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7.5/10
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"Rumic World" è una raccolta di storie brevi pubblicate dalla Takahashi su varie riviste in un arco di tempo che va dal 1978 al 1984, riunite successivamente in tre volumi. Leggendole ho avuto l'impressione che l'autrice abbia scritto queste storie per sviluppare il charachter design dei personaggi e per dare un abbozzo a idee che si troveranno in altre sue opere, che poi gli editori abbiano valutato come degne di pubblicazione.
Il livello qualitativo delle storie varia molto: alcune sono molto appassionanti e presentano spunti geniali, diverse invece sono appena sufficienti e strappano a malapena un sorriso. Gli appassionati della Takahashi, abituati a trovare storie autoconclusive nei suoi lavori, sanno che la Sensei si esprime al meglio nelle opere lunghe con una trama ad ampio respiro (come "Inuyasha" o "Maison Ikkoku"); i racconti presenti in questa raccolta, comunque, nel complesso risultano abbastanza interessanti.

Tra le storie da non perdere rientra sicuramente "Oltre le fiamme" che apre la raccolta, pubblicata in Giappone nel 1983: presenta lo schema dei personaggi che si trovano a vivere a cavallo tra l'era moderna e l'epoca Sengoku che ritroveremo in "Inuyasha" pubblicato 13 anni dopo questo racconto. Molto interessante anche "In coppia", pubblicato un mese prima di "Maison Ikkoku" del quale anticipa la vita in un chiassoso condominio e due protagonisti atipici come Kyoko e Godai - tra l'altro la ragazza è spesso ritratta con indosso il grembiule con il pulcino e la scritta Piyo Piyo, vera e propria icona della signora Otonashi. "Min, mostro di un gatto" è un breve racconto autobiografico che narra le disavventure capitate alla Takahashi quando ha dovuto accudire il gatto di una conoscente per diverso tempo, molto divertente e che sarà sicuramente apprezzato dagli amanti dei felini.
Altra storia degna di menzione è "Dust Spurt" del 1979, qui tutto è particolare: l'ambientazione che vede due agenzie segrete combattere tra loro, due esper come protagonisti che sono dotati di una forza sovrumana (Yura, una bellissima ragazza) e del potere di teletrasportarsi (Tamuro) usando come vettore... dei cumuli di spazzatura! Cinque capitoli, dove si rivivono le sensazioni provate con "Lamù" o "Ranma": una sarabanda di situazioni assurde e divertenti che fanno da sfondo a quella che sembra diventare una storia molto importante tra i due protagonisti.

La realizzazione grafica è sugli standard della Takahashi, quindi molto elevata sia per le ambientazioni che per il character design. Quest'ultimo risulta un po' monotono per i personaggi maschili, quasi sempre siamo davanti a un clone di Ataru di "Lamù"; molto meglio per i personaggi femminili, più variati anche se è facile riconoscere molte delle ragazze tratte sempre da "Lamù" (Shinobu, Ran, Sakura).

Un opera consigliata, seppur con gli alti e i bassi dei vari racconti, agli appassionati della Takahashi: storie che, nelle peggiore delle ipotesi (quelle raccolte nel secondo volume) rilassano senza impegno, ma spesso presentano elementi coinvolgenti; per i curiosi è interessante scoprire gli abbozzi di altre storie di grande successo dell'autrice o ritrovare personaggi già conosciuti.