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Premessa doverosa: conoscevo il manga, ma, per i temi trattati, non mi ha mai ispirato, e quindi non l'ho acquistato subito. Poi è uscito l'anime e ho voluto dargli una chance, non so nemmeno io il perché, forse per la grafica o per vedere qualcosa di nuovo, lontano dai soliti cliché scolastici. Fatto sta che, dopo cinque episodi, mi ha fulminato positivamente e sono corsa in fumetteria a prendere il manga. Il cartaceo è sempre più veritiero della controparte animata, ed ero curiosa di vedere com'era narrata lì la storia. Con grande stupore, l'anime è veramente fedele al manga, per cui eccomi qui a scriverne la recensione, appena finita la visione.

"Koi wa Ameagari no You ni", letteralmente "L'amore come dopo la pioggia", è una serie di dodici episodi della stagione invernale 2018. E' animata dallo WIT Studio, produttori de "L'Attacco dei Giganti" e del prossimo film dei Pokémon "Minna no Monogatari". L'omonimo manga è disegnato da Jun Mayuzuki, pubblicato in Italia da Star Comics, e si compone di dieci volumi, di cui l'ultimo uscito dopo la fine dell'anime. Piccola curiosità: ogni episodio ha nel titolo il kanji (ideogramma) di pioggia, così da formare vari composti che descrivono i sentimenti che i personaggi proveranno nei prossimi venti minuti. La scelta del nome del manga/anime non è casuale, e si scoprirà solo nel finale. Per ora, basti pensare che la pioggia sia un po' il filo conduttore della trama.

Akira Tachibana è una studentessa di diciassette anni, frequenta il liceo, e ha un carattere freddo e impassibile. In un giorno di pioggia si ripara in un family restaurant, e il direttore Masami Kondo, un quarantacinquenne divorziato con figlio, un appassionato di letteratura, le offre un caffè con latte. Sarà per il periodaccio che sta vivendo la ragazza, sarà per un gesto così genuino, scatta in lei un colpo di fulmine, e decide di andare a lavorare lì part-time. Akira si getta nel lavoro alla conquista del cuore un po' rinsecchito del Direttore, il cui unico scopo è lavorare onestamente e passare le giornate in modo passivo, senza inseguire un obiettivo. D'altro canto, lei era un asso nell'atletica leggera, ma ha dovuto abbandonare per un'infiammazione al tendine di Achille, e quindi non ha più un obiettivo nemmeno lei. La vita dei due s'intreccerà con gli altri personaggi, per dar vita a una storia che si lascia seguire con molta costanza e curiosità.

In tutto ciò, perché non volevo comprare, all'annuncio, il manga? Cosa mi faceva storcere il naso? Proprio la differenza di età fra Akira e Kondo, ben ventotto anni. Non mi sono mai piaciute questo tipo di storie d'amore... l'amore non ha età, è assodato, ma il tipo di narrazione banalizza sempre la resa finale. Unica eccezione per la coppia di "Marmalade Boy", Meiko e il professore: quella sì che era una bellissima storia d'amore, che mi fa battere il cuore ancora oggi. "Koi wa Ameagari no You ni" mi ha finalmente aperto un portone verso questo tipo di vicende, grazie a una storia che dell'amore fa solo un pretesto per dire altro. Infatti, ci sono tanti spunti di vita reale, sul mondo degli adulti e sul mondo del lavoro giapponese, è un anime molto profondo in qualche dialogo fra i personaggi. L'amore che prova Akira è incondizionato, e cercherà in svariati modi di dimostrarlo, ma Kondo si ritiene solo un vecchio, che non può dare un futuro a nessuno, già a stento si prende cura del figliolo. Quest'avvicinamento fra due generazioni aiuta il Direttore a riscoprire quegli attimi insostituibili della giovinezza, e lo porta ad essere il personaggio migliore di questa serie. Akira, invece, appesantisce la narrazione, con il suo carattere gelido e ormai menefreghista verso il resto del mondo: fatica a spiccare come personaggio, la sua crescita tarda ad arrivare. I personaggi secondari sono ben sviluppati, e rendono la narrazione fluida. Dall'amica di club Haruka, ai colleghi di lavoro, tutti sono indispensabili per l'evoluzione dei due protagonisti, e riescono a spiccare in modo molto buono.

Il comparto grafico è davvero ben reso, grazie ad animazioni fluide e decise, con colori brillanti, rispettoso del carattere del manga, con personaggi dal viso un po' spigoloso. Alcune sequenze sono davvero bellissime, aiutate anche da una colonna sonora che rende al massimo i sentimenti dei personaggi. Opening ed ending sono in linea con il messaggio che si vuole dare: non arrendersi mai. Fortunatamente l'intera narrazione non è superficiale, ma, anzi, dà molti spunti su cui riflettere, soprattutto grazie a Kondo. E' lui, per me, il vero protagonista, colui che ha le redini del successo di questa serie. Non riesco a spingermi oltre l'8 come votazione, proprio perché colei che dovrebbe essere la protagonista perde tantissimo durante la serie. Alle medie era una ragazza solare e spigliata, alle superiori, dopo l'incidente, diventa un automa, si distacca da tutto e tutti, e pensa solo a Kondo. Lui è la sua ancora di salvezza, non c'è che dire.

Mi sento di consigliare questo anime a chi cerca una storia diversa dal solito, con toni più adulti, e con tematiche che possono sorprendere. In generale è un anime che merita tantissimo, e, chissà, si spera in una seconda stagione, visto che il manga era ancora in corso al momento della messa in onda. Oppure non serve una seconda stagione, il finale è giusto e perfetto così. E' comunque consigliatissimo!