Recensione
Jaku-chara Tomozaki-kun
8.0/10
Recensione di stefanchenco
-
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Faccio il classico rewatch per l'inizio della nuova stagione, e quindi la meritata recensione per questo più o meno particolare anime. Eccovi quindi la mia opinione.
Con la visione della prima metà della seconda stagione, parte integrante e consecuzione ovvia della prima, vado ad aggiungere qualcosa alla mia precedente recensione, in quanto l'opera migliora quanto visto precedentemente, sia in termini di voti che di commenti. Non potrete non guardarla dopo la prima, sempre che vi sia piaciuta...
Regia: 7 + 1
Nulla di eccezionale né nel bene né nel male. La serie fila via liscia con ritmi abbastanza tranquilli, ravvivata più che altro dai momenti in cui il protagonista scopre cosa dovrà fare e cercherà di mettere in pratica, con le sue poche esperienze, quello che ha imparato. La colpa non è al 100% del regista, diciamo che la storia non è così complessa da poterci creare delle montagne russe o incollare avvenimenti speciali di chissà che tipo. Preciso però che non è noioso, anzi è un anime che si fa guardare discretamente. Le storie dei vari personaggi in parte s'intrecciano e vengono raccontate a pezzi, per poi essere riprese più avanti durante la stagione. È una tecnica un po' inusuale per uno slice of life, difficile da gestire, però ti dà quel senso di suspense nello scoprire come andrà una vicenda piuttosto che un'altra. Deve però piacere, e poteva essere gestita un pochino meglio.
Migliora un po' nella seconda stagione, complici situazioni con maggiori variabili che "costringono" il regista a dare il meglio di sé, dovendo accelerare per stare dietro agli avvenimenti che si susseguono. Anche la trama è più lineare, nel bene e nel male, in ogni caso più semplice da seguire. Aggiungerei che anche lo spazio lasciato ai vari personaggi si amplia, rendendo meno centrale la figura del protagonista e ravvivando un pattern che altrimenti sarebbe risultato alla lunga un po' noioso.
Sceneggiatura: 7,5 + 1,5
È in tutto e per tutto uno slice of life ad ambientazione scolastica, a cui però sono stati tolti i classici temi di innamoramenti vari con harem inclusi e dell'amicizia a tutti i costi (almeno in parte), sostituiti da una particolare attenzione verso situazioni di disagi sociali, psicologici e di vite create ad hoc per inserirsi nella società. Lo sviluppo della trama è incentrato sul protagonista, classico videogiocatore poco incline alla socializzazione e con scarso interesse verso la vita "normale", che si vedrà costretto a dover rivedere la sua visione esageratamente ostile verso il mondo che lo circonda. I dialoghi tra i personaggi sono una parte focale della serie e rappresentano le visioni soggettive di ciascuno di loro. Alle volte sono un pochino pesanti, ma sotto sotto sono un buon modo per ragionare sull'approccio che abbiamo verso gli altri e non solo nella vita quotidiana. Fortunatamente ci sono anche momenti più leggeri e pure in parte divertenti, altrimenti diventerebbe un anime soporifero. Per una serata leggera da dopo lavoro non lo consiglierei però, è decisamente più spesso rispetto alle controparti, senza tuttavia esagerare.
Un po' diversa la situazione nella seconda stagione, dove il protagonista perde in certi momenti il centro dell'attenzione o addirittura diventa quasi uno spettatore passivo degli avvenimenti. Se nella prima stagione tutta la trama era incentrata su di lui e sulla sua evoluzione, rendendola a rischio noia o comunque un po' ovvia, ora l'intero gruppo di personaggi diventa parte centrale della sceneggiatura. L'impressione è che un po' per colpa delle scelte di Tomozaki, un po' per un avanzamento naturale delle cose, nei vari episodi ci sia un'evoluzione da parte di tutti. Il maggiore spazio lasciato agli "attori", inoltre, rende le situazioni più varie e intricate, anche se dai commenti che ho letto non tutti hanno apprezzato quest'arco iniziale in cui il protagonista ha un po' perso il suo ruolo centrale. Personalmente, questo sviluppo, unito a una buona prima stagione, è la parte migliore di quest'anime. Forse per chi è un "normie" (così vengono denominate le persone integrate nella società nell'anime) potrebbe sembrare strano, ma ci sono tante persone che, come i personaggi, hanno problemi di ogni tipo nell'allacciare rapporti con gli altri o addirittura a vivere una vita normale. Questi ultimi capiranno subito i temi trattati nell'anime, ma con un po' di attenzione ed empatia chiunque può far suo il messaggio lanciato dall'autore. Lo stesso che poi, un po' alla volta nella seconda stagione, farà capire che non solo il protagonista, ma anche altri personaggi nel loro piccolo, hanno problemi di questo tipo, ma, credendo in loro stessi, riusciranno ad uscire dal loro guscio e migliorare. Viene poi introdotto/ampliato il lato sentimentale, sempre in salsa "continua a giocare per migliorare", aggiungendo un po' di pepe ai classici problemi del povero protagonista e incuriosendo per un futuro finale "love love".
Design: 7,5
Il design dei personaggi è decisamente bello, basta guardare le immagini per notarlo. Forse un po' classico, ma di sicuro effetto. Molto piacevoli anche i giochi di luce e l'uso dei colori.
Un po' meno bene le animazioni in generale, più che altro si è andato sul risparmio per gli effetti in generale. Mancano movimenti dei capelli, dei vestiti e via dicendo. Anche i personaggi sono un po' troppo spesso fermi mentre parlano.
Alla fine ne salta fuori un voto intermedio, a mio parere, sicuramente oltre la sufficienza e alla media di tanti altri anime.
Caratterizzazione dei personaggi: 7,5 + 1
Oltre al protagonista avremo una coprotagonista molto presente, oltre a qualche altro personaggio più o meno secondario che interagirà con loro. Come già detto, Tomozaki è il fulcro su cui si sviluppa la storia, è colui che avrà la crescita maggiore e, quando troverà la risposta a quello che vuole davvero, probabilmente si concluderà la serie. Al suo fianco vivono la loro vita vari compagni di classe che interagiranno con lui per fargli fare varie esperienze, ma che allo stesso tempo vivranno indipendentemente, creando a volte delle side quest tutte loro. Alcune volte non sarà nulla di che, e si sarebbe potuto approfondire maggiormente qualche situazione per rendere l'anime in generale più vario, ma devo dire che grazie a queste ho potuto apprezzare un paio di loro alla pari del protagonista. Rispetto ad altri slice of life scolastici ho visto un lavoro migliore, anche se non all'altezza dei top, ma effettivamente, più che sui singoli personaggi, la chiave alla base dell'anime è sempre l'analizzare il rapporto intrapersonale e con la società più in generale, per capire le differenti prospettive di vita che ognuno può avere. Mettendola così, si potrebbe dire che tutti i personaggi servono più semplicemente a rappresentare differenti stili di vita e di pensiero che vanno a scontrarsi tra di loro in un concetto più filosofico. Non una cosa leggerissima, mettendola cosi, però ho avuto questa sensazione.
Con la seconda stagione il gruppo di attori compie un miglioramento sensibile. Come già detto precedentemente, il leggero decentramento del protagonista in certi episodi e la conseguente comparsa sotto i riflettori dei personaggi secondari, ha reso questi ultimi più sviluppati e variopinti. Manca ancora un po' di approfondimento del passato per alcuni, ma nonostante questo c'è un maggiore livellamento di importanza e quindi di interesse ad ampio raggio. Si apprezza di più il carattere di quello o quell'altra, oppure si fa il tifo per un finale sentimentale "vittorioso" per la ragazza preferita. Insomma, un buon lavoro è stato ulteriormente migliorato!
P.S. A proposito di tifo... Forza Mimimi!
Sonoro: 6,5
Sigle nella media, mentre meglio per le musiche di fondo, solo un po' ripetitive a volte. Comunque, hanno aiutato ad apprezzare meglio alcune scene più importanti.
In definitiva: 7,2 + 0,7 = 7,9 (ok, lo so che fa ridere, ma sono un matematico, sorry...)
Lo consiglierei sicuramente, anche se non riesco ad inquadrarlo al 100%. Il genere si mischia a una scelta di temi non classici, creando un prodotto a tratti pesantino, ma proprio per questo più interessante per certi versi.
La seconda stagione dovrebbe ricalcare la prima come stile, dando quelle risposte "filosofiche" al protagonista che ancora mancano dopo dodici episodi... o almeno spero!
Speranza che nella seconda stagione è stata in parte colmata, ma che soprattutto ha visto aggiungersi al modo di vedere questo strano gioco della vita del protagonista anche modi di fare e di pensare di altri personaggi più o meno "normie", rendendo più ampio e interessante un anime già fatto abbastanza bene. Nella speranza che mantenga il ritmo, il voto passa da un 7 a un 8.
Lo consiglio ancora di più, soprattutto a chi vuole vedere la vita sotto punti di vista diversi, senza andare troppo sul pesante, mettendo il proprio livello di empatia al livello massimo, però.
Faccio il classico rewatch per l'inizio della nuova stagione, e quindi la meritata recensione per questo più o meno particolare anime. Eccovi quindi la mia opinione.
Con la visione della prima metà della seconda stagione, parte integrante e consecuzione ovvia della prima, vado ad aggiungere qualcosa alla mia precedente recensione, in quanto l'opera migliora quanto visto precedentemente, sia in termini di voti che di commenti. Non potrete non guardarla dopo la prima, sempre che vi sia piaciuta...
Regia: 7 + 1
Nulla di eccezionale né nel bene né nel male. La serie fila via liscia con ritmi abbastanza tranquilli, ravvivata più che altro dai momenti in cui il protagonista scopre cosa dovrà fare e cercherà di mettere in pratica, con le sue poche esperienze, quello che ha imparato. La colpa non è al 100% del regista, diciamo che la storia non è così complessa da poterci creare delle montagne russe o incollare avvenimenti speciali di chissà che tipo. Preciso però che non è noioso, anzi è un anime che si fa guardare discretamente. Le storie dei vari personaggi in parte s'intrecciano e vengono raccontate a pezzi, per poi essere riprese più avanti durante la stagione. È una tecnica un po' inusuale per uno slice of life, difficile da gestire, però ti dà quel senso di suspense nello scoprire come andrà una vicenda piuttosto che un'altra. Deve però piacere, e poteva essere gestita un pochino meglio.
Migliora un po' nella seconda stagione, complici situazioni con maggiori variabili che "costringono" il regista a dare il meglio di sé, dovendo accelerare per stare dietro agli avvenimenti che si susseguono. Anche la trama è più lineare, nel bene e nel male, in ogni caso più semplice da seguire. Aggiungerei che anche lo spazio lasciato ai vari personaggi si amplia, rendendo meno centrale la figura del protagonista e ravvivando un pattern che altrimenti sarebbe risultato alla lunga un po' noioso.
Sceneggiatura: 7,5 + 1,5
È in tutto e per tutto uno slice of life ad ambientazione scolastica, a cui però sono stati tolti i classici temi di innamoramenti vari con harem inclusi e dell'amicizia a tutti i costi (almeno in parte), sostituiti da una particolare attenzione verso situazioni di disagi sociali, psicologici e di vite create ad hoc per inserirsi nella società. Lo sviluppo della trama è incentrato sul protagonista, classico videogiocatore poco incline alla socializzazione e con scarso interesse verso la vita "normale", che si vedrà costretto a dover rivedere la sua visione esageratamente ostile verso il mondo che lo circonda. I dialoghi tra i personaggi sono una parte focale della serie e rappresentano le visioni soggettive di ciascuno di loro. Alle volte sono un pochino pesanti, ma sotto sotto sono un buon modo per ragionare sull'approccio che abbiamo verso gli altri e non solo nella vita quotidiana. Fortunatamente ci sono anche momenti più leggeri e pure in parte divertenti, altrimenti diventerebbe un anime soporifero. Per una serata leggera da dopo lavoro non lo consiglierei però, è decisamente più spesso rispetto alle controparti, senza tuttavia esagerare.
Un po' diversa la situazione nella seconda stagione, dove il protagonista perde in certi momenti il centro dell'attenzione o addirittura diventa quasi uno spettatore passivo degli avvenimenti. Se nella prima stagione tutta la trama era incentrata su di lui e sulla sua evoluzione, rendendola a rischio noia o comunque un po' ovvia, ora l'intero gruppo di personaggi diventa parte centrale della sceneggiatura. L'impressione è che un po' per colpa delle scelte di Tomozaki, un po' per un avanzamento naturale delle cose, nei vari episodi ci sia un'evoluzione da parte di tutti. Il maggiore spazio lasciato agli "attori", inoltre, rende le situazioni più varie e intricate, anche se dai commenti che ho letto non tutti hanno apprezzato quest'arco iniziale in cui il protagonista ha un po' perso il suo ruolo centrale. Personalmente, questo sviluppo, unito a una buona prima stagione, è la parte migliore di quest'anime. Forse per chi è un "normie" (così vengono denominate le persone integrate nella società nell'anime) potrebbe sembrare strano, ma ci sono tante persone che, come i personaggi, hanno problemi di ogni tipo nell'allacciare rapporti con gli altri o addirittura a vivere una vita normale. Questi ultimi capiranno subito i temi trattati nell'anime, ma con un po' di attenzione ed empatia chiunque può far suo il messaggio lanciato dall'autore. Lo stesso che poi, un po' alla volta nella seconda stagione, farà capire che non solo il protagonista, ma anche altri personaggi nel loro piccolo, hanno problemi di questo tipo, ma, credendo in loro stessi, riusciranno ad uscire dal loro guscio e migliorare. Viene poi introdotto/ampliato il lato sentimentale, sempre in salsa "continua a giocare per migliorare", aggiungendo un po' di pepe ai classici problemi del povero protagonista e incuriosendo per un futuro finale "love love".
Design: 7,5
Il design dei personaggi è decisamente bello, basta guardare le immagini per notarlo. Forse un po' classico, ma di sicuro effetto. Molto piacevoli anche i giochi di luce e l'uso dei colori.
Un po' meno bene le animazioni in generale, più che altro si è andato sul risparmio per gli effetti in generale. Mancano movimenti dei capelli, dei vestiti e via dicendo. Anche i personaggi sono un po' troppo spesso fermi mentre parlano.
Alla fine ne salta fuori un voto intermedio, a mio parere, sicuramente oltre la sufficienza e alla media di tanti altri anime.
Caratterizzazione dei personaggi: 7,5 + 1
Oltre al protagonista avremo una coprotagonista molto presente, oltre a qualche altro personaggio più o meno secondario che interagirà con loro. Come già detto, Tomozaki è il fulcro su cui si sviluppa la storia, è colui che avrà la crescita maggiore e, quando troverà la risposta a quello che vuole davvero, probabilmente si concluderà la serie. Al suo fianco vivono la loro vita vari compagni di classe che interagiranno con lui per fargli fare varie esperienze, ma che allo stesso tempo vivranno indipendentemente, creando a volte delle side quest tutte loro. Alcune volte non sarà nulla di che, e si sarebbe potuto approfondire maggiormente qualche situazione per rendere l'anime in generale più vario, ma devo dire che grazie a queste ho potuto apprezzare un paio di loro alla pari del protagonista. Rispetto ad altri slice of life scolastici ho visto un lavoro migliore, anche se non all'altezza dei top, ma effettivamente, più che sui singoli personaggi, la chiave alla base dell'anime è sempre l'analizzare il rapporto intrapersonale e con la società più in generale, per capire le differenti prospettive di vita che ognuno può avere. Mettendola così, si potrebbe dire che tutti i personaggi servono più semplicemente a rappresentare differenti stili di vita e di pensiero che vanno a scontrarsi tra di loro in un concetto più filosofico. Non una cosa leggerissima, mettendola cosi, però ho avuto questa sensazione.
Con la seconda stagione il gruppo di attori compie un miglioramento sensibile. Come già detto precedentemente, il leggero decentramento del protagonista in certi episodi e la conseguente comparsa sotto i riflettori dei personaggi secondari, ha reso questi ultimi più sviluppati e variopinti. Manca ancora un po' di approfondimento del passato per alcuni, ma nonostante questo c'è un maggiore livellamento di importanza e quindi di interesse ad ampio raggio. Si apprezza di più il carattere di quello o quell'altra, oppure si fa il tifo per un finale sentimentale "vittorioso" per la ragazza preferita. Insomma, un buon lavoro è stato ulteriormente migliorato!
P.S. A proposito di tifo... Forza Mimimi!
Sonoro: 6,5
Sigle nella media, mentre meglio per le musiche di fondo, solo un po' ripetitive a volte. Comunque, hanno aiutato ad apprezzare meglio alcune scene più importanti.
In definitiva: 7,2 + 0,7 = 7,9 (ok, lo so che fa ridere, ma sono un matematico, sorry...)
Lo consiglierei sicuramente, anche se non riesco ad inquadrarlo al 100%. Il genere si mischia a una scelta di temi non classici, creando un prodotto a tratti pesantino, ma proprio per questo più interessante per certi versi.
La seconda stagione dovrebbe ricalcare la prima come stile, dando quelle risposte "filosofiche" al protagonista che ancora mancano dopo dodici episodi... o almeno spero!
Speranza che nella seconda stagione è stata in parte colmata, ma che soprattutto ha visto aggiungersi al modo di vedere questo strano gioco della vita del protagonista anche modi di fare e di pensare di altri personaggi più o meno "normie", rendendo più ampio e interessante un anime già fatto abbastanza bene. Nella speranza che mantenga il ritmo, il voto passa da un 7 a un 8.
Lo consiglio ancora di più, soprattutto a chi vuole vedere la vita sotto punti di vista diversi, senza andare troppo sul pesante, mettendo il proprio livello di empatia al livello massimo, però.