Credo che molti come me ormai si affidino all'esperienza ed alla conoscenza di se stessi e del panorama. Ci sono autori o generi che si capiscono "a pelle" che si comprerebbero a scatola chiusa. Per me possono essere i Taniguchi, Adachi, Urasawa ecc... così come autori o generi che "proprio non vanno giù" come, sempre nel mio caso Clamp o il gotico in generale. Insomma ognuno ha i suoi. Poi chiaramente c'è l'ignoto, l'opera che ti viene piazzata davanti agli occhi e sei ignaro di tutto quello che rappresenta ma per quanto mi riguarda anche solo dalla copertina capisco se fa per me oppure no ed in generale mi sbaglierò (nel bene o nel male) una volta su dieci. Le recensioni, soprattutto nella nostra passione sono raramente obiettive e soprattutto personali, è giusto leggerle ma non bisogna fare affidamento per la nostra scelta. Non è un giudizio negativo, alla fine è "il bello" della discussione. Se ci fossero sempre pareri standard sapete che due OO
Musso92
- 10 anni fa
147
Ognuno è libero di scegliere da sè il metodo con cui scegliere o valutare una serie, ci mancherebbe, ma l'oggettività (o una valutazione oggettiva) esiste eccome. Ci sono elementi che possono essere analizzati a prescindere da gusti o preferenze, non rendersi conto di ciò è da principianti, senza offesa.
"Yu degli spettri ha una storia che inizialmente si basa su brevi vicende autoconclusive, spesso caratterizzate da una certa componente ironica, ma che poi vira verso un'impostazione più action/battle"
Sì, è un'info oggettiva. E sì, è utile per completare una recensione. Ma, secondo me, una recensione non può basarsi solo su info oggettive. Come ho scritto nel mio messaggio durante il sondaggio, una recensione è un testo SOGGETTIVO, scritto da una persona che ha visto un'opera, che ha lo scopo di convincere o meno la gente a guardare l'opera in questione. E, come nelle recensioni di anime, questo ragionamento lo si applica a tutte le recensioni, che siano di film, libri, hotel o ristoranti.
Questa info oggettiva su Yu degli spettri è utile per saperne di più sull'opera in questione. Info del genere mi "preparano" alla visione dell'anime, anticipandomi cosa andrò a vedere. Ma non è una recensione: è un'ANALISI. Analisi e recensioni sono due testi differenti, e qui su Animeclick l'utenza sembra confonderli.
Allo stesso modo, l'utenza spesso confonde "recensioni soggettive" e "recensioni scritte da incompetenti". "la trama di Yu degli spettri ha un evoluzione meravigliosa, appassionante che ti tiene incollato alle pagine dall'inizio alla fine ecc.." Questo è un esempio di recensione scritta da incompetente. Non lo dico perché voglio insultare il sommo Oberon, ci mancherebbe, ma lo dico perché, analizzando questa recensione, vedo che tale recensore ha scritto che l'opera gli è piaciuta, ma non ha scritto la motivazione.
Le VERE recensioni danno sì info soggettive e NON CONDIVISIBILI (non possiamo pretendere che ogni nostra argomentazione, solo perché millantiamo che sia oggettiva, sia condivisa da tutta l'utenza), ma le motivano. Se, per fare un esempio conosciuto dal 99% dell'utenza, dico che i combattimenti di Dragonball sono noiosi perché durano millanta puntate, ho fatto una (breve) recensione in cui ho dato un parere soggettivo e l'ho motivato. Se dico che gli stessi combattimenti sono lunghi ma emozionanti e pieni di colpi di scena, ho sostenuto l'ipotesi opposta, ma ho motivato anche questa. Se dico che dragonball è un anime incentrato sui combattimenti, ho fatto un'analisi oggettiva.
Sta all'utenza scegliere se si preferisce un testo più costruito sullo stile dell'analisi, o uno scritto basato sul modello della recensione, e come ha detto Oberon, niente vieta di inserire entrambe le informazioni in un proprio scritto. Ma non bisogna estremizzare dicendo che un giudizio soggettivo è solo un insieme di pareri personali scritti a casaccio, o che quello oggettivo è l'unico ed inevitabile modello per una vera recensione.
P.S: Io avevo votato soggettivo perché, come ho scritto, alla fin fine la recensione è un testo per natura soggettiva, anche se può comprendere info oggettive.
Il vero problema è che il dilagare della soggettività ci mette davanti a dei risultati totalmente assurdi e legati all' "anime in" del momento. Non si può essere oggettivi quando si recensisce o si dà un giudizio su qualcosa, ma provarci è il minimo. Ancora non è mi è andata giù la storia di L'attacco dei giganti votata come serie con la grafica migliore dell'anno. Soggettivi ok, ma il troppo storpia.
L'attacco dei giganti è un capolavoro e GITS fa schifo. L'ultimo fashion moe uscito è un'analisi accurata della psicologia umana. Evangelion non ha fatto la storia, è una schifezza caduta nell'oblio e presuntuosa. LOGH è una smaronata, mentre invece Kill la Kill è un capolavoro assoluto.
Quarto potere non ha innovato nulla nella storia del cinema, fa schifo. Il cinepanettone con De Sica è un capolavoro!
Chi pensa di esserlo, forse sì, ma chi almeno ci tenta, è al contrario un esempio di umiltà e addirittura correttezza nei confronti altrui. Trovo più presuntuosi quelli che tirano fuori ogni volta la scusa dei gusti personali quando non sono in grado di spiegare perché una determinata opera gli è piaciuta oppure no, e questo perché non sanno andare oltre la soggettività. "Perché ti ha fatto schifo? "Eh, boh, ma è un giudizio soggettivo" -> quindi implico che non mi puoi dire di avere torto-> me ne lavo le mani, evito il confronto con altri punti di vista -> dunque sono presuntuoso rispetto a chi tenta di analizzare le cose con obiettività, e cioè non trascurando nessuno dei vari ed eventuali punti di vista diversi dal mio.
Oggettività = spocchiosità è un discorso che non mi torna. Lo spocchioso è tutto fuorché oggettivo, è qualcuno che innalza a verità assoluta la propria opinione.
sono d'accordissimo con Nyx...in fondo, un giudizio nasce dall'animo di ognuno. lo so, una frase piuttosto poetica, ma in fin dei conti è vera. quando guardo un anime o leggo un manga, sto guardando un anime nuovo, mai visto da nessun altro. come insegna il buon Pirandello, ognuno guarda ciò che vuole guardare e, soprattutto, la vede a modo suo...lo stesso vale per gli anime. quello che vedo io, non è detto che un altro lo veda, quello che apprezzo, magari un altro lo detesta.
Verissimo, infatti credo che il confronto sia la prima cosa e forse, se non scaturisce in flame, anche la più bella. Però se io dico: "per me Mitsuru Adachi fa grandissimi manga, sempre diversi perché ogni suo protagonista seppur sia esteticamente identico a quello dell'opera precedente è caratterizzato diversamente ecc...." è un giudizio SECONDO ME obiettivo nel senso che l'ho fatto mio. Cioè io penso che chiunque abbia letto Adachi questo concetto lo possa capire ed appurare. OK? Poi arriva un altro e dice "a me Adachi fa schifo, le scene sono sempre tutte uguali, i protagonisti sempre disegnati identici e alla fine anche caratterialmente vogliono la stessa cosa". Ora chi dei due è obiettivo? A quale mi affido per decidere? Secondo me sono valide ragioni entrambe (anche se mi piglia il nervoso nella seconda ipotesi ). Per cui sempre per me un giudizio obiettivo si può dare solo per esempi lampanti ed universali tipo boh "Mitsuru Adachi è uno dei mangaka più prolifici in attività" oppure "ha la caratteristica di disegnare i suoi personaggi in maniera pressoché identica di opera con opera" ma per tutto il resto si cade nella soggettività, fatta passare per oggettività.
@GIGIO: " è un giudizio SECONDO ME obiettivo" è un ossimoro. Se fosse obiettivo lo sarebbe per chiunque. A leggere le recensioni in giro, principalmente si capisce che sono di tre tipi: chi vuole stupire usando termini astrusi pur di sembrare chi probabilmente non è (alcune sono esileranti per i termini usati impropriamente), chi scrive per far numero e chi vuole dare la testimonianza di una sensazione che ha provato. Ad esempio, se qualcuno afferma che Cross Game è un anime/manga sul baseball non mi stupisco se aggiunge che non gli piace o che è piatto: semplicemente non si è aperto alle emozioni e ai sentimenti che quell'anime esprime. L'oggettività quindi non esiste perché ognuno di noi, in ogni singola opera, vede soprattutto quello che vuole e secondo l'umore con cui l'affronta. Ad esempio, io Conan il ragazzo del futuro l'ho visto più volte e, ogni volta, mi sono acorto di cose differenti che andavano ad arricchire la storia o a cambiarla leggermente. Morale: le recensioni vanno lette ma il giudizio lo si può dare solo dopo aver visto l'opera.
@rocksel: "è un giudizio SECONDO ME obiettivo" non è una contraddizione, perché l'oggettività (per certe cose) esiste, ma non è possibile auto-valutare con certezza se chi esprime il giudizio abbia l'obiettività e l'intelligenza necessaria per stabilirlo, semplicemente perché l'arte è per certi aspetti più complessa della matematica e priva di formule.
@Saibankan: Quindi dato che non si può sapere con certezza se chi esprime il giudizio abbia l'obbiettività allora secondo te è obiettivo. Ovvero: ogni commento è obiettivo. Non mi sembra una gran logica. Appunto perché l'arte è affidata più alla sensibilità che alla matematica il giudizio non può essere obiettivo (come da definizione che si trova sui vocabolari). Se poi con "obiettivo" intendi altro, parliamone.
Rygar
- 10 anni fa
03
Beh dai, pensavo peggio! Mi ci ritrovo in piuttosto bene in questo sondaggio. Viva la varietà d'opinioni e viva il confronto educato tra queste ultime. Come recensore un po' fa male pensare che la maggior parte degli utenti ignori le recensioni. Che ci siano degli elementi misurabili oggettivamente da parte di tutti direi che è ampiamente riscontrabile, e un buon giudizio analitico ne deve tener conto. Poi però occorre suffragare la propria tesi con argomenti validi affinché il gusto personale possa essere maggiormente compreso.
Lalilulelo (anonimo)
- 10 anni fa
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Perché parlate di info soggettive e oggettive? Il punto è un'altro e ha a che fare con la verità o falsità del giudizio dato su un opera. Si attacca/supporta l'oggettivo per la sua pretesa di verità, si appoggia/critica il soggettivo per il fatto di non avere questa pretesa. Ora vi farei notare che in logica classica esiste una cosa chiamata "principio di bivalenza" secondo il quale un'asserzione è necessariamente vera o falsa. Non esistono terze possibilità. Se io dico "ora piove", adesso necessariamente sta piovendo o non sta piovendo. Quindi la frase e o vera o falsa. Se io dico "dragon ball è bello" allora necessariamente dragon ball è bello oppure non lo è (può essere altre cose, per esempio interessante o mediocre, senza necessariamente essere brutto). "Oggettivo" significa dire qualcosa di vero. Poi, sul fatto che qualcosa sia vero o meno è possibile discutere. Se non vediamo cosa c'è fuori possiamo discutere sul fatto che stia piovendo o meno, così come possiamo discutere che dragon ball sia bello o meno. "Soggettivo" è qualcosa che viene detto senza pretesa di verità. So che si tratta dei miei gusti. Questa posizione è molto comoda: non dico che i miei gusti hanno valore di verità, dico solo che certe cose mi piacciono. Questo vuol dire che non sono obbligato a rendere ragione del perché a qualcuno e, soprattutto, che è la cosa peggiore, che posso continuare a credere di avere ragione al di la di eventuali discussioni che posso aver fatto con gli altri. Non esistono DATI (info) soggettive. Un'informazione è qualcosa di vero che posso dire su un oggetto di indagine, dunque rientra nell'ambito del vero e del falso, ovvero del l'oggettivo. Esistono giudizi soggettivi, che non hanno alcun diritto di entrare in nessuna discussione perché non cercano di stabilire nulla di vero. Solo quando vengono trattati come giudizi oggettivi (cioè quando dico a un'altra persona qualcosa del tipo "x mi piace, dovrebbe piacerti") allora possiamo discutere di qualcosa. Ma siamo entrati nel territorio dell'oggettivo, che è l'UNICO in cui è possibile discutere di qualcosa. È troppo facile nascondersi dietro "è una mia opinione" se non si hanno argomenti. Questo è quello che in genere succede in internet e, senza voler offendere nessuno, ma questo è non solo è un modo infantile di discutere, ma anche codardo.
@rocksel: Considera che io ho votato i sondaggi soggettivi. Ma poni per esempio due persone che valutano la bravura di un disegnatore. Tizio A può dire: "Sempronio è più bravo di Caio a disegnare i muscoli in modo iperrealista". Tizio B può dire "Caio è più bravo di Sempronio a disegnare in modo iperrealista i muscoli." Ora, uno dei due è sicuramente più bravo dell'altro. Ma chi ha ragione? Uno dei due è influenzato da altri fattori che annebbiano il suo giudizio, potrebbero essere fattori soggettivi, come la preferenza di un certo tipo di linea, di tratto, di modulazione delle forme, di stile, ma uno dei due disegnatori deve avere più esperienza e precisione a disegnare SPECIFICATAMENTE i muscoli nel modo più simile alla realtà possibile, perché i muscoli, nella realtà, sono quelli e quelli soltanto. È oggettivo. L'oggettività dei due giudici, però, si contraddice, quindi ci si trova nell'imbarazzante condizione di valutare una valutazione.
Il giudizio migliore possibile è il proprio ognuno nei manga ci trova quel che gli pare e soprattutto quelli che uno può considerare dei contro per me possono essere dei pro
No se capisci il senso E' un giudizio obiettivo SECONDO ME inteso che "dentro di me penso di dire una cosa obiettiva per tutti" ed in realtà non lo è . Poi sulla morale siamo credo tutti d'accordo. Io ad esempio anche su animeclick seppur non legga quasi mai recensioni altrui, per il motivo spiegato sopra, quando ci sono utenti che dicono "bello" seguo a ruota perché sono utenti di cui mi fido e so che abbiamo più o meno stessi gusti.
@GIGIO, @Saibankan - Probabilmente è questione di termini: i giudizi possono essere obiettivi e le cose oggettive. Se si parla di cose oggettive non si è obiettivi: si enuncia quello che è per tutti. Se si tenta di essere obiettivi lo si fa coi mezzi che si ha (cultura, sensibilità, esperienza nel ramo ecc.) ma nessuno può garantire un giudizio oggettivo e universalmente riconosciuto. Il fatto stesso che continuiamo a parlare di queste cose rende l'idea del problema. In sintesi, una persona con suo bagaglio culturale, abilità, esperienza e sensibilità, si fa una opinione di un'opera e la presenta agli altri che hanno un altro bagaglio culturale, altra esperienza ecc. ecc. i quali possono tranquillamente arrivare a diverse conclusioni. Una recensione potrà anche essere esaustiva ma ogni tema sarà filtrato secondo la persona che lo affronta. Quindi è ovvio dire "un giudizio obiettivo secondo me" (sarebbe oggettivo) e in realtà non lo è, appunto perché non esiste. Forse messa così ci troviamo d'accordo.
Io sto dalla parte degli "spocchiosi", ma non troppo, nel senso: va bene la personalità, va bene sentire quel che si scrive, va bene far sfoggio di una certa preparazione, ma il protagonista della recensione dev'esere tassativamente il manga/anime/libro/etc. in esame. Se così non è o è un commento o peggio, un mero esercizio di stile.
@Ais Quin quello che dici è verissimo, se in una recensione ci si dimentica dell'anime/manga in questione, alla fine non è altro che il proprio commento su un qualcosa che, di fatto, non si è nemmeno tentato di spiegare. tuttavia credo che, quasi istintivamente, non può non sorgere la propria personalità all'interno di una recensione o di qualsiasi altro giudizio. in caso contrario non sarebbe altro che un riassunto dell'opera in questione.
io penso che l'oggettività sia essenziale, ma la soggettività necessaria per esaltare una recensione che, altrimenti, sarebbe uguale a tutte le altre.
Metal Si, è giusto. Ho sempre affermato che tentare di essere un po' obiettivi nei giudizi sia comunque un bene, probabilmente non ci porterà a scrivere qualcosa di veramente "oggettivo" ma di più equilibrato certamente si. Molte delle mie recensioni sarebbero state molto più estreme se non avessi perlomeno tentato di scrivere anche qualcosa di "oggettivo".
Di un anime e manga l'unica cosa oggettiva che si può scrivere è la trama, talvolta anche il genere di appartenenza suscita diversità di opinioni
Comunque ho letto un po' di commenti, ma ancora non mi è chiara una cosa: come si fa a scrivere una valutazione completamente oggettiva?
(Premetto una cosa: come sempre, io uso questo angolo commenti non per gettare fango sulle opinioni altrui, quanto più per confrontare la mia opinione e, se la trovo mancante, modificarla sulla base delle opinioni degli altri. Quindi non insultatemi se vi sembra che voglia creare flame, perché non è mia intenzione)
Prendiamo la recensione oggettiva (secondo me analisi, ma vabbé) di Oberon: "Yu degli spettri ha una storia che inizialmente si basa su brevi vicende autoconclusive, spesso caratterizzate da una certa componente ironica, ma che poi vira verso un'impostazione più action/battle" Per cambiare argomento, prendiamo l'analisi oggettiva di un libro (invento al momento): "Il Signore degli anelli è un libro fantasy in cui sono presenti molte battaglie, anche violente, sullo sfondo di una battaglia fra il bene e il male" E, per la par condicio, prendiamo anche l'esempio di una analisi oggettiva di un ristorante (anche qui invento al momento, non voglio fare pubblicità): "Il ristorante PincoPallo è un ristorante a vista mare, dove vengono serviti piatti esclusivamente a base di pesce"
Tutte e tre le "recensioni" (o analisi) sono oggettive. Nessuna contiene info non condivisibili. Le info che io ho scritto le può scrivere chiunque, e chiunque sarebbe d'accordo. Ma perché dovremmo definirle recensioni? Le recensioni dovrebbero convincere una persona a guardare o meno un'opera. Quindi, per ridurre all'osso, una recensione ha come scopo un voto. Un voto che varia su una scala gerarchica prestabilita, e che nel caso di AnimeClick parte da 1 e arriva ad un massimo di 10. Sfido chiunque a dare un voto all'anime, al libro o al ristorante, semplicemente basandosi sulle info che ho scritto.
Qualcuno dice che il voto non è importante, perché solo la recensione completa è in grado di trasmettere al lettore un significato. Personalmente non condivido, perché credo che il voto sia parte integrante della recensione, sebbene perda di significato se letto a sé stante (leggete le recensioni, non fermatevi al voto, sfaticati!). Ma per questa volta abbraccerò il parere opposto al mio. Quindi chiudiamo un occhio sulla faccenda del voto. Pensiamo al vero fine di una recensione: consigliare o meno un'opera.
Prendiamo l'esempio del ristorante. Vorrei scrivere se la cucina è stata, nella mia esperienza, buona o pessima, ma è un dato soggettivo. Vorrei scrivere che c'è anche un buon panorama, ma magari quella vista mare non piace a qualcuno, poiché è un dato soggettivo. Vorrei dire che le cozze sono cucinate benissimo, mentre il tonno era troppo insipido, ma anche questo è soggettivo.
Cosa rimane? "Il ristorante è consigliato a chi gradisce la cucina di mare". Ma basta per una recensione? Secondo me no, perché magari il cibo era pessimo. Magari mi hanno servito con estremo ritardo. Magari era incredibilmente costoso. Ma tutti questi sono dati soggettivi (a qualcuno può piacere il cibo che odio, qualcuno può pensare che quaranta minuti sia un tempo ragionevole da aspettare per un buon piatto, e qualcuno può ritenere che quaranta euro per un piatto di spaghetti con le cozze sia un prezzo ragionevole, se il suddetto piatto è buono). Praticamente, tutte le info che compongono una recensione sono soggettive, e quindi non dovrebbero essere messe in una recensione oggettiva. E come posso scrivere una recensione, dicendo solamente "il ristorante è consigliato a chi piace la cucina di mare"? Da questa frase non traspare nessuna opinione su come sia realmente il ristorante! Inoltre, il fatto che il ristorante sia consigliato a chi gradisce la cucina di mare è una cosa che avrei potuto capire da me, senza leggere una recensione scritta col sudore e con la fatica da un ottimo ed imparziale recensore: mi sarebbe semplicemente bastato guardare l'insegna del ristorante, leggere il menu, e l'avrei capito subito.
Questo è il mio pensiero, dunque: le info oggettive possono consigliare un generico pubblico di destinazione (un amante del fantasy per il Signore degli anelli, un amante della cucina di mare per il succitato ristorante, ecc...), ma sono le info soggettive a costituire la recensione. Senza le info soggettive, rimarrebbe una fredda e sterile analisi che, pur con la sua utilità, non mi servirebbe a nulla a sé stante. Per questo, a mio parere, una recensione deve sì contenere info oggettive, ma (e soprattutto) pareri soggettivi.
In caso siate contrari, vi sfido a scrivere, oppure semplicemente a segnalarmi, una recensione completamente oggettiva, che non contenga nessun parere soggettivo (ben 113 persone le preferiscono, ma nessuno ancora me ne ha mostrata neanche una...).
Continuo a pensare che un'analisi basata su dati oggettivi, con ovviamente qualche opinione personale, sia meglio di una recensione completamente soggettiva. Ad esempio, quando leggo una recensione a caso di un fanboy della GAINAX e di Oshii, percepisco che essa dica tra le righe, sempre e comunque, "GAINAX e Oshii sono er mejo". E' un giudizio falsato di cui non mi fido. Stessa cosa un fanboy del moe, che nel suo fashion moe preferito troverà chissà quale psicologia, filosofia e scienza sociale. Anche questo è un giudizio che lascia il tempo che trova.
Soggettività e fanboysmo sono due cose strettamente legate, siccome nel momento in cui si passa alle opinioni, la gente tende a schierarsi in base all'imprinting che ha ricevuto o al gruppetto di fanboy/fans di appartenenza.
Ma una "recensione a caso di un fanboy" NON è una recensione soggettiva. Come ho detto nel mio primo messaggio, una recensione soggettiva è una che motiva le argomentazioni. "GAINAX e Oshii sono er mejo" è una recensione scritta da incompetenti.
Quindi soggettività e "fanboysmo" non sono cose strettamente legate. Se una recensione è permeata da "fanboysmo" non è neanche degna di essere chiamata recensione. Se una recensione dà un voto alto ad un "fashion moe", ma motiva il voto con argomentazioni sostenibili (ovvero, argomentazioni che abbiano un senso logico), allora è una buona recensione, che tu sia d'accordo o meno. Spesso io ho letto recensioni soggettive con le quali non ero d'accordo, ma nonostante ciò ho riconosciuto, per la capacità di argomentare dei recensori, che fossero buone recensioni. Altrimenti, si potrebbe dire: "ha opinioni contrarie alle mie, ma io sono nel giusto perché sono oggettivo: lui è nel torto più totale perché la sua visione è annebbiata dal fanboysmo e dalla soggettività".
(Per la cronaca, sul fashion moe, io dico sempre la stessa cosa: un'opera può contenere un significato profondissimo, può celare elevate rivelazioni, può esporre verità inoppugnabili, ma se quest'opera fa schifo, fa schifo. La Divina Commedia (quella di Dante) ha significati e argomentazioni profondissimi, ma fa schifo, e se la recensissi, nonostante tutta la "psicologia, filosofia e scienza sociale" che la permea, le darei 4. Idem per il fashion moe di turno: se intrattiene, può anche prendersela una sufficienza. Ma se fa schifo, non può prendersi 10 solo per i significati profondi. Allo stesso modo Evangelion ha "psicologia, filosofia e scienza sociale", ma dato il finale che fa davvero schifo, io non gli darei più di sette, e questo è lo stesso motivo per cui non darei più di 7/8 a Xenogears, il gioco che dai più è ritenuto il miglior capolavoro videoludico del millennio per la sua trama, ma che aveva una parte finale a dir poco orrenda.
"psicologia, filosofia e scienza sociale" è roba accessoria. Un anime deve intrattenere, e per farlo non ha bisogno di significati profondi, bensì di una buona trama e uno svolgimento degno di questo nome)