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Ammetto di aver visto Ghost in the Shell soltanto adesso (dicembre 2009) nonostante sia un film del ben più lontano 1995, e posso anche ammettere, tranquillamente e senza riserve, di essere rimasto piacevolmente sorpreso ed estasiato per questo capolavoro di animazione nipponica.
Fin dai primi istanti, lo spettatore viene proiettato in un realtà quasi onirica, da sogno, in un mondo che poco spazio lascia alla natura e a ciò che la madre terra offre, ma dove piuttosto spadroneggiano la tecnologia e l'informatica.
Difficile risulta anche credere che la storia sia ambientata in un futuro a noi molto prossimo: basti pensare semplicemente al fatto che spesso, durante il film, viene più volte ripetuto quanto sia raro trovare un essere umano che sia ancora tale, dato che la maggior parte degli esseri viventi (i protagonisti su tutti) vantano nel loro corpo parti cybernetiche, componenti di nanotecnologia, le quali, se da un lato migliorano le prestazioni dei loro possessori, dall'altro li rendono una sorta di schiavi, di manichini al servizio del loro padrone, nonchè "persone" dalla difficile e complicata esistenza, i quali vivono duramente la loro condizione di "metà uomo metà macchina", intenzionati più che mai a far prevalere in loro la parte umana agli occhi degli altri ma soprattutto di se stessi.
La trama si presenta fin da subito molto interessante, capace di rapire lo spettatore in pochi minuti. Possiamo identificarla come un misto di un poliziesco inserito in un contesto cyber-politico, dove nulla si muove senza che "il pezzo gross" del momento ne dia l'autorizzazione, e dove i protagonisti cercano di compiere la loro missione in nome di ciò in cui credono e si identificano, e non in nome della burocrazia e del sistema che li circonda.
La figura che si erge su tutte è quella del maggiore Kusanagi, donna ormai quasi completamente automatizzata, a capo della sezione 9 della Polizia che si occupa della sicurezza a New Port City. E' colei che più vivamente soffre della sua condizione di semi-umanoide, e si rivela un personaggio di punta anche caratterialmente, essendo poi il fulcro finale del lungometraggio.
Il nemico attuale, invece, è il cosiddetto "signore dei pupazzi", hacker fantasma dalla personalità non troppo definita, intenzionato a lanciare un virus informatico che può causare gravi danni all'intero sistema, e d'altronde, in un'epoca simile non è forse questa la più grave minaccia da combattere?
Un plauso speciale deve indiscutibilmente essere fatto per le animazioni: uniche e superbe, specialmente considerata la data di uscita del film, si dimostrano fluide in una maniera spettacolare, rendendo perfetti i cambi di scena, le diverse inquadrature e quindi la regia.
Esprimendo un parere personale, le analogie col film Matrix si notano fin da subito, e non è difficile associare Ghost in the Shell come un precursore della saga dei fratelli Wachowski, o possiamo vederlo, perchè no, anche come una sorta di ispirazione per la suddetta saga.
In parole povere, una piccola chicca animata del sol levante da non perdere e che non può mancare nel curriculum di ogni appassionato.