Recensione
Mars
8.0/10
Mars è la prima opera di Fuyumi Soryo che io abbia letto: è uno shojo atipico, dove alla tematica amorosa si affianca l'approfondimento psicologico, tema che caratterizza tutte le opere dell'autrice, molto abile a tratteggiare e approfondire il carattere umano. Proprio quest'ultimo aspetto è il maggior pregio, e possiamo dire anche il maggior limite, dell'opera.
Se il lambiccato e tormentato passato psicologico dei protagonisti costituisce un punto di originalità nella trama e viene ampiamente sviluppato donandole una profondità rara, dall'altra l'ossessione per temi troppo al limite lede la credibilità di un lavoro altrimenti perfetto.
La caratterizzazione dei personaggi è molto buona e sfaccettata, anche a distanza di tempo e riletture legge e ammalia, la "sete shojo" viene ampiamente soddisfatta senza cedere al melenso, il desiderio di tematiche un po' diverse e più approfondite viene appagato. Però l'opera si spinge a volte decisamente troppo e cade nel surreale.
il tratto grafico può piacere o meno, ma è adatto e molto funzionale per non appesantire un lavoro che fa del realismo e della complessità di trama i suoi punti salienti.
Quindi voto 8 perché indubbiamente ci si affeziona ai personaggi, tridimensionali, originali e ben sviluppati, indubbiamente si apprezza la trama, che ben amalgama la classicità di uno shojo all'originalità dei temi ponendo Mars ben al di sopra della maggior parte degli altri shojo, ma non voto di più perché penso che l'autrice abbia "tirato un po' la corda", gettando troppa carne al fuoco e minando la credibilità delle vicende.
Per concludere, un'opera bella e godibile, uno shojo di qualità consigliato a tutti (anche ai non perfetti amanti degli shojo, grazie alla sua atipicità), ma da leggere scusando l'autrice nei punti in cui la trama si stiracchia.
Se il lambiccato e tormentato passato psicologico dei protagonisti costituisce un punto di originalità nella trama e viene ampiamente sviluppato donandole una profondità rara, dall'altra l'ossessione per temi troppo al limite lede la credibilità di un lavoro altrimenti perfetto.
La caratterizzazione dei personaggi è molto buona e sfaccettata, anche a distanza di tempo e riletture legge e ammalia, la "sete shojo" viene ampiamente soddisfatta senza cedere al melenso, il desiderio di tematiche un po' diverse e più approfondite viene appagato. Però l'opera si spinge a volte decisamente troppo e cade nel surreale.
il tratto grafico può piacere o meno, ma è adatto e molto funzionale per non appesantire un lavoro che fa del realismo e della complessità di trama i suoi punti salienti.
Quindi voto 8 perché indubbiamente ci si affeziona ai personaggi, tridimensionali, originali e ben sviluppati, indubbiamente si apprezza la trama, che ben amalgama la classicità di uno shojo all'originalità dei temi ponendo Mars ben al di sopra della maggior parte degli altri shojo, ma non voto di più perché penso che l'autrice abbia "tirato un po' la corda", gettando troppa carne al fuoco e minando la credibilità delle vicende.
Per concludere, un'opera bella e godibile, uno shojo di qualità consigliato a tutti (anche ai non perfetti amanti degli shojo, grazie alla sua atipicità), ma da leggere scusando l'autrice nei punti in cui la trama si stiracchia.