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Anime leggermente differente dai soliti, musica e poeticità si combinano a dovere e trasmettono un miscuglio di emozioni. Ottima è stata la scelta dell'autore di far proseguire l'anime in quel modo, almeno a mio modo di vedere, ed è questa la peculiarità che rende unica quest'opera. La trama si svolge in modo molto lineare e abbastanza semplice da capire; qualche pecca però ce l'ha: molti flashback ripetitivi e abbastanza inutili, avrei anche saltato la parte della sorella di Aiza e, onestamente, i personaggi potevano essere caratterizzati un po' meglio. A parte Arima, i personaggi "secondari" non sono un gran che, e su Kaori poteva essere fatto qualcosa in più. Comunque questo genere di anime credo possa essere destinato a persone un po' più mature che possono capire meglio alcuni concetti sentimentali e psicologici.
Le colonne sonore sono piacevoli, per non parlare della seconda ending.
Alla grafica va un bel 9, negli ultimi tempi si intravedono grafiche degne di nota.
Ad ogni modo non capisco perché, come "Toradora!", sia classificato come shonen. Ma andiamo avanti...

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Per quanto riguarda il genere dell'anime, credo che l'autore sia abbastanza macabro, sono molte le morti e molti i momenti difficili di ciascun personaggio. Addirittura far morire il gatto (capisco che funge da metafora per Kaori, credo) per un incidente stradale appare inusuale.
Il finale secondo me è il pezzo forte dell'opera, la lettera finale di Kaori è molto commovente e spiega finalmente anche il motivo del titolo dell'opera; quel pezzo ti fa rimanere un'emozione dentro che pochi anime trasmettono. Un finale delicato, raffinato e triste, anche perché probabilmente (io no) tutti si aspettavano la solita happy ending, ma l'autore si è divertito a contraddirli.

Fine parte contenente spoiler

Alla fine un voto alto, 8. L'intera opera ha saputo intrattenermi alla grande, ne consiglio vivamente la visione.