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Non ho mai nutrito la massima considerazione per gli harem.
Ne ho letti e ne leggerò in futuro, ne ho guardati e ne guarderò in futuro, ma senza mai aspettarmi chissà cosa da loro. Non è per darmi un tono snob o sofisticato, è solo che la mia esperienza pregressa mi ha sempre portato a considerarli un grosso ammasso di superficiali e inverosimili luoghi comuni, ormai triti e prevedibili. Pur senza grandi premesse e speranze, però, ho sempre portato avanti la mia ricerca della pecora nera, come sfida personale, cercando di scovare quel prodotto capace di farmi ricredere sull'intero genere regalandomi profondità e originalità. L'harem perfetto, quel giusto compromesso capace di non scadere nella banalità, è il mio Eldorado, la mia Shangri-la, l'obiettivo della mia ricerca e questo percorso è costellato da innumerevoli tentativi andati a ramengo negli anni.
Oggi, terminando la lettura di "Go-Toubun no Hanayome", posso dire senza troppi patemi d'animo di aver terminato la mia annosa ricerca.

Anche in questo caso le premesse non sono state delle migliori, devo riconoscerlo. I primi capitoli mi avevano fatto temere il peggio, facendomi pensare di avere per le mani una copia conforme a "Nisekoi". Che, per chi non lo sapesse, mi aveva dato piuttosto da penare regalandogli un voto infimo. Ho perdurato, ho insistito, spinto soprattutto dalla voglia di capire cosa ci trovasse di positivo la comunità, come ho sempre cercato di fare negli anni.
Devo dire che si è rivelata una scelta azzeccata e giusta. A differenza della norma, "Go-Toubun no Hanayome" offre una migliore profondità dei personaggi, soprattutto femminili, e questo è il suo più grande pregio. Una prospettiva maggiore sui personaggi, un focus sulle loro ambizioni, i loro sogni, le loro emozioni, accompagna con costanza e frequenza la lettura, comparendo più e più volte nei 122 capitoli del manga e venendo distinto e disgiunto per ognuna delle sorelle.
Per fortuna, non siamo davanti al solito "personaggetto" nato con il solo scopo di compiacere il protagonista maschile e il lettore con semplice fan-service. Finalmente abbiamo personaggi umani, con sogni e paure, sentimenti e problematiche. Ovviamente non si tratta del più introspettivo dei prodotti, non si disquisisce dell'ego come in "Ergo Proxy" o in "Neon Genesis Evangelion", ma si ha ugualmente modo di dare alle ragazze una caratterizzazione di qualità, funzionale, approfondita.
A testimonianza delle mie parole, il lettore potrà notare come certi, ormai tipici, panorami siano stati tagliati o ridotti all'osso: le scenette alle terme, al mare, in gita scolastica, non presentano le solite situazioni capaci di regalarci battito accelerato, salivazione copiosa, pulsioni, concentrazione del flusso sanguigno nella zona del basso ventre. La rimozione, o la sostanziale soppressione, di certi siparietti è un indicatore fedele delle priorità dell'autore: meno smanettamento, più qualità. I personaggi quindi sono ben studiati; la loro evoluzione, rispecchiando questa profondità, anche.

Tiriamo le somme. "Go-Toubun no Hanayome" si dimostra un prodotto sorprendente, per quanto mi riguarda. Le basse aspettative iniziali sono state pienamente e completamente convertite in un discreto entusiasmo. Manga semplice in un mondo che si complica la vita da solo senza però riscuoterne frutti, in cui si è lavorato sullo stretto necessario per portare avanti una narrazione intrigante ed appassionante. Pochi fronzoli, pochi elementi superflui, molta più sostanza. Riduzione di scenette insulse, rimozione di personaggi superflui, limitazione di filler e situazioni fuori luogo. A mio parere, una piacevole sorpresa.
D'altronde, non si vincono premi per niente. Promosso