Il Sondaggione: esiste il fenomeno giappominkia?

Sono tra noi? Siamo noi? Esistono?

di Ironic74

 
Naruto non e' un fumetto...è un manga!!!! (cit.)

Il termine Weeaboo potrebbe non essere molto familiare per alcuni di voi. Sarà perchè noi italiani, da gente spiccia che va poco per il sottile, etichettiamo i Weeaboos con il termine diretto e senza fronzoli di "giappominkia": una persona fanatica del Giappone, ma la cui conoscenza della materia è spesso superficiale.
Come riconoscere un Weeaboo/giappominkia? In genere tende a infilare termini giapponesi ogni due parole, fingendo di conoscere la lingua alla perfezione grazie ai tantissimi anime visti sottotitolati in italiano (giusto Naruto, One Piece e pochi altri); è pronto a difendere il Giappone a spada tratta su qualsiasi argomento e lo pone su un piedistallo come campione di perfezione, trascurando spesso i difetti che ha questo paese, oltre ai pregi.
Forse un po' tutti, inconsciamente o meno, lo siamo stati almeno per un breve lasso di tempo, ma in generale quella del giappominkia è una figura da cui il vero appassionato preferisce discostarsi e trattare spesso con occhio critico e ben poco riguardoso.

Alcuni però ne negano l'esistenza, spiegando che ognuno ha il diritto di fare quello che vuole e se si ha una passione la si deve vivere liberamente, d'altronde ci sta gente fissata di calcio no?
Altri invece tendono a etichettare con etichetta di "Giappominkia" tutti quelli che sono super appassionati di anime e manga, anche coloro che guardano e leggono cose di iper nicchia o coloro che cercano di mascherarsi (come me) dietro una vita apparentemente normale, con lavoro e famiglia.

Gli interessati il più delle volte si fanno chiamare Otaku, ignorando quasi sempre che in Giappone è un termine con una connotazione negativa. Eccone una simpatica parodia.
 

Chiariamoci subito. Nessuno si offenda, stiamo anche noi giocando sulla cosa ma è certo che i flame e le discussioni su forum e social non mentono. Giappominkia è un'etichetta che ormai da anni è ben diffusa nel nostro ambiente. Ma quindi esistono davvero questi Giappominkia? E cosa fa esattamente di una persona un giappominkia?
Parliamone!

Come spunto ecco un interessante estratto da un articolo su discussioncafezero.blogspot.com: intitolato "Fanatismo Nippofilo, ovvero "I Giappominkia" chi sono e il perché di questo tipo di fandom"
 
hanno cominciato a nutrirsi di luoghi comuni più gettonati, vedere il Giappone come il paradiso in terra e il regno dove nelle scuole si può fare di tutto, dove l'ordine e l'amore e la giustizia regnavano incontrastati e dove gli onorifici kun chan san dono e chi più ne ha più ne metta erano tanto kawaii, dove l'ausilio di senpai e kohai era la vera rivoluzione, e per parlare si doveva usare più parole giapponesi possibili. E sopratutto sull'annosa questione che “i cartoni animati non sono anime”

perché i primi sono per bambini e i secondi invece di gente adulta perché c'è sangue e splatter a volontà. Poi per analogia l'Italia al confronto non aveva tutta sta carineria, era il paese peggiore di tutti, mentre il Giappone era per antonomasia solo “amore e libertà” facendolo diventare luogo ipotetico e “utopico” dove poter vivere il resto della loro vita campando di illusioni e dell'amore supremo della cultura nipponica sempre pronta ad accoglierti come una mamma premurosa. Se da una parte l'America portava concetti come “il sogno americano” il Giappone portava in dotte “il suo sogno” senza poi appunto distinguerlo dalla realtà effettiva di quel paese e dai suoi problemi interni. A tutta questo si univa appunto tutta quella massa di persone che drogate dai luoghi comuni dei battle e shoujo sentimentali più in voga, andavano solo su quei due tre titoli l'anno a costruire conoscenze molto approssimative facendole diventare la “cultura del mainstream”; questi manco avessero un nido di vipere dentro il corpo, appena qualcuno mostrava loro una critica un po' più sostanziale o che andava in controtendenza con quella che era l'opinione generale del fandom, iniziava a mordere e offendere chiunque obbiettasse sulla loro conoscenza condivisa; e così sono finiti per essere considerati persone aggressive, che si arroccavano a guscio nella loro idea del “siamo tanti” e se siamo tanti “abbiamo ragione”.  poi i vari fandom con il tempo sono diventati generativi, andando a produrre “luoghi comuni completamente spuri e fasulli” … se in Giappone gli otaku “producevano doushinji” qua producevano “meme e fanfiction”, iconizzando modelli di pg e anime, alterandone completamente le caratteristiche originali” e facendole diventare “la cultura Otaku” e per questo che verso la fine degli anni duemila per quanto riguarda le persone che in occidente si proclamavano in questo modo hanno iniziato ad associarne l'indicazione “Otaku = giappominkia” andando di fatto a raggrupparli nel comune denominatore di “fandom molto superficiale, disattento, aggressivo, e in genere molto impreparato che si nutre di stereotipi e luoghi comuni giapponesi” e in ogni caso è finito per andare a inglobarsi con lo stesso fandom “di otaku” originario per comportamenti non dissimili ed esagerati. Se i primi rifiutano la realtà identificandosi con un mondo di finzione, i secondi idealizzano il Giappone come una terra non del tutto diversa da quella dei primi .. in ogni caso rimane il concetto “negativo” a cui sia i primi che i secondi non possono sfuggire.


 

Esiste quella categoria di persone denominate "giappominkia"?



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