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FRANCESCO

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FRANCESCO

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Come, forse, è noto, il film di Baldios venne realizzato per accogliere le richieste dei suoi fan, poiché all’epoca la serie era stata interrotta in Giappone all’episodio 34 per ascolti non soddisfacenti.

All’episodio 34, in effetti la storia si era ormai chiaramente incanalata verso suo naturale epilogo tragico, e il film più che altro cerca di definire la situazione tra Marin e Aphrodia. Il punto è che il film non riprende la vicenda da dove la serie era interrotta, ma rielabora più sinteticamente e con alcune variazioni la storia e, poi la chiude. Ora, queste variazioni sono meno efficaci rispetto a come le stesse vicende sono presentate nella serie, per cui pur nell’insieme essendo il film tutto sommato molto buono in sé, per chi ha visto la serie non appare probabilmente perfetto come gli episodi di Baldios, perché alcuni passaggi appaiono “sacrificati”.

Sostanzialmente, al netto delle variazioni, la parte nuova del film rispetto alla serie, e che ne costituisce il completamento, sta nei 45 minuti finali. Avendo visto la serie, ritengo di dare “solo” 9 al film, che si guarda volentieri, ma la serie era a un livello per me più elevato nella sua impostazione: si determina perciò una sorta di dialettica tra serie e film e il rapporto tra i due momenti resta fatalmente problematico anche se paradossalmente questo contribuisce alla particolarità di questo anime. Considerando che molti anime classici hanno avuto remake, forse Baldios sarebbe uno di quelli che maggiormente lo meriterebbero e che avrebbe davvero senso e interesse fare, semplicemente per dargli un finale che unisca la serie e la seconda parte del film senza le variazioni che il film ha proposto.


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michczacho

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Dopo la visione della serie animata ho recuperato il film di Baldios con la speranza di poter vedere il tanto sospirato finale. E invece...

Il film ripercorre le vicende già viste negli episodi dell'anime, dandone però una versione alternativa, meno efficace dell'originale. Alcune situazioni vengono stravolte o semplificate perdendo così il loro significato nella narrazione.
Quando, ad esempio, Afrodia introduce la pena di morte per chi si dimostra debole d'innanzi al nemico, viene mostrata l'esecuzione di un generale che non ha saputo tenere testa al Baldios. Nel film Afrodia si mostra turbata di fronte alla morte del collega, come se sentisse un rimorso per aver decretato quelle leggi così severe.
Ma questa non è la spietata Afrodia che conosciamo.
Nella serie animata il turbamento di Afrodia è dato dal fatto che ella stessa ha ricevuto clemenza da Marin, il quale poteva ucciderla, ma non lo ha fatto. E questo ha molto più senso con il personaggio di Afrodia.
Proprio Afrodia è il personaggio che più ne esce malconcio da questa nuova trasposizione.
Il tentativo probabilmente era quello di preparare il finale andando a smussare le spigolosità del carattere della bella protagonista dai capelli verdi, in modo da rendere Afrodia un personaggio buono.
Il risultato è che invece Afrodia risulta decisamente più insipida rispetto all'anime.
Anche un personaggio secondario come il bel David, che nella serie animata ha un suo ruolo ben preciso come spasimante della Dott.ssa Queenstain, nel film diventa completamente anonimo.
Il film, proseguendo con le vicende della serie, arriva a quella che potrebbe considerarsi la resa dei conti tra i personaggi principali, Marin, Gattler e Afrodia.
Qualche buona scena finale, con entrate ad effetto e colpi di scena non risollevano però un film che nel suo complesso risulta farraginoso.


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
Attenzione, presenza di spoiler

Dato il triste finale monco della serie e la volontà dei fan di avere un vero finale, senza accontentarsi di alcuni testi scritti, si decise di realizzare un film conclusivo. Ma non siamo in presenza di un finale puro, poiché, per afferrare i fan che non avessero visto la serie, si è deciso di narrarla da capo. I primi 15 episodi saranno come in un film di montaggio, ma con la grafica migliorata. Poi si racconteranno i successivi modificandoli pesantemente e poi l'ultima mezz'ora con un vero finale, forse. Già il riassunto, con le cose cambiate finisce con snaturare tutto, dato che Marin é visto come alieno pure da Raita e Oliver! Poi l'amore per Afrodia viene dichiarato esplicitamente, mentre invece nella serie non era così e il ruolo di coppia perfetta che avrebbe aperto ad una nuova umanità in stile Kodai e Yuki di Yamato avrebbe dovuto essere ricoperto da Marin e Jenny, ma va bene.
Il problema é che tutto resta troppo aperto e lasciato allo spettatore. Gattler morirà o si salverà così che S1 potrà riprendersi su un altro pianeta e, magari, ripopolare la Terra? La Terra sarà perduta sul serio o in un qualche modo sarà salvata? Afrodia sarà davvero morta per le ferite? In una parola il cerchio aperto dal paradosso temporale si chiuderà e la Terra sarà davvero S1 o il bombardamento atomico causato da un ufficiale pazzo e nemico di Gattler finirà con rendere tutto perduto, per cui ci si é ammazzati davvero per niente? Per non parlare del tentativo di riabilitare Gattler dicendo in sostanza che non é cattivo ma lo disegnano così, al pari di Afrodia che é una pura fanciulla. Aggiungendo in fine l'eccesso ecologista per cui conta il mare incontaminato .... decisamente é troppo per cui sarà solo lo spettatore a decidere se é la somma che fa il totale e quindi il "Baldios" abbia un vero finale oppure no.
La regia é buona, la grafica valida come le musiche ma, personalmente, sono rimasto troppo deluso da questo film. Certo come scrissi nella recensione di "Star driver" preferisco una buona storia dal cattivo finale, piuttosto che una brutta storia ma dal buon finale per cui, anche se al "Baldios" ho dato otto, a questo film assegno un tre.


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Komor

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
La serie TV di "Uchuu Senshi Baldios" (1980) fu un vero fiasco commerciale, al punto che il main sponsor, il produttore di giocattoli Nomura (fallito qualche anno dopo il tonfo di "Baldios", tra l'altro) decise di chiudere il progetto all'improvviso e la serie non poté godere neppure di un finale vero e proprio, chiudendosi con 34 episodi sui 37 previsti (e col 33esimo e 34esimo che non vennero comunque trasmessi) e lasciando diverse questioni irrisolte (come finisce la guerra tra i terrestri e i superstiti di S-1? E l'amore tra Marin e Aphrodia?). Inaspettatamente, dopo la cancellazione dello show, i fan di "Baldios" si fecero sentire, subissando di chiamate telefoniche e lettere di supplica gli autori e organizzando addirittura delle manifestazioni per far tornare in TV "Uchuu Senshi Baldios"; inizialmente, Production Reed si limitò a pubblicare un cartonato contenente dei retroscena sulla serie e i riassunti delle puntate mai realizzate ma, alla fine, spinta anche da alcune riviste del settore che avevano capito l'importanza dell'opera, si decise a cercare un nuovo sponsor per concludere il progetto. Così, sul finire del 1981 e con il budget e le animazioni di TOEI Animation, uscì nelle sale cinematografiche nipponiche "Uchuu Senshi Baldios - The Movie", il lungometraggio conclusivo che pose definitivamente la parola fine alle vicende dei Blue Fixer.

"Uchuu Senshi Baldios - The Movie" inizia un po' riassumendo e un po' riscrivendo la serie televisiva (l'intero blocco di episodi dal 18 al 34 è praticamente ignorato e riscritto) ed è per questo amato e odiato dal pubblico (amato da chi preferisce il nuovo intreccio, odiato da chi lo addita come frettoloso e riduttivo), mentre negli ultimi 40 minuti di girato viene sviluppato il vero finale dell'opera; bisogna ammettere che, al netto di alcune significative modifiche e alcune trovate interessanti, la prima ora pecca di aver sviluppato la fabula in modo un po' sbrigativo e di aver praticamente ucciso la caratterizzazione di alcuni personaggi secondari. Se si trattasse di un semplice film riassuntivo, "Uchuu Senshi Baldios - The Movie" farebbe fatica a raggiungere la sufficienza, ma questa opera trova la sua vera ragione di esistere nei famosi ultimi 40 minuti: senza fare troppi spoiler (questa sarà l'unica recensione del sottoscritto in cui praticamente non ce ne saranno), "Uchuu Senshi Baldios - The Movie" (come già detto) dona alla serie un finale, ed è un finale bellissimo, struggente e che non lascia spazio a speranze né dubbi, un finale in cui (parafrasando il riassunto di Yamato Video che, per una volta nella sua inutile esistenza, fa una cosa buona) sia gli abitanti di S-1 che la razza umana subiscono la beffa di un destino spiazzante e crudele, dettato da un paradosso temporale tanto ai limiti dell'incredibile quanto (stando alla logica della serie, ovviamente) plausibile.

In breve, "Uchuu Senshi Baldios" è un ottimo film, tuttavia non può e non dev'essere visto come un'entità a sé stante, ma per quello che è, ossia del "semplice" materiale integrativo realizzato a posteriori per dare una conclusione degna alla serie TV dalla quale è tratto e sulla quale vive di rendita per quanto riguarda la caratterizzazione dl grosso dei personaggi che compaiono e non può pertanto esistere senza, esattamente come la serie TV non può esistere senza l'evocativo finale di questo film; è una strana dualità, in un certo senso, ma, come disse Totò, è la somma che fa il totale, e la somma della serie TV di "Baldios" e questo film compone quello che è di certo uno dei robotici più belli e importanti di sempre.


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hallymay

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
La leggenda dice che il motivo per cui esiste un film di "Baldios" è perché la serie animata fu un fiasco totale e fu cancellato dai palinsesti con cinque puntate di anticipo. Quei pochi però che lo avevano visto lo avevano amato così tanto da fare del canale televisivo il destinatario di tutte le loro lettere minatorie. Così, per salvaguardare le vite dei dirigenti, accorse la Toei Animation nel 1981 promettendo che avrebbe fatto un film su "Baldios" regalando agli stalk... ehm, ai fan della serie il finale che tanto attendevano.

Non si sa se le cose siano andate veramente così, ma il punto è che un film peggiore non si poteva fare. Certo mi si chiederà come si poteva fare un film brutto semplicemente riassumendo gli stupendi 34 episodi dell'anime, con l'aggiunta per di più di un finale già scritto ma mai trasmesso. Non si sa, ma di sicuro questo film è sotto quasi tutti gli aspetti vomitevole.
La storia di "Baldios", si sa, s'incentra sulla tentata invasione della Terra da parte degli alieni di S1, il cui pianeta è reso invivibile dalle radiazioni. Marin, che si opponeva ai militari pronti all'invasione, di fronte all'omicidio del padre scappa e si unisce, non senza difficoltà iniziali, ai terrestri, conscio dell'ingiustizia di una guerra cosi crudele. Dall'altra parte il comandante Aphrodia cerca disperatamente la sua vendetta contro Marin, perché lui ha ucciso nella fuga il fratello Milan e l'imperatore di S1, Gattler, sfrutta questa sua rabbia per renderla letteralmente il suo burattino.

Tutto quello che ha reso grandiosa la serie televisiva qui viene reso melenso e sciatto. Per esempio, se la serie tv era un dramma corale dove con minuziosa cura dei particolari veniva descritto tutto l'orrore della guerra, il film butta tutto alle ortiche, incentrandosi solo sulle battaglie e le vittorie del Baldios, e tanti saluti al messaggio pacifista. La cosa però più tragica e intellettualmente urtante è che il film va appresso per tutto il tempo a un unico elemento della storia dell'anime, che nel contesto generale della serie era geniale, mentre nel film viene completamente rovinato. Mi riferisco al velato sentimento che Aphrodia sente alla fine di provare per il protagonista, Marin. All'incirca a metà della serie, Aphrodia comincia a tentennare riguardo ai suoi propositi di vendetta, in quanto ha l'occasione di conoscere il suo arcinemico e capisce di iniziare a provare qualcosa per lui. Benissimo il film non è che ci marcia su questo aspetto, proprio non riesce a interessarsi ad altro, con il risultato che i due, da elementi di una tragedia, diventano gli Step e Babi della fantascienza. "Baldios il film" diventa una sorta di terrificante "Twilight" in salsa robottona con punte di particolare ridicolaggine riservate ad Aphrodia, i cui sentimenti, da che erano velati nell'anime, diventano nel film tanto palesi quanto insopportabili, per non parlare di Marin che si mostra improvvisamente quanto incomprensibilmente innamoratissimo della sua nemica. Manca giusto un licantropo a fare da terzo incomodo e la storia quella è.

Il comparto tecnico è talmente brutto che è una presa in giro. Per carità, non è che l'anime fosse una pietra miliare di qualità. Il punto però è che tra le scene prese dalla serie e quelle di raccordo create appositamente per il film il character design è completamente diverso. Quindi in una scena Marin è in un modo, cinque secondo dopo ha un'altra faccia, e poi ritorna com'era. Disturbante.
Altra nota dolente è il doppiaggio italiano che a me non è piaciuto, senza poi considerare certe perle dell'immarcescibile adattamento italiano. Voglio dire, Aphrodia chiama Gattler "Conducator": sta mica facendo una citazione di Ceaucescu? E poi perché nominarlo così, quando nell'anime lo chiamava Altezza?

Il finale però devo dire che merita. Ha il giusto spazio nel film, in cui tutta la storia della serie va avanti velocissima perdendosi in più punti, è molto intenso e, come da tradizione, tristissimo. L'attesa di tutti i fan della serie è ben ripagata, quindi l'unico consiglio che posso darvi, se volete veramente godervi questo bellissimo anime, è di procurarvi la serie, vedervi quella, andare avanti veloce con il film fino all'ultimo quarto d'ora. Non osate però farvi un'idea di "Baldios" solo attraverso il film! Sarebbe come mangiare la pizza, ma quella di Pizza Hut: sempre pizza è, ma rispetto all'originale fa schifo.
Lontanissimi dalla sufficienza, mi spiace.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Siamo nell'ormai lontano 1981, ormai in piena "invasione" anime per quanto riguarda il nostro paese, e in particolare in piena ondata mecha.
Realizzato assemblando spezzoni dell'omonima serie televisiva e sequenze disegnate appositamente, questo lungometraggio sfrutta un tema caro alla fantascienza classica: il tentativo d'invasione della Terra da parte di alieni che hanno dovuto abbandonare il loro pianeta contaminato. Ma Baldios si contraddistingue da questa classica linea narrativa offrendo allo spettatore una quantità invidiabile di colpi di scena, soprattutto uno in particolare, capace di lasciare basiti. Di primo acchito si tratta comunque di un anime non troppo disparato dagli analoghi: S-1 è un mondo condannato, reso invivibile dalle radiazioni nucleari. Il dittatore militare Gattler, intenzionato a conquistare una nuova casa per il suo popolo, carica su un'enorme astronave cento milioni di concittadini e compie un balzo nel subspazio che lo porterà nei pressi del pianeta azzurro, d'ora in poi obiettivo di continui attacchi. A difesa della Terra, oltre alle poco efficaci truppe della Federazione Terrestre, si schiera anche un abitante di S-1, Marin, pilota del gigantesco robot Baldios...
Nonostante le tematiche fantascientifiche, il film è ad ampi tratti riflessivo, indaga sui sentimenti umani e raggiunge toni estremamente drammatici nei momenti in cui lo scenario diviene inevitabilmente teatro di conflitti e sciagure.
Come la maggior parte delle opere di filone fantascientifico ad esso contemporanee, vengono mano a mano svelate tematiche più profonde e nondimeno attuali, ad esempio la situazione di eterna condanna degli esseri umani ad opera delle loro stesse azioni...
L'opera merita di essere collezionata ovviamente dai fan del genere mecha di vecchia data, che potranno godere di un finale (da ricordare che la serie non fu mai conclusa) ma soprattutto dai novelli appassionati che potrebbero trovare una valida sostituzione alla visione dell'intera serie, visto anche un livello grafico non affatto antiquato.
Da sconsigliare a chi non ama le storie dal clima melodrammatico.
In ogni caso, rappresenta un pezzo di storia dell'animazione.

Ville

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Ville

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<b> Attenzione - Contiene Spoiler. </b>

Non avevo ancora dieci anni e le avventure di Maryn mi appassionavano assai; da bambino quale ero mi lasciava ammirato l'enorme potenza del robot e gli epici scontri che lo vedevano protagonista. Tuttavia, dopo parecchi anni, e dopo aver visto e rivisto il movie, devo constatare che per diversi aspetti "Baldios" è un anime robotico sui generis, fuori dagli schemi, distanziandosi per molti aspetti dal cliché tipico: sul possente robot non verte il fulcro della storia; la narrazione piuttosto è focalizzata sul suo giovane pilota, Maryn, del quale viene delineato un profilo psicologico alquanto dettagliato. Chi sarebbe costui? Un reietto, un traditore agli occhi del conducator Gattler, in realtà l'unico in grado di difendere la Terra dai micidiali attacchi dell'esercito di Aldebaran. Il suo tratto distintivo, in una parola, è la "pietas": l'attaccamento e la devozione verso la famiglia e verso la propria patria (in questo caso d'adozione), un luogo da difendere dagli attacchi di coloro che vogliono assoggettarla e colonizzarla. E questo è il primo punto su cui è bene soffermarsi: perché Maryn, pur perseguendo un nobile ideale, combatte contro la sua stessa gente? Suo padre, il professor Reigan, in punto di morte gli aveva chiesto di lottare affinché un altro pianeta non dovesse subire la stessa sorte di S-1, dal momento che il folle progetto dei militari di partire alla volta di un nuovo mondo da colonizzare avrebbe inevitabilmente portato alla sua contaminazione (n. B. In Baldios, i termini "contaminazione" e "distruzione" sono utilizzati pressoché come sinonimi). Rispettando la volontà paterna, e amando il pianeta che è diventato la sua casa, Maryn combatte per difendere la Terra, che dopo la tragica sorte di S-1 è nel mirino degli alieni; per questa sua decisione rischia più volte la propria vita, lotta contro la sua stessa razza e altresì è vittima dei sospetti che subito prendono corpo contro di lui da parte dei terrestri, cosa del resto ammissibile in uno stato bellico di scala globale: il ragazzo proviene dallo schieramento nemico, chi può garantire che non sia una spia infiltrata per distruggere dall'interno la base dei Blue Fixer, i quali costituiscono l'unico baluardo di difesa per la Terra? Maryn si offre volontario per pilotare il Baldios e dimostra la sua dedizione nonostante talvolta debba fare i conti con la diffidenza e l'aperta ostilità persino dei suoi due compagni, Raita ed Oliver. Ad un certo punto è quasi convinto, a causa di un piano nemico ben riuscito, di essere stato tradito e venduto dal professor Bannister, comandante della base terrestre, ma fortunatamente dopo un breve soggiorno forzato presso la base di Gattler nel sub-spazio riesce a fuggire e a portare via con sé Aphrodia, la bellissima assistente del conducator, nonché comandante in capo delle forze armate di S-1. I rapporti tra questa affascinante figura femminile e il generalissimo di Aldebaran, nonché quelli con lo stesso Maryn, sono assai controversi e torbidi. Il giovane, poco prima di lasciare da S-1 all'inseguimento della base di Gattler, aveva ucciso il fratello di Aphrodia, Milan, dopo che questi aveva appena freddato suo padre. Nonostante si sia trattato di legittima difesa, Aphrodia giura vendetta. Ma il rapporto tra il pilota del Baldios e la comandante nemica va ben oltre: come Maryn, anche lei ama profondamente il suo pianeta di origine, il legame che unisce i due costituisce un connubio inscindibile - vero e proprio leitmotiv della serie - con la crudelissima guerra che fa da sfondo a Baldios. Il loro è una sorta di "odi et amo" dei tempi moderni, una storia d'amore impossibile dal momento che i due si combattono con un ardore unico, quasi disperato, ciascuno all'interno del proprio schieramento; un odio che tuttavia stenta a manifestarsi appieno dal momento che, tra le altre cose, per questi due personaggi l'onore è ancora un valore in una guerra dove si è disposti a tutto pur di ottenere la vittoria, vittoria che equivale all'annientamento totale del nemico. Maryn e Aphrodia, entrambi prigionieri di un eterno duello senza né un vinto né un vincitore, sanno bene che non c'è posto per sentimenti diversi dall'odio e dalla violenza: uscirà vittorioso colui che saprà rimanere più saldo di fronte alla sciagura dei due popoli belligeranti. Ma entrambi i giovani falliscono in questa più ardua - inumana - sfida. E nonostante questo, esulando dal rapporto prettamente privato dei due protagonisti, questi rimangono di per sé delle perfette macchine da guerra, ognuno secondo il proprio ruolo. Maryn pilota egregiamente il Baldios contro i mostri meccanici di Aldebaran, mentre Aphrodia impone una crudele legge marziale all'interno del suo esercito. E anche se più volte si dimostra esitante, la ragazza applica il rigidissimo codice militare andando incontro a dei terribili rimorsi.

Dicevo, il tema della vendetta ricopre un ruolo notevole nel quadro psicologico di Aphrodia, la quale tuttavia si barrica troppo spesso dietro a quello che è quasi un pretesto per giustificare la sua ostilità nei confronti del giovane difensore della Terra; ad ogni modo il tratto peculiare della sua caratterizzazione rimane fondamentalmente estraneo a quanto appena osservato. Nomen omen, recitavano gli antichi, ed è evidente come il nome di Aphrodia riveli tutta la prorompente bellezza e la vitalità di una fanciulla troppo presto privata di una vita serena e votata all'amore. E infatti, nonostante il ruvido aspetto da soldato, cieco esecutore della volontà di Gattler, la recondita femminilità della ragazza emerge chiaramente quando, una volta rapita da Maryn in fuga dalla base nel sub-spazio, è priva di sensi e sogna di trovarsi presso un faro che dà sul mare: l'idillica visione di lei che corre lieta sulla spiaggia incontro all'amato (che ha le fattezze di Maryn) viene bruscamente interrotto dalla comparsa di una figura oscura, completamente negativa: si tratta ovviamente di Gattler, dal quale Aphrodia è terrorizzata. La complessità del legame che la unisce al conducator è tanto più fitta in quanto non abbiamo a disposizione molti elementi di giudizio. A quanto leggo in rete sulla trama dell'anime, i genitori di Aphrodia, avversi al regime che il dittatore intendeva instaurare su S-1, erano stati uccisi in un incidente d'auto inscenato dallo stesso Gattler, il quale poi prese con sé i piccoli Aphrodia e Milan. Inizia così il processo di plagio nei confronti della ragazza che culminerà con l'atto di deflorazione da parte del conducator, atto che renderà Aphrodia totale succube dei disegni di dominio del suo padre-padrone.
Torniamo poi alla vicenda, che si snoda su due binari paralleli, ovvero la medesima guerra vista dalla parte dei difensori e da quella degli invasori. La semplice ma terribile logica della sopravvivenza spinge entrambe le razze a competere in una lotta spietata, dove non c'è spazio per le trattative, in un gioco della torre dove o si vince (meglio, si sopravvive) o si è destinati a soccombere per sempre. I Blue Fixer sono gli unici che possono tener vittoriosamente testa alle sortite delle truppe volanti di Aldebaran, la federazione degli stati della Terra con le sue forze armate, come in qualsiasi serie robotica che si rispetti, è del tutto impotente dinanzi agli attacchi nemici che hanno una sicura via di fuga nel sub-spazio. Grazie all'arrivo di Maryn e alla fusione del suo Pulser Burn con i due mezzi aerei di Raita e Oliver, ecco che prende corpo il Baldios e finalmente la guerra tra i due mondi può giocarsi su una base paritaria. Significativo che nel movie il robot compaia solo di rado e, costituendo una pregevole eccezione nel genere robotico, esso non formi un unicum con il giovane preposto al suo comando. Non si può parlare qui di un mezzo meccanico "umanizzato", sorta di involucro materno e al contempo proiezione "mecha" del pilota e delle sue qualità di eroe. In altre parole, non vi è un Baldios "buono" che lotta per il "bene" (a dispetto di quanto è cantato nella sigla italiana del cartone animato), esiste bensì una macchina da guerra dagli effetti devastanti al servizio di una delle due parti in belligeranza. La vicenda non è incentrata sul Baldios come strumento bellico proprio perché in questo senso è caratterizzato il robot, una pura e semplice arma offensiva senza aura alcuna di sacralità dovuta al suo ruolo di difensore della Terra. Il Baldios semina morte tra i nemici così come l'esercito di Aldebaran falcidia la popolazione terrestre, anche grazie agli espedienti più meschini: all'interno della vicenda, non è apprezzabile lo sviluppo di una dicotomia tipica che in altre serie esiste tra i cosiddetti "buoni" difensori e i "cattivi" aggressori di turno, semmai si potrebbe parlare della contrapposizione tipica tra vita e morte che in questo lungometraggio assume toni fortemente drammatici. A ciascuna delle due razze in causa spetta una di queste due sorti, secondo l'esito della guerra.
Il finale è dei più tragici, e stando a quanto ho letto in Internet quello dell'anime lo è ancora di più: un generale di Gattler, sull'orlo del fallimento totale, impazzisce e decide di attivare le armi nucleari tattiche presenti sulla Terra, trasformando così definitivamente il pianeta nell'antica patria S-1 - la beffa che ha dell'incredibile! La spiegazione è presto data: viaggiando nel sub-spazio, Gattler e i suoi senza saperlo avevano ripercorso il tempo a ritroso fino al tempo in cui la Terra, S-1, era ancora incontaminata e rigogliosa. Il dado è tratto. A bordo della base aliena (uscita pressoché a pezzi dallo scontro con i Blue Fixer) Gattler si trova di fronte a Maryn per l'ultimo duello ed ecco all'improvviso il colpo di scena: Aphrodia, comparsa nel momento più critico, anziché sparare a Maryn come ordinatole da Gattler ferisce quest'ultimo, che rimane così condannato a vagare per lo spazio, unico custode di milioni di civili addormentati nelle camere criogeniche. Maryn e la ragazza ritornano al faro su una Terra ormai devastata dalle innumerevoli esplosioni nucleari, per ammirare per un'ultima volta il mare. Nel movie i compagni di Maryn sono sopravvissuti all'ultima battaglia, ma di loro non si sa più nulla. Nessuna notizia in merito al futuro dei sopravvissuti, nessuna notizia sulla latente love story tra i due protagonisti. Ma allora, qual è il finale di Baldios? Certo, quello ecologico è certamente il messaggio principale, ma oltre a questo?


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Caio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
E’ un anime che ha un fulcro tutto suo. E’ il gigante robot che focalizza l’attenzione dello spettatore, oppure sarà la figura del giovane protagonista Maryn, un traditore della propria patria, ma carico di pena per un passato doloroso (il padre ucciso in nobili intenzioni), carcerato come un delinquente comune, uomo appestato incarnazione del marchio dell’infamia. Ma lui è fedele alla terra, nuova patria d’adozione (anche se nella trama S1 è il futuro della terra! Fantastico parallelo di un mondo in rovina per mano del proprio futuro! Eccellente perla narrativa). Lui difende il nuovo mondo per evitare che il proprio popolo faccia con la Terra quello che fece con S1. La camera nei lunghi piani lascia al protagonista ampio spazio per presentarsi (Io sono Maryn, fuggo da S1 perché i militari che lo comandano sono malvagi. A bordo del Baldios difenderò la mia nuova patria), egli parla, egli racconta di sé, il suo triste passato e il suo enorme dolore di pietà ( il lungo piano sul mare è quella “”purezza”” che l’acqua ha da sempre, purezza che rivedi negli occhi di Maryn – bell’espediente che poi ritrovi nei film francesi come Film Blu di Kislowski-). Ma altre scelte stilistiche della trama sono molto interessanti, vedi Afrodia, bellissima donna, rispettosa dell’onore verso il suo S1, ma anche se un militare donna, vigile al rigore accademico, è sempre una donna che vuole innamorarsi ma non può. E di chi? Il reietto naturalmente, uomo passionale, femminile ma sincero e degno di fiducia, lui pronto ad amare ma , può amare e non vuole, e perché? I due sono 2 militari fedeli al loro santo voto :”difendere la loro patria”. Si vogliono (Maryn) ma non si possono amare (Afrodia). Accidenti che bellissimo amodio (amore e odio), perché si cercano come compagni sinceri, ma si danno la caccia come soldati fedeli. Le scene tagliano nettamente e con lo sfumato questo concetto, si usa molto il flash back, il movimento rallentato in fase di montaggio, primissimi piani e piano americano per i ruoli ben definiti e piano lungo per l’azione. E’ l’azione molto ben costruita che soffre per duelli robot/mostro banali, narrativamente poveri (luci scure, no cambi di colore o intensità ma tutta la fotografia sempre costante) ma esteticamente validi. Buono il ritmo del montaggio. Da vedere.