori. Per inciso, fino a ieri ero anche io un detrattore. Ho amato Evangelion alla prima visione su MTV tanti anni fa, l'ho apprezzato ancora rivedendolo anni dopo, ho collezionato i gadget più sciocchi e trascorso un tempo da ricovero in neurodeliri sul giochino stile scacchi che schierava Nerv contro Angeli... naturalmente giocando sempre gli Angeli e causando il Third Impact. Cosa più amavo in questo anime? I personaggi. Proprio per questo ho odiato il secondo capitolo della Rebuild.

Riassumiamo brevissimamente: il primo film 1.0 You Are (Not) Alone segue passo passo la serie TV del 1995/6, con lievissime divergenze che non infastidiscono il fan oltranzista. 2.0 You Can (Not) Advance è il capitolo che provoca nel fan lo stato estatico o il completo rigurgito: la sceneggiatura riprende eventi della serie, ma modificandoli parecchio, e soprattutto modifica in modo radicale la psicologia dei personaggi e le loro azioni. Ne segue che chi trovava ridicoli certi comportamenti dei piloti è rimasto positivamente colpito, mentre chi amava la caratterizzazione originale ne è rimasto inorridito.

3.0 You Can (Not) Redo continua sulla linea della riscrittura totale già iniziata nel capitolo precedente. Il Third Impact è accaduto. Il mondo è distrutto. La Nerv è il male e Shinji si risveglia dopo 14 anni sull'ammiraglia dei nuovi buoni, la WILLE, guidati dal colonnello Katsuragi oramai più laconica e rabbuiata di quanto non fosse Gendo. Ritenuto una persona inutile, anzi pericolosa, dalla WILLE, oggetto dell'odio per nulla celato di Asuka, Shinji si rifugia (non vi spiego come o non vi motivo a vedere il film^^) presso quel che resta della Nerv e del Geofront. Qui grazie a Fuyutsuki e Kaworu scopre cosa è accaduto dopo il suo ultimo combattimento.

Per la gioia delle fan maliziose, questo capitolo nutre abbondantemente la fantasia dedicando al duo Kaworu/Shinji circa metà dell'intero film con momenti di imbarazzo evidentissimi dal rossore sulle guance e inquadrature il cui doppio senso non può sfuggire. Del resto anche i maschietti saranno appagati dalle immancabili inquadrature impudiche che immortalano il lato A della Second.
Veniamo al nodo più doloroso per un affezionato della serie TV: i personaggi. Asuka si mantiene sulla linea del secondo film, Ayanami è un clone dal numero non precisato ridotto a macchietta (ma almeno non è la ragazzina innamorata di You Can (Not) Advance), Shinji è l'emo che mi aspettavo e Kaworu è stato elevato a vero protagonista del film. Mari è misteriosa come prima e sostituisce Shinji come "spalla", se così si può dire, di Asuka.

Dal punto di vista tecnico il film non è omogeneo. A sequenze da capogiro che perderanno quasi completamente la loro spettacolarità su uno schermo domestico si alternano disegni approssimativi (li hanno fatti in fretta per recuperare tempo?). In un paio di scene mi è sembrato addirittura che i colori fossero sbagliati. Il lato musicale rimane in stile Evangelion, anche se una spettatrice più attenta ha fatto notare che una sequenza ha come sottofondo la musica di Nadia.

In conclusione direi che il film a me è piaciuto. Non ha la profondità dell'originale, anche se ci prova. Tuttavia il tentativo di dare un po' di spessore e non ridurre il tutto al tripudio di effetti speciali mi ha fatto piacere. Mi ha ridato un po' la sensazione che mi diede il primo Evangelion. Sottolineo che si tratta di un'impressione a caldo a poche ore di distanza dalla visione del film e che potrebbe cambiare parecchio in futuro, ma ritengo che You can (not) Redo meriti una visione in sala più che una sul divano di casa propria, perché di sicuro una visione domestica non renderà giustizia a quelle sequenze bellissime di combattimenti che sono la vera forza della Rebuild.

P.S. il doppiaggio italiano è gradevole e di solito io non amo i doppiaggi. La diversa voce di Misato non stona, anche se si riconosce subito che la doppiatrice è cambiata.