Prima opera che ho letto di quest'autore. Subito si capisce la grande abilità nel narrare di Inio Asano, con personaggi costruiti solidamente e coerenti con se stessi dall'inizio alla fine. Un'opera che si lascia leggere senza intoppi, costruita su una sceneggiatura nemmeno articolata, ma che sicuramente riesce a catturare grazie a scelte intelligenti di un autore con evidenti grandi abilità. Da aspirante fumettista e da attuale studente di questa materia, quest'opera è sicuramente un ottimo esempio da cui poter studiare.
whitestrider
- 5 anni fa
011
Prima opera che ho letto di quest'autore. Subito si capisce la grande abilità nel narrare di Inio Asano, con personaggi costruiti solidamente e coerenti con se stessi dall'inizio alla fine. Un'opera che si lascia leggere senza intoppi, costruita su una sceneggiatura nemmeno articolata, ma che sicuramente riesce a catturare grazie a scelte intelligenti di un autore con evidenti grandi abilità. Da aspirante fumettista e da attuale studente di questa materia, quest'opera è sicuramente un ottimo esempio da cui poter studiare.
Macché, questo è un esempio da evitare come la peste.
Secondo te qual è la migliore di Asano? PunPun, DDDD?
I miei preferiti sono Il campo dell'arcobaleno e La città della luce. PunPun mi è piaciuto molto nella parte alle elementari, un pochino meno nei volumi centrali, ma devo ancora leggere gli ultimi volumi. Poi metto What a Wonderful World e questo Reiraku, per poi passare a Solanin e La ragazza in riva al mare. Infine, con ampio distacco, quello che mi è piaciuto di meno è La fine del mondo e prima dell'alba, perchè è una raccolta di storie senza alcune legame o ordine. DDDD invece devo ancora recuperarlo, quindi non ne ho letto ancora nulla.
Molto bello, tra i lavori di Asano degli ultimissimi anni è quello che mi ha impressionato di più (anche perché Dedede……………non è malaccio, ma non ho ben chiaro dove voglia andare a parare, e anzi mi sembra quasi che anche lo stesso Asano ci stia lavorando con scarso coinvolgimento).
Questo Reiraku invece fa riflettere sul lavoro del mangaka da un punto di vista quantomeno “insolito”, dato che pochi (pochissimi) prendono in considerazione il fatto che non è per forza detto che chi fa quel mestiere apprezzi in automatico i manga e tutto ciò che gli gira attorno………….oppure (e forse è ancora peggio) che un autore con il procedere dell’età può anche iniziare a perdere le motivazioni che aveva quando era un “giovane appassionato”, specialmente se viene presto sorpassato e messo in ombra da colleghi più giovani e talentuosi di lui………. Concordo con te Slanzard quando dici che forse l’apatia del protagonista è un po’ troppo eccessiva e calcata, però secondo me tutto sommato ci sta, anche perché mi pare abbastanza chiaro che con questo manga Asano stia parlando indirettamente di se stesso (tanto più che il mangaka protagonista quando era giovane è palesemente identico a lui). Infine anche la percezione dei lettori appassionati verso il loro “maestro” viene trattata in modo interessante, perché magari un fan accanito si illude di capire tutto della personalità dell’autore attraverso le sue opere o le sue “esternazioni pubbliche” (ad incontri per firma-copie, via social e compagnia), quando magari in realtà non ha capito un bel niente…………
In poche parole concordo con la recensione, l’8 ci può stare benissimo come voto; io personalmente gli do anche di più ma va beh, con Asano sono un po’ di parte dato che uno dei miei autori preferiti (a proposito ).
Ho letto Reiraku subito prima di leggermi in un sol colpo i primi 7 numeri di DDDD e devo ammettere che sono davvero propedeutici gli uni all'altro, e viceversa.
Reiraku infatti è la palese autobiografia dell'autore nel periodo che va da quando ha finito di scrivere Punpun a quando ha iniziato a scrivere DDDD. Oltre a quanto già detto dal recensore: è una casualità la somiglianza di Kaoru da giovane con lui? E' una casualità che la famosa opera precedente di Kaoru sia di esattamente 13 volumi così come Punpun? E' una casualità quanto DDDD assomigli al nuovo fumetto di Kaoru? No, io non credo. Le somiglianze sono davvero troppe... e spiegano anche fin troppo bene perchè Asano si concentri terribilmente nel descrivere l'apatia di Kaoru in maniera fin troppo particolareggiata.. perchè quella è la sua apatia. E lui la doveva mettere su carta per liberarsene e raccontare al mondo come ne è uscito (le lacrime alla fine sono molto esemplificative).
Chiarito questo quindi cosa posso dire del volume? Personalmente non mi è piaciuto ed a livello di storia lo considero una delle sue peggiori opere, ma a livello personale da appassionato dell'autore non posso che dargli comunque un suo discreto valore. Questo volume infatti rappresenta più che bene l'anello di congiunzione che ha portato Asano dal suo narrare usando simboli ed allegorie (come quelle usate nel campo dell'arcobaleno ed in punpun) ad una narrazione più mainstream e fruibile che mantiene la sua complicata struttura narrativa ed il suo vivido narrare la quotidianità ma perde il suo simbolismo onirico barattandolo con uno più esemplificativo ed efficace (gli alieni in DDDD sono alieni veri e non solo percepiti o metaforici).
Reiraku da solo non è quindi un'opera che consiglierei a cuor leggero ad un lettore che non conosce Asano (anche se già navigato con altri manga d'autore), ma è un volume molto importante per capire la genesi del 'nuovo' Asano e che pertanto consiglio di leggere solo a quelli che ne sono estimatori (ancor più se hanno anche sottomano la sua nuova opera DDDD e la riescono a leggere subito dopo la conclusione della lettura di questo volume).
È la prima opera di Inio Asano che leggo, concordo sulla non immediatezza: per il momento l'ho letta solo una volta e per averne un'idea definitiva mi servirà almeno una rilettura, il mio voto è 8(±0,5 per ora).
Mi ha incantato graficamente e la carrellata di personaggi è di quelle interessanti, alla prima impressione è impossibile empatizzare con qualcuno, non è facile tenere alto l'interesse del lettore con una scelta simile; eppure l'icon me ci è riuscito. Non qualcosa di perfetto (forse manca l'ironia o l'autoironia?) ma una lettura intrigante di sicuro e con disegni splendidi!
Macché, questo è un esempio da evitare come la peste.
I miei preferiti sono Il campo dell'arcobaleno e La città della luce.
PunPun mi è piaciuto molto nella parte alle elementari, un pochino meno nei volumi centrali, ma devo ancora leggere gli ultimi volumi.
Poi metto What a Wonderful World e questo Reiraku, per poi passare a Solanin e La ragazza in riva al mare.
Infine, con ampio distacco, quello che mi è piaciuto di meno è La fine del mondo e prima dell'alba, perchè è una raccolta di storie senza alcune legame o ordine.
DDDD invece devo ancora recuperarlo, quindi non ne ho letto ancora nulla.
Questo Reiraku invece fa riflettere sul lavoro del mangaka da un punto di vista quantomeno “insolito”, dato che pochi (pochissimi) prendono in considerazione il fatto che non è per forza detto che chi fa quel mestiere apprezzi in automatico i manga e tutto ciò che gli gira attorno………….oppure (e forse è ancora peggio) che un autore con il procedere dell’età può anche iniziare a perdere le motivazioni che aveva quando era un “giovane appassionato”, specialmente se viene presto sorpassato e messo in ombra da colleghi più giovani e talentuosi di lui……….
Concordo con te Slanzard quando dici che forse l’apatia del protagonista è un po’ troppo eccessiva e calcata, però secondo me tutto sommato ci sta, anche perché mi pare abbastanza chiaro che con questo manga Asano stia parlando indirettamente di se stesso (tanto più che il mangaka protagonista quando era giovane è palesemente identico a lui).
Infine anche la percezione dei lettori appassionati verso il loro “maestro” viene trattata in modo interessante, perché magari un fan accanito si illude di capire tutto della personalità dell’autore attraverso le sue opere o le sue “esternazioni pubbliche” (ad incontri per firma-copie, via social e compagnia), quando magari in realtà non ha capito un bel niente…………
In poche parole concordo con la recensione, l’8 ci può stare benissimo come voto; io personalmente gli do anche di più ma va beh, con Asano sono un po’ di parte dato che uno dei miei autori preferiti (a proposito
Reiraku infatti è la palese autobiografia dell'autore nel periodo che va da quando ha finito di scrivere Punpun a quando ha iniziato a scrivere DDDD. Oltre a quanto già detto dal recensore: è una casualità la somiglianza di Kaoru da giovane con lui? E' una casualità che la famosa opera precedente di Kaoru sia di esattamente 13 volumi così come Punpun? E' una casualità quanto DDDD assomigli al nuovo fumetto di Kaoru? No, io non credo. Le somiglianze sono davvero troppe... e spiegano anche fin troppo bene perchè Asano si concentri terribilmente nel descrivere l'apatia di Kaoru in maniera fin troppo particolareggiata.. perchè quella è la sua apatia. E lui la doveva mettere su carta per liberarsene e raccontare al mondo come ne è uscito (le lacrime alla fine sono molto esemplificative).
Chiarito questo quindi cosa posso dire del volume? Personalmente non mi è piaciuto ed a livello di storia lo considero una delle sue peggiori opere, ma a livello personale da appassionato dell'autore non posso che dargli comunque un suo discreto valore. Questo volume infatti rappresenta più che bene l'anello di congiunzione che ha portato Asano dal suo narrare usando simboli ed allegorie (come quelle usate nel campo dell'arcobaleno ed in punpun) ad una narrazione più mainstream e fruibile che mantiene la sua complicata struttura narrativa ed il suo vivido narrare la quotidianità ma perde il suo simbolismo onirico barattandolo con uno più esemplificativo ed efficace (gli alieni in DDDD sono alieni veri e non solo percepiti o metaforici).
Reiraku da solo non è quindi un'opera che consiglierei a cuor leggero ad un lettore che non conosce Asano (anche se già navigato con altri manga d'autore), ma è un volume molto importante per capire la genesi del 'nuovo' Asano e che pertanto consiglio di leggere solo a quelli che ne sono estimatori (ancor più se hanno anche sottomano la sua nuova opera DDDD e la riescono a leggere subito dopo la conclusione della lettura di questo volume).
Mi ha incantato graficamente e la carrellata di personaggi è di quelle interessanti, alla prima impressione è impossibile empatizzare con qualcuno, non è facile tenere alto l'interesse del lettore con una scelta simile; eppure l'icon me ci è riuscito.
Non qualcosa di perfetto (forse manca l'ironia o l'autoironia?) ma una lettura intrigante di sicuro e con disegni splendidi!
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