Skyhigh
Struggente, intenso, malinconico, incantevolmente e profondamente inquietante.
Non ho trovato nulla di superficiale in questa opera del mirabile maestro Tsutomu Takahashi.
Premetto che in realtà questo è il primo manga seinen che leggo,(il primo in assoluto è stato uno shoujo), ma pur non avendo letto manga prima d'ora ho letto valanghe di fumetti italiani , quindi di fumetti ne so qualcosa.
DISEGNI: il tratto e lo stile di Tsutomu Takahashi lo trovo originale, incisivo,travolgente e pieno di carisma,se possiamo applicare questo termine al disegno.
TRAMA: le prime storie brevi auto conclusive le ho apprezzate,forse poco approfondite, ma essendo brevi può anche starci.L'ultima storia più lunga del secondo volume, ragazzi, è una bomba !!! Non è solo una storia, ma è LA STORIA e da sola vale l'acquisto dei due volumi, non ricordo di essermi commosso così tanto prima d'ora. Un manga che non si dimentica.
Molto belle sono anche le copertine; Non si può dire lo steso invece dell'edizione Star Comics, ma per poter leggere in italiano quest'opera, questa è l'unica possibile.
Un manga che ti scuote, ti scruta dentro, e ti lascia qualcosa. E proprio per la sua atmosfera malinconica intrisa di fatalità, disperazione, solitudine e drammaticità, proprio per questo motivo, il suo effetto dopo averlo letto è quello di guardare con occhi diversi la NOSTRA vita, le persone che amiamo e che ci amano, il nostro passato, i nostri drammi, le nostre aspirazioni profonde e la nostra stessa anima … perché " la vita umana fugge , ma le persone vivono con tutta la loro forza ".
In sintesi
Trama: 9
Disegni:10
Narrazione: 9
Edizione: 6
Non ho trovato nulla di superficiale in questa opera del mirabile maestro Tsutomu Takahashi.
Premetto che in realtà questo è il primo manga seinen che leggo,(il primo in assoluto è stato uno shoujo), ma pur non avendo letto manga prima d'ora ho letto valanghe di fumetti italiani , quindi di fumetti ne so qualcosa.
DISEGNI: il tratto e lo stile di Tsutomu Takahashi lo trovo originale, incisivo,travolgente e pieno di carisma,se possiamo applicare questo termine al disegno.
TRAMA: le prime storie brevi auto conclusive le ho apprezzate,forse poco approfondite, ma essendo brevi può anche starci.L'ultima storia più lunga del secondo volume, ragazzi, è una bomba !!! Non è solo una storia, ma è LA STORIA e da sola vale l'acquisto dei due volumi, non ricordo di essermi commosso così tanto prima d'ora. Un manga che non si dimentica.
Molto belle sono anche le copertine; Non si può dire lo steso invece dell'edizione Star Comics, ma per poter leggere in italiano quest'opera, questa è l'unica possibile.
Un manga che ti scuote, ti scruta dentro, e ti lascia qualcosa. E proprio per la sua atmosfera malinconica intrisa di fatalità, disperazione, solitudine e drammaticità, proprio per questo motivo, il suo effetto dopo averlo letto è quello di guardare con occhi diversi la NOSTRA vita, le persone che amiamo e che ci amano, il nostro passato, i nostri drammi, le nostre aspirazioni profonde e la nostra stessa anima … perché " la vita umana fugge , ma le persone vivono con tutta la loro forza ".
In sintesi
Trama: 9
Disegni:10
Narrazione: 9
Edizione: 6
Soffro a recensire quest'opera, e non credevo di provare mai simili sentimenti.
Il mio giudizio è negativo in quanto, emotivamente, Skyhigh mi ha straziato.
In pratica è una raccolta di storie brevi racchiusa in due volumi.
La premessa era piuttosto interessante: Ciò che accomuna tutte le storie è una morte violenta; le vittime si trovano davanti ad una porta vicino diciamo all'Aldilà, dove vigila una guardiana. Ognuna di queste vittime viene messa davanti a tre scelte: andare in paradiso in attesa della reincarnazione, vagare nel mondo dei vivi come un fantasma, oppure lanciare una maledizione per uccidere una persona, finendo però all'inferno tra atroci sofferenze.
Ognuna di queste vittime reagisce in modi diversi, a seconda della vita che ha vissuto e del modo in cui è morta. Ammetto che, nonostante la ripetitività dei primi passaggi, l'autore ha mostrato varie svolte, e scelte diverse, a seconda dei personaggi trattati. Molti psicologicamente ben caratterizzati.
Fin da subito, l'atmosfera che emana il manga è di solitudine, di vuoto interiore, di tristezza e di oscurità. Mi ha scosso emotivamente, e non me l'aspettavo.
Credevo fosse un'opera, viste le premesse, che lanciava temi di speranza, di redenzione.
Invece scava nelle più oscure e inquietanti essenze dell'uomo.
Una delle storie mi è rimasta purtroppo impressa: narrava di un uomo morto per salvare una passante che stava per essere violentata e aggredita, e lui fu colpito a morte dal malvivente. Mi aspettavo il senso di gratitudine da parte della ragazza aggredita, che l'uomo avesse fatto un gesto eroico e che lei ne fosse riconoscente. Invece l'ho ritrovata a deriderlo e beffeggiarlo per aver gettato via la sua vita così inutilmente, per una persona che non conosceva! Ci sono rimasta! Ma come può la gente essere così ingrata! Non c'è amore più grande secondo me che sacrificare la vita per qualcuno che si ama, a maggior ragione se ti capita con uno sconosciuto, ti sei sacrificato facendo un gesto eroico!
Insomma tutto il manga è denso di questo alone di oscurità, di disprezzo, di solitudine.
Non mi è piaciuto per niente. Mi ha trasmesso solo un enorme vuoto emotivo e depressione.
Me ne sono liberata subito rivendendolo a prezzo stracciatissimo, come se fosse una lettura che sprigionava energia negativa.
Sarò sensibile io, ma davvero è una delle letture più brutte che mi siano capitate e di sicuro non leggerò altro di questo autore, sebbene i disegni mi sono piaciuti molto: figure ben proporzionate, sguardi profondi. Anche le tavole sono molto nere, per dare un senso di oscurità e abbandono.
L'edizione della Star Comics comunque è pessima, bassa resa dell'inchiostro, la copertina che si staccava. Una delle peggiori che abbia visto.
Il mio voto 4,5 è per la trama, davvero deprimente e inquietante. Avrei dato 2 ma i disegni hanno assolto l'opera in generale alzandone il valore.
Da dimenticare!
Il mio giudizio è negativo in quanto, emotivamente, Skyhigh mi ha straziato.
In pratica è una raccolta di storie brevi racchiusa in due volumi.
La premessa era piuttosto interessante: Ciò che accomuna tutte le storie è una morte violenta; le vittime si trovano davanti ad una porta vicino diciamo all'Aldilà, dove vigila una guardiana. Ognuna di queste vittime viene messa davanti a tre scelte: andare in paradiso in attesa della reincarnazione, vagare nel mondo dei vivi come un fantasma, oppure lanciare una maledizione per uccidere una persona, finendo però all'inferno tra atroci sofferenze.
Ognuna di queste vittime reagisce in modi diversi, a seconda della vita che ha vissuto e del modo in cui è morta. Ammetto che, nonostante la ripetitività dei primi passaggi, l'autore ha mostrato varie svolte, e scelte diverse, a seconda dei personaggi trattati. Molti psicologicamente ben caratterizzati.
Fin da subito, l'atmosfera che emana il manga è di solitudine, di vuoto interiore, di tristezza e di oscurità. Mi ha scosso emotivamente, e non me l'aspettavo.
Credevo fosse un'opera, viste le premesse, che lanciava temi di speranza, di redenzione.
Invece scava nelle più oscure e inquietanti essenze dell'uomo.
Una delle storie mi è rimasta purtroppo impressa: narrava di un uomo morto per salvare una passante che stava per essere violentata e aggredita, e lui fu colpito a morte dal malvivente. Mi aspettavo il senso di gratitudine da parte della ragazza aggredita, che l'uomo avesse fatto un gesto eroico e che lei ne fosse riconoscente. Invece l'ho ritrovata a deriderlo e beffeggiarlo per aver gettato via la sua vita così inutilmente, per una persona che non conosceva! Ci sono rimasta! Ma come può la gente essere così ingrata! Non c'è amore più grande secondo me che sacrificare la vita per qualcuno che si ama, a maggior ragione se ti capita con uno sconosciuto, ti sei sacrificato facendo un gesto eroico!
Insomma tutto il manga è denso di questo alone di oscurità, di disprezzo, di solitudine.
Non mi è piaciuto per niente. Mi ha trasmesso solo un enorme vuoto emotivo e depressione.
Me ne sono liberata subito rivendendolo a prezzo stracciatissimo, come se fosse una lettura che sprigionava energia negativa.
Sarò sensibile io, ma davvero è una delle letture più brutte che mi siano capitate e di sicuro non leggerò altro di questo autore, sebbene i disegni mi sono piaciuti molto: figure ben proporzionate, sguardi profondi. Anche le tavole sono molto nere, per dare un senso di oscurità e abbandono.
L'edizione della Star Comics comunque è pessima, bassa resa dell'inchiostro, la copertina che si staccava. Una delle peggiori che abbia visto.
Il mio voto 4,5 è per la trama, davvero deprimente e inquietante. Avrei dato 2 ma i disegni hanno assolto l'opera in generale alzandone il valore.
Da dimenticare!
Skyhigh è una collezione di racconti brevi, raccolta in due volumi, concepita da Tsutomu Takahashi. Ciò che accomuna tutte le storie è il tema della morte violenta e di come essa viene affrontata da varie tipologie di persone. Ognuna viene messa davanti a tre scelte: andare in paradiso in attesa della reincarnazione, vagare nel mondo dei vivi come un fantasma, oppure lanciare una maledizione per uccidere una persona, finendo però all'inferno tra atroci sofferenze.
E' molto interessante vedere come l'autore abbia tentato, per quanto possibile, di sviscerare la psicologia dell'individuo morto, contrapponendola a quelle dei propri conoscenti rimasti in vita. Anche se i racconti non sono molti, riusciamo a confrontarci con un campionario di psicologie, caratteri e situazioni di vita di tutto rispetto; se c'è una cosa che colpisce il lettore è certamente la solitudine e il vuoto interiore di alcuni personaggi, che sembrano davvero reali.
Il limite di quest'opera è la ripetitività di alcuni passaggi, ma è certamente una scelta consapevole dell'autore, essendo dovuta alla modalità di narrazione scelta. Ciò però non rappresenta mai un grosso ostacolo perché, non appena la storia inizia, veniamo immediatamente risucchiati nel vortice creato da Takahashi. Inoltre è ovvio che, per quanto grandi siano le capacità psicoanalitiche dell'autore, è sempre limitante dover descrivere personaggi facendo uso di un numero così esiguo di pagine. Non è un caso che il migliore dei racconti sia l'ultimo, decisamente più lungo e articolato degli altri.
I disegni sono splendidi e riescono a sposarsi alla perfezione con la tristezza e l'oscurità dei racconti. Essi costituiscono una parte fondamentale nella creazione di suspense e angoscia volute dall'autore.
L'edizione Star Comics è pessima. Le sole note positive sono il verso di lettura originale ed il prezzo contenuto. Rilegatura e carta da dimenticare.
E' molto interessante vedere come l'autore abbia tentato, per quanto possibile, di sviscerare la psicologia dell'individuo morto, contrapponendola a quelle dei propri conoscenti rimasti in vita. Anche se i racconti non sono molti, riusciamo a confrontarci con un campionario di psicologie, caratteri e situazioni di vita di tutto rispetto; se c'è una cosa che colpisce il lettore è certamente la solitudine e il vuoto interiore di alcuni personaggi, che sembrano davvero reali.
Il limite di quest'opera è la ripetitività di alcuni passaggi, ma è certamente una scelta consapevole dell'autore, essendo dovuta alla modalità di narrazione scelta. Ciò però non rappresenta mai un grosso ostacolo perché, non appena la storia inizia, veniamo immediatamente risucchiati nel vortice creato da Takahashi. Inoltre è ovvio che, per quanto grandi siano le capacità psicoanalitiche dell'autore, è sempre limitante dover descrivere personaggi facendo uso di un numero così esiguo di pagine. Non è un caso che il migliore dei racconti sia l'ultimo, decisamente più lungo e articolato degli altri.
I disegni sono splendidi e riescono a sposarsi alla perfezione con la tristezza e l'oscurità dei racconti. Essi costituiscono una parte fondamentale nella creazione di suspense e angoscia volute dall'autore.
L'edizione Star Comics è pessima. Le sole note positive sono il verso di lettura originale ed il prezzo contenuto. Rilegatura e carta da dimenticare.
Skyhigh è un manga composto da appena due volumi (ovviamente non considerando i sequel), che racconta diverse ministorie tutte collegate a Izuki, la custode della porta del rancore.
In questo manga chi muore di morte violenta si ritrova davanti ad Izuki, che propone al malcapitato tre diverse alternative tra cui scegliere: andare in paradiso, diventare un fantasma, maledire un'altra persona. In ogni ministoria ci saranno diversi protagonisti che sceglieranno diverse strade, e questa scelta comporterà diverse reazioni da parte di quest'ultimi, dipingendo di volta in volta un diverso aspetto dell'animo umano. È appunto questa la particolarità la bellezza di questo manga, che in appena due volumi ci dà uno spaccato della nostra società dalle tante contraddizioni e delle tante sfaccettature dell'animo umano.
I disegni sono stupendi: Takahashi è uno di quei mangaka che riesce ad imprimere le emozioni nei suoi personaggi e in Skyhigh questo si vede tutto. Certe tavole sono veramente splendide e particolareggiate, tanto che si rimane letteralmente a bocca aperta.
Il manga è caldamente consigliato sopratutto a chi si avvicina per la prima volta a quest'autore, che purtroppo non ha il giusto riconoscimento ed è parecchio sottovalutato e sconosciuto in Italia.
In questo manga chi muore di morte violenta si ritrova davanti ad Izuki, che propone al malcapitato tre diverse alternative tra cui scegliere: andare in paradiso, diventare un fantasma, maledire un'altra persona. In ogni ministoria ci saranno diversi protagonisti che sceglieranno diverse strade, e questa scelta comporterà diverse reazioni da parte di quest'ultimi, dipingendo di volta in volta un diverso aspetto dell'animo umano. È appunto questa la particolarità la bellezza di questo manga, che in appena due volumi ci dà uno spaccato della nostra società dalle tante contraddizioni e delle tante sfaccettature dell'animo umano.
I disegni sono stupendi: Takahashi è uno di quei mangaka che riesce ad imprimere le emozioni nei suoi personaggi e in Skyhigh questo si vede tutto. Certe tavole sono veramente splendide e particolareggiate, tanto che si rimane letteralmente a bocca aperta.
Il manga è caldamente consigliato sopratutto a chi si avvicina per la prima volta a quest'autore, che purtroppo non ha il giusto riconoscimento ed è parecchio sottovalutato e sconosciuto in Italia.
Dove si va dopo la morte? In Skyhigh ci si ritrova in una sorta di limbo dove poter prendere una decisione importante : andare in paradiso e sperare di rinascere, vagare come fantasma o uccidere un umano con una maledizione e finire poi all'inferno.
Questa è praticamente la frase più ricorrente che leggerete durante il manga, ripetuta da Izuki, la custode della porta del rancore, la quale accoglie le anime dei morti assassinati violentemente.
Pur non mostrando quasi mai scene violente il manga è molto cruento, specialmente sul lato psicologico; i protagonisti delle 8 mini storie di cui si compongono i due volumi sono quasi sempre persone problematiche, con una mente decisamente malata.
Non mancano anche scene quasi da hentai ma considerato il target adulto delle tematiche non è da considerarsi un grande problema.
Seppur molto brevi, le storie riescono sempre a catturare l'attenzione per la notevole varietà di situazioni che propongono, vendette personali, omicidi sentimentali...e dei personaggi che le compongono che più di una volta grazie a Izuki ritrovano la loro umanità riuscendo a prendere decisioni molto importanti.
Non mancano nemmeno le riflessioni su un tema importante come la vita; spesso ci troveremo di fronte a personaggi soli e molto malinconici per i quali la vita è solo una lunga e triste attesa verso la morte che, una volta giunta, li farà riflettere su ciò che si sono persi e, purtroppo, non riavranno più indietro.
La crudezza dei dialoghi è affiancata a disegni altrettanto forti che non disdegnano scene che a primo impatto possono lasciare sbigottiti e che risultano come un pugno nello stomaco per il lettore.
La bellezza del manga la si coglie specialmente nel secondo volume in cui avremo una ministoria di lunghezza tripla permettendo di sviluppare e caratterizzare meglio i personaggi per creare un finale molto riuscito e anche commovente, il chè, per un manga di questo genere, non è una impresa facile.
In conclusione Skyhigh è una lettura obbligata per gli stomaci forti che non disdegnano storie di pazzi e psicopatici ma che apprezzano anche le riflessioni su temi importanti come la vita.
Questa è praticamente la frase più ricorrente che leggerete durante il manga, ripetuta da Izuki, la custode della porta del rancore, la quale accoglie le anime dei morti assassinati violentemente.
Pur non mostrando quasi mai scene violente il manga è molto cruento, specialmente sul lato psicologico; i protagonisti delle 8 mini storie di cui si compongono i due volumi sono quasi sempre persone problematiche, con una mente decisamente malata.
Non mancano anche scene quasi da hentai ma considerato il target adulto delle tematiche non è da considerarsi un grande problema.
Seppur molto brevi, le storie riescono sempre a catturare l'attenzione per la notevole varietà di situazioni che propongono, vendette personali, omicidi sentimentali...e dei personaggi che le compongono che più di una volta grazie a Izuki ritrovano la loro umanità riuscendo a prendere decisioni molto importanti.
Non mancano nemmeno le riflessioni su un tema importante come la vita; spesso ci troveremo di fronte a personaggi soli e molto malinconici per i quali la vita è solo una lunga e triste attesa verso la morte che, una volta giunta, li farà riflettere su ciò che si sono persi e, purtroppo, non riavranno più indietro.
La crudezza dei dialoghi è affiancata a disegni altrettanto forti che non disdegnano scene che a primo impatto possono lasciare sbigottiti e che risultano come un pugno nello stomaco per il lettore.
La bellezza del manga la si coglie specialmente nel secondo volume in cui avremo una ministoria di lunghezza tripla permettendo di sviluppare e caratterizzare meglio i personaggi per creare un finale molto riuscito e anche commovente, il chè, per un manga di questo genere, non è una impresa facile.
In conclusione Skyhigh è una lettura obbligata per gli stomaci forti che non disdegnano storie di pazzi e psicopatici ma che apprezzano anche le riflessioni su temi importanti come la vita.
Tu come reagiresti se ti offrissero (dopo una morte violenta) la possibilità di vendicarti? Su questa domanda nasce questa miniserie, che si conclude dopo 8 storie di morti ammazzati.
A dispetto dalla ripetitività della struttura delle mini-storie non ci troveremo mai comunque nella stessa situazione dei diversi personaggi che l'autore ci presenta.
La protagonista è Izuki, il custode, che dovrà accompagnare i diversi personaggi nella loro decisione finale rimanendo sempre imparziale.
Le scene più inquietanti e horror sono disegnate in modo particolare, questo potrebbe far storcere il naso a coloro che sono abituati ad un tratto perfetto senza sbavature ma per me rimane comunque un'opera godibile sia per l'intensità delle storie proposte sia graficamente.
Se siete alla ricerca di manga horror non potete lasciarvi sfuggire l'opera, che a breve proporrà anche dei gustosi seguiti.
A dispetto dalla ripetitività della struttura delle mini-storie non ci troveremo mai comunque nella stessa situazione dei diversi personaggi che l'autore ci presenta.
La protagonista è Izuki, il custode, che dovrà accompagnare i diversi personaggi nella loro decisione finale rimanendo sempre imparziale.
Le scene più inquietanti e horror sono disegnate in modo particolare, questo potrebbe far storcere il naso a coloro che sono abituati ad un tratto perfetto senza sbavature ma per me rimane comunque un'opera godibile sia per l'intensità delle storie proposte sia graficamente.
Se siete alla ricerca di manga horror non potete lasciarvi sfuggire l'opera, che a breve proporrà anche dei gustosi seguiti.
Skyhigh è una serie di otto storie di morti ammazzati. La parte interessante, però, viene dopo. L'autore infatti non si interessa tanto di come i protagonisti muoiono (sempre uccisi da qualcuno), bensì di come le loro anime reagiscono all'avvenimento.
Izuki, la custode della porta del rancore dove si trovano dopo la morte, offre loro tre possibilità: maledire qualcuno causandone la morte e quindi finire all'inferno, andare in paradiso tranquillamente e probabilmente reincarnarsi, oppure diventare un fantasma.
Per lo più, dato che le anime appartengono a personaggi derelitti ed ai margini come è abitudine di questo autore, sceglieranno la prima possibilità, che dà adito a finali truculenti. Ma c'è anche chi sceglie le altre due, offrendo lo spunto per finali poetici e niente affatto banali.
Anche qui, come in altri lavori di Takahashi, ci sono delle tavole molto belle che sbucano quando uno meno se lo aspetta e sorprendono per la loro incisività; più che di colpi di scena, a volte sono causa di piccoli choc per il lettore attento e sensibile sia alle parole che ai disegni. Resta intatta la crudezza quanto a tematiche e motivazioni dei personaggi, con cui Takahashi recupera parecchio dello spirito dei gekiga di una volta, distanziandolo nettamente dai manga mainstream, specialmente shonen, shojo e josei degli ultimi anni.
Per quanto riguarda l'impianto delle storie, si può dire che rischia di essere un po' ripetitivo, ma per fortuna la serie è composta da solo due volumi. Certamente, Skyhigh è inferiore a Tetsuwan Girl e a numerosi volumi di Jiraishin, le altre due opere di quest'autore da me lette fino ad oggi. Credo che la caratterizzazione dei personaggi soffra per la brevità dell'opera; la trovo leggermente carente in alcuni punti, perché l'autore pare meno ispirato nel disegno di altre volte. Manca qualcosa di quell'aggressività e quella profondità che sono il suo marchio di fabbrica, e che si riscontrano nei suoi lavori migliori.
In generale, ci sono un paio di episodi che non mi hanno convinto fino in fondo: non li ritengo inquietanti come vorrebbero essere, pur rimanendo di buon livello. Consiglierei in ogni caso questo manga anche a chi vuole conoscere questo autore di seinen fuori dal comune con una spesa molto contenuta.
Izuki, la custode della porta del rancore dove si trovano dopo la morte, offre loro tre possibilità: maledire qualcuno causandone la morte e quindi finire all'inferno, andare in paradiso tranquillamente e probabilmente reincarnarsi, oppure diventare un fantasma.
Per lo più, dato che le anime appartengono a personaggi derelitti ed ai margini come è abitudine di questo autore, sceglieranno la prima possibilità, che dà adito a finali truculenti. Ma c'è anche chi sceglie le altre due, offrendo lo spunto per finali poetici e niente affatto banali.
Anche qui, come in altri lavori di Takahashi, ci sono delle tavole molto belle che sbucano quando uno meno se lo aspetta e sorprendono per la loro incisività; più che di colpi di scena, a volte sono causa di piccoli choc per il lettore attento e sensibile sia alle parole che ai disegni. Resta intatta la crudezza quanto a tematiche e motivazioni dei personaggi, con cui Takahashi recupera parecchio dello spirito dei gekiga di una volta, distanziandolo nettamente dai manga mainstream, specialmente shonen, shojo e josei degli ultimi anni.
Per quanto riguarda l'impianto delle storie, si può dire che rischia di essere un po' ripetitivo, ma per fortuna la serie è composta da solo due volumi. Certamente, Skyhigh è inferiore a Tetsuwan Girl e a numerosi volumi di Jiraishin, le altre due opere di quest'autore da me lette fino ad oggi. Credo che la caratterizzazione dei personaggi soffra per la brevità dell'opera; la trovo leggermente carente in alcuni punti, perché l'autore pare meno ispirato nel disegno di altre volte. Manca qualcosa di quell'aggressività e quella profondità che sono il suo marchio di fabbrica, e che si riscontrano nei suoi lavori migliori.
In generale, ci sono un paio di episodi che non mi hanno convinto fino in fondo: non li ritengo inquietanti come vorrebbero essere, pur rimanendo di buon livello. Consiglierei in ogni caso questo manga anche a chi vuole conoscere questo autore di seinen fuori dal comune con una spesa molto contenuta.
In pratica ci troviamo di fronte alle anime di persone morte in maniera violenta, che arrivano alla porta del rancore e trovano Izuko, la custode che concede loro la possibilità di decidere quale decisione prendere verso coloro che li hanno uccisi. Le modalità di racconto di questi volumetti mi ricordano in parte la situazione di Ikegami, solo che in questo caso abbiamo persone già morte, ma ugualmente si troveranno a dover decidere come comportarsi verso coloro che hanno usato loro violenza. Le situazioni sono molto diverse tra loro e sempre molto interessanti, anche se per la loro brevità non possono approfondire pienamente i personaggi, ma sicuramente questo crea numerose occasioni di riflessione dovute anche alle decisioni che le varie anime prendono.
Molto particolari ed affascinanti le copertine con un effetto “negativo” che ricrea pienamente l’atmosfera che ritroveremo all’interno dei volumi, così come i disegni sempre molto adatti a rendere pienamente la situazione, con un tratto decisamente di atmosfera nel generare una situazione di oscura tensione.
Volumi ancora facilmente recuperabili di cui vale la pena effettuare la lettura, che non deluderà sicuramente gli appassionati del genere e di Tsutomu Takahashi.
Molto particolari ed affascinanti le copertine con un effetto “negativo” che ricrea pienamente l’atmosfera che ritroveremo all’interno dei volumi, così come i disegni sempre molto adatti a rendere pienamente la situazione, con un tratto decisamente di atmosfera nel generare una situazione di oscura tensione.
Volumi ancora facilmente recuperabili di cui vale la pena effettuare la lettura, che non deluderà sicuramente gli appassionati del genere e di Tsutomu Takahashi.
Continuare a sottovalutare in Italia un maestro come Tsutomu Takahashi è davvero un delirio, soprattutto dopo aver letto opere come Jiraishin, Alive e, quello di cui parlerò in questa recensione, Skyhigh, quest'ultimo trasposto in varie serie e film in Giappone.
Skyhigh è una prima serie di un circolo di manga seinen, arrivati per ora alla quarta serie. Questa prima serie è composta da due volumetti pubblicati in Itali dalla Star Comics tra il Settembre e l'Ottobre del 2003.
La trama è incentrata su sei episodi differenti in cui una persona in carne e ossa muore di morte violenta. L'anima della persona raggiunge così una grande porta custodita da una donna, Izuko, che pone all'anima tre alternative:
accettare la morte in modo tranquillo, andare in paradiso e poi rinascere successivamente; tornare nulla Terra e vagare per l'eternità sotto forma di solo spirito; oppure mandare una maledizione per uccidere una persona, piombando così, in eterno, nelle pene dell'inferno.
Questi due volumetti di circa duecento pagine sono l'incipit e una prima parte delle storia della guardina della porta delle anime di morti violente. Leggendo solo questa prima parte la conclusione più sembrare sicuramente un po' troppo affrettata, ma leggendo i sequel si capisce che è sicuramente un qualcosa di studiato in ogni minimo dettaglio, diciamo che tutto ha un fine.
Il tratto, come sempre in Takahashi, è perfetto e riesce ad esprimere al meglio l'angoscia, la paura, la disperazione dei protagonisti, diciamo in poche parole che è davvero una reale rappresentazione di vita moderna e contemporanea che sfocia nel fantastico senza abbandonare il reale.
Le copertine sono un po' monotone, ma devo dire che essendo soltanto due volumetti può essere una scelta azzeccata vista la rappresentazione delle vera protagonista di quest'opera.
L'edizione Star Comics non mi è piaciuta moltissimo perché, nonostante il prezzo basso (3,10 euro a volume) la carta di copertina non mi sembra granché ed è anche molto sottile, mentre le pagine interne mi danno quasi l'impressione di strapparsi o staccarsi dalla costina da un momento all'altro, anche se per ora sono immacolati e senza danni dopo un paio di riletture. La carta non è liscia ma ruvida, molto trasparente e tende molto all'ingiallimento. Non sono soddisfatto data la qualità dell'opera.
Voto globale all'opera: 8,5
Buona lettura a sé stante, ma senza i sequel può sembrare qualcosa di affrettato, anche se merita tantissimo come opera. Consigliata agli amanti dei seinen psicologici e delle atmosfere cupe.
Skyhigh è una prima serie di un circolo di manga seinen, arrivati per ora alla quarta serie. Questa prima serie è composta da due volumetti pubblicati in Itali dalla Star Comics tra il Settembre e l'Ottobre del 2003.
La trama è incentrata su sei episodi differenti in cui una persona in carne e ossa muore di morte violenta. L'anima della persona raggiunge così una grande porta custodita da una donna, Izuko, che pone all'anima tre alternative:
accettare la morte in modo tranquillo, andare in paradiso e poi rinascere successivamente; tornare nulla Terra e vagare per l'eternità sotto forma di solo spirito; oppure mandare una maledizione per uccidere una persona, piombando così, in eterno, nelle pene dell'inferno.
Questi due volumetti di circa duecento pagine sono l'incipit e una prima parte delle storia della guardina della porta delle anime di morti violente. Leggendo solo questa prima parte la conclusione più sembrare sicuramente un po' troppo affrettata, ma leggendo i sequel si capisce che è sicuramente un qualcosa di studiato in ogni minimo dettaglio, diciamo che tutto ha un fine.
Il tratto, come sempre in Takahashi, è perfetto e riesce ad esprimere al meglio l'angoscia, la paura, la disperazione dei protagonisti, diciamo in poche parole che è davvero una reale rappresentazione di vita moderna e contemporanea che sfocia nel fantastico senza abbandonare il reale.
Le copertine sono un po' monotone, ma devo dire che essendo soltanto due volumetti può essere una scelta azzeccata vista la rappresentazione delle vera protagonista di quest'opera.
L'edizione Star Comics non mi è piaciuta moltissimo perché, nonostante il prezzo basso (3,10 euro a volume) la carta di copertina non mi sembra granché ed è anche molto sottile, mentre le pagine interne mi danno quasi l'impressione di strapparsi o staccarsi dalla costina da un momento all'altro, anche se per ora sono immacolati e senza danni dopo un paio di riletture. La carta non è liscia ma ruvida, molto trasparente e tende molto all'ingiallimento. Non sono soddisfatto data la qualità dell'opera.
Voto globale all'opera: 8,5
Buona lettura a sé stante, ma senza i sequel può sembrare qualcosa di affrettato, anche se merita tantissimo come opera. Consigliata agli amanti dei seinen psicologici e delle atmosfere cupe.
Cosa c'è una volta che si muore? Tutto dipende da COME si muore.
In questa miniserie del sensei Takahashi il tema principale è proprio questo ed è quello su cui ruotano tutti i mini racconti di ogni capitolo. Se si muore di morte violenta (uccisi da qualcuno, in parole povere) si finisce di fronte una specie di giudice donna, chiamato Izuko, che ci pone di fronte tre alternative.: accettare la morte e finire in Paradiso e poi rinascere; oltrepassare la porta del rancore e vagare per sempre come fantasmi; lanciare una maledizione a qualcuno e farlo morire. Quest'ultima scelta però porta all'Inferno, dove le torture saranno eterne e non ci sarà alcuna speranza di rinascere. Ogni capitolo è una storia a sé stante, slegata dalle altre se non per la presenza di Izuko.
Il manga è bello, peccato che siano solo due volumi, secondo me sarebbe stato più bello se fosse continuato un po' e avesse sviluppato la storia di Izuko, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> che non si capisce tanto bene, anche se alla fine sembra tornare sulla Terra, però secondo me la conclusione è un po' troppo affrettata, anche se da una parte può essere un bene in quanto stimola l'immaginazione del lettore. <b>[Fine spoiler.]</b>
Sui disegni non ho niente da dire, rendono perfettamente l'idea di angoscia e sono molto realistici soprattutto in certi momenti. Nel complesso, Takahashi ha confermato la mia stima nei confronti dei suoi manga.
In questa miniserie del sensei Takahashi il tema principale è proprio questo ed è quello su cui ruotano tutti i mini racconti di ogni capitolo. Se si muore di morte violenta (uccisi da qualcuno, in parole povere) si finisce di fronte una specie di giudice donna, chiamato Izuko, che ci pone di fronte tre alternative.: accettare la morte e finire in Paradiso e poi rinascere; oltrepassare la porta del rancore e vagare per sempre come fantasmi; lanciare una maledizione a qualcuno e farlo morire. Quest'ultima scelta però porta all'Inferno, dove le torture saranno eterne e non ci sarà alcuna speranza di rinascere. Ogni capitolo è una storia a sé stante, slegata dalle altre se non per la presenza di Izuko.
Il manga è bello, peccato che siano solo due volumi, secondo me sarebbe stato più bello se fosse continuato un po' e avesse sviluppato la storia di Izuko, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> che non si capisce tanto bene, anche se alla fine sembra tornare sulla Terra, però secondo me la conclusione è un po' troppo affrettata, anche se da una parte può essere un bene in quanto stimola l'immaginazione del lettore. <b>[Fine spoiler.]</b>
Sui disegni non ho niente da dire, rendono perfettamente l'idea di angoscia e sono molto realistici soprattutto in certi momenti. Nel complesso, Takahashi ha confermato la mia stima nei confronti dei suoi manga.
La trama è più o meno questa: c'è un mondo sospeso fra il Paradiso e la Terra a cui sono destinate alcune anime dopo la morte. Coloro che sono stati assassinati, che si sono suicidati, o che hanno vissuto con rancore possono raggiungere la 'porta della malvagità' e determinare la proprio destinazione finale. Il guardiano del cielo Izuko rivela la malvagità dei cuori, ma toccherà alle singole anime scegliere il proprio destino scegliendo tra tre possibilità: 1) accettare la morte e andare in paradiso aspettando di rinascere, 2) vagare come fantasma sulla terra per sempre, 3) lanciare una maledizione a qualcuno e bruciare all'inferno per sempre.
Il manga si divide in 8 storie. Nel primo volume ce ne sono cinque. Nel secondo 2 storie singole, più una storia divisa in 3 parti.
Ogni storia ha protagonisti, vicende, situazioni e luoghi diversi, e ogni anima farà la sua scelta. L'ultima storia, la più bella, ci spiegherà un po' anche del passato della misteriosa Izuko.
Un manga davvero particolarissimo, non adatto a lettori/lettrici che vogliono giusto passare il tempo.
Molto particolari le copertine 'in negativo' che rappresentano Izuko. I disegni sono forti, rappresentano la realtà nuda e cruda, senza risparmiare la violenza e la drammaticità di ogni situazione.
Un manga davvero fuori dal comune, particolarissimo e che fa riflettere. Lo definisco un buon acquisto per chi ha voglia di leggere qualcosa di impegnativo.
Il manga si divide in 8 storie. Nel primo volume ce ne sono cinque. Nel secondo 2 storie singole, più una storia divisa in 3 parti.
Ogni storia ha protagonisti, vicende, situazioni e luoghi diversi, e ogni anima farà la sua scelta. L'ultima storia, la più bella, ci spiegherà un po' anche del passato della misteriosa Izuko.
Un manga davvero particolarissimo, non adatto a lettori/lettrici che vogliono giusto passare il tempo.
Molto particolari le copertine 'in negativo' che rappresentano Izuko. I disegni sono forti, rappresentano la realtà nuda e cruda, senza risparmiare la violenza e la drammaticità di ogni situazione.
Un manga davvero fuori dal comune, particolarissimo e che fa riflettere. Lo definisco un buon acquisto per chi ha voglia di leggere qualcosa di impegnativo.