“Molto tempo fa il Kantō e il Kansai affrontarono una guerra che li vedeva schierati l'uno contro l'altro. Alla fine il Kansai venne sconfitto, diventando un vassallo del Kantō. Alla lunga però, il governo e la polizia non furono in grado di tenere a bada la regione sottomessa e il risultato fu un aumento indiscriminato della criminalità e del caos. Nacquero così dei pericolosissimi delinquenti noti con il nome di Akudama.”


Akudama Drive è stata forse una delle serie più chiacchierate della scorsa stagione autunnale: l’anime, prodotto da Studio Pierrot e TooKyo Games, è composto da un’unica stagione di 12 episodi ed è andato in onda in simulcast su VVVVID grazie alla partnership tra Dynit e Anime Factory. Inoltre, vanta la partecipazione del geniale Kazutaka Kodaka, noto ai più come l’autore della serie di videogiochi Danganronpa. Quest’ultimo è stato infatti il motivo principale dell’attenzione mediatica, ma il suo operato è stato valido anche a questo giro oppure no? Scopriamolo insieme.
 
Akudama Drive 1

Premessa doverosa: pur vantando una storia abbastanza semplice e lineare, è difficile spiegare di cosa parla quest’anime senza incorrere in qualche spoiler; fatto sta che quando Akudama Drive venne annunciato per la prima volta si sapeva ben poco sulla trama di questo progetto, essendo quest’ultima una storia originale e non qualcosa tratto da manga, light novel o videogiochi. Il motivo è presto detto: per capire dove vuole andare a parare questa serie si è costretti a vedere quasi per forza la prima tranche di episodi, accettando di correre il rischio di trovarsi spaesati e confusi, nella speranza di trovare delle risposte.

Per analizzare al meglio la storia e i personaggi sarà dunque necessaria la presenza di alcuni SPOILER sui primi 3 episodi, riguardanti i personaggi e gli avvenimenti che li legano. Invitiamo chiunque voglia godersi al meglio la visione a saltare completamente i prossimi paragrafi e a leggere solamente il giudizio finale prima del voto all’opera, al fine di potersi garantire un’esperienza quanto più vanilla possibile. Se invece preferite farvi un’idea di quello a cui state andando incontro, continuate pure la lettura della recensione (vi promettiamo che li limiteremo il più possibile).
 

Ambientato in un mondo distopico dalle tinte futuristiche e cyberpunk, lo spettatore si troverà a seguire le vicende di una decisamente sfortunata “Ragazza ordinaria” (i personaggi di Akudama Drive non vengono presentati per nome), che in seguito ad un incidente e ad alcuni malintesi si ritroverà faccia a doversi coalizzare con un gruppo di criminali latenti, i cosiddetti Akudama, per compiere un attacco terroristico. Infatti, i protagonisti vengono minacciati di morte con un collare esplosivo da un misterioso gatto robot, che li costringe ad infiltrarsi all’interno dello Shinkansen e scassinare una cassaforte dentro al treno.
 
Akudama Drive 2

Il cast principale della serie è dunque composto da 7 personaggi, che verranno presentati brevemente qui di seguito:

Ragazza ordinaria/Truffatrice: la protagonista è vittima di un malinteso con la signora del chiosco dei takoyaki e viene arrestata dalla polizia per non aver pagato il cibo. Inoltre, viene scambiata per un’akudama e si ritroverà costretta a partecipare all’attacco terroristico.
Corriere: co-protagonista della serie. Sebbene abbia un carattere freddo e rozzo, quando incontra la ragazza ordinaria al chiosco dei takoyaki le presta i soldi per pagare la cena. È diventato un akudama per via del trasporto di merce illegale.
Hacker e dottoressa: il loro carattere apparentemente calmo nasconde una miriade di reati e atti illegali commessi da entrambi esclusivamente per i propri tornaconti personali.
Lottatore e teppista: il primo è un amante delle risse, mentre il secondo un semplice galeotto che esattamente come la protagonista si è finto un akudama per sopravvivere.
Omicida: viene liberato dagli akudama come prima missione affidata dal gatto robot. Era stato imprigionato dopo aver commesso numerosi omicidi di massa.
 
Akudama Drive 3

Come spiegato precedentemente, la trama è molto lineare ma studiata in modo tale da suscitare la curiosità dello spettatore, episodio dopo episodio. Si tratta di una caratteristica che merita sicuramente di essere elogiata, specie se si tiene conto del fatto che viene accompagnata da un comparto grafico e sonoro di tutto rispetto: è impossibile per lo spettatore non lasciarsi trascinare dai paesaggi mozzafiato e dalle atmosfere tanto tetre quanto luminose.

Le numerose scene d’azione con combattimenti all’ultimo sangue, il trambusto e la confusione generate da quest’ultime trasmettono una continua sensazione di euforia, complici l’esagerazione e l’estrema tamarraggine che caratterizza ciascuna scena di Akudama Drive.

L’inserimento di citazioni a film cult come Blade Runner e Akira (foto in galleria) aggiunge un ulteriore valore alla serie, così come i richiami a Danganronpa, dagli intermezzi televisivi con le 2 mascotte televisive ai cambi di scena tipici del gioco. Anche il character design merita di essere elogiato, sebbene alcuni personaggi ricordino fin troppo alcuni loro “colleghi” (nella prima parte della serie la ragazza ordinaria sembra un mix tra Chiaki e Ibuki da Danganronpa 2).
 
Akudama Drive 4

Tuttavia, l’eccessiva povertà di spunti narrativi, uniti allo scarso character development e alla ripetitività di alcuni clichè del genere fanno sembrare Akudama Drive “qualcosa di già visto” e che potrebbe non solo annoiare lo spettatore durante alcune sequenze narrative ma persino portarlo a disinteressarsi alla serie. Per fare un esempio, sebbene i primi scontri contro le forze di polizia siano stati elogiati per le splendide animazioni e coreografie utilizzate, la magia si era esaurita già dal secondo incontro. Ad un certo punto si arriva persino a chiedersi dove voglia andare a parare la serie.

Impossibile non evidenziare il fatto che quelli che da una parte possono essere i punti di forza possono talvolta trasformarsi in un’arma a doppio taglio: la serie, fiera di essere tamarra e soprattutto esagerata, continua ad osare sempre di più, finendo talvolta per risultare banale se non addirittura ridicola. Non vengono bocciate tutte le scelte narrative ma è innegabile che buona parte di queste (come per esempio la storia dei 2 fratelli) necessitassero più spazio ai chiarimenti se non addirittura uno sviluppo migliore, soprattutto nelle sequenze finali.
 
Akudama Drive 5
 
Akudama Drive è l’esempio vivente di una serie che aveva le potenzialità per sfondare ma non le ha sapute sfruttare al meglio. La serie purtroppo non è riuscita a rimanere all’altezza delle aspettative e sebbene non sia completamente da buttare allo stesso tempo non offre nulla di nuovo allo spettatore. Tuttavia, pur non trattandosi di una serie indimenticabile, quest’anime riesce ugualmente a intrattenere lo spettatore e, in quanto “fiera” di essere tamarra, fa della tamarraggine il suo punto forte.