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8.0/10
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Mushibugyou è una di quelle opere che riesce a sorprenderti facilmente, da cui inizialmente non ti aspetti nulla (nel momento in cui stavo facendo la lista delle serie stagionali da vedere settimanalmente, lo scartai per il chara particolare, per poi riprenderlo in seguito) ma che ti dà veramente tanto, molto più di tutte quelle opere che aspetti di vedere con trepidazione ma che ti deludono senza rimborsarti. Mushibugyou riesce straordinariamente a emozionare, coinvolgere e intrattenere lo spettatore; tre obiettivi sicuramente principali per una serie, quindi svolge alla perfezione il suo compito.
Mushibugyou è una serie anime della stagione primaverile del 2013, tratta dall'omonima serie manga scritta e illustrata da Hiroshi Fukudo che conta attualmente 3 volumi + 11 per la seconda serie ancora in corso. La serie anime conta 26 episodi ed è stata animata dallo studio d'animazione giapponese Seven Arcs.

La trama di questa serie è davvero molto semplice: degli insetti giganti che tormentano le città giapponesi (non viene specificato se pure altrove) vengono combattuti dall'ufficio Mushibugyou, un corpo speciale a cui il compito è stato affidato direttamente dallo Shogunato.
Nulla di complesso, essendo un battle shounen; nonostante ciò la trama riesce a coinvolgere lo spettatore e a rimanere coerente per tutto il proseguimento della serie anche con qualche sviluppo particolare e un miglioramento verso la parte finale. Però Mushibugyou puzza di qualcosa di già visto: possiamo, infatti, definirla una serie a vecchio stampo. Con ciò non voglio affermare che la serie non sia bella (si evince dal voto e dai pareri che esprimo nella recensione), ma che alla fin fine non ha nulla di così innovativo; gli stereotipi ci sono, però c'è da dire che vengono curati bene. Credo che un motivo per cui questa serie sia stata sottovalutata e scartata fosse proprio questo: lo spettatore, ora come ora, cerca qualcosa di nuovo. Non a caso rientra nella flop 10 delle vendite di BD (o, se la vogliamo vedere al contrario, top 10 per le minor vendite) in Giappone dell'ultimo anno, facendoci quasi perdere ogni speranza per una nuova serie, visto che materiale da lavorare "ce n'è eccome se ce n'è". Reputo solo la trama abbastanza originale anche se in un contesto già trito e ritrito (Era Feudale Giapponese). Sono dell'opinione che se fosse stata prodotta qualche decennio fa avrebbe sicuramente trovato più successo e sarebbe stata definita innovativa, adesso invece si può considerare una serie abbastanza stereotipata.

I personaggi rappresentano gli stereotipi dei soliti personaggi da battle shounen: il protagonista molto impulsivo, cuore d'oro, coraggioso, cocciuto, sempre una mano in più per i compagni e per chi gli chiede aiuto, anche pervertito ma mai troppo sgarbato; il vendicatore; il ragazzo fifone ma dal buon cuore; la ragazza atteggiata ma a volte dolce; il forte da modello agli altri; il capo buono ma rigido sulle regole e sul buon senso; e tanti altri… Nulla di nuovo in pratica. Ciò che stupisce però sono i personaggi che, nonostante non diano una ventata d'aria fresca alla serie, ne rappresentano il meglio, in una trama sono curati tanto bene da risultare migliori dei personaggi (dei battle shounen) da cui si ispirano. Ogni personaggio, infatti, intrattiene e coinvolge lo spettatore, inizialmente invogliato dalla trama banalotta; viene approfondito con dei flashback o degli episodi fatti apposta e proprio questi ultimi, a volte, riescono a far commuovere lo spettatore; non sono assenti sviluppi psicologici. Cioè, c'è da chiedere di meglio?

Vorrei accennare ad una cosa che mi è rimasta in mente: delle somiglianze con la serie Hunter x Hunter.
Di qui possibili spoiler e riferimenti anche alla serie anime Hunter x Hunter.
Non accenno al protagonista perché in quasi tutti gli battle shounen bene o male il protagonista è uno stereotipo, quindi inutile confrontare Jinbei con Gon, anche perché sono piuttosto diversi. Accenno a qualche altra somiglianza: la prima saga ha come sfondo Koikawa, che, avendo subito un "torto" da un gruppo di "mercenari", fa la parte del vendicatore come Kurapika in HXH, ma quest'ultimo diventa praticamente protagonista nella saga ShinYork City, mentre il primo si trova a combattere il gruppo di mercenari, ma casualmente, visto che l'obiettivo principale era salvare la Mushibugyou e non vendicarsi dei nemici. Un'altra differenza sta nel fatto che al primo uccidono la madre e inizia a vendicarsi dei sospetti assassini, non capendo più praticamente nulla e "vagando a zonzo", mentre il secondo riflette con calma e astuzia ma tanta vendetta dentro. Quindi nella prima saga qualche piccola somiglianza possiamo trovarla. Altra somiglianza sta nella seconda saga: uomini insetto, formichimere, mhh simili… La seconda saga prende toni inquietanti e sanguinanti grazie agli uomini insetti che non fanno altro che ricordare le formichimere, però anche qui la somiglianza è poca quasi nulla. Credo che avrebbero dovuto parlarci di più degli uomini insetto in questa serie, però sicuramente la differenza di nascita e sviluppo tra i due tipi di animali-umani c'è. Un'altra piccola e sottile somiglianza è quella del protagonista che improvvisamente, in un modo o nell'altro, si allontana dal padre, ma anche qui davvero molto piccolo perché avvenuta in due modi diversi e in circostanze diverse.
Non dico che Mushibugyou si sia ispirato nemmeno minimamente ad Hunter x Hunter, ma volevo sottolinearlo in quanto mentre guardavo questa serie mi veniva in mente l'opera di Togashi, nonostante queste somiglianze siano piccole e quasi nulla, ma si evince da quel che ho scritto.

Un'altra curiosità è che i nomi di qualche personaggio sono nomi di personaggi storici realmente esistiti, ad esempio Sanada Yukimura. Sono presenti anche dei power up, giustificati - come non inserirli in un battle shounen? Al pubblico piacciono le botte se no che gli dai?! - ma comunque c'è da apprezzare lo sforzo del protagonista nel dare il meglio di sé e non arrendersi mai quando non è affetto da power up.
Nell'opera è presente anche una buona dose di umorismo e fan service: soprattutto nella solita scena dove il protagonista o qualsiasi altro personaggio, maschio, femmina, animale (scoiattoli pervertiti…) che sia, si attacca o di spontanea volontà o accidentalmente ai cuscini di una buona donna prosperosa, assaporandone la morbidezza e la qualità. Questo sarà pure un cliché, ma quando succede nella serie è abbastanza divertente. Umorismo e fan service che inoltre rendono la serie più leggera e scorrevole.
L'animazione si mantiene sempre su un buon livello, mai punte di eccellenza. L'apparato sonoro è davvero ottimo: una orecchiabile e spaccante opening e una carina ending, con delle OST sempre fantastiche e coinvolgenti. Lo stile dei personaggi particolare ma che non gradisco molto, soprattutto per il chara degli uomini insetto, orribile.
In conclusione, non fermatevi alle apparenze, Mushibugyou riesce a regalare tante emozioni e sorprese allo spettatore; serie che consiglio alla stragrande in quanto piacevole e scorrevole, leggera da vedere, senza buchi di trama o fattori penalizzanti. Ha davvero molto altro da dire, ma dubito vedremo una seconda serie, vista la posizione nella vendita dei DVD/BD.