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Per scrivere una recensione, è spesso consigliato di essere il più oggettivi possibile, tuttavia, se “Shigatsu wa Kimi no Uso” vuole trasmetterci qualcosa, è che è giusto far trapelare le emozioni in tutto ciò che facciamo. La verità è che è impossibile guardare gli episodi senza avere le lacrime agli occhi: una storia appassionante, seppure scontata ogni tanto, ma che ti travolge come un fiume in piena. Le emozioni scorrono libere ogni singolo minuto; affezionarsi ai personaggi è d’obbligo, si entra a far parte delle loro vite, a far il tifo per loro e a combattere così le loro battaglie. Arima è un ragazzo problematico come potrebbe esserlo qualsiasi adolescente, cerca di affrontare le sue paure, bloccato nella prigione mentale in cui lui stesso si è rinchiuso ormai da tempo. Riuscire ad evadere da soli non è sempre facile, ed è in situazioni come queste che una persona come Kao può riuscire ad offrirci una via d’uscita. Per quanto possa sembrare banale, l’amore, raccontato anche con piccoli gesti, può essere la libertà tanto desiderata. Una singola bugia può cambiare le cose, può far tornare a sognare un ragazzo come Arima, incapace di suonare il pianoforte a cui tanto è legato. Il viaggio che intraprenderà insieme alla dolce Kao farà in modo che lui cambi completamente.

Da un punto di vista tecnico, la grafica delle animazioni è stata realizzata in modo superbo; le musiche scelte (considerando che l’anime è basato soprattutto sulla musica) sono state pressoché perfette. Unica pecca sono i personaggi leggermente stereotipati e alcune situazioni spesso scontate; per il resto un’opera indimenticabile.
Ventidue episodi che ti toccano il cuore.