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Irene Tempesta

Episodi visti: 33/33 --- Voto 8
Avrei voluto dare un voto più alto ma avevo grandi aspettative su questo anime che in parte sono state un po' deluse.

Tratto dal romanzo "I Fratelli Neri" di Lisa Tetzner (pubblicato nel 1940) l'anime "Romeo no Aoi Sora", venne trasmesso in Italia nel 1997 col titolo "Spicchi di cielo tra baffi di fumo", come molti del genere meisaku tratta di infanzie difficili e tematiche sociali tipiche dell'Ottocento e inizio Novecento. A me il genere meisaku piace davvero tanto e viste le ottime recensioni su questo sito sono riuscita a recuperare l'anime e anche il romanzo (quest'ultimo in biblioteca) carica di interesse.

Se inizialmente l'anime mi stava piacendo, tutto è cambiato quando, per curiosità, ho cercato informazioni su com'era la vita degli spazzacamini a metà Ottocento, periodo in cui si svolge la storia... e mi ritrovo con informazioni che mai e poi mai vengono trattate in "Romeo no Aoi Sora"! Da quel momento non ho più visto questo anime nello stesso modo.
Il problema per me sta nella censura!
Nel voler edulcorare, addolcire, oppure omettere a forza quelli che erano gli aspetti più crudi della vita di un vero spazzacamino che, va specificato, era un'esistenza al limite della sopravvivenza!
Mi vien da dire "è un prodotto destinato ad un pubblico infantile, atto ad educare... d'accordo, ma attieniti più fedelmente al romanzo da cui è tratto allora! Che è, e lo voglio specificare, classificato come classico della narrativa per ragazzi! "I Fratelli Neri" è infatti molto più crudo e realistico. E molto più bello per questo! Su questo tema farò approfondimento tra poco.

Credevo che questo anime si incentrasse sulla vita degli spazzacamini del 1850; infatti tre quarti della trama è focalizzata sul periodo di lavoro del piccolo protagonista Romeo come spazzacamino, ma la sua esperienza lavorativa, va precisato, qui resta solo di contorno... i riflettori sono su altre tematiche: la rivalità fra bande del luogo, cattiverie e invidie del figlio dei padroni di Romeo, la personalità generosa di Angeletta e la sua situazione familiare (inventata di sana pianta dai giapponesi e un pò banale se devo essere sincera), le origini dell'amico Alfredo e il suo riscatto sociale, la solidarietà e fratellanza del gruppo "I fratelli del camino".

Vengono comunque trattati tanti temi molto belli, come il vero valore dell'amicizia, la solidarietà, lo spirito fraterno, la generosità, la compassione, la voglia di riscatto. Una cosa che mi è piaciuta di "Romeo no Aoi Sora" è il lavoro fatto sul personaggio di Alfredo: un approfondimento a livello caratteriale che nel libro non ha molto spazio, Alfredo viene dipinto come un vero leader, un ragazzo biondo dagli occhi azzurri, sveglio, coraggioso, umile, leale, intelligente, solidale; inoltre viene approfondito il suo passato (appena accennato nel romanzo) e gli viene data giustizia.

Una nota la voglio spendere per Davide Garbolino, doppiatore del protagonista Romeo: ha fatto un lavoro strepitoso, col suo talento recitativo ha dato spessore e personalità a un personaggio bello e fortemente empatico.

Per quanto riguarda le sigle, io ho sentito a inizio di ogni puntata la sigla giapponese "Romeo’s Blue Skies" e devo dire che con la sua melodia dolce e leggera è stata suggestiva... a mio avviso molto meglio di quella italiana cantata da Cristina d'Avena, che ha pure il difetto di mostrare un grosso spoiler sul finale della trama giusto sull'ultima immagine alla fine della sigla.
L'animazione è davvero di ottima fattura, tipica degli anni '90, un comparto tecnico e grafico davvero bellissimo. Uscito nel 1995 come titolo per il World Masterpiece Teather, che si stava purtroppo incamminando sul viale del crepuscolo, viene citato come uno degli ultimi meisaku classici.

E qui apro una doverosa parentesi sulle differenze tra il bel Romanzo "I Fratelli Neri" e l'anime da cui è tratto, perciò chi non volesse avere spoiler eviti questa parte:

Attenzione: questa parte contiene spoiler

A parte le origini nobili di Angeletta, come dicevo prima, totalmente inventate dai giapponesi per questa serie , non viene dato un reale epilogo alla sua situazione: dopo la riconciliazione con la nonna duchessa, Angeletta si reca con lei a Parigi per ricevere cure migliori e saluta Romeo in modo commovente... e poi? non si sa più nulla! Epilogo inesistente!

Ciò che non mi ha fatto dare un voto più alto è che in sostanza la figura dello spazzacamino viene edulcorata tantissimo, la vita di Romeo in confronto ai veri spazzacamini dell'epoca è una passeggiata di salute!
Nel romanzo, Romeo (qui col nome di Giorgio) rischia di morire per ben due volte (parte censurata nell'anime) soffocando nel camino e ritrovandosi privo di sensi, rischi corsi infilandosi a forza, per ordine del padrone, anche in camini ancora caldi con conseguenti ustioni sulle pareti roventi, il calore insopportabile e l'aria irrespirabile.
Nella parte finale de " I Fratelli Neri" Giorgio/Romeo ha rischiato seri problemi di salute causa un forte avvelenamento da fumo e una forma grave di malnutrizione, parte - ahimè - censurata nell'anime. Il dottor Casella gli salverà la vita, pagando lui le spese! Poiché la signora Rossi non voleva spendere un centesimo per dargli cure o cibo, negando di fargli patire la fame nonostante le evidenti condizioni del ragazzino - una realtà ahimè normale all'epoca, i padroni non volevano spendere neanche un centesimo per i loro garzoni, semmai si prendevano pure le mance che questi ragazzini guadagnavano tanto era l'avidità - nel libro il dottor Casella consiglierà ai fratelli Neri di fuggire se possono, tutte parti, ancora una volta, censurate in "Romeo no Aoi Sora".

Una cosa che proprio non ho digerito in questo anime è stato il finale: totalmente stravolto rispetto al romanzo.
Nella serie animata gli spazzacamini finiscono il loro periodo lavorativo e tornano alle rispettive case salutando Milano e i suoi tetti con una vena nostalgica e commovente... e io mi dicevo "Cosa?!" Nella realtà gli spazzacamini vivevano questa esperienza come un trauma! E non ci speravano proprio a tornare a lavorare in quelle città! Quasi nessuno di loro!
Nel romanzo è lo stesso Romeo/Giorgio che dice chiaramente al suo capo il signor Rossi, dopo l'ennesimo rischio di soffocamento nel camino "Non posso continuare, non ce la faccio più, veramente"... E infatti ne "I Fratelli Neri" il nostro protagonista infine... fugge!
Fugge insieme ad altri tre bambini da un lavoro pieno di sfruttamento, privazioni e patimenti, di pericoli per la salute, e soprattutto fugge dalla signora Rossi e dal figlio Anselmo che non fanno che umiliarlo e condannarlo senza sosta. La fuga è un punto fondamentale del libro, un messaggio chiaro per mostrare tutta la disperazione e l'orrore che questi spazzacamini subivano.
Un altro elemento addolcito all'ennesima potenza in questo anime: il freddo! Gli spazzacamini lavoravano durante il periodo invernale e pativano tantissimo il gelo poiché malvestiti, ci sono stati anche casi di morti assiderati, cosa che viene accennata nel romanzo ma non viene mostrata nell'anime.

Nel libro il malvagio trafficante di bambini, lo sfregiato Antonio Luini, viene arrestato con l'accusa di corresponsabile del naufrago che ha portato alla morte della maggior parte dei bambini su quella barchetta in mezzo alla tempesta, e finisce in prigione. Una bella consolazione. Devo dire che, sebbene nell'anime questa parte sia totalmente assente, e vede Luini continuare il suo losco e spregevole lavoro senza sosta, non mi ha infastidito più di tanto... purtroppo all'epoca c'era un disinteresse alto dalle autorità nei confronti della tratta dei bambini. Lo spazzacamino era un lavoro molto frequente e quindi ho interpretato la continuità di Luini nel suo lavoro come un fatto realistico per l'epoca dei fatti.

Inoltre l'aspetto degli spazzacamini non è convincente in questo anime: guardando qualsiasi foto dell'epoca i bambini erano spesso ricoperti di nero in viso e nei vestiti a causa della fuliggine tanto da farli sembrare africani, per l'epoca era importante mostrarsi "sporchi" perché simbolo dell'operato quando camminando per le strade urlavano "Spazzacamino!!", non a caso il titolo del libro è "I Fratelli Neri", inoltre venivano regolarmente presi in giro e umiliati dai bimbi nelle strade "Arriva l'Uomo Nero!", parte presente nel libro ma, ancora una volta, censurata nell'anime. In questa serie animata sembrano tutti lindi anche dopo essere appena usciti dalla canna fumaria... Mah!

Piccola chicca, fornita da fonti ufficiali di vita vera vissuta: l'usanza ogni anno a Natale di far mangiare i bambini spazzacamini a casa di famiglie ricche della zona perché era di buon auspicio, in una stanza a parte e con una bella tavola imbandita, ma a patto che mangiassero sporchi di fuliggine, perché così era la tradizione, senza un reale interesse per le loro misere condizioni, ai ricchi interessava solo avere buona fortuna; dopo aver pulito i camini della grande città, alcuni spazzacamini si spostavano nei paesini vicini, sempre a piedi, percorrendo tantissimi chilometri, il dolore ai piedi era insopportabile e bisognava stare al passo col padrone o erano botte, si dormiva nei paesi in cui si lavorava, nelle stalle o nei fienili, al freddo e al gelo [fonte: Gottardo Cavalli, "Diario di uno spazzacamino" (1914-1916)].
Questo solo per farvi capire quanto la vita di questi bambini sia stata edulcorata in questo anime rispetto ai fatti reali.

Fine parte contenente spoiler

In conclusione direi che "Romeo no Aoi Sora" è un buon prodotto, ma si poteva fare di meglio, lo si poteva portare a livelli eccellenti semplicemente attenendosi più fedelmente al romanzo da cui è tratto: secondo me sarebbe potuto diventare più emozionante e intenso poiché più crudo e realistico.

Per chi cerca un anime tipico del genere meisaku, carico di buoni sentimenti, con una trama un po' triste ma densa di speranza e sana amicizia, ispirata a fatti realmente accaduti legati a infanzie sofferte, sicuramente questo anime è il prodotto giusto.

Per chi invece come me è curioso e ama informarsi un poco (non troppo eh) sulla vera vita di chi faceva questi mestieri, è meglio evitare la visione di questo anime, abbastanza edulcorato e puntare solo sul romanzo "I Fratelli Neri" , molto più fedele alla realtà, e molto bello.


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joke95

Episodi visti: 33/33 --- Voto 9
"Spicchi di cielo tra baffi di fumo" è un anime di genere meisaku di 33 episodi che si ispira al famoso romanzo dei Fratelli Neri, prodotto in Giappone dallo studio Nippon Animation nel 1995, arrivato più tardi qui in Italia nel 1997; Romeo è un giovane ragazzo il quale viene da una famiglia molto povera di umili contadini Svizzeri, purtroppo un giorno in paese arriverà una losca figura di nome Luini, il quale approfitterà della povertà della gente per prendere con sé bambini e farli lavorare come spazzacamini, Romeo di fronte alla malattia del padre e la crisi economica che si abbatte sulla sua famiglia decide di unirsi a Luini e quindi di partire per Milano per un totale di sei mesi lavorativi come stabilito dal contratto, così inizia il suo viaggio fatto di gioie ma anche dolori per via delle persone che incontrerà nel suo cammino.

Il personaggio principale, come detto prima, è Romeo, costui è un bambino molto gentile e dolce il quale purtroppo verrà sempre ferito poiché troppo buono con tutti, Alfredo è un bambino che come Romeo sta andando a Milano per lavorare, e i due appena conosciuti saranno subito buoni amici, poi c'è Anselmo che è il figlio del capo per cui lavora Romeo, il quale sarà il personaggio più antipatico in tutta la serie, poiché farà sempre dei dispetti a Romeo e dandogli la colpa su tutto facendolo passare come il cattivo della situazione, anche quando non c'entra niente, e infine troviamo il Dottor Casela, lui è un noto Dottore di Milano il quale conosce Romeo poiché avrà un problema al suo camino, il Dottore nota subito del buono in Romeo, e vedendolo cosi piccolo a lavorare senza né saper leggere e scrivere gli darà una mano per insegnarli quello che sa.

La grafica di questo anime è veramente ben fatta, i disegni sono molto piacevoli con colori molto accesi e personaggi realizzati molto bene ognuno col suo carattere differente dall'altro, altrettanto buone sono le ambientazioni storiche di quei tempi, vi ricordo che questa serie è ambientata nell'Italia del XIX secolo; doppiaggio Italiano perfetto con l'unica pecca che le scene più violente saranno censurate.

Infine posso dire che "Spicchi di cielo tra baffi di fumo" è uno dei miei meisaku preferiti, ho dato questo voto così alto per le tematiche storiche che tratta nel quale c'è molta verità, infatti in quei tempi sia in Italia ma anche in altri paesi i bambini svolgevano il ruolo di spazzacamino per aiutare le proprie famiglie, per fare questo mestiere si prendevano bambini e ragazzi dalle famiglie più povere oppure mendicanti o orfani, la caratteristica che questi ragazzi dovevano avere era l'essere molto magri così che potevano entrare più facilmente nella canna fumaria e pulirla come si deve sotto le direzioni del "bocia", ovvero il loro capo; mi sono piaciute tanto anche le varie relazioni tra i vari personaggi in cui nascerà sempre del sentimento, è una bella serie che mi sento di consigliare a chi vuole vedere qualcosa di emozionante ma triste allo stesso tempo.

Voto finale: 9


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Marco23111988

Episodi visti: 33/33 --- Voto 8
Prima di commentare, mi inchino alla figata che è streaming, senza il quale, forse, non avrei mai potuto conoscere questo anime, tutto sommato ben realizzato.

Ma ora parliamo di quest'anime purtroppo quasi sconosciuto da noi a parte a pochi fortunati, infatti questa serie è stata trasmessa in sordina solo due volte, nel 1997 e nel 2009, e sempre in orari assolutamente improponibli.
Peccato, perché a mio parere è una serie veramente molto buona e non lo dico solo per i bellissimi disegni, per non parlare poi delle bellissime rappresentazioni della Milano dell'800.

Nella tradizione dei classici meisaku (genere di grande successo sia in Giappone che all'estero), è una storia ispirata a un vecchio romanzi europeo ottocentesco, in questo caso "I fratelli neri", ed è piena di momenti drammatici ma anche di speranza e voglia di affrontare le difficoltà con ottimismo e coraggio,
Questa è la storia di un ragazzino svizzero, Romeo (Giorgio nel romanzo), che viene venduto per fare lo spazzacamino a Milano; qui troverà dei nuovi amici, spazzacamini come lui, e insieme formeranno la squadra dei "fratelli del camino", comandata da Alfredo (in realtà il personaggio appare ben prima che diventi il capo dei fratelli del camino).
Come tutti i meisaku, almeno secondo me, è un'anime di ottima qualità, consigliatissimo a tutte l'età.

Purtroppo due episodi non sono mai stati trasmessi su mediaset (anzi no, mi pare che uno dei due, il 33essimo, sia stato trasmesso nel 2009), il bello è che hanno tolto l'episodio dove si scopriva che una ragazza si era vestita da maschio ma non hanno invece censurato l'episodio seguente, che è invece ben crudo.

Ma lasciamo perdere questo, la censura è una cosa alla quale sono assolutamente contrario, ma vorrei parlare di un'altra cosa, cioè di come questo anime è stato trattato nel nostro paese, insomma in pratica non gli è stata data nemmeno una possibilità per farsi conoscere.
Partiamo dal titolo "Spicchi di cielo tra baffi di fumo", è un titolo un po' stupidotto, che gli costava chiamarlo semplicemente "Romeo" o magari "I fratelli del camino" (più o meno come il romanzo, "i fratelli neri")? Certo, vedendo la storia alla fine un suo senso il titolo ce l'ha, con "spicchi di cielo tra i baffi di fumo" si può intendere che mentre Romeo pulisce i camini, tra tutto quel fumo vede il cielo, però non è tanto una questione se il titolo ha un suo senso o meno, è una questione d'immagine! Moltissime persone (la stra grande maggioranza) non sono degli appassionati di anime/manga, non sono esseri con i poteri magici che possono capire attraverso il titolo che si tratta di un buon prodotto, la maggior parte delle persone semplicemente vedono il titolo sulla guida TV o sentono la sigla e pensano: "Ma che schifo di titolo!" e personalmente li capisco, anche io l'ho pensavo quando vidi il titolo su internet.

Oltre a ciò gli orari erano davvero assurdi, questo anime è stato trasmesso nel 1997 alle prime luci del mattino, ma chi si vuole svegliare a quell'ora per vedere la TV?
E nel 2009? Stessa cosa, sempre di primo mattino! Ma come credono di sfruttare il potenziale successo di un anime?
Almeno quando era in prima visione avrebbero potuto provare a trasmetterlo in orari più decenti.
Se poi tenete conto che negli anni '90, in Giappone e non solo, si assiste al crollo del genere Meisaku, siamo proprio a posto.

Mi dispiace veramente molto, perché è davvero un ottimo anime, che ci insegna a lavorare duro per raggiungere i nostri scopi, ci invita ad essere ottimisti anche quando tutto ti sembra perduto.
Inoltre parla di amicizia, l'amicizia che lega Romeo e Alfredo, i fratelli del camino e il profondo rapporto fraterno tra Alfredo e Bianca, per non parlare poi di Romeo e Angeletta.

Non vedo proprio perché non dovrebbe essere trasmesso il pomeriggio, visto che a quell'orario trasmettono sempre le solite cose, a parte qualche rara eccezione, senza contare che moltissimi meisaku hanno la stessa sorte di questo. peccato perchè sono sempre anime di ottima qualità.

simona

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simona

Episodi visti: 33/33 --- Voto 10
Questa serie è un commovente viaggio nel dolore, dove gli affetti più cari, l'amicizia e l'amore, rivestono il ruolo fondamentale che coinvolge e cattura lo spettatore in maniera sublime. La storia narra delle vicende di un giovane ragazzino costretto a vendersi ad un commerciante per pagare le cure del padre ferito durante un incendio doloso. Arrivato a destinazione, il protagonista viene accolto da uno spazzacamino che cerca però in tutti i modi di rendergli la vita impossibile, sfruttandolo e rendendolo schiavo di ogni cosa. Il suo grande coraggio e la sua forza di vivere lo aiuteranno ad affrontare il mondo in modo positivo.
Dramma e sentimenti per una serie di rara sensibilità. Epico!


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ivan180378

Episodi visti: 33/33 --- Voto 9
Davvero un ottimo anime della NIPPON ANIMATION. Come sempre, censuratissimo in Italia. Spero troviate la versione integrale. Una storia dolce, ben animata, dal romanzo i FRATELLI NERI. Ricostruisce una fetta di storia vera e cruda: lo sfruttamento del lavoro minorile. Se visto in edizione originale, è davvero valida come storia. La versione censurata ovviamente lo rende più puerile. A me è piaciuto molto e lo consiglio sia ai ragazzini che ai meno giovani. Bel meisaku.


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Aduskiev

Episodi visti: 33/33 --- Voto 10
Nel 1997 arriva in nel nostro paese, col titolo “Spicchi di cielo tra baffi di fumo”, l’ultimo grande Meisaku classico, come non ce ne saranno più : “Romeo no ai sora”. È trasmesso in sordina da Mediaset, quasi scusandosi di aver importato un simile titolo; che lo stupra, lo censura, ma il messaggio, la grinta, la vitalità che questo anime ispira trapelano nonostante tutto, sciogliendo il cuore di molti telespettatori.
Tratto dal romanzo “i fratelli neri” di Kurt Held e pubblicato nel 1941, “Romeo no ai sora” ci mostra uno spaccato vivo e crudo della compravendita di minori effettuata nel nostro paese alla fine dell’ottocento. Romeo, un ragazzino che vive sulle Alpi della Svizzera italiana, firma, per pagare il medico al padre malato, un contratto con un losco individuo, che lo condurrà attraverso i monti fino in Italia, a Milano, dove sarà venduto come aiutante di uno spazzacamino. Il viaggio di Romeo, tra soprusi e violenze inizia così, e ripercorre, nelle sue 33 puntate le avventure, e le disavventure di un piccolo grande eroe e dei suoi compagni di sventura.
Se ne sono dette tante su questo anime, ma ancor più se ne sono dette sul libro di Held da cui è tratto. È giusto quindi partire proprio da questo, per riqualificarlo un attimo. Il libro esce nel 1941, in piena seconda guerra mondiale, con la Svizzera che ammicca sia ai nazisti che agli americani, ma che comunque detesta gli Italiani. Per anni la politica del regime di Mussolini è stata quella di fomentare nella sezione italiana dello stato cantonese un sentimento di appartenenza al nostro paese. Alcuni svizzeri reagiscono fondando un parallelo partito fascista e chiedendo a gran voce l’annessione all’Italia. È chiaro che questo fatto a molti loro connazionali resti indigesto. Spesso infatti “Fratelli neri” è stato accusato di essere un romanzo dai chiari connotati anti-italiani. Niente di più falso. E’ pur vero che tutti gli antagonisti di Romeo (Giorgio Verzasca nel romanzo, impronunciabile per un giapponese) sono Italiani, ma è anche ugualmente vero che i suoi più grandi amici e sostenitori sono anch’essi italiani, partendo da Alfredo, l’inseparabile amico, fino al dottor Casela, poco accentuato nell’anime ma unico grande eroe adulto nel romanzo. Quindi queste accuse sono da sfatare una volta per tutte.
Romeo no ai sora nasce nel 1995 come titolo per il World Masterpiece Teather che ormai si sta incamminando sul triste viale del crepuscolo. Il protagonista appare subito come un ragazzino sincero, spigliato, garbato, intelligente. Insomma un esempio di rettitudine e onestà. Se è pur vero che agli occhi di un adulto tanto buonismo e giudizio concentrati in un bambino paiono un po’ ridicoli, è importante ricordare che i Meisaku sono prodotti destinati all’infanzia, con il preciso ruolo di educare. Romeo è un personaggio positivo, che, come molti suoi predecessori nel WMT riesce a vedere la speranza anche nei momenti più cupi e disperati delle sue avventure. Si, perché questo anime di crudezza e realismo ne è permeato. Sia chiaro, un realismo destinato ai bambini. Niente sangue, niente parolacce (nell’originale), ma pur sempre piuttosto ruvido, che scorre come la carta vetro e può far male alle pelli più delicate. Romeo è infatti il centro di un vasto universo di personaggi che si intrecciano tra loro nello svolgimento della trama. Partendo dalle ragazzine che conquisteranno il suo cuore : Angeletta prima, Bianca poi, fino all’inseparabile Alfredo, un ragazzino maturo, che porta sulle spalle un pesante fardello dovuto a un tragico passato. Anche gli antagonisti sono ben caratterizzati. Primo fra tutti Anselmo, figlio del padrone di Romeo e geloso del ragazzino.
L’anime resta abbastanza fedele al romanzo originale, salvo alcune discrepanze piuttosto evidenti, create per fini differenti. Prima di tutto il ruolo dei due adulti principali della storia è cambiato. Marcello Rossi, il padrone di Romeo è con lui sempre spietato crudele nel romanzo, mentre nell’anime finisce per considerarlo quasi un figlio. Il dottor Casela si prodiga per aiutare Romeo e i suoi compagni in tutto e per tutto, fino a favorirne la fuga. Questa parte nell’anime non esiste. Ma la scelta scenografica che più colpisce e si discosta dall’anime è la creazione ex novo del personaggio di Nikita. Nikita infatti (Andrea in Italia) è stato creato per uno fine molto sentito dagli sceneggiatori nipponici : quello di coinvolgere il pubblico femminile. In una realtà prettamente maschile come quella del romanzo, dove le donne (Angeletta e Bianca) sono destinate solo ad essere “salvate”, serviva una figura forte, un po’ tsundere, con la quale far immedesimare anche le bambine più vivaci. Nikita si spaccerà infatti per un maschio per buona parte della storia, lasciando però trasparire spesso i suoi sentimenti per Alfredo. Questa ambiguità ha causato in Italia una cascata di tagli e censure. L’episodio 17 (Imboscata a San Babila) è stato completamente censurato, non per la violenza dei contenuti, come Mediaset ha sostenuto, ma per il fatto che proprio in quella puntata Alfredo, davanti a tutti, smaschera Andrea, rendendo di pubblico dominio la sua identità sessuale. In un paese puro e immacolato come il nostro questo oltraggio all’eterosessualità doveva essere punito! In seguito tutti i discorsi italiani vengono storpiati per non dar da capire che Andrea è in effetti una femmina. Come se lo saranno spiegate allora i nostri piccoli telespettatori, gesti come il dono di un fiore da Alfredo ad Andrea che lei mette tra i capelli? Questa parte non è censurata e se Andrea fosse un maschio, come il censore si è sforzato di darci a bere, apparirebbe ancora più ambiguo. Grande merito va attribuito al Margaria per aver reintrodotto la puntata nel palinsesto, anche se in fascia non protetta (all’alba, quando anche i polli dormono) e parzialmente censurata (2 scene di scazzottate).
Il disegno è di quelli puliti, limpidi, che ancora ricordano lo stile dei Meisaku d’altri tempi. Il colore è distribuito in modo uniforme, senza sfumature ma la grafica è notevolmente migliore rispetto alle produzioni passate.
Un prodotto quindi destinato a rimanere nel cuore, con una storia semplice ed efficace, in grado di commuovere e far riflettere. “Romeo no ai sora” è destinato a restare l’ultima grande luce dell’universo WMT prima del grande crollo del'97. Dieci, meritato.


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Ruriko

Episodi visti: 33/33 --- Voto 8
<b>Attenzione: possibili spoiler!</b>

Romeo è un ragazzino che abita in un piccolo paese delle Alpi svizzere con la famiglia, composta dai genitori, due fratellini e la nonna. Nonostante il duro lavoro e la scarsa disponibilità di mezzi, la vita di Romeo trascorre serena, finché un giorno d’estate non fa la sua comparsa un uomo dall’aspetto inquietante di nome Luini, noto anche come “il diavolo”, perché gira per i villaggi alla ricerca di bambini da portare a Milano allo scopo di venderli come spazzacamini. L’uomo mostra apertamente il suo interesse per Romeo, ma il padre del giovane rifiuta con decisione le sue ripetute offerte; tuttavia, Luini non ha la minima intenzione di arrendersi e provoca un incendio che distrugge il raccolto della già povera famiglia e ferisce in modo piuttosto serio il capofamiglia.
Vista la gravità della situazione, Romeo, che è un ragazzo giudizioso e amorevole, si reca da Luini di sua spontanea volontà e accetta di seguirlo in cambio del denaro necessario per curare il padre, con la promessa che la prossima primavera potrà fare ritorno a casa. Inizia così un viaggio lungo e difficoltoso, durante il quale Romeo conosce altri giovani con il suo stesso triste destino; in particolar modo, stringe amicizia con Alfredo, un ragazzino dai lineamenti nobili e dalla grande cultura, che sta cercando la sorella Bianca e sembra custodire un segreto.
Giunti finalmente a destinazione dopo varie peripezie, i due amici sono costretti a separarsi; Romeo viene venduto al signor Rossi, che vive con la moglie Edda e il figlio Anselmo, i quali mostrano di non gradire affatto il suo arrivo e non perdono occasione per tormentarlo; tuttavia, nonostante le difficoltà iniziali e la forte nostalgia di casa, Romeo si abitua ben presto al suo lavoro, riuscendo così a coglierne anche gli aspetti positivi, come la splendida vista del cielo che si gode dai tetti della città. Inoltre, il soggiorno a Milano è reso meno duro dalla presenza di nuovi amici: la dolce Angeletta, figlia dei signori Rossi costretta a letto da una malattia, il dottor Casela e altri spazzacamini. Romeo ritrova Alfredo e, insieme a lui e ad altri ragazzi, crea i “Fratelli del Camino” (“Fratelli Neri” in originale) per contrastare i “Lupi Guerrieri”, un altro gruppo di spazzacamini che si comportano da prepotenti nei loro confronti. La rivalità tra le due bande finirà presto per esplodere, lasciando però il posto a un sentimento di fratellanza e amicizia, reso ancora più forte da un tragico evento, destinato a influenzare profondamente le decisioni dei ragazzi per il futuro.
Tratta dall’opera “I Fratelli Neri”, scritta nel 1941 dalla tedesca Lisa Tetzner e successivamente conclusa dal marito Kurt Held, che la fece pubblicare a nome della moglie, questa serie riproduce abbastanza fedelmente le vicende narrate nel libro, seppur con qualche eccezione, come ad esempio l’invenzione del personaggio di Andrea (Nikita).
L’edizione italiana si distingue per il doppiaggio di alto livello, caratterizzato dalla presenza di un ottimo cast e da un abbinamento delle voci ai personaggi davvero azzeccato (per esempio, Davide Garbolino su Romeo ed Elisabetta Spinelli su Angeletta).
Tuttavia, a causa dello spinoso tema trattato, la serie ha subito diverse censure per occultare armi o scene di lotta, in particolar modo negli episodi 17 e 18, dedicati allo scontro tra i due gruppi di spazzacamini, e nell’episodio 28, quando Alfredo e Bianca affrontano lo zio; inoltre, nell’ultimo episodio è stata tagliata l’ultima scena, dove si vede la copertina di un libro, con la scritta “Fratelli Neri” in italiano, che viene chiusa.
Nel 1997, in occasione del primo passaggio in televisione della serie, l’episodio 17 non venne trasmesso, ma, stando a quanto si è potuto vedere in occasione della replica del 2009, non presenta scene più cruente di quelle dell’episodio successivo, quindi verrebbe da pensare che non si sia trattato di censura, ma di un semplice errore di programmazione.


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Slanzard

Episodi visti: 33/33 --- Voto 10
<center><i>L'amicizia, la fuliggine e l'amor
legan tutti noi, che cantiamo in cor
siamo spazzacamin
con la faccia nera del destin
siam giovani e indifesi in questa gran città
ma l'uno all'altro sempre la sua mano da
veri, grandi amici siam
l'odio e il male combattiam
dai dai dai spazza e vai
l'amicizia, la fuliggine e l'amor sono il tuo destin
spazzacamin</i></center>

L'inno dei Fratelli del Camino qui sopra riportato riassume perfettamente ciò che quest'anime è e vuole trasmettere. Il Cielo Azzurro di Romeo (Romeo no Aoi Sora), conosciuto in Italia col nome “Spicchi di Cielo tra Baffi di Fumo”, è uno degli ultimi meisaku appartenente al World Masterpiece Theater dello scorso millennio. Tratto dal romanzo “I Fratelli Neri” di Kurt Held, l'anime è ambientato in Italia, precisamente nella Milano di fine '800, in cui gruppi di bambini vengono comprati e rivenduti ai padroni degli spazzacamini della città per divenire loro aiutanti non stipendiati. Tra questi vi è anche il protagonista, Romeo, ragazzo di buon cuore proveniente da un piccolo villaggio agricolo delle Alpi svizzere. I 33 episodi della serie ci raccontano le disavventure di Romeo e dei suoi compagni spazzacamini tra bande di teppisti, gelosi rivali, intrighi e padroni senza cuore. Come ci si può aspettare da un World Masterpiece Theater ci troviamo davanti a una trama solida in grado di appassionare e commuovere, che miscela momenti di grande gioia e felicità ad altri incredibilmente tristi e drammatici, con i più sensibili che quasi certamente arriveranno a versare qualche lacrima, sia di tristezza che di commozione. A questo possiamo aggiungere un cast di personaggi realistici e ottimamente caratterizzati che resteranno a lungo impressi nell'animo dello spettatore, come il Dr. Casela, il Sig. Rossi, Angeletta o gli stessi spazzacamino. La visione scorre fluida e mai pesante, con un ritmo non troppo sostenuto che lascia allo spettatore il tempo necessario per assaporare interamente l'ampio ventaglio di emozioni che Romeo è in grado di regalargli. A fine visione, se la vista non sarà appannata dalle lacrime, si avvertirà quel malinconico senso di perdita che solo le grandi storie sono in grado di trasmettere e che solo un'altra opera dello stesso livello può alleviare, non prima però di aver dato l'ultimo saluto ai personaggi e ai luoghi che tanto ci hanno appassionato.
Tecnicamente l'anime si presenta in linea con le produzioni dell'epoca, con animazioni e chara semplici che svolgono bene il loro compito; buoni i colori e piacevoli le visuali della Milano vista dalle cime dei camini sopra i tetti.
L'adattamento italiano presenta luci e ombre: sono presenti pesanti censure video, quasi interamente concentrate negli episodi 17-18, il primo interamente censurato e mai trasmesso, successivamente reintegrato nella versione DVD Dynit con sottotitoli italiani, il secondo con parecchi dialoghi omessi. Al di fuori di questi due casi fortunatamente le censure risultano praticamente assenti (escludendo il personaggio di Andrea). Tra le “ombre” anche la voce narrante, che risulta a volte fastidiosa e irritante con frasi ovvie e scontate che vanno a sostituire i poetici silenzi dell'opera originale, parzialmente rovinando alcuni di questi momenti. Il doppiaggio in se risulta invece piacevole, con buona scelta di voci e interpretazione. Positiva anche la scelta di tradurre l'inno dei Fratelli del Camino e farlo cantare ai doppiatori italiani degli spazzacamini. Piccola sottigliezza infine la traduzione scelta per il gruppo degli spazzacamino: “fratelli del camino” al posto dell'originale “fratelli neri”, dove la seconda sarebbe stata più attinente al titolo del romanzo originale, oltre che essere scritta su una lettera in italiano mostrata nel video. In ogni caso si tratta solo di un piccolo dettaglio che non inficia in alcun modo la godibilità dell'opera. L'edizione italiana sarebbe stata quindi almeno sufficiente se non fosse stato per quei due episodi martoriati.
In conclusione Romeo no Aoi Sora risulta un perfetto esempio di come andrebbe narrata una storia e da cui i moderni sceneggiatori avrebbero molto da imparare. Consigliato a tutti coloro che cercano un'opera solida e indimenticabile, un racconto di formazione incredibilmente commovente per educare i bambini e appassionare gli adulti, alla cui fine forse si ritroveranno a canticchiare sottovoce l'Inno dei Fratelli del Camino (magari con gli occhi umidi).
Voto Massimo!