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Abbastanza trash, gli sceneggiatori ci deliziano donando poteri a caso ai personaggi come l'immortalità, lo sciamanismo e l'illusionismo, modifiche genetiche che donano immunità ai veleni e protesi in adamantio. In tutto questo la trama è cosi contorta che la serie potrebbe finire nel giro di mezza puntata, ma si sa, bisogna tirare le 12 puntate per sfornare un paio di blu ray. Ed allora ecco che Haru, l'unico personaggio senza poteri (se non quello di attirare a se le persone, potere di cui non verrà mai spiegata la natura), riesce a sconfiggere a tutti gli altri, che per la cronaca sono assassine professioniste, grazie ad una buona dose di fortuna ed all'aiuto di Azuma. Haru tra l'atro è cosi stupida da pensare che le sue compagne di classe vogliano fare amicizia con lei ogni volta che le si avvicinano, nonostante le abbiano detto chiaramente che la vogliano uccidere!
Nel delirio sceneggiativo il finale ci regala anche un happy ending che rovina quel poco di salvabile della serie, facendo riapparire personaggi palesemente morti nel corso delle puntate (perchè io dubito che ci si possa salvare da una pugnalata al cuore, ma tantè, se esistono l'immortalità e lo sciamanismo in effetti tutto è possibile!).
Ciò che si salva di Akuma no Riddle sono probabilmente l'enorme quantitativo di bishoujo che compensa la mancanza di un filo logico della storia e la sigla iniziale dove, a parte la musica orecchiabile, veniamo deliziati con una vagonata di fan service grazie alla carrellata dei personaggi femminili "rappresentate in vesti e posizioni da cui traspare tutta la loro intelligenza e saggezza".