Il mio vicino Totoro già dal suo rilascio (1988) aveva conquistato subito i cuori degli spettatori, infatti è uno dei film dello Studio Ghibli più amato tra i fan dell’animazione nipponica. Ma, come spesso accade con i media giapponesi, piccoli dettagli possono perdersi nel processo di traduzione. Per esempio, quando il Gattobus porta Satsuki  alla ricerca sua sorella Mei, avete notato che sulla targhetta indicante la destinazione c’è scritto “Mei”?

 
 

È un dettaglio che gli spettatori giapponesi  di ogni età non avrebbero potuto tralasciare, essendo pure scritto in hiragana, per cui anche i bambini possono leggerlo. E non è finita: c’è un altro messaggio nascosto. Dopo una recente messa in onda di Il mio vicino Totoro sulle TV giapponesi, l’account ufficiale Twitter del canale di trasmissione ha sottolineato un altro particolare.

 
 

Quando il Gattobus finisce di aiutare i protagonisti del film, la sua destinazione cambia da “Mei” a "Su" (in hiragana: す) che in giapponese significa "tana". In pratica il Gattobus sta tornando nella sua casetta!

 
 

I fan giapponesi hanno risposto al tweet dicendo: "Ho visto questo film tantissime volte, ma non ci avevo mai fatto caso. In un certo senso lo trovo commovente!"

 
 

E altri ancora: "È vero! Incredibile, non importa quante volta io possa vedere questo film, mi farà sempre sentire felice! E quel particolare è davvero interessante!"

 
 
Trama - Satsuki e Mei sono due sorelle di undici e quattro anni, appena trasferitesi con il padre in un piccolo villaggio di campagna per potere stare più vicini alla madre ricoverata in ospedale. La piccola Mei, esplorando i paraggi della nuova casa, s'imbatte in un maestoso albero di canfora attorniato da corde di paglia di riso (simbolo scintoista di purificazione) all'interno del quale vive un'enorme creatura soffice e pelosa: è Totoro, uno spirito 'kami' della foresta. Questi si rivelerà buono e amichevole, e verrà in soccorso della piccolina quando questa, avventuratasi da sola a consegnare un dono alla sua mamma, si smarrirà nel dedalo dei sentieri campestri.


Ora che abbiamo scoperto la destinazione del Gattobus, non possiamo smettere di fantasticare su quale aspetto possa avere la sua tana. E voi che ne pensate?



Fonti consultate:
Curazy
RocketNews24