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Ci sono anime che parlano di buoni sentimenti come l'amore e l'amicizia, anime che parlano di cataclismi naturali, altri ancora che parlano di omicidi e eventi misteriosi che non trovano una spiegazione logica... a volte alcuni di questi trasmettono dei messaggi tra le righe lasciando dei ricordi indimenticabili, e altri ancora lasciano l'amaro in bocca perché non hanno avuto una fine conclusiva.

Bene, Akuma no Riddle si potrebbe inserire nella lista di questi ultimi, perché di amari in bocca ne lascia un bel pò e il finale in modo particolare.

Akuma no Riddle è una serie della stagione primaverile appena conclusasi di 12 episodi della durata canonica di circa 24 minuti, diretta dallo studio Diomeda.

Nell'accademia Miyojou (un collegio femminile) vi è una classe particolare, la Black Class, composta da studenti-assassine che hanno un unico obbiettivo : eliminare Haru Hichinose. Ma nel corso degli episodi una di loro cambierà completamente frontiera.

Le musiche sono state scelte veramente bene, seguono ogni scena in maniera parsimoniosa e tengono abbastanza alto il livello di tensione.

La grafica è pulita e non viene trascurato nessun dettaglio, nemmeno nelle scene dove vi è poca luce.


È difficile dare un voto netto a questa serie. Come inizio da mille input positivi che invogliano a continuare la visione, poi si perdono e dopo, verso metà serie si ritrovano; c'è qualche nota stonata. Di assassine ne abbiamo di tutti i colori: dalla mutante alla doppia faccia, dalla faccia pulita alla diabolica, dalla "religiosa" alla lettrice, dalle innocue alle ipocrite e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare poi della protagonista principale, che fa buon viso a cattivo gioco.

Quello che rende monotono l'andamento della visone è lo schema che viene seguito: a ogni puntata cambia l'assassina (la più pericolosa sarà la bassina bionda).... o meglio ci sarà uno scontro tra la protettrice, Tokaku-san e l'assassina di turno; l'unico problema è che l'assassina di turno in questione non ne azzecca una giusta per arrivare all'obbiettivo, o fa una buca nell'acqua (e di buche nell'acqua ce ne sono a non finire) o finisce ko per mano di Tokaku, ma verso metà serie si spezza questa monotonia.

Il lato positivo della monotonia sono i combattimenti, sono stati realizzati a regola d'arte.
Quello che salta subito all'occhio è un particolare: tutto è circondato dall'ipocrisia. A volte viene da chiedersi se Haru ci è o ci fa, ha un istinto naturale per andarsi a infilare nella tana del lupo. Però poi finalmente l'istinto di sopravvivenza viene a galla e comincia a reagire, salvo poi mandarlo a benedire nel finale.

Il finale è proprio quello che fa rimanere a bocca aperta; sinceramente io mi ero fatta tutt'altra idea di come potesse andare a finire ma, lo ammetto sono rimasta interdetta e mi son chiesta: e queste da dove stanno uscendo con quelle facce "felici"??

Nel complesso è una serie discretamente buona, anche se come base c'era ben poca roba da mettere nel calderone visto che il manga non si è ancora concluso. Di piani diabolici ne sono stati messi parecchi a bollire ma tutti hanno fatto flop.
Un vero peccato l'idea di base è buona, ma non viene sfruttata al massimo delle sue potenzialità.