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7.0/10
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Non so voi, ma molte volte la propensione a continuare un anime fino alla fine è direttamente proporzionale a quanto mi piace l'opening, in questo caso "Hacking to the gate". A parte un'orecchiabile sigla, l'anime si presenta con una trama che, in sostanza, è la stessa di altre decine di anime, ovvero salvare qualcuno da un evento spiacevole saltando qua e là nel tempo.
Il protagonista, che personalmente dà una cattiva immagine degli scienziati (parlo con cognizione di causa), si chiama Rintaro Okabe, un aspirante scienziato pazzo che, oltre a inventare strani apparecchi multifunzione, si cimenta nella costruzione di una macchina del tempo. Il personaggio non colpisce particolarmente per astuzia, coraggio o qualche altra dote. La sua vita cambia quando incontra la bella e molto intelligente Kurisu Makise, la geniale ragazza che poi metterà la materia cerebrale per la creazione della macchina per i salti temporali. Tra vari nerdismi e scenette comiche basate su allusioni sessuali, molto divertenti quando riguardano Ruka Urushibara (il ragazzo dai caratteri troppo femminili), sconvolge, a mio avviso, la semplicità e l'ingenuità dell'amica d'infanzia dello strano scienziato Hooin (nickname usato da Okabe per chattare su internet), la sfortunata Mayuri Shiina. La ragazza pare dapprima una po' frivola, dai sentimenti perbenisti troppo facili e dall'agghiacciante "tutturuuuu" che segue ogni sua frase. Tuttavia, come capita molto spesso, il sorrido non è sempre l'evidenza di uno stato d'animo sereno e, durante il corso dell'anime, si possono ben apprezzare i turbamenti e le malinconie che invadono i pensieri di Mayuri.
Sulla trama non mi esprimerei troppo, sostanzialmente perché non ci sono molto novità introdotte ed è comunque già nota. Ho trovato invece molto riduttivo il modo in cui sono stati liquidati gli esperimenti fatti in precedenza dal Sern (fantomatico ente governativo che vuole controllare il mondo), oltre alla frivolezza con cui si modifica il passato senza pensare alle conseguenze che nell'anime, tutto sommato, non sono devastanti. Carino, invece, richiamare la recente leggenda della formazione di buchi neri con il superacceleratore del Cern.
Se volessi consigliarlo, lo farei, in quanto l'anime risulta molto piacevole e scorrevole, tranne un paio di episodi un po' lenti in cui comunque l'ironia non manca mai, anche se intervallata da momenti nostalgici. Alla fine "Stens;Gate" si concluderà con un gradevole incontro amoroso fra due dimensioni temporali così lontane, ma unite da ricordi che superano anche il confine così misero del tempo.