Si è tenuto questa mattina a Lucca Comics & Games 2016 un incontro con Alessandra Marchioni, Simona Stanzani e Francesca Guarrancino dal titolo Panini Comics Presenta: Manga Backstage!
In quest'incontro le relatrici hanno illustrato tutti i vari passaggi che portano alla realizzazione della versione italiana dei manga dell'editore Planet Manga.
 
Elenco dei passaggi per realizzare un volume italiano di un manga

Lo scouting è la ricerca e valutazione di nuove opere da pubblicare. I redattori incaricati dello scouting analizzano i trend sui siti e sui social network, filtrano le segnalazioni del pubblico e dei traduttori, valutano i consigli degli editori giapponesi, che spesso consigliano loro stesso ai partner italiani titoli potenzialmente interessanti; vi sono poi numerosi viaggi in Giappone ed altre fiere internazionali in cui si può incappare in titoli interessanti.
Anche i consigli dei lettori sono importante, non tanto per far loro conoscere opere che non avevano mai considerato, ma principalmente per farci sapere che di un titolo che magari non stavamo controllando attentamente si sta iniziando a parlare anche qui da noi.
È importante che ad occuparsi di questa fase siano traduttori professionisti, che leggono direttamente l’opera originale, ancora meglio se sono in Giappone e quindi possono “vivere” il successo dell’opera.
La fase successiva è la preparazione di una scheda di approfondimento da presentare alla redazione e, dopo un’attenta analisi dei pro e contro dell’opera, ci si riunisce insieme per decidere che tipo di offerta fare.
Una volta che l’offerta è stata accettata, bisogna programmare le uscite. Sono molti i casi in cui l’editore o l’autore originale pongano come condizioni di pubblicare il primo volume entro breve tempo, indipendentemente dal palinsesto editoriale del partner italiano.
A questo segue l’annuncio al pubblico, in cui si valuta la prima risposta del pubblico e quali metodi utilizzare per la promozione dell’opera. Anche quando e dove effettuare l’annuncio è argomento di discussione, in quanto non è possibile annunciare sempre tutto nelle fiere del fumetto, che sono, Lucca in particolare, delle grandissime vetrine.
E infine, vengono decisi il traduttore e l’adattatore che cureranno l’edizione italiana dell’opera.
 
Copertina manga

Fondamentale è anche procurarsi tutto i volumi usciti fino a quel momento, in modo da conoscere l’opera il meglio possibile così da ottenere una traduzione migliore possibile. Per esempio se in un volume si cita una parte di un discorso che verrà presentato intero solo più avanti, la conoscenza del dialogo completo può essere fondamentale per la corretta resa della parte presente all’inizio.
Oppure permette di comprendere meglio il carattere dei personaggi, il loro modo di parlare, e i legami tra loro.
Questo è un problema nell’attuale mercato dei manga, in cui la maggior parte dei titoli conclusi o già in corso da tempo sono stati già pubblicati, e quindi bisogna puntare sulle novità assolute con pochissimi volumi all’attivo. Nel caso in cui l’opera sia in corso e non sia possibile, la cosa migliore è sempre rimanere il più vicino possibile all’originale. Per fare un esempio, nella prima parte metti “quell’uomo...” per poi scoprire 10 volumi che in realtà quell’uomo è una donna.
Ci sono casi in cui dal manga in questione è stato trasposto in un anime. In questi casi, l’editore giapponese può fornire una “naming list” con le trasliterazioni utilizzate, in modo da permettere una maggiore coesione tra le varie edizioni. La trasliterazione dei nomi è uno degli aspetti più complicati, in quanto spesso sono presenti nomi di fantasia che non hanno un corrispettivo ufficiale nel nostro alfabetico. Chiedere consiglio all’autore originale purtroppo non è per niente facile, in quanto richiede molti passaggi. Il traduttore deve chiedere all’editor, che chiede all’ufficio licensing italiano, che chiede all’ufficio licensing giapponese, che contatta l’editor che, forse, se ha voglia e si ricorda, chiede all’autore. Ma in molti casi l’editor non vuole disturbare l’autore subito prima della consegna, poi se ne dimentica, e la risposta finisce per arrivare quando il volume italiano è già sugli scaffali delle fumetterie.

Il balloon placing consiste nel numerare i vari balloon del volume, in modo da poter associare facilmente le frasi alla vignetta, specialmente quando è necessario andare a ricontrollare vecchie frasi citate negli ultimi volumi. Poi i grafici possono inserire le varie frasi tradotte e adattate nei balloon corretti.

Per la traduzione, vi è una prima stesura che viene proposta all’editor insieme ad un gruppo di note. Tramite queste note si può spiegare qualche termine giapponese intraducibile (ad es. kotatsu) oppure se vengono operate scelte di traduzioni particolari. Alcune di queste note poi possono anche venire inserite nel volume finale, a discrezione dell’editor. Poi si passa tramite una serie di riletture, correzione errori e miglioramento della resa in italiano, finché la traduzione finale viene inviata all’editor. La relatrice, Simona Stanzani, porta come esempio la sua collaborazione con l’editor Elena Zanzi, in cui il file di traduzione viene rimbalzato tra loro per diverse volte, in cui di discute su varie rese di traduzione, errori di sintassi o grammatica, ecc… con un colloquio finale su skype.
 
Timone - Volume manga

A questo punto si passa alla fase di lettering. Si decide il formato, il numero di pagine, senso di lettura, presenza di sovracopertina, pagine di riassunto, approfondimenti sull’autore, eventuali extra nel volume, tutti rigorosamente da far approvare dall’editore giapponese.
Per esempio, la versione giapponese di Akame ga Kill presenta due pagine di brevi fumetti sotto la sovracopertina. Essendo la versione italiana per l’edicola, e quindi senza la sovracopertina, si è deciso di recuperare quelle due pagine e inserirle nel volume. Oppure, per Magical Girl of the End, ci sono le varie ragazzine demoniache che parlano ciascuna con un carattere diverso. In italiano era davvero difficile replicare una cosa del genere, e si è deciso di utilizzare un unico carattere che permettesse però l’inserimento di caratteri speciali per avvicinarsi al risultato originale.
Si crea uno schema visivo del volume, detto “timone”, in cui presentare tutti questi aspetti, che viene inviato ai giapponesi in attesa dell’approvazione. In alcuni casi l’editore originale può richiedere diverse modifiche, e il processo continua per tutte le volte necessarie ad ottenere l’approvazione. C’è stato un caso, diversi anni fa, in cui per ricevere l’approvazione di una copertina di Host Club furono necessari ben 33 passaggi prima di venire accettato; ci vollero quasi due mesi. Fortunatamente di solito basta 1 mese per il primo volume e massimo un paio di settimane per i numeri successivi.
Ci possono anche essere problemi di diritti incrociati tra vari editori. Ad esempio una pagina di Black Clover non verrà mai pubblicata in italiano in quanto presenta un cross over con un altro manga, il cui editore non ha permesso la pubblicazione. L’editor italiano in questo caso ha deciso di sostituire la pagina non pubblicabile con una pagina neutra con il logo della serie.
A discrezione dell’editor, si possono inserire degli extra che nell’originale non ci sono.
Ad esempio, nel remake de I bon bon magici di Lilly sono presenti tantissimi personaggi di Osamu Tezuka, molti dei quali sconosciuti in Italia. A fine volume si è deciso di presentare un elenco di tali personaggi per permettere al lettore italiano una maggior comprensione delle citazioni dell’opera. Oppure in Gourmet di Jiro Taniguchi, sono state inserite alcune note per spiegare i piatti o i concetti necessari a comprendere il senso della tavola, lasciando tutte le altre curiosità per una lista conclusiva.
 
Note manga

Domande dal pubblico:

Quanto tempo impieghi a tradurre un volume?
Simona Stanzani: Dipende dalla quantità di testo e dalla sua complessità. Per esempio, un volume di Bleach! Lo finisco in 3 giorni, mentre per Air Gear me ne servono anche 5-6. Anche Host Club era complesso, specialmente per la presenza di molte battute, e l’umorismo è la cosa più difficili da tradurre, perché tradurre manga non è solo tradurre una lingua, ma anche tradurre una cultura.
In media quindi dai 3 ai 5 giorni, ma questi sono i miei tempi, ognuno ha i suoi.


Come scegliete i traduttori per ciascuna opera?
Alessandra Marchioni: Lavorando da svariati decenni abbiamo un’ampia varietà di collaboratori. Io che mi occupo di selezionarli mi baso molto sulle loro specificità, perché ciascuno ha i suoi generi di preferenza e le sue bravure specifiche. Alcuni per esempio non prenderebbero mai una serie horror, oppure se un traduttore si è specializzato sulle opere di Taniguchi la prossima opera di tale autore che comprerebbero andrà probabilmente a lui.
Poi bisogna considerare anche il carico di lavoro di ciascuno, senza dare troppo lavoro a uno e troppo poco ad un altro.


Quando un aspirante traduttore può sentirsi pronto per proporsi per tradurre un manga?
Simona Stanzani: La lingua giapponese è viva, in continua mutazione. Quando qualcuno mi chiede consigli al riguardo, io dico sempre di andare in Giappone. Quando si è in grado di comunicare almeno a livello base, andare in Giappone è importantissimo, per imparare la lingua e la cultura per osmosi. Non puoi sapere cosa c’è in kombini senza esserci stato, ad esempio.

C’è qualche relazione tra i vari settori di Panini Comics per quanto riguarda la stesura del calendario editoriale?
Alessandra Marchioni: No, ogni linea editoriale lavora in modo autonoma. Se c’è qualche occasione particolare in cui conviene far coincidere le uscite di un comics e di un manga, allora si può valutare una collaborazione. Per esempio con l’arrivo di Tsutomu Nihei a Lucca abbiamo fatto coincidere l’uscita del fumetto americano Wolverine Snikt! della collana Marvel.