Se un contenuto è vincolato a una sola piattaforma, non si diffonde e lo vedranno solo gli abbonati a quel servizio” ha aggiunto Ota
Se un contenuto è vincolato a una sola piattaforma, non si diffonde e lo vedranno solo gli abbonati a quel servizio” ha aggiunto Ota
Il problema è che le piattaforme questo vogliono, cioè vogliono contenuti esclusivi per potersi differenziare dai concorrenti.
Questo Ota parla bene, per noi utenti finali sarebbe buono avere gli anime multipiattaforma e non esclusivi di una.
Ma mi sà che Netflix, Prime, D+, ect non sono d'accordo con il suo pensiero, per nulla.
Netflix prime e compagnia si fanno i propri original, hanno già le esclusive. TOHO non è neanche il mercato tutto e come TOEI insegna dipende dal prezzo, puoi tentare di vedere Daima a tutti, ma poi se un’altra serie non è così forte dovrai abbassare i prezzi.Se un contenuto è vincolato a una sola piattaforma, non si diffonde e lo vedranno solo gli abbonati a quel servizio” ha aggiunto Ota
Il problema è che le piattaforme questo vogliono, cioè vogliono contenuti esclusivi per potersi differenziare dai concorrenti.
Questo Ota parla bene, per noi utenti finali sarebbe buono avere gli anime multipiattaforma e non esclusivi di una.
Ma mi sà che Netflix, Prime, D+, ect non sono d'accordo con il suo pensiero, per nulla.
Un Daima o un Dandadan su ogni piattaforma non ti toglie un Lazarus (che sicuramente arriverà con max) o uno Yaiba distribuito anzi sono aperture che permetteranno a più serie di arrivare qua da noi.Alla fine per me poter vedere Dan Da Dan in tre posti diversi è relativamante importante, magari sarebbe meglio poter vedere tutto
Intanto anche un'altra piattaforma gratuita, dopo Pluto, si apre timidamente agli anime. Seriality propone 8 titoli di Dynit tra cui Prison School che, se non sbaglio, dopo la morte di VVVVID non era disponibile in streaming in Italia.
Se non ricordo male, Netflix ha iniziato questa tendenza anche con gli anime, in Giappone svariate serie sono state rese disponibili su più piattaforme contemporaneamente.
è molto più probabile che i distributori si mettano in testa di produrre direttamente loro i sottotitoli e non farli toccare alle piattaforme in streaming.Quel che ci vedo di buono é che ad esempio se crunchyroll decide di cannare tutti i nomi della speziale in maniera illogica, magari un'altra piattaforma può fare una scelta più saggia.
Però allo stesso tempo ci vedo anche uno spreco risorse a fare quaranta subs e doppiaggi per lo stesso anime quando potevamo avere 40 anime diversi
vorrà dire che rimarranno con la loro piccola quota di spettatori.
è molto più probabile che i distributori si mettano in testa di produrre direttamente loro i sottotitoli e non farli toccare alle piattaforme in streaming.
Guarda Toei cosa ha tirato fuori con Daima…
Non sono le uniche due strade, e la produzione in casa dei sottotitoli è una cosa estremamente rara (meno male btw), in genere quando si vuole evitare molteplici versioni uno dei licenziatari traduce e i sottotitoli vengono poi condivisi con gli altri servizi.
Quello che è sempre stato fatto con One Piece e viene fatto con Anne Shirley, tanto per citare roba di questa stagione.
Ci sono sicuramente più opzioni, bisogna vedere cosa si sceglierà.è molto più probabile che i distributori si mettano in testa di produrre direttamente loro i sottotitoli e non farli toccare alle piattaforme in streaming.
Guarda Toei cosa ha tirato fuori con Daima…
Non sono le uniche due strade, e la produzione in casa dei sottotitoli è una cosa estremamente rara (meno male btw), in genere quando si vuole evitare molteplici versioni uno dei licenziatari traduce e i sottotitoli vengono poi condivisi con gli altri servizi.
Quello che è sempre stato fatto con One Piece e viene fatto con Anne Shirley, tanto per citare roba di questa stagione.
Seriality non lo conoscevo: spero si espanda ma difficilmente potrà infastidire CR, Prime, Netflix o D+. Potrei guardare su tale servizio le storiche serie Tatsunoko della mia infanzia ma è chiaro che anche io ho sete di novità per le quali l'investimento è maggiore soprattutto per le serie più attese. Ci sono rimasto male nel vedere che CR ha venduto dei suoi titoli alla concorrenza ma se c'è reciprocità la cosa può andare... Certo capisco che vincolandosi a più canali di vendita una serie non troppo brillante come Daima possa avere successo ma in fondo tutto quello che esce sotto il nome di Dragon Ball diventa famoso.
Comunque io capisco che un player da interessato all'esclusiva delle serie di più successo ma altresì capisco che voglia avere anche le serie di successo dei concorrenti: come dicono i genovesi succhiare e soffiare insieme non si può...
Ci sono sicuramente più opzioni, bisogna vedere cosa si sceglierà.
Per ora abbiamo visto un po' ogni esempio possibile.
Ci sono sicuramente più opzioni, bisogna vedere cosa si sceglierà.
Per ora abbiamo visto un po' ogni esempio possibile.
Daima però è uscito così solo perché in Toei sono dei maghi ad autosabotarsi.
Basterebbe venisse meno la policy per cui non mandano a nessuno i video in anticipo e potrebbero avere simulcast vero e una traduzione fatta per bene.
E invece la scelta è tra farsi i sub in casa in qualche modo (vedi Daima) o far uscire la serie in ritardo (vedi One Piece).
Non credo che in generale ci sia al momento del vero interesse a produrre sub italiani non fatti con l'IA (ci si arriverà però).
Per il primo ci penserà Max, per il secondo si vedrà.Ma dubito che qualche nuova serie anime possa passare per Pluto o Seriality, non saranno certo loro in recuperare un Lazarus o un Yaiba
Immagino che i contenuti saranno similari a quelli che avete voi a livello di "Stagionali". Ho già deciso che abbandonerò definitivamente Intrattenimento e Cinema di Now quando arriverà Max in Italia.Spero che Max non investa troppo in anime, qui in Spagna è piuttosto caro, 70 euro all'anno circa con abbonamento base con pubblicità. E da aggiungere a Prime, Netflix, animegeneration e Crunchy non sarebbe proprio un piacere.
è molto più probabile che i distributori si mettano in testa di produrre direttamente loro i sottotitoli e non farli toccare alle piattaforme in streaming.
Guarda Toei cosa ha tirato fuori con Daima…
Un altro esempio è Nokotan dove nelle altre lingue (in Italiano no perché lo gestiva Yamato in esclusiva) i sottotitoli li ha gestiti il distributore e facevano abbastanza ribrezzo.
Sembra un qualcosa gestito da COMING SOON (ex canale del DTT di Anica, poi sparito) ma che, comunque, non si discosta dal modello di PlutoTV con qualcosa nella grafica che ricorda VVVVID.Intanto anche un'altra piattaforma gratuita, dopo Pluto, si apre timidamente agli anime. Seriality propone 8 titoli di Dynit tra cui Prison School che, se non sbaglio, dopo la morte di VVVVID non era disponibile in streaming in Italia.
Ovviamente per i produttori sarebbe l'ideale non dare le proprie ip ad un solo distributore, perché come dice il dirigente Toho usufruire di un prodotto su tutte le piattaforme contribuisce e non poco alla sua diffusione. Ciò comporta una maggiore vendita di merchandising, manga e altre cose correlate alla serie.
Al contrario, per i servizi streaming le esclusive sono indispensabili per portare sulla loro piattaforma più abbonati possibili attratti, appunto, dall'esclusività dei suoi contenuti.
Lo stesso concetto si può estendere per il mondo videoludico.
Oddio eh… dipende sempre da traduzione a traduzione. Ti ricordo l’oscenità che è stato Fate/Apocrypha, per esempio.Spero non arrivi mai questo momento, anche perché gli italiani, con pur tutti i limiti dovuti al fatto che sono su piattaforma, traducono bene, spesso meglio degli inglesi che vanno più a braccio
Oddio eh… dipende sempre da traduzione a traduzione. Ti ricordo l’oscenità che è stato Fate/Apocrypha, per esempio.Spero non arrivi mai questo momento, anche perché gli italiani, con pur tutti i limiti dovuti al fatto che sono su piattaforma, traducono bene, spesso meglio degli inglesi che vanno più a braccio
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