Doubutsu Olympic Taikai
Introduzione e sviluppo
Un'olimpiade tutta animale all'insegna di una competizione nel rispetto della diversità. I partecipanti si sfidano ad un triathlon che si annuncia molto acceso. Gli spiriti degli atleti si stanno scaldando e tutti sono pronti a dare il meglio di sé. Il tutto sotto lo sguardo severo di una giuria che non ammette sgarri. Quindi diciamolo insieme: "Pronti, partenza, via! Ed ecco tutti pronti ad esibire le proprie doti, capacità e abilità naturali nell'estremo sforzo per aggiudicarsi il primo premio. Nel caos e fragore delle gare ognuno dei candidati è al massimo della propria concentrazione e non si lascia distrarre da niente. Chi sarà il migliore? Chi vincerà? Per chi tifare? Solo il tempo potrà dirlo e stabilirlo con certezza.
Questo corto può essere considerato come una sorta di parodia, ma anche un messaggio di propaganda per comunicare al mondo intero che il Giappone era pronto a dimostrare di che pasta era fatto e di riuscire a sfondare e vincere a qualsiasi costo. Potremmo prendere questo cortometraggio anche come una sorta di anticipazione di quelle che poi sarebbero potuti e dovuti essere i primi giochi di Tokyo 1940 e che invece il Giappone avrebbe avuto l'onore si ospitare 24 anni più avanti nel 1964 a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e delle decisioni del Comitato Olimpico Internazionale di assegnare le successive quattro edizioni ad altri paesi.
La grafica è in bianco e nero. Ciononostante i disegni sono già molto dinamici per l'epoca in cui questo cortometraggio è stato realizzato. I particolari e i movimenti delle sagome sono ben definiti. È ancora assente l'alternanza tra il primo e il secondo piano, tutto viene rappresentato attraverso il secondo per sottolineare una distanza tra spettatore e personaggi che si riflette poi nella distanza dello spettatore (soprattutto consapevole) dal clima abbastanza teso dell'epoca in cui il cortometraggio è stato realizzato, così come tra questi, distanza che si riflette nella scelta di rendere la competizione molto movimentata e la quale esulta dal contesto agonistico attraverso il ricorso di espedienti scorretti. Nonostante ciò ed in ossequio al concetto di tregua olimpica, i produttori fanno in modo di far riconciliare i personaggi nell'ambito dello spirito sportivo di rispetto reciproco, inducendo quindi lo spettatore a prendere ad esempio i personaggi per risolvere le controversie della vita reale in modo più disteso e pacato. Per i temi e gli elementi che compongono la trama questo cortometraggio potrebbe essere considerato un'anticipazione de "Il re leone" ma anche de "Il libro della giungla" e/o di altre capolavori Disney tratti da capolavori della letteratura, giacché ne veicola i contenuti e i messaggi principali, tra i quali la necessità di convivere e coesistere nonostante le diversità.
Giudizio finale
Un piccolo cortometraggio di stampo propagandistico con il preciso intento educativo di migliorare l'immagine del paese attraverso il miglioramento del suo popolo per migliorare poi il resto del mondo, cercando ovviamente e possibilmente di scartare e scongiurare l'opzione della guerra.
Voto finale: 8,5
Un'olimpiade tutta animale all'insegna di una competizione nel rispetto della diversità. I partecipanti si sfidano ad un triathlon che si annuncia molto acceso. Gli spiriti degli atleti si stanno scaldando e tutti sono pronti a dare il meglio di sé. Il tutto sotto lo sguardo severo di una giuria che non ammette sgarri. Quindi diciamolo insieme: "Pronti, partenza, via! Ed ecco tutti pronti ad esibire le proprie doti, capacità e abilità naturali nell'estremo sforzo per aggiudicarsi il primo premio. Nel caos e fragore delle gare ognuno dei candidati è al massimo della propria concentrazione e non si lascia distrarre da niente. Chi sarà il migliore? Chi vincerà? Per chi tifare? Solo il tempo potrà dirlo e stabilirlo con certezza.
Questo corto può essere considerato come una sorta di parodia, ma anche un messaggio di propaganda per comunicare al mondo intero che il Giappone era pronto a dimostrare di che pasta era fatto e di riuscire a sfondare e vincere a qualsiasi costo. Potremmo prendere questo cortometraggio anche come una sorta di anticipazione di quelle che poi sarebbero potuti e dovuti essere i primi giochi di Tokyo 1940 e che invece il Giappone avrebbe avuto l'onore si ospitare 24 anni più avanti nel 1964 a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e delle decisioni del Comitato Olimpico Internazionale di assegnare le successive quattro edizioni ad altri paesi.
La grafica è in bianco e nero. Ciononostante i disegni sono già molto dinamici per l'epoca in cui questo cortometraggio è stato realizzato. I particolari e i movimenti delle sagome sono ben definiti. È ancora assente l'alternanza tra il primo e il secondo piano, tutto viene rappresentato attraverso il secondo per sottolineare una distanza tra spettatore e personaggi che si riflette poi nella distanza dello spettatore (soprattutto consapevole) dal clima abbastanza teso dell'epoca in cui il cortometraggio è stato realizzato, così come tra questi, distanza che si riflette nella scelta di rendere la competizione molto movimentata e la quale esulta dal contesto agonistico attraverso il ricorso di espedienti scorretti. Nonostante ciò ed in ossequio al concetto di tregua olimpica, i produttori fanno in modo di far riconciliare i personaggi nell'ambito dello spirito sportivo di rispetto reciproco, inducendo quindi lo spettatore a prendere ad esempio i personaggi per risolvere le controversie della vita reale in modo più disteso e pacato. Per i temi e gli elementi che compongono la trama questo cortometraggio potrebbe essere considerato un'anticipazione de "Il re leone" ma anche de "Il libro della giungla" e/o di altre capolavori Disney tratti da capolavori della letteratura, giacché ne veicola i contenuti e i messaggi principali, tra i quali la necessità di convivere e coesistere nonostante le diversità.
Giudizio finale
Un piccolo cortometraggio di stampo propagandistico con il preciso intento educativo di migliorare l'immagine del paese attraverso il miglioramento del suo popolo per migliorare poi il resto del mondo, cercando ovviamente e possibilmente di scartare e scongiurare l'opzione della guerra.
Voto finale: 8,5