EDIT: ho una domanda: le serie da 2 cour vengono conteggiate come uniche in questa statistica?
Nel documento di quest'anno hanno eliminato l'elenco di tutti gli anime presi in considerazione, tuttavia sono andato a controllare quella dell'anno precedente e c'è Valvrave segnato come serie unica da 24 episodi.
L'aumento del numero di serie non lo ritengo una nota positiva.Come detto sopra, significa che aumentano corti e serie da 12 episodi, precludendo la possibilità di narrare opere di più ampio respiro.
Felice per l' aumento del numero di serie, un po' meno per il loro effettivo valore qualitativo.Lungi da me fare il nostalgico ma ormai, tra le nuove proposte, più che ecchi e moe non vedo.Mi sembra un po' tutto un copia/incolla di cose già viste e, molto spesso, senza anima.Sbaglio?
non e cambiato niente rispeto a 40 anni faFelice per l' aumento del numero di serie, un po' meno per il loro effettivo valore qualitativo.Lungi da me fare il nostalgico ma ormai, tra le nuove proposte, più che ecchi e moe non vedo.Mi sembra un po' tutto un copia/incolla di cose già viste e, molto spesso, senza anima.Sbaglio?Sono d'accordo con te, molte opere sono dei copia e incolla.Comunque una bella notizia, speriamo che anche qui in Italia aumentino, ma la vedo difficile.
non e cambiato niente rispeto a 40 anni fa
pecato che 40 anni fa cerano le serie robotiche fotocopianon e cambiato niente rispeto a 40 anni faForse sono io che con l' età sono diventato più esigente, non so.Però mi sembra che, negli ultimi anni l' offerta si sia un po' impoverita per quanto riguarda l' originalità e la creatività delle nuove serie, soprattutto quelle originali.Ovviamente è una mia considerazione, lungi da me cercare la ragione a tutti i costi
pecato che 40 anni fa cerano le serie robotiche fotocopia
pecato che 40 anni fa cerano le serie robotiche fotocopia
balle sempre serie fotocopia erano animate di merdapecato che 40 anni fa cerano le serie robotiche fotocopiaNon c'erano solo quelle e cmq molte di quelle produzioni erano fatte con tutti i crismi, con disegni molto curati, realistici, protagonisti erano veri uomini e vere donne, i temi del sacrificio, del dolore, della solitudine, dell'essere orfani erano molto più marcati non come oggi che abbiamo come protagonsiti dei viziatelli figli di console, smartphone e cazzatine varie, per lo più sempre allupati e affamati, disegnati da cani con 4 linee in croce, colorati con tonalità fredde da computer, animati anche peggio.
@ANTICONFORMISTASe ci sono tali tipi di protagonisti, è solamente perchè attirano, e dunque sono ben visti dalla maggior parte del pubblico, almeno giapponese.Per quanto mi riguarda, sono uno di quelli che apprezza protagonisti un po' più anticonformisti (e chiedo scusa per il gioco di parole), ma non mi fanno schifo nemmeno "i soliti", a patto che non siano effettivamente mere copie prive di qualsivoglia contenuto.
balle sempre serie fotocopia erano animate di merda
pecato che 40 anni fa cerano le serie robotiche fotocopiaNon c'erano solo quelle e cmq molte di quelle produzioni erano fatte con tutti i crismi, con disegni molto curati, realistici, protagonisti erano veri uomini e vere donne, i temi del sacrificio, del dolore, della solitudine, dell'essere orfani erano molto più marcati non come oggi che abbiamo come protagonsiti dei viziatelli figli di console, smartphone e cazzatine varie, per lo più sempre allupati e affamati, disegnati da cani con 4 linee in croce, colorati con tonalità fredde da computer, animati anche peggio.
La solita sequela di luoghi comuni passatisti da nostalgico. Ci sono sempre stati stereotipi sui personaggi in ogni decennio, ci sono oggi e c'erano allora; i temi del sacrificio, dell'amicizia, del dolore su Shonen Jump ci sono sempre stati e ci sono anche adesso.
Poi non parliamo dei disegni, se reputi curato il disegno di mazinga e credi che una qualsiasi serie Kyoani abbia quattro linee in croce, hai grossi problemi. E questo a prescindere dai gusti.Non capisco perché sia così complesso comprendere che ogni epoca ha i suoi stili e le sue espressioni influenzate dal momento storico contingente in cui sono esistite e che non si può pretendere che tutto rimanga così per sempre.
Prima di criticare con le solite menate sul passato glorioso, cercate di comprendere il mondo in cui vivete OGGI. Nessuno vi toglierà la vostra preferenza per le serie passate, ma avrete almeno le chiavi di lettura per capire e magari gradire anche serie moderne e sopratutto sono sicuro la smetterete di rompere le palle ogni santa volta con questi discorsi da vecchi fatti da ventenni.Caro anticonformista, mi spiace dirti che sei il classico conformista dell'anticonformismo.
Prevedibile il fallimento degli anime all'estero. Si spera in Netflix (anche se è desolante vedere come sia sempre l'estero a spingere verso il Giappone e non il contrario) ma fintanto che i giapponesi non cambiano regime cambiando radicalmente la loro produzione facendola entrare nel ventunesimo secolo c'è poco da sperare.
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