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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

L'ho visto 7-8 anni fa ed ancora riesce a penetrarmi dentro e a commuovermi come poche cose sanno fare. Una storia che non si dimentica, ma neanche se si va dallo psicanalista, psicologo, psicoterapeuta.
Per essere più precisi la storia di un amore proibito sulla falsa riga del mito di Orfeo ed Euridice. Sta di fatto che questa storia ci fa fermare a riflettere sul significato dell'amore e sul rapporto che abbiamo con noi stessi e poi con la natura attorno a noi. La protagonista, Hotaru, incontra questo semi yokai di nome Gin, il quale è stato allevato dagli spiriti della foresta e in particolare dal dio della montagna, il quale gli ha dato una maschera per celare la sua identità e ponendogli la regola di non interagire e soprattutto toccare alcun essere umano, visto che lui essendo stato allevato da lui, è impregnato della magia della natura; se toccasse un essere umano questa svanirebbe e lui con essa perché è diventata la sua stessa energia vitale. Gli anni passano ed Hotaru cresce e diventa una studentessa delle superiori, senza però mai dimenticarsi di Gin. Tutto sembra filare bene, fino a quando, durante un festival dedicato agli yokai della foresta e della montagna Gin tocca involontariamente un bambino umano credendo che si tratti di un suo simile e svanisce, non prima di essere stato abbracciato da Hotaru. Questa si rattirista, ma viene ringraziata dagli spiriti della foresta e della montagna poiché lei ha in un certo senso esaudito il desiderio di Gin. Alla fine rimane la maschera di Gin che Hotaru conserva in ricordo del suo amore non realizzato e misterioso; già la maschera funge in un certo senso da strumento per celare la propria natura e con essa i misteri della propria natura. Misteri che però, in questo caso vengono svelati e che quindi, in un certo senso, perdono il loro potere, magnetismo, ascendente.

La trama è semplicemente meravigliosa, delicata, sublime, strappalacrime, commovente. Essa ci invita ad immergerci nel mondo in cui è ambientata e a diventare parti di esso per perdersi in esso e ritrovarsi sempre in esso. I personaggi, dai due protagonisti fino agli spiriti della foresta e della montagna, sono semplicemente disegnati a regola d'arte e presentano delle personalità e dei caratteri spontanei, simpatici, empatici, divertenti che oggi si fa fatica a trovare. La colonna sonora, composta di sonorità delicate e lievi, enfatizza questa atmosfera fatta di pace, quiete ma anche di malinconia. Le lezioni principali che si possono apprendere da questo cortometraggio riguardano principalmente la brevità, la fragilità della vita stessa e quindi anche della natura che ci circonda e che dovremmo quindi tenere sempre a mente per evitarle di rovinarla e distruggerla. Altri rimandi possono essere ad esempio anche un collegamento con la terapia giapponese dello Shirin Yoku, ovvero "Il bagno nella foresta", il quale secondo molti migliorerebbe la qualità della vita di chi la pratica, sia in termini fisici che psicologici.
Possiamo quindi dire che questa storia ha un certo potere catartico e curativo sulla mente e sulla psiche delle persone.

Voto: 8


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Atenaide

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Esiste l’amore senza contatto? Più prosaicamente: amicizia e tenerezza senza toccarsi?
Questo film tenero e gentile cerca di rispondere a questa domanda.

La nostra protagonista è solo una bambina di 6 anni quando incontra lui, uno spirito dei boschi. Estate dopo estate lui le tiene compagnia mentre lei da bambina gioiosa diventa una ragazza dolce e sensibile. Tra di loro si sviluppa un sentimento fortissimo ma non possono sfiorarsi: se lui venisse toccato da lei, un essere umano, rischierebbe di svanire per sempre.
Mentre in treno raggiunge la località in cui abita lo zio e c’è la foresta in cui vive lui, la nostra protagonista ricorda le loro estati, la loro relazione sempre più forte.

E anche se non può toccarlo prova per lui un sentimento talmente profondo che lui inizia ad aprirsi e insieme trascorrono dei momenti felici, come al festival degli spiriti.

Da una parte c’è dunque una ragazza con i suoi sentimenti delicati che non può manifestare apertamente, dall’altra c’è Jin, che in parte è umano e che condivide con lei la possibilità di coltivare una relazione che gli dia ciò che non ha mai potuto avere, e che non può possedere fino in fondo.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Il finale aperto è inaspettato, ma lascia una buona impressione rispetto alla narrazione tanto da porsi domande del tipo: ”e se?”.
Inoltre permette di sviluppare il tema del ricordo e della possibilità che un sentimento così profondo possa lasciare tracce preziose per vivere ancora e felicemente, malgrado la sua perdita.

La brevità di questo film e la sua tenerezza danno all'opera un alone 'da favola' che tinge di sfumature delicate quest’opera.


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VinMur92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Siamo abituati ai contatti umani tanto da rendere un abbraccio un semplice gesto privo di significato. Ma se non potessi avere contatto fisico con qualcuno che ami per lunghi anni, che significato attribuiresti ad un abbraccio?

Questa è un'opera breve ma intensa, dolce al punto giusto dai tanti dettagli da cogliere. Anche se di durata breve, è stato emozionante accompagnare la protagonista anno dopo anno durante la sua crescita. Finale davvero dolce ed inaspettato nel modo in cui avviene, avevo pensato a mille possibilità più banali ma si è optato per qualcosa di meno sensato ma allo stesso tempo meno banale. Lacrima che scende nel finale e un leggero sorriso di rassegnazione. Mi è piaciuto molto e sarebbe stato bello se fosse durato un tantino di più, quel poco che basta per caratterizzare di più i personaggi che purtroppo risultano piatti data la scarsa durata. Sonoro sopra la media, grafica carina anche se fondali fatti non troppo bene. Promuovo e consiglio agli amanti del genere.


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Ninfea

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Oggi vorrei parlare di un corto d'animazione giapponese che ho scoperto da pochissimo, reperibile in streaming sottotitolato, sia in versione originale, ma anche col doppiaggio italiano.
Si tratta di "Hotarubi no Mori E", film del 2011 (titolo inglese, "Into the forest of Fireflies' light"), un cortometraggio di 45 minuti, vero e proprio gioiello di poetica struggente, dolce e malinconica, di profondità straordinaria che mi ha scosso nell'animo.
In patria ha riscosso premi e riconoscimenti anche dalla critica.

È tratto da un racconto breve del 2009 della mangaka Yuki Midorikawa, inedito in Italia, autrice già di un' altra splendida serie, "Natsume Yuuijnchou" che ha in comune con questo film, oltre al regista Takahiro Omori, la tematica e il soggetto, anche se sviluppato in maniera un poco diversa.
Ho avuto modo di visionare le tavole del manga in inglese, e devo dire che la grafica non è la forza di quest' opera, ma è proprio la storia, breve ed intensa ad essermi piaciuta tantissimo, mi ha lasciato delle emozioni fortissime, e si esprime al meglio nelle commoventi, poetiche immagini di questo anime.

La storia narra dell'incontro tra una bambina, Hotaru, che un'estate si perde nella foresta, e uno strano ragazzo che indossa una maschera di volpe. Gin, così si chiama il ragazzo, in realtà è uno Youkai, uno spirito con sembianze umane che vive in questa foresta governata da un Dio Della Montagna. Gin aiuta Hotaru a ritrovare la strada di casa, ma le dice anche che, per via di un incantesimo/maledizione, non può toccare né essere toccato da un essere umano, altrimenti scomparirebbe per sempre.

Queste in sintesi sono le premesse, su cui si costruiscono le dinamiche semplici di un racconto che parla di un forte legame d'amicizia che nel tempo diventa sempre più profondo e intenso.

SPOILER

Hotaru torna tutte le estati a trovare il suo amico Gin, - periodo che lei trascorre con gli zii che abitano nel villaggio della zona, - estati che la bambina e poi la ragazza aspetta con trepidazione, momenti di felicità e di gioia che i due trascorrono insieme senza mai potersi toccare, immersi nel verde della foresta, tra i campi e i fiori o sulla riva del fiume che passa lì vicino. Non c'è tristezza nel loro stare insieme, ma il semplice rinnovo di una promessa.

Gli anni passano, Hotaru cresce, cambia scuola, va al liceo, e cresce il sentimento che prova per Gin, che invece sembra non invecchiare mai, ma anche per lui qualcosa cambia perché vede Hotaru diventare donna, una giovane che va incontro alla vita e al futuro, dove lui potrebbe non esserci.
La nostalgia domina il trascorrere delle altre stagioni, che tengono i due ragazzi separati, ma cresce di pari passo il desiderio di vedersi, di stare insieme, di un contatto fisico che di fatto è impossibile; Hotaru non vuole dimenticare, né essere dimenticata, cresce l' amore e la consapevolezza di un legame bellissimo, intenso e prezioso che non avrà mai sbocco.

Bisogna cogliere dettagli suggeriti, una farfalla che si posa, la neve che cade sul viso di Gin che toglie la maschera, piccole cose da cui intuiamo cosa desidera, ciò che non potrà mai avere, ed è un sentimento talmente struggente nella delicatezza della sua espressione che non riusciamo a restare indifferenti alla sofferenza, alla malinconia che pervade ogni immagine.

E arriva anche l'ultima estate, quella più preziosa, quella che vede due innamorati ad una festa in mezzo alla foresta, il ricordo più bello ed emozionante prima che finisca tutto, sigillato in un istante fugace che vale l'eternità intera e travolge per la grande emozione.

Non vi descrivo la scena, dovete vederla.

Fine spoiler

Sono lacrime che non ho potuto trattenere e non sono una facile alla commozione, ma non si può davvero restare indifferenti di fronte ai sentimenti che ti travolgono.
Da quando l'ho scoperto, l'ho già visto varie volte, e mi succede ogni volta.

Animazione semplice e bella, delicata nei tratti, colori vivaci, fondali suggestivi, altrettanto struggente la colonna sonora, ritmo che accompagna dolcemente per 45 minuti, sufficienti e perfetti a dire tutto quello che questa storia vuole dire.
La vita è fatta di momenti che passano che nessuno può toglierci; tanto più sono intensi, tanto più sono preziosi per la nostra anima.

Una visione splendida - e dolorosa - che consiglio a tutti.
10 per le emozioni che questo piccolo racconto è riuscito a darmi.

Utente970

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Utente970

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6,5
Un "vorrei essere toccante, ma non ci riesco".

"Hotarubi no Mori e" cerca di raccontare il legame indirettamente ostacolato, tra la sempre più adulta Hotaru ed il mezzo-spettro Gin, ma a parte la maledizione del ragazzo, nemico della storia è anche il tempo a disposizione e la regia che non sa dare quel tocco che fa la differenza. Ci troviamo così a seguire la ragazza in modo ripetitivo, stagione dopo stagione, con qualche stralcio di passatempo nella foresta e di vita familiare/scolastica, tutte rappresentate in modo abbastanza piatto e sbrigativo, seppure nella parentesi scolastica vi fossero accenni sfruttabili. Seriamente, amicizia o meno, sacrificare costantemente e senza remore quel poco di pausa concessa dall'estate solo in quel modo noioso è ridicolo e purtroppo i contatti con gli altri spiriti (come per gli umani) sono al minimo sindacale. Una loro maggiore presenza avrebbe certamente dato un senso maggiore all'interesse e al divertimento della giovane, che invece alla fine non pare nemmeno aver imparato granchè su di loro durante gli anni trascorsi.

Avrebbe giovato vedere una crescente curiosità di Hotaru piuttosto che avere da lei una promessa immediata e avrei gradito vederla tentennare sull'accennare prima o poi di Gin a qualcuno, se non addirittura vederla portare con sé (o almeno provarci) qualche amichetto coetaneo, dato che non è certo l'unica bimba in quel paesino di montagna. Di certo Hotaru è una ragazza tranquilla e giudiziosa, ma francamente pare invaghirsi presto del viso coperto del ragazzo e si comporta in modo non molto credibile per la sua età di partenza. C'è poi anche la questione rimasta aperta dell'età di Gin, che contrariamente alla ragazza, non invecchia affatto, eppure considerando la storia sulla sua origine, verrebbe da pensare più a un invecchiamento talmente lento da renderlo a dir poco antico.

Tecnicamente non siamo su livelli particolarmente degni di nota, il lato musicale è buono, mentre a livello di regia si tende a guidare lo spettatore con la narrazione della protagonista, perchè utile a non far cadere l'attenzione. Per quanto riguarda il doppiaggio bisogna lodare i fandubber per il lavoro fatto, senza dubbio limitato in vari momenti, soprattutto su personaggi secondari, ma comunque gradevole. Mi ha fatto un po sorridere però sentire la voce di Hotaru perchè mi ha riportato alla mente, non so se a torto o ragione, quella data ad una certa Maid provocante.

Alla fine "Hotarubi no Mori e" si riduce ad una visione quantomeno piacevole, una storia dolce semplificata, neanche tanto originale, ma il mondo in cui vivono i protagonisti è lasciato davvero troppo in secondo piano, e considerando che anche Gin e Hotaru, maledizione o meno, non hanno personalità particolarmente carismatiche, non si è invogliati a riguardarla una seconda volta. Si fosse vista almeno di sfuggita questo fantomatica divinità della montagna almeno...

Il finale comunque poteva fare la differenza, ma alcuni sorrisi fuori posto di Hotaru e la sua forza di carattere immediata distruggono quel poco di credibile romanticismo che si era costruito. A poco serve la furba frase conclusiva, troppo meccanica, mi ha fatto l'effetto opposto del commuovermi.


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sayuri 85

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Ho conosciuto quasi per caso questo anime, da una canzone a dir la verità, ma già quelle poche scene che vedevo mi facevano innamorare sempre più. Questo anime è stupendo, commovente e romantico.
La storia parla di Hotaru, una ragazzina di sei anni che un giorno d'estate si perde sulla montagna del "Dio della montagna", e qui incontra Gin, un ragazzo all'apparenza, una specie di spirito che non può essere però toccato da nessun essere umano, altrimenti sparirebbe, che la aiuta a ritrovare la strada di casa. Da quel giorno nasce una forte amicizia.

Questo anime mi ha commosso per la delicatezza con cui affronta alcuni argomenti. Non smetterei mai di guardarlo. Peccato che dura solo quarantacinque minuti e che non ci sia un seguito, ma per il resto lo consiglio vivamente, ne resterete affascinati come me.


 1
YukiMoon

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Penso di essermi innamorata di questo capolavoro, continuo ad avere un loop sulle scene del film e vorrei che la storia andasse avanti all'infinito, ma purtroppo così non è, e lascio correre la mia fantasia.
Cogli l'attimo fuggente, l'imprevisto è dietro l'angolo, e tutto ciò che non sei riuscito a fare non riuscirai più a farlo. Fa veramente riflettere questo film.
Incantevoli i paesaggi, i disegni e le colonne sonore. Consiglio la visione a tutte le fasce di età.


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alby yuyu

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Unico difetto: la durata. Quaranta minuti di pura bellezza.
L'innocenza di Hotaru, l'atteggiamento distaccato (ma nel contempo pieno di sentimenti) e rassegnato di Gin, la loro voglia di vedersi e l'impossibilità del sentire materialmente l'altro, l'amore reciproco che passo dopo passo non riesce più a contenersi, e ha la necessità di manifestarsi, urtando però contro la triste realtà, sono tutte peculiarità che mi hanno emozionata dal profondo. L'estrema semplicità e purezza della storia rende il tutto molto toccante e coinvolgente, il finale poi è strabiliante. Era da tempo che non provavo emozioni del genere guardando un anime. Consigliatissimo!

Utente67075

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Utente67075

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Trama: una giovane ragazza ricorda delle sue esperienze vissute in estate durante il solito soggiorno a casa dello zio; nello specifico rimembra della sua conoscenza con uno spirito della foresta (uno youkai). Con lui nasce inizialmente una grande amicizia, ma questa è penalizzata dal fatto di non potersi toccare, poiché lo spirito scomparirebbe, qualora dovesse entrare in contatto con un umano. Questa amicizia alimentata ogni anno in estate sfocerà in un grande amore; come andrà a finire?

Commenti: solitamente quello che meno mi piace dei mediometraggi è il fatto che spesso sono compressi per stare entro un certo minutaggio; in questo anime non ho riscontrato questo problema, se non nel finale, che poteva essere leggermente più approfondito. L'amore platonico tra i due protagonisti a mio parere è reso molto bene, e riesci ad affezionarti alla loro storia, immedesimandoti, per quanto possibile, in una storia d'amore irrealizzabile che mai potrà aver una componente fisica passionale.
La location è idilliaca per tutto l'anime, ricorda il locus amoenus di Petrarca, ma poteva essere realizzata meglio, specialmente all'interno della foresta.

Morale: vale la pena provare un grande amore, sapendo che non potrà mai essere realizzato, e vivere il resto della propria vita con questo rimorso? Sì, ne vale la pena, se questo amore viene ricordato come qualcosa di stupendo che ti darà la forza di andare avanti e credere in questo sentimento.


 2
Gioforchio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Film tratto dall'omonima opera di Yuki Midorikawa.
La storia inizia mostrandoci una ragazza di nome Hotaru in viaggio verso la campagna di suo nonno ed è lei che racconta le sue estati lì trascorse. Durante il film verremo a conoscenza dell'incontro e dello sviluppo della relazione tra Hotaru bambina e uno youkai dalle sembianze umane,che per una maledizione non può toccare o essere toccato da umani.
Ogni giorno dell'anno,durante l'inverno e a scuola attende l'estate per incontrare il suo amico Gin e in soli 45 minuti assistiamo alla crescita di Hotaru che pian piano capirà i suoi sentimenti. La breve durata non caratterizza al meglio i personaggi, ma lentamente si resta coinvolti nella storia.
L'ambientazione folkloristica ,surreale e dolce ,che mi ha sempre affascinato, diventa un perfetto contorno per una storia apparentemente semplice in cui i piccoli gesti hanno molta importanza a causa del non potersi toccare.
Sono pochi i film che riescono a incantarmi tanto da volerli riguardare ed è proprio per questo che il mio voto per Into the Forest of Fireflies' Light è un 10.


 3
Nyx

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Dall'autore di Natsume Yuujinchou nasce un film con atmosfere assai simili. Al centro della storia ancora una volta gli youkai, spiritelli della tradizione giapponese, spesso associati a foreste, montagne, paludi ed altri elementi naturali ma è soprattutto l'atmosfera vellutata, nonché (vagamente) la fisionomia di uno dei protagonisti a farci tornare alla mente i fatti narrati in Natsume Yuujinchou. Richiami comunque puramente stilistici e non narrativi.

"Hotarubi no Mori e" narra l'incontro e lo sviluppo del rapporto tra una bambina e uno youkai, un essere dalle sembianze umane ma con una sorta di maledizione che non gli consente di toccare o essere toccato da un essere umano. In soli 45 minuti il film riesce a narrare un rapporto tra i due che va crescendo e maturando di anno in anno per lungo tempo, tanto da farlo diventare qualcosa di speciale, tanto da far diventare la bimba una ragazza adolescente. Nonostante il poco tempo a disposizione l'autrice riesce nell'impresa senza nessuno sforzo, la narrazione non soffre di nessuna forzatura temporale e scorre via liscia e leggera.
La trama di questo dolcissimo e commovente racconto non poggia su nulla di particolarmente ricercato, affonda le basi su uno spunto semplice semplice e già utilizzato in centinaia di altri racconti ma viene sviluppato bene e talvolta, come in questo in caso, capita di riuscire a trarre il miglior risultato proprio dall'idea e da una strutturazione semplice e di facile comprensione.
Tecnicamente non c'è nulla di speciale ma le ambientazioni svolgono eccellentemente il loro compito, le atmosfere vengono enfatizzate in modo più che sufficiente per immedesimarci completamente in questo contesto. Si tratta di un film animato ben riuscito, ben ideato, dolce e commovente, qualcosa per il quale vale decisamente la pena di perdere 45 miseri minuti; potremmo uscirne in qualche modo arricchiti, quest'opera potrebbe riuscire nell'intento di farci ricordare quanto siano veramente importanti certe piccole grandi gioie della vita, che spesso siamo abituati a dare per scontate quale potrebbe essere il semplice abbraccio della persona amata.


 3
aemilius

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Hotarubi no Mori e è un film anime particolare che propone degli interessanti spunti di riflessione sulla realtà che ci circonda, nonostante sia pervaso da un alone di mistero e mito.

Protagonista di questa toccante storia è Hotaru, una ragazza che attraverso i ricordi ripercorre l'avventura intrapresa da bambina durante le vacanze estive sulla Montagna del Dio, un bosco che secondo la leggenda cela la presenza degli yokai: è proprio qui che smarrendo la via, avviene il fatidico incontro con un volto mascherato, Gin. Quest'essere dall'entità misteriosa e soltanto apparentemente umano, aiuterà il personaggio principale a ritrovare la strada del ritorno evitando anche solo di farsi sfiorare, quasi a sfuggire da un gesto di affetto come un semplice abbraccio. Gin svelerà immediatamente il motivo di tal gesto ed è proprio quest'ultimo uno degli aspetti più curiosi e affascinanti che accompagneranno lo spettatore in una visione davvero profonda e toccante.

Dal punto di vista tecnico mi sembra che sia tutto davvero ben fatto: partendo dalla sceneggiatura e specialmente in relazione alla durata del film, reputo che questo racconto sia stato ben scritto e ciò è evidente specialmente dalle circostanze e dalle modalità in cui Hotaru e Gin manifestano i propri sentimenti, oltre che dalla caratterizzazione dei personaggi secondari, forse non comprensibili all'impatto senza una minima conoscenza della cultura giapponese. I disegni aggradano molto gli occhi e gli scenari e l'ambientazione generale sono veramente ben dettagliati. La colonna sonora è piacevole soprattutto perché le musiche sono incastrate nei momenti più adatti e difatti, gran parte della poetica di quest'opera deriva proprio dai momenti in cui a sovrastare su tutto il resto è il silenzio.

Nell'ambito strettamente personale, anche se un giudizio completo potrò formularlo soltanto in una seconda visione, credo che Hotarubi no Mori e susciti una successione di emozioni contrastanti, tra le quali prevaricano su tutte tenerezza e malinconia. Ciò che però mi ha colpito tanto è il tema della distanza che viene rappresentato come impossibilità di toccarsi. Pertanto accade che i protagonisti neutralizzino questa forza negativa a separarli fisicamente solo ed essenzialmente condividendo le proprie vite in qualunque istante, anche quello in cui non è possibile stabilire un contatto visivo e la vera energia è il pensare all'altro nell'attesa della nuova estate; e per Hotaru poco importa se non potrà guardare negli occhi Gin sempre, perché ormai nulla di quel che è sostanzialmente visibile potrà spezzare quel legame che si è costituito dalla prima volta.

Questo è solo un pezzo di quel che si può descrivere a parole del delizioso film tratto da un manga di Yuki Midorikawa. Consiglio a tutti di vederlo e di prestare attenzione a ogni singolo particolare, soprattutto quelli meno evidenziabili; che vanno oltre i dialoghi, le immagini e che infondo quel senso che rimane inciso come un segno indelebile nel cuore di ogni vero spettatore.


 2
Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
<b>Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler</b>

"Hotarubi no mori e" è un film della durata di circa quarantacinque minuti, tratto dall'omonimo manga di Yuki Midorikawa.

La storia ha come protagonisti Hotaru e Gin, uno spirito dalle sembianze umane che abita la foresta. Quando era bambina Hotaru si perse nella foresta vicina alla casa dello zio da cui andava in vacanza, e in suo soccorso apparve Gin, uno spirito dalle sembianze umane che indossa sempre una maschera di gatto per coprirsi il volto. Fra i due nacque subito una profonda amicizia e trascorsero tutta l'estate insieme; purtroppo Gin è colpito da una sorta di maledizione: non può toccare né essere toccato da alcun essere umano, pena la morte. Il rapporto fra i due protagonisti si evolve gradualmente nel corso del tempo, infatti ogni estate Hotaru torna dallo zio e trascorre segretamente il suo tempo con lo spirito; col passare degli anni Hotaru cresce e arriva il momento in cui capisce di essere innamorata di Gin, ma non potendolo toccare i problemi non mancheranno.

La trama è semplice, diretta, e scorre senza intoppi e senza mai annoiare. Il legame che si crea fra i due protagonisti nasce in modo naturale e in modo medesimo prosegue nel corso degli anni, senza mai indebolirsi o incrinarsi; l'opera ha il grande pregio di riuscire ad emozionare lo spettatore, ma sempre in maniera ponderata e senza mai eccedere.
Le atmosfere che vengono create attraverso i suoni, le espressioni, e soprattutto grazie a un comparto grafico di prima qualità, sembrano quasi magiche. I personaggi sono ben caratterizzati e a loro modo originali. Gin avvolto sin dall'inizio da un alone di mistero riesce facilmente a catturare l'attenzione e a incuriosire lo spettatore, e Hotaru, nonostante ricalchi perfettamente la classica ragazza innamorata, riesce comunque a distaccarsi dai soliti stereotipi che si vedono ormai da tutte le parti.

Se durante la visione vi sembrerà di essere immersi in una magica storia ricolma di magia, dove la bontà e l'intraprendenza verranno infine premiati permettendo ai protagonisti di vivere insieme felici e contenti, Yuki Midorikawa vi farà ricredere, regalandovi un finale più amaro del previsto: non tutte le favole hanno un lieto fine in fondo.
Può un singolo istante di felicità compensare il peso un'intera vita vissuta a metà? A voi il giudizio finale.

Un'opera che in soli quarantacinque minuti riuscirà a entrarvi nel cuore, consigliatissima la visione.


 3
Gen'ei

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Hotarubi no Mori e" è un anime tratto dal manga omonimo di Yuki Midorikawa.
La storia viene narrata da Hotaru, che racconta di come lei abbia incontrato Gin, uno spirito abitante della montagna sacra, e di come tra i due sia nata una grandissima amicizia, pronta a diventare qualcosa in più, nonostante Gin non possa essere toccato dagli esseri umani, pena lo scomparire.
Hotaru, smarritasi all'età di sei anni in un bosco della montagna sacra, viene salvata da Gin, che la riaccompagna a casa, la bambina, da quel giorno, tornerà ogni estate da lui per passare del tempo insieme.
Ho dato 10 a questo anime, e sono tuttora convinta che se lo meriti pienamente.
Il tratto è quello caratteristico di Yuki Midorikawa:i disegni sono piacevoli, senza troppi particolari, ma nonostante ciò, i personaggi sono perfettamente riconoscibili tra loro.
La trama a prima vista potrebbe sembrare un miscuglio tra shojo e soprannaturale, ma come nella maggior parte delle sue opere, L'autrice è riuscita a non esagerare in nessuno dei due generi, ricreando una situazione di vita che rispecchia perfettamente quella reale, nonostante si parli di spiriti.
Riesce a miscelare perfettamente i momenti tristi e infelici, riuscendo a far vedere ogni aspetto del mondo che ci racconta.
Hotarubi no mori è un anime che riesce a coinvolgere i completamente, e immedesimarsi nella protagonista, tanto da provare le sue stesse emozioni.
L'unico problema è che è poco conosciuto, lo consiglio caldamente, è un anime stupendo.


 2
mayedda

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Hotarubi no Mori e è un cortometraggio di 45 minuti circa, uscito nel 2011. Credo che questi 45 minuti non avrei potuto trascorrerli meglio di così.
L'anime inizia con la conoscenza della piccola Hotaru che sfortunatamente, si perde nel bosco, ma a ritrovarla e portarla sul giusto sentiero non è un umano, ma uno youkai cioè uno spirito del bosco, dalle fattezze umane, di nome Gin. Tra i due si instaura subito una bellissima amicizia, che porta però un unico vincolo, cioè che Gin non può essere toccato e tanto meno sfiorato da un umano, in quanto la sua condanna sarebbe quella di scomparire per sempre. I due però si incontreranno ogni anno durante la stagione estiva, in quanto Hotaru in quel periodo è ospite dallo zio, che abita nella montagna, accanto alla foresta in cui vive Gin.
L'anime ripercorre la vita di Hotaru dall'età dell'asilo fino a quella del liceo, e mentre il tempo scorre inesorabile solo per Hotaru in quanto si assiste alla sua trasformazione fisica da bambina a donna, per Gin sembra essersi fermato all'età di un uomo quasi adulto. Tra i due nasce un sentimento più forte dell'amicizia per cui il desiderio di volersi anche solo sfiorare è tale che porta entrambi a vederlo come un sogno fatale, tanto che sono trattenuti costantemente nel loro comportamento. Questo concetto viene reso molto chiaro allo spettatore che subito si sente coinvolto.
Graficamente è eccezionale, è caratterizzato da questi colori caldi e rilassanti che portano lo spettatore a rievocare ricordi senza dubbio estivi, coinvolgendolo completamente. Anche le musiche sono ottime e ricordano veramente la magia orientale a cui noi occidentali non siamo abituati.
Credo che quest'anime abbia la capacità di mandare messaggi diversi a ogni persona che lo guarda, in quanto a mio parere sono contenuti parecchi messaggi di più o meno facile interpretazione. Il desiderio di abbracciare o anche semplicemente sfiorare una persona amata in questo caso assume un'importanza tale che credo a tutti gli spettatori abbia evocato diversi pensieri. Sicuramente quello di voler riabbracciare una persona persa, o comunque ritrovarsi con l'amaro in bocca per una carezza mancata a qualcuno a cui non gliela si può più dare; o più semplicemente ricordarsi dell'importanza di quella moina che ci è stata regalata magari oggi stesso da chi ci ama, senza un particolare motivo, ma solo perché prova affetto verso di noi.
Anche lo scorrere del tempo che viene marcato con la metamorfosi fisica e mentale di Hotaru va in contrapposizione allo scorrere del tempo di Gin che invece non ha e non può avere. Io personalmente ho interpretato come due filoni di pensiero diversi ma in simbiosi in quanto ci ricordano che da un lato, come dice il proverbio "chi ha tempo non aspetti tempo" e ci riporta quindi a pensare con i piedi per terra, e a vivere al meglio ogni giorno, e dall'altro invece che il tempo è solo una suddivisione convenzionale in minuti e non ha nulla a che vedere con i ricordi, le sensazioni, e le emozioni che ci hanno caratterizzato che oltretutto durano attimi e non possono essere quindi, quantificati in minuti. Sulla base di ciò però lo scorrere del tempo di Hotaru fa capire che è solo mediante i ricordi e le esperienze che si possono acquisire le consapevolezze in età adulta.
Ritengo che un 9 sia più che giusta come personale valutazione in quanto ha rievocato diversi ricordi in me, e credo che un voto inferiore non sarebbe degno di questa piccola opera.


 2
Momo_

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Bambina umana, non toccare il nostro Gin... O sparirà per sempre".

Hotaru è una bambina delle elementari in vacanza da suo zio, che vive in montagna. L'estate calda e la quiete di un paesino sperduto tra i monti spingono la piccola Hotaru a esplorare. Presto, però, si perde, ed è lì che appare Gin, un ragazzo dai capelli chiari che indossa una maschera da youkai. I due fanno subito amicizia, ma non possono toccarsi: Gin è uno youkai, e il contatto con un essere umano lo farebbe sparire per sempre. I due cominciano a vedersi tutti i giorni, ma l'estate volge al termine. Hotaru promette di tornare il prossimo anno, la prossima estate, per stare con lui. E così accade: ogni estate, per dieci estati, Hotaru va a trovare Gin. Ma, così come la bambina cresce, anche i suoi sentimenti verso Gin crescono, tramutandosi in amore. Qualcosa però sta per accadere, qualcosa che non si può fermare. Qualcosa che illuminerà la notte di mille lucciole cerulee.

"Hotarubi no Mori e" è un capolavoro dell'animazione, un film che nei suoi quarantacinque minuti ti avvolge il cuore con il torpore del primo amore e te lo strappa via con forza. Personalmente non riesco a trovare pecche, ma andiamo con ordine.

Quello che salta agli occhi è lo stile di disegno: delicato, pulito ed essenziale. Ricalca fedelmente il manga. Gli ambienti sono disegnati ad arte, così come gli sfondi. Vengono utilizzati principalmente colori brillanti, tipici dell'estate. Il colore predominante è il verde dei prati e degli alberi, che però viene adornato di colore grazie alla presenza di fiori e piante. Perfetto l'uso dei toni caldi, che fa innamorare lo spettatore di quella tranquillità e serenità che compone il film.
Le musiche sono molto delicate, richiamano l'estate e il torpore del primo amore. Stupenda la canzone che accompagna i titoli di coda: Natsu wo Mite ita, di Midorikawa Yuki e cantata da Shizuru Otaka. Il testo richiama i sentimenti che Hotaru prova alla fine dell'estate.
Le animazioni sono fluide, non troppo veloci. Il doppiaggio è perfetto. La presenza di pochi personaggi fa sì che la storia non possa essere interpretata in altro modo, e non lascia spunto per un seguito.

La storia è tratta dal manga "Hotarubi no Mori e" di Midorikawa Yuki (compositrice dell'ending theme) del 2002, contenente quattro storie, una per ogni stagione.

Pareri personali finali: nel complesso, credo che l'anime rasenti la perfezione. Non importa quante volte lo veda, suscita in me la sensazione che provai la prima volta che lo vidi. Non credo di esagerare, quindi, nel mio voto: un 10 più che meritato.
I personaggi principali, nonostante non siano caratterizzati al meglio, si intonano alla velocità dell'anime, presentati in modo che tutto sembri il più semplice possibile. Un'anime che fa in modo che tu rida, e che poco dopo ti scaglia nella tristezza più assoluta. Da vedere assolutamente.


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ladynera

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Hotarubi no Mori e "Il Bagliore delle Lucciole dei Boschi".

Film della durata di 45 minuti circa, tratto dal manga di Yuki Midorikawa composto da un solo volume, diretto da Takahiro Omori, al chara design avremo Akira Takada; il tutto verrà animato dallo studio Brain's Base.

L'estate. La calda stagione. Tipico cercare posti freschi per ripararsi dalla calura, prendersi una pausa e stare con gli amici. Le cicale suonano la loro squillante melodia, le farfalle danzano placidamente, il verde intenso, la pace di un luogo magico, tra tutto questo il dolce sogno di un amore.

Una bimba di nome Hotaru si perde in un bosco situato nella "Montagna del Dio", dove si racconta vivano gli spiriti, ella viene ritrovata da Gin, ne umano ne spirito, un effimera creatura dalle sembianze giovanili, con indosso una maschera tipica della cultura giapponese. Gin e la piccola stringono subito amicizia, solo che lui non può essere toccato da nessuno essere umano, pena lo sparire per sempre.

La trama è pigra e regala tranquillità nell'incedere lento ma costante, uno slice of life che volge lo sguardo alla calda quotidianità quali sono diventate le visite della giovane protagonista alla montagna, colorato dai toni sopranaturali!
Una favola bella e struggente, che fa ridere e piangere.
Un sentimento idilliaco, un amicizia che muta, fiorisce in qualcosa di più, il bisogno costante della presenza l'uno dell'altra, l'attesa della prossima estate, la voglia di toccarsi, la tristezza nel sapere di non poterlo fare acuita dal gelido inverno.
Perché lo stare insieme è da una parte una gioia e dall'altra una sofferenza, secondo me è sbagliato lasciar crescere nel cuore simili sentimenti, conoscendo per certo che non porteranno a nulla, l'amore platonico è si bello e poetico, ma anche duro se non impossibile, portatore di indicibile sofferenza.

Il chara è molto carino, la grafica ottima, rappresenta i paesaggi in maniera magica e perfetta, dando l'emozione di un luogo di montagna.
Le soundtrack, una in particolar modo, trasmette, nel suo ritmo e nella melodia, la gioia e insieme l'amarezza del momento.

Ho trovato l'opera molto godibile, mi ha trasmesso forti emozioni, che passano dalla felicità, al buon umore, alla tranquillità per volgere verso tristezza e malinconia.
Come già scritto questa è un opera dolce-amara in grado di commuovere chi la guarda.
La consiglio agli amanti del genere, ma anche a chi, come me, vuole semplicemente provare un prodotto leggero, scorrevole, ma allo stesso tempo profondo e toccante.


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Panda79

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Che dire di "Hotarubi no Mori e": è un OAV che ti infonde uno stato di pace assoluta e, anche se può sembrare ambiguo leggendo la trama, una grande forza per andare avanti anche in momenti avversi. C'è da precisare che non è assolutamente un'opera d'arte, definizione di cui ultimamente si abusa in maniera eccessiva.
Tecnicamente è un anime senza infamia e senza lode: presenta un buon character design, gli sfondi sono ben curati e l'animazione è fluida, ma non eccelle in nessuna di queste caratteristiche.

Il punto forte di questo mediometraggio è la sceneggiatura: una storia d'amore impossibile a 360°, impossibile perché lei è umana e lui è uno yōkai, perchè lei, come tutti gli umani, con il tempo cresce e invecchia e lui, invece, anche se invecchia, lo fa molto più lentamente e soprattutto impossibile perché lui non può essere toccato da un essere umano, altrimenti svanirebbe nel nulla. Proprio per questo "Hotarubi no Mori e" parla di una storia d'amore stupenda e colma di sentimento. La protagonista, Hotaru, cresce con il pensiero costante a lui, Gin. Inizialmente, a 6 anni, era affascinata dall'idea d'avere un amico diverso da tutti gli altri, poi, con il tempo, perché se ne innamora perdutamente. Gin, dal canto suo, lega subito con Hotaru, sente il bisogno d'avere un legame con un umano, visto che lui era un umano cresciuto dagli spiriti da quando era in fasce, e con il tempo, anche lui si innamora di quella ragazza, che, da bambina che era, si trasforma in una bella e sensibile ragazza liceale, che dall'aspetto sarebbe potuta sembrare una sua coetanea.

Quello tra i due è un amore platonico per eccellenza: si guardano, si parlano, ma non possono neanche sfiorarsi. Alla fine, non dirò come per chi ancora non l'ha visto, i due riusciranno per un breve istante a soddisfare l'immenso desiderio di abbracciarsi.
E' una storia commovente, che lascia sì tristi, ma con la consapevolezza che nella vita bisogna almeno provare a lottare per ciò che si desidera e che se un giorno tutto dovesse finire non bisogna abbattersi, bisogna portare con sé ciò che di bello è stato vissuto e andare avanti, perché la vita è un'avventura tutta da scoprire.

Concludo con l'ultimo pensiero della bella Hotaru: "Di sicuro, per molto tempo non aspetterò più con ansia l'estate. Mi si stringerà il cuore e le mie lacrime scorreranno. Ma quel tepore sulle mie mani e il ricordo di questi giorni d'estate vivranno per sempre nel mio cuore. Forza andiamo. Andiamo avanti".


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eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Hotarubi no mori e" è un mediometraggio (circa 40 minuti) che per vari motivi merita di essere guardato, e che si presta particolarmente a chi vuole vivere un momento di tranquillità ed estraniarsi per un poco dal caos della vita di tutti i giorni.
Se dovessi descriverlo con tre parole, direi: pace, dolcezza, affetto.
È una storia delicata, che colpisce, pur nella sua semplicità, fino al cuore. Ci ricorda quando eravamo bambini, ma ci ricorda anche che non si resta bambini per sempre, e che crescendo le cose cambiano.
Così, attraverso gli occhi della protagonista, vediamo nascere con il tempo un grande eppure fragile sentimento, che strugge l'animo sensibile, che non potrà mancare di lasciarsi sfuggire almeno una lacrima sul finale. Finale, però, che può insegnare tanto: una cosa tra tutte, che la nostra vita in fondo è un qualcosa di flebile, che il vento può soffiare via in qualsiasi momento, anche quando meno ce lo aspettiamo. È per questo che dobbiamo viverla con sentimento, senza cedere allo sconforto per ciò che non abbiamo o ciò che non abbiamo più o vorremmo e che, forse, non avremo mai.
Video e sonoro sono molto belli e le canzoni in particolare completano l'atmosfera un po' malinconica della storia, arricchendo molto la visione.
Lo consiglio a tutti, da guardare comunque almeno una volta.

Utente10093

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Utente10093

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Hotarubi no Mori e" è un lungometraggio di circa 45 minuti tratto dall'omonimo manga di Yuki Midorikawa.
La storia narra di una dolce amicizia, nata per caso in una foresta, dove una bambina, Hotaru, dopo essersi persa, fa la conoscenza di Gin, un demone dalle sembianze umane con sempre indosso una maschera raffigurante un gatto. Gin da piccolo è stato colpito da una maledizione, per cui non avrebbe potuto toccare alcun essere umano, se lo farebbe scomparirebbe per sempre. Gin non può invecchiare, e quindi arriverà il giorno in cui Hotaru avrà la sua stessa età, e inizierà a provare dei sentimenti nei confronti di Gin.
Non contnuerò a raccontare il resto, dato che rischierei di anticiparvi qualcosa.

Ho scoperto questo film quasi per caso, e spinto dalla curiosità per la trama ho deciso di vederlo. Beh, devo dire che non mi sarei mai aspettato che questo lungometraggio mi avesse colpito così tanto. Vederlo è stato davvero piacevole e rilassante, e pur avendo una così breve e semplice storia è riuscito comunque a sorprendermi. La storia è davvero molto profonda, con un'atmosfera magica, che è riuscita a intrattenermi fino alla fine, spinto dalla curiosità di vedere la parte finale.
Inoltre ad accompagnare questa bellssima storia, va anche un ottimo lato tecnico, difatti anche il disegno e l'animazione mi sono sembrati di ottima fattura. Ben fatte sono anche le colonne sonore, adattissime con il film in questione.

Beh, per concludere non mi resta che consigliare "Hotarubi no Mori e" veramente a tutti, anche a chi pensa che questo non sia un genere che fa per lui, perché anche io prima di vederlo non mi sarei aspettato di apprezzarlo così tanto.
Voto finale: 9.


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Haizhong_Musume

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Hotarubi No Mori E", corto dalla durata di una quarantina di minuti prodotto nel 2011 e basato sull'omonimo manga, è un film apparentemente semplice, ma ricco di simbolismi e messaggi da cogliere a un'osservazione più attenta.

Ambientato nel Giappone delle metropoli moderno, rumoroso e frenetico come tutti lo conosciamo oggigiorno, ci presenta una simpatica bambina, Hotaru, solita recarsi dalla nonna che vive in un paesino lontano per trascorrere le vacanze estive. La casa della nonna è adiacente a una foresta, con cui Hotaru ha sempre avuto familiarità. Solo che un giorno, all'interno... Vi incontra degli spiriti! Il primo incontro con Gin (ragazzo apparentemente umano, dai capelli color argento) non si può certo definire tranquillo. Essendo uno youkai (spirito della foresta giapponese), Gin non può essere infatti toccato per nessun motivo da un essere umano, e ciò lo mette costantemente in pericolo. Inoltre non sembra voler rivelare il suo volto, che tiene sempre prontamente nascosto da una maschera. Tuttavia i due, superati gli scetticismi iniziali, faranno rapidamente amicizia e passeranno l'estate insieme, con la promessa di rivedersi l'anno dopo. Gli anni passano, Hotaru cresce (mentre Gin rimane sempre uguale), ma ogni anno torna sempre nella foresta a trovare Gin. Tra i due piano piano nasceranno anche dei sentimenti... Mi fermo qui per non rovinarvi il finale.

La cosa più bella di questo film è senza dubbio la tranquillità e il sentimento di rilassatezza, mai annebbiato dalla noia, che esso riesce a trasmettere. La foresta, gli incontri nella natura e la spiritualità sono temi cari ai Giapponesi, e di sicuro rappresentano anche una sorta di reazione a uno stile di vita, nella realtà quotidiana, spesso e volentieri troppo stressato. Eppure l'effetto funziona anche su noi Italiani, che da una parte veniamo affascinati dal fascino esotico e arcano di queste antiche leggende, dall'altra non possiamo che sorridere all'ingenuità e testardaggine di Hotaru bambina, fino ad arrivare a comprendere i suoi sentimenti una volta cresciuta e maturata. Questo film ci permette, ancora una volta, di allontanare la mente dalla realtà, immergendoci in un universo naturale e onirico caratterizzato dalla pace e dai buoni sentimenti seppur sempre velato da un sottile strato di malinconia. Consigliato non solo agli amanti dello slice of life, ma anche a chi sia affascinato dal folklore giapponese. Voto: 7+.


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Nae

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Incredibile, nella sua disarmante semplicità "Hotarubi no Mori e" tocca un tema molto amato negli anime con gli youkai, il dramma dell'amore impossibile tra umani e ayakashi, in una variante davvero notevole. Si sentono i toni delicati e agrodolci di "Natsume Yuujinchou", ma qui il problema toccato non è la ghettizzazione, l'isolamento e la comprensione di sé e delle emozioni proprie e degli altri. Qui il punto preso in esame è la distanza e la malinconia dell'ineluttabile.
La trama non va a caccia di cause elaborate, si lascia trasportare da una banalità scontata e ovvia, che proprio perché tale risulta, da storia, credibile e piacevole da seguire.

Hotaru in vacanza dagli zii si perde nel bosco, dove si dice ci siano youkai, viene aiutata da uno di questi a uscire dal bosco, con la clausola che non deve assolutamente toccarlo o svanirà, cessando di esistere, in quanto non gli è permesso toccare umani. Le reazioni della bambina all'incontro con il non umano, Gin, sono da infante, pronto a credere alla magia, ma non così prono a piegarsi alle sue regole, quindi al non provare a toccarlo e via dicendo, di fatto curiosa proprio verso anche l'effetto collaterale, quel sano sentimento di infante che vuole vedere se davvero un danno è irreparabile.
Le estati si alternano e Hotaru cresce, con lei crescono anche le sue emozioni, e i suoi sentimenti per Gin. Vive il resto dell'anno con ansia, quasi lasciandosi sfuggire la vita in quel periodo e semplicemente attraversando il periodo scolastico con noia e insoddisfazione. Tutto perché volta verso l'estate, che ogni anno diventa il momento più agognato.

L'adolescenza spezza i toni fanciulleschi, seppur lasciando una malinconica dolcezza tipica della visione infantile della realtà, ma la promessa di non toccarsi è qualcosa di profondo e indispensabile, ora, per Hotaru, perché perdere Gin è diventato qualcosa di non sopportabile. L'amicizia e la complicità che diventano platonico amore, delicato e ansioso, procedono per entrambi. Anche l'enigmatico Gin, cambia la sua visione delle cose, e l'attesa assume un volto diverso.
La distanza fisica che crea una distanza emotiva, pur in una vicinanza di sentimento, è davvero perfettamente resa, palpabile, angosciante, e assolutamente umana, il disagio e l'insoddisfazione palesata sono tragicamente umane. L'affrancazione dal potere toccare la persona amata, la scontata consapevolezza di volere di più, anche consci che ciò possa portare all'irreparabile, sono davvero stupendamente rese, toccanti per lo spettatore in modo delicato e profondo allo stesso tempo.

Il finale lascia un incredibile senso di "accidenti è così che doveva andare" che veramente mi ha sconcertato, in senso positivo, proprio una piacevole e non ovvia sorpresa. E la cosa strano è che antiteticamente da questo fatto stiamo parlando di un finale che ha, un po' come all'inizio, del banale, un evento scontato, facilmente prevedibile che però diventa colpo di scena calato nella trama. "Hotarubi no Mori e" è costituito da quarantacinque minuti davvero incredibili che non mi lasciano senso di insoddisfazione.
Trovo il lato tecnico buono, si vedono i tratti di "Natsume", e l'ambientazione aiuta a creare il senso malinconico che accompagna la narrazione. Anche le musiche sono molto delicate e perfettamente utili allo scopo. E' un anime assolutamente consigliato.


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ReiRan->--@

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Quanto è difficile per un bambino interagire con una persona a cui vuole bene, senza toccarla, senza potere essere accarezzato o essere abbracciato? Il contatto nel bambino rappresenta la scoperta e la conferma che ciò che tocca è veramente lì, la distinzione tra reale e immaginario.
Hotaru, una bimba avventuratasi nei boschi, intorno alla casa dei nonni, s'imbatte in Gin, un affascinate giovane con una maschera sul volto. Si tratta di uno spirito, che a causa di una maledizione non può essere toccato da nessun umano, altrimenti sparirebbe per sempre. La bambina rimane affascinata dalla creatura sovrannaturale delle sembianze umane, ed essa dal canto suo si sente sola nei boschi, popolati da strane e benevole presenze di cui però nessuna gli somiglia. Così Gin finisce per affezionarsi alla vivace ragazzina, diventandone compagno di giochi.

Di estate in estate, di anno in anno, la protagonista torna a trovare i nonni, ovviamente per lei il tempo scorre, con la sua crescita il loro rapporto si rafforza, evolve: quanto è doloroso non potere toccare la persona amata? Penso sia crudele solo immaginarlo, gli uomini sono animali sociali e comunicano una serie di emozioni attraverso il contatto, un abbraccio, una carezza, un bacio; con il passare del tempo la loro mancanza cambia significato e mantenere la distanza diventa sempre più arduo, poiché necessitiamo del contatto per avere conferma dei sentimenti, il contatto rassicura. Tuttavia la distanza resta fondamentale per non farlo sparire nel nulla.

Il breve film-special racconta con dolcezza questo piccolo-grande dolore e tesse la trama di una bella storia d'amore forzatamente platonica, con toni tenui e colori pastello, nelle giornate d'estate illuminate dalla luce filtrata tra le fronde degli alberi e nelle notti d'estate illuminate dalle lucciole.
Se già il manga era un potente veicolo di trasmissione della storia, la trama a colori e animata acquista quel non so che di magico in più, facendo diventare il film un breve gioiellino da non perdere; a volte bastano solo 40 minuti per regalare emozioni uniche allo spettatore.


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Eretria90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Ci sono delle storie che raccontano di realtà che si sfiorano appena; di individui che protendono l'uno verso l'altra senza che riescano ad accostarsi completamente. Come una sorta di maledizione in cui le proprie necessità rimangono latenti e il tutto viene canalizzato in un sentimento morbosamente crescente, costante come un messaggio non ancora letto, la cui suoneria del cellulare ci ricorda imperterrita di visualizzarlo.
Hotaru ha un desiderio, che dapprima non si delinea chiaramente. Da bambina incontra Gin, uno spirito della foresta che le indica la strada per tornare a casa. Con la tipica e fresca innocenza dei bambini, Hotaru prova a manifestare la sua riconoscenza al giovane youkai dal volto mascherato, ma lui fugge al tentato abbraccio di lei. Essere toccato significherebbe svanire. Egli non appartiene al mondo del Dio della montagna e nemmeno a quello degli uomini. Purtuttavia, gli è stata concessa la vita - se vita può chiamarsi quella che lo costringe a esser incastrato fra due realtà, di cui non riesce a raggiungerne nessuna. L'alienazione con cui conduce la sua esistenza viene interrotta piano piano dal momento in cui Hotaru irrompe nella sua quotidianità. Passano le giornate assieme, anno dopo anno, con la voglia di vedersi, ma anche di toccarsi, di avvicinarsi sensibilmente. La situazione di stallo accresce il loro desiderio. Hotaru è l'unico legame che fa sentire Gin umano, e gli fa provare emozioni finora sconosciute. D'altro canto, la bambina diventa donna e, pur vivendo la vita di una ragazza qualunque, che entra in contatto con i suoi coetanei, non riesce a mettere da parte i ricordi dei giorni di estate. Hotaru rincorre quel sogno, proprio perché non riesce a essere soddisfatto e, allo stesso modo, Gin attende pazientemente tutto l'anno per assaporare la vita concreta, la realtà, che gli si presenta solamente d'estate, quando l'amica fa visita agli zii.

Hotarubi no mori e è un film di breve durata ispirato all'omonimo manga di Yuki Midorikawa. La qualità tecnica non è vistosa, e probabilmente è apprezzabile per questo, in quanto a spiccare sono le sensazione e i sentimenti trasmessi dai protagonisti. La storia è semplice e limpida, così come le immagini chiare e incantevoli di cui si compone il lungometraggio. Il comparto sonoro è in sintonia con il resto, per l'appunto lento, orecchiabile e magico. Della stessa magia è il senso di sospensione e di attesa che si percepisce fra Hotaru e Gin. Ci si aspetta il momento in cui si toccheranno, come se l'essere vicini solo spiritualmente fosse una condanna maggiore che scomparire del tutto. Come se aspettassero con ansia il momento del dolce addio che significherà l'avere avuto il coraggio di tenersi stretti l'uno all'altro, non importa a che prezzo, pur di soddisfare un bisogno fisico che non dà pace e non sazia l'istinto naturale del sentirsi.


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GeassOfLelouch

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Questa è la foresta in cui dimorano il sommo dio della montagna e gli spiriti. Se tu entrassi, il tuo animo si smarrirebbe e non potresti più tornare a casa."
Questo è il perno su cui s'incentra "Hotarubi no Mori e", traducibile con "Alla foresta dei bagliori di lucciola", un mediometraggio fantastico di 45 minuti del 2011 a cura della Aniplex tratto dall'omonimo manga di Yuki "Natsume Yūjin-Chō" Midorikawa.
Hotaru Takegawa è una ragazza che da bimba si perse nella foresta di una montagna e venne aiutata da Gin, uno strano ragazzo con una maschera di coniglio, che le rivela di non essere umano e se venisse toccato scomparirebbe. Questo è che quel che ha riservato il Dio della montagna agli "spiriti" della foresta che lo aiutarono quando era in fasce.
Questa favola, triste ed effimera come la caducità della vita umana, ci narra di volpi che si trasformano, spiriti degli alberi e altri che avvertiranno più volte Hotaru di non toccare Gin che altrimenti scomparirebbe.

"Hotarubi no Mori e" ha un che di evocativo, misterioso, mistico e fiabesco, come se per percepire cose del genere si debba essere bambini innocenti, casti e puri. E' molto suggestivo, toccante e nostalgico vedere riaffiorare tematiche a me care come il sognare tutto l'anno l'estate per poter rivedere i propri amici e le persone amate residenti nelle cittadine marittime o lacustri.
Allo stesso modo la voglia di andare ad abitare nel paese dove Hotaru ha sempre speso le proprie estati con lo zio è un tema forte, potente. Rimbomba ancora in me riaccendendo la fiamma di quel desiderio che anch'io tuttora spero di realizzare, mentre l'evidenza dei fatti me ne allontana sempre più.

Altro tema è lo scorrere inevitabile del tempo, accentuato anche nei cambiamenti di atteggiamento di Hotaru, che pian piano diventa una liceale carina a differenza di Gin, una specie di fantasma effimero che non può invecchiare e che mantiene sempre il fascino generato dalla sua fatua immagine. Con la magia, mentre l'età avanza il disincanto e la voglia di rompere la promessa prendono il sopravvento, la nostalgia dei vecchi ricordi passati insieme si ripresenta immancabile ad Hotaru come appare davanti ai miei occhi. Lo stesso vale per il desiderio di vivere un rapporto più profondo, radicato dai molti anni trascorsi, e al contempo la magia di volere scoprire e incontrare le persone amate anche nelle altre stagioni.
Nella festa estiva degli spiriti (matsuri), uno strano carnevale soprannaturale e dal retrogusto da brivido, emergeranno una certa disillusione, un intorpidimento della relazione e dei sentimenti che faranno da preludio all'unico epilogo possibile sancito fin dall'inizio del mediometraggio.

La grafica è particolare, con colori pittoreschi, annebbiati e non ben definiti e delineati come se ci trovassimo in una dimensione non appartenente a questo mondo ricolmo di verde e di alberi. Trovo le animazioni sono fluide e ben curate, nonostante gli scenari e i colori soffusi, tenui, la facciano da padroni insieme a quello che la storia è.
Per quanto concerne il comparto sonoro spicca la sigla finale "Natsu o Miteita ((夏を見ていた)" eseguita da Shizuru Ōtaka con un testo nostalgico, che libera dalle sabbie del tempo ricordi sopiti e speranze sepolte dall'accumularsi di episodi di vita quotidiana nella nostra esistenza.

La caratterizzazione psicologica delle tre parti coinvolte nella storia è molto curata e basata sull'impatto che le immagini danno, oltre alle esperienze vissute. Anche gli esseri della foresta hanno una non-definizione che li rende quasi immortali e unici: incutono timore e al contempo possono essere annullati dalla ragione umana velata dalla sua logica troppo razionale. Gli spiriti sono visibili solo agli occhi di un bambino che sa ancora meravigliarsi delle cose semplici e belle della vita.
Tirando le somme per me "Hotarubi no Mori e" è un piccolo gioiello che riesce bene a svolgere il proprio compito: risvegliare in noi memorie di tempi che furono e vedere evolvere un rapporto con il proprio "bambino interiore", accostando il tutto alla crescita e allo scorrere del tempo con estrema maestria e minuzia nei dettagli.
Adatto a ogni target d'età, le uniche pecche che vi ho trovato sono la ragionevole regola voluta che la storia si è auto-imposta e che quest'opera potrebbe lasciare poco a chi non sente sue le tematiche qui enunciate. Voto: 10.

In appendice tre frasi che mi sono restate impresse (<b>possibili spoiler quindi</b>).

"Anche l'estate se ne va per nascondere i propri tesori fino al prossimo anno."

"Non dimenticherò mai quei nostalgici giorni d'estate color dell'oro che illuminarono in parte la mia monotona esistenza."

"L'estate è tornata di nuovo perché io possa mantenere quella promessa. L'estate è ancora in boccio e ti fa risplendere come non mai."


 1
VerderameAlih

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Tratto dall'omonimo manga di Yuki Midorikawa, "Hotarubi no Mori e" è un film d'animazione della durata di quarantacinque minuti di genere prevalentemente sentimentale.
Viene raccontata la storia di Hotaru, una bambina che si perde all'interno di una foresta ma che per sua fortuna incontra Gin, uno yukai dalle sembianze umane che indossa una maschera da gatto. A causa della maledizione del Dio della montagna, Gin non può essere toccato e non può toccare alcun essere umano, altrimenti scomparirebbe in eterno. La bambina, condotta da Gin, riesce quindi a trovare la strada per uscire dalla foresta, promettendo al giovane mascherato che la prossima estate avrebbe fatto ritorno.
Hotaru crescerà e attenderà con trepidazione ogni estate, così da potere trascorrere le vacanze assieme a Gin, che scoprirà di amare profondamente.

Questa è la storia d'amore dolce e al tempo stesso amara di Hotaru e di Gin, di come il loro rapporto si evolve nel tempo fino a diventare un'invisibile catena che non può spezzarsi in alcun modo: invisibile come qualsiasi gesto che non possono concedersi, perché Gin svanirebbe e lascerebbe soltanto il vuoto attorno alla sua Hotaru.
È un amore puro e delicato come un fiore, quello che emanano e rappresentato le figure di Hotaru e di Gin. Il loro amore è esattamente come un fiore: il sentimento che li lega si evolve nel corso del tempo, sbocciando e divenendo infine un bellissimo e candido fiore che non appassirà mai.
Hotaru e Gin sono vicini, eppure infinitamente lontani l'uno dall'altra: si amano, il loro amore è impalpabile e la loro storia fin dall'inizio appare come un sogno, come una bellissima favola d'altri tempi.
L'ambientazione tende a mescolare la realtà con l'irrealtà, le due dimensioni si confondono mentre i giorni all'insegna della calura estiva si susseguono e gli sfondi assolati creano quell'atmosfera illusoria e sognante che contraddistingue la fanciullezza dall'età adulta, colma del grigiore tipico dell'inverno.
"Hotarubi no Mori e" è composto da differenti frammenti di vita che si intersecano tra di loro formando una storia senza fine, perché qualcosa di così puro e sincero può vivere per sempre. È una storia commovente e matura, colma di significati e di insegnamenti, che narra le avventure della piccola Hotaru all'interno della foresta, mentre cresce e nota che il suo rapporto con Gin sta inevitabilmente cambiando, finché non giunge il prevedibile e amaro finale che vi emozionerà e stringerà il cuore in un dolcissima morsa.

"Hotarubi no Mori e" si presenta come un racconto di vita e di crescita interiore, ma anche di una vita che, al termine della storia che vede protagonisti Hotaru e Gin, ricomincia con un piccolo, grande sorriso che riempie il cuore e illumina il viso, perché dopo le avversità ci si accorge che l'estate è tornata, che le cicale cantano di nuovo e che il sole splende in un cielo meraviglioso. E che Gin - forse - è nell'aria, nascosto tra gli alberi, che veglia su di lei, mentre Hotaru sorride alla nuova vita che attende di essere vissuta.

Kraton

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Kraton

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
"Hotarubi no Mori e" dura 45 minuti. Vi figurano una bambina, prima, poi diviene adolescente, e un ragazzo, uno youkai in realtà. S'incontrano per caso, un'estate, nel bosco. S'innamorano nel tempo. Ma lei non può toccare lui, pena la sua comparsa. Pazienza, ci si arrangia, s'impara a convivere con la limitazione, ad adeguarsi, ad amarsi a distanza, per vie traverse, senza un contatto se non filtrato.
Storia semplice, delicata, pudica si potrebbe dire. Avanza per mezzi passi, con poco spazio per l'enfasi nel rapporto tra i due, con il travaglio interiore della protagonista in primo piano ma senza troppi accenti di patetismo, senza esplosioni emotive. Senza scavare a fondo, anche. Forse logiche legata alla durata, forse scelte volute, chissà. Tutto pare molto trattenuto, legato, bloccato come bloccata è la relazione tra i protagonisti, gravata dal destino dello youkai, dalla sua maledizione.
Abbiamo sintonia, in tal senso, tra tono e tema.

Abbiamo però anche troppo didascalismo nella sceneggiatura, troppo raccontato. Show, don't tell, come si usa in letteratura. Non dirlo: fallo vedere, sentire, percepire.
Bisogna mostrare. Bisogna coinvolgere i sensi, stimolare l'immaginazione, la mente tutta, con lo strumento che si utilizza. Vale per la scrittura. Vale a maggior ragione per un anime, luogo di elezione delle immagini, dove queste dovrebbero parlare da sole, senza il compendio di note a margine o a piede. Senza le parole a spiegare scene, gesti, uno sguardo perso nel vuoto.
"Hotarubi no Mori e" insiste invece troppo sui flussi di coscienza. I pensieri della protagonista sono un sottofondo onnipresente che guida la comprensione di chi guarda come se chi guarda necessitasse di essere guidato per non perdersi. Come se fosse così sprovveduto da non potere camminare da solo, incapace di seguire il filo dei contenuti dell'anime. Bisognoso di essere imboccato.

Come se le immagini da sole non bastassero.
Immagini povere, a onor del vero. Grafica scialba, nel complesso. Il confronto con un episodio qualsiasi di "Mushishi" sarebbe troppo ingeneroso per "Hotarubi no Mori e", ma vien da sé, considerate le atmosfere, l'humus comune, l'ambiente di fondo. E, in confronto, "Hotarubi no Mori e" ci fa una figura assai grama. La semplicità si muta in sempliciotto utilizzo di una tecnica scarna, priva di risorse fino al punto di rattopparsi con fermo-immagine e altri escamotage visivi che puzzano degli anni che furono. Non il 2012 ma il 2002, o anche prima. "Hotarubi no Mori e", a guardarlo, sa un poco di vecchio.
Sa anche un po' d'ingenuo, per quello che si esponeva più sopra e pure per la poca sensibilità verso lo spiritualismo che dovrebbe o vorrebbe esserci. Alcuni squarci di "Totoro" condensano ben altro misticismo shinto. È un ulteriore paragone un bel po' ingeneroso. Ma rende bene le proporzioni tra "Hotarubi no Mori e" e i suoi concorrenti più prossimi, fa capire quale distanza li separa, non solo in termini di qualità visiva.


 2
Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
A volte è un po' difficile recensire alcuni anime, soprattutto se sono corti e non v'è alcunché da dire. Difatti questo è il caso di "Hotarubi no mori he", una storia semplicissima, forse anche troppo per i miei gusti, ma comunque molto modesta e flebile a livello di sentimenti, il che è abbastanza peculiare, essendo una storia d'amore e vivendo in un'epoca in cui sottolineare in modo sfarzoso, pomposo e sfrontato emozioni del genere è divenuto pratica comune e quasi dogmatica. Probabilmente in molti casi gli autori si indirizzano verso descrizioni di quel tipo proprio per andar incontro alle richieste della maggioranza.

Il fatto che venga immessa anche un po' di mitologia nipponica non fa che migliorare il tutto, anche se sarebbe stato preferibile una maggiore descrizione dei vari spiriti e spiritelli dimoranti nel bosco, più che altro per appagare la mia sete di fantasia e di quelli come me, qualora ve ne siano. Difatti si sarebbe potuti arrivare ai 60 minuti aggiungendo 15 minuti di descrizioni in più.

Oltre queste critiche personali e molto leggere, evitando di narrare una trama descrivibile in una sola riga, con la conseguenza che lo spettatore è meglio che veda, piuttosto che legga, si può dire che è stato fatto un ottimo lavoro, molto sobrio, che immagino sia, però, capace di colpire il sentimentalismo di gran parte dell'arena, anche se oramai la cosa è divenuta piuttosto semplice da attuare, mi pare.


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mapobeat

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<b>ATTENZIONE, QUESTA RECENSIONE CONTIENE SPOILER!</b>

Ci sono momenti nella vita di tutti noi in cui, di fronte a certe opere, dobbiamo rivalutare il significato che il termine "capolavoro" ha per noi. La visione di "Hotarubi no mori e", nel mio caso, è coincisa con uno di quei momenti.
Spesso sono le cose più semplici a farci emozionare maggiormente, quest'anime ne è la prova: in soli 45 minuti è in grado di commuovere anche i cuori più resistenti. Poiché è questo il vero pregio di "Hotarubi no mori e": la capacità di colpire lo spettatore nonostante sia un anime privo di fronzoli e di eccessi. Mantenendo sempre un tono pacato e un ritmo tranquillo, è infatti capace di coinvolgere, senza mai cadere nella banalità.

La trama è la seguente: Hotaru, bambina di 5 anni, deve passare l'estate dallo zio, il quale abita nei pressi di una montagna, su cui circolano voci riguardanti la presenza di spiriti. Hotaru un giorno si perde proprio mentre era andata a fare una passeggiata sulla montagna, e un giovane il cui volto è coperto da una maschera la aiuta a ritrovare il sentiero per tornare a casa. Questo ragazzo le rivela inoltre di essere uno spirito, e che, nel caso in cui un essere umano lo toccasse, egli svanirebbe.
Hotaru decide di andare a fare visita al nuovo amico (di nome Gin) ogni giorno durante le vacanze estive. Anche gli anni successivi i due continuano a incontrarsi, e, ben presto, tra i due nasce un legame molto profondo. Quando Hotaru si iscrive al liceo e rivela all'amico di avere l'intenzione, dopo avere preso il diploma, di trovare lavoro in quella zona affinché entrambi si possano vedere più spesso, i due si rendono conto che forse il loro legame va oltre la semplice amicizia.

La colonna sonora è in sintonia con l'anime: è infatti composta da melodie molto tranquille eppure in grado di trasmettere gioia. Detta in questo modo pare quasi che "Hotarubi no mori e" sia un'opera da pensionati, ma non è così. Credo piuttosto che sia adatta a chi cerca sentimenti e tanta capacità di commuovere con poco, ma anche a chi vuole discostarsi un po' dal genere di anime a cui siamo abituati ultimamente, ovvero tanti fronzoli e poca sostanza.
La grafica a mio parere è curata, trovo alcuni paesaggi rappresentati straordinariamente belli, e i colori sono luminosi e vividi.
I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione, mentre a quelli secondari non viene dato spessore, proprio perché l'obiettivo dell'anime è quello di fare comprendere il legame esistente tra Gin e Hotaru. A parer mio, è stato centrato in pieno.

Vi chiederete, visto che quest'anime dalla mia recensione sembra non avere difetti, perché non ho dato 10, invece di 9? Il motivo è che, nonostante lo abbia amato dal primo all'ultimo istante, il finale è stato un po' scontato. Probabilmente sono io che mi aspettavo troppo, considerando che l'andamento della trama era abbastanza chiaro fin dall'inizio, o forse sto solo cercando disperatamente di trovare dei difetti in un'opera molto toccante che difetti pare non averne. Fatto sta che il mio voto, almeno in questo caso, non è influenzato solo da elementi obiettivi. Il mio cuore (lo so, è smielato da far paura) ha assegnato un 9 a "Hotarubi no mori e", per un insieme di ragioni che è difficile spiegare a parole.
Al di là del mio tormento interiore di cui non ve ne può fregar di meno, ve lo consiglio.
Guardatelo, guardatelo e guardatelo ancora. Non rimarrete delusi.


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Lina

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Film della durata di 45 minuti, trasmesso per la prima volta nei cinema giapponesi il 17 settembre 2011, "Hotarubi no mori e" è una storia romantica che narra del legame, prima di amicizia poi di amore, tra una ragazza umana e uno spirito della foresta.
A sei anni la piccola Hotaru si perdette nella foresta che si trovava nei pressi della casa dello zio, dove si era recata per trascorrere le vacanze estive. Mentre piangeva disperatamente, pensando di non potere più tornare a casa, le si avvicinò un ragazzo che aveva il volto coperto da una maschera. Credendo di avere trovato un adulto che potesse aiutarla, la ragazza gli corse incontro, ma prima che potesse toccarlo lui si scansò, avvisandola che lui non poteva essere toccato da un essere umano: "Se un umano mi toccasse, io sparirei".
E' così che Hotaru conosce Gin, uno spirito dall'apparenza umana, la cui diversa natura non gli permette di avere alcun contatto fisico con gli esseri umani. Nonostante questo i due riescono a fare amicizia e insieme trascorrono momenti piacevoli, tanto che la piccola Hotaru torna a trovare Gin ogni estate, ogni anno, finché, arrivata all'adolescenza, si accorge che il sentimento che prova per Gin è diverso dall'amicizia che provava da bambina.
Con la crescita di Hotaru crescono in lei anche due tipi di sentimenti: da una parte c'è l'affetto per Gin che si trasforma in amore, dall'altra c'è la sempre maggior consapevolezza dell'ostacolo rappresentato dalla loro diversa natura. Se l'Hotaru bambina inizialmente tendeva a dimenticarsi del divieto di toccare Gin, l'Hotaru adolescente né è così conscia da avvertire l'impossibilità di un contatto fisico come un peso. Come se non bastasse deve anche constatare che, nonostante lei continui a crescere, Gin non è minimamente cambiato rispetto alla prima volta che l'ha visto.

Tra l'impossibilità di una relazione sentimentale normale e la differenza nei tempi di crescita e invecchiamento, ci vengono quindi proposti i classici problemi delle storie d'amore tra umani e yokai, ma a differenza di ciò che si potrebbe pensare questo film si svolge per lo più in un clima rilassato e disteso. Difatti Hotaru e Gin, pur essendo consapevoli della situazione, non parlano quasi mai tra loro di questi problemi, preferendo dedicare il loro tempo ai passatempi che sono loro concessi e cercando di trovare soluzioni alternative al contatto quando si rende necessario (reggere le due estremità di un bastone perché non è possibile tenersi per mano direttamente). Il tutto si svolge nella tranquillità della foresta in cui vive Gin, un ambiente praticamente privo della presenza umana e abitato solo dagli yokai suoi amici, che appaiono di tanto in tanto.
L'ambientazione è resa al meglio con effetti sonori quali il cinguettio degli uccellini, il frinire delle cicale, il fruscio delle foglie degli alberi… tutti elementi che portano lo spettatore a provare la sensazione di trovarsi in mezzo alla natura. Non manca però anche un'ottima colonna sonora, che con numerose melodie al piano ci permette di percepire meglio i sentimenti dei personaggi, accentuando la dolcezza nei momenti di romanticismo e l'allegria dei giochi, sempre con toni pacati, donando all'anime un tocco di poesia in più.
Nonostante il senso di tranquillità che permea tutta l'opera, il finale giunge quasi all'improvviso, e risulta molto commovente, ma si integra comunque benissimo con il resto del film, portando il romanticismo al suo apice.


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dawnraptor

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
All'inizio sai già che finirai per piangere, ma alla fine, che giunge in un certo senso inaspettata e in un modo diverso da come la immaginavi, piangi lo stesso.
Complici una colonna sonora di una malinconica dolcezza da brivido e dei fondali a mio parere disegnati in modo superbo, la storia si dipana con ingannevole lentezza e soavità. In realtà, non c'è un solo fotogramma di troppo. Assistiamo alla progressiva crescita e maturazione di una bambina che, un'estate dopo l'altra, finisce per innamorarsi del suo pseudo umano compagno di giochi estivi. Quanta strada, dalla prima estate in cui la piccola ed esuberante Hotaru si becca da Gin delle sonore randellate in testa, per essere tenuta a distanza! Immersi in una foresta che trovo sia disegnata in modo sublime, con giochi di luce e rovine di templi e sculture che istigano al continuo fermo immagine per meglio poterli assaporare, camminiamo accanto a questa strana coppia, costretta a tenersi per mano per il tramite di un bastone.
Il fascino del proibito: quanto è doloroso, quanto ci tenta non potere mai toccare l'oggetto del nostro desiderio? La vita di Gin, ci viene spiegato, è presa a prestito: già da come si dipana la storia, si capisce che, prima o poi, quel prestito dovrà essere rimborsato. Che sia per caso o volontà, se la pelle di Gin viene toccato da quella di un umano, egli scomparirà. Triste destino, per una coppia di innamorati.
Un gioiellino, questo, che mi sento di consigliare a chiunque.


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Rieper

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Nel corso della vita capita che da semplici e casuali amicizie nasca qualcosa di più profondo e intenso come l'amore. Ma la vita è imprevedibile e riserva spesso eventi che non possiamo evitare o cambiare.
Una bambina si perde in una foresta che si dice sia abitata da spiriti, e viene aiutata da uno di questi, che ha le sembianze di un normale ragazzo con indosso una maschera da festa. I due riescono ad allacciare un rapporto inizialmente d'amicizia che, in seguito, sembra divenire qualcosa di più. Ogni estate la ragazzina va a trovare quello spirito di nome Gin che ogni anno la aspetta per passare del tempo assieme.

L'anime è narrativamente rapido ma allo stesso tempo assai riflessivo e calmo. Non si avrà mai l'impressione che si stia correndo troppo e verranno delineate buona parte delle poche questioni che la storia ci riserva. Il ritmo è leggero e piacevole, i 40 minuti messi a nostra disposizione filano come il vento non impegnando per niente lo spettatore che anzi riuscirà a rilassarsi facilmente. In un certo senso già si sa come andrà a finire ma ciò non intacca minimamente l'opera nel suo insieme che, anzi, mantiene alto l'interesse per la sua intera durata.

Sul versante tecnico ho trovato disegni e sfondi di ottima qualità con un altrettanto ottimo uso delle luci. Le animazioni sono molto fluide senza risultare mai "scattose". Nota di merito va agli sfondi che pur non applicando nessuna reale novità mi sono apparsi estremamente appaganti e ben realizzati. Anche l'audio utilizzato è di ottima fattura; cui le musiche di sottofondo tenderanno a essere appena accennate per non distogliere l'attenzione dai dialoghi dei protagonisti.

Concludendo "Hotarubi no Mori e" è l'ennesima dimostrazione che bastano passione e impegno per creare una buona, anzi a mio parere ottima opera. Questi 40 minuti di sentimenti e crescita valgono assai più di ore e ore di filler in cui l'unico obiettivo è riempire un vuoto, vuoto che in questo che ritengo un piccolo gioiello non c'è affatto. Qualcuno potrebbe pensare che una serie di episodi sull'opera in questione calzerebbe a pennello, io invece sono del parere che "Il Bagliore delle Lucciole dei Boschi" è perfetto così com'è, e non vale la pena rischiare di rovinarne l'essenza, d'altronde la quantità non è sinonimo di qualità.


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Mahori_86

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Si tratta di un anime davvero dolcissimo; per me è un piccolo gioiellino. Piccolo, perché è veramente molto breve: solo 45 minuti di durata, sigla finale inclusa. Ma non mi sento proprio di dire che la brevità ne rappresenti un difetto, anzi racchiude perfettamente, come un piccolo scrigno, le emozioni dei due protagonisti, senza sforare nel superfluo.

Hotaru è una ragazza che tutti gli anni, fin da bambina, va a passare le vacanze estive dal nonno in un piccolo villaggio nell'entroterra, dove circolano strane storie sul fatto che nei boschi attorno dimori un intera comunità di youkai. E addirittura alcuni abitanti sostengono di aver partecipato a un matsuri estivo organizzato proprio dagli spiriti. Un giorno, all'età di 6 anni, la piccola Hotaru si perde all'interno del bosco, finché, troppo stanca per proseguire, non scoppia a piangere per la paura e la disperazione. E' allora che appare uno strano ragazzo con i capelli argentei e il volto coperto da una maschera di volpe, che aiuta la bambina a ritrovare la strada per uscire dal bosco. In realtà Gin (quale altro nome poteva avere un ragazzo coi capelli d'argento) è uno youkai, ma la piccola Hotaru non ne è per niente impaurita e decide di tornare il giorno dopo a trovarlo.
Da allora, ogni estate, ogni giorno i due ragazzi trascorreranno il tempo insieme. Ma lo spirito è tormentato una maledizione: se mai dovesse venire toccato da un essere umano, allora svanirebbe all'istante.

La storia rimane molto semplice. In pratica gli anni passano per entrambi i ragazzi e man mano viene narrato l'evolversi dei loro sentimenti. Hotaru cresce, matura e con l'avvicinarsi all'adolescenza avverte sempre di più il bisogno di stare vicino a Gin e, soprattutto, di poterlo toccare. Gin d'altro canto sente la mancanza del calore umano intorno e una forte tristezza per una condizione così delicata. Oltre ai due protagonisti, in questa brevissima fiaba non incontriamo molti personaggi: giusto qualche youkai vicino a Gin, il nonno e i genitori di Hotaru e un compagno di classe della ragazza. Sono tutte figure che rimangono in secondo piano, ma si rivelano comunque importanti per i protagonisti, stando loro vicino e mostrando il loro affetto, anche se magari solo con un piccolo gesto.

L'atmosfera e i ritmi sono molto placidi e tranquilli, ben rappresentati dai disegni, semplici ma secondo me ben fatti, e, in particolare, ho apprezzato i delicatissimi sfondi, che mi hanno deliziato con la bellezza della campagna giapponese tanto da sentirla quasi per davvero sulla pelle, con la brezza leggera tra le fronde degli alberi, il frinire delle cicale, il camminare lungo interminabili scalinate di pietra o tra le bancarelle di un vero matsuri. Azzeccatissima anche la colonna sonora, anche se non mi piace molto la sigla finale, veramente troppo lenta. E per quanto riguarda il doppiaggio, davvero un'ottima prova a opera dei giovanissimi Kouki Uchiyama e Ayane Sakura.

Questo piccolo movie è tratta dall'omonimo manga di Yuki Midorikawa, autrice famosa per "Natsume Yujinchou". Come recensore ero convinta che non avrei mai dato un 10 a un'opera, manga o anime che fosse, perché pensavo che non esiste un prodotto tanto perfetto da meritarsi il massimo dei voti; eppure questo minifilm mi ha letteralmente folgorato. Nella sua brevità e semplicità lo trovo completo, delizioso e struggente, ma anche leggero e spensierato. Davvero consigliatissimo a tutti.


 9
npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Se dovessi dare una definizione sintetica di questo film della durata di quarantacinque minuti circa, non avrei alcuna esitazione: è un piccolo capolavoro.
Devo ammettere che le foto presenti su questa scheda non mi hanno invogliato particolarmente alla visione: un ragazzo che indossa una maschera da gatto mi ricordava abbastanza i pazzoidi di "Arakawa under the bridge" e, con tutto il rispetto per gli amanti di quel titolo, devo dire che è stato uno degli anime che hanno messo maggiormente alla prova la mia pazienza e la mia pur ampia capacità di sopportazione. E invece sin dai primissimi minuti di "Hotarubi no Mori e" si avverte la sensazione di essere di fronte a un qualcosa di speciale grazie a un'atmosfera caratterizzata da colori che definirei "rilassanti" e da personaggi che danno da subito la sensazione di essere intenzionati a comunicarci qualcosa di davvero importante.

"Hotarubi no Mori e" è una piccola favola in cui Hotaru, una piccola bambina, si perde nel classicissimo bosco; ad attenderla però non c'è, fortunatamente, un lupo cattivo ma uno dei tanti spiriti della foresta, un ragazzo che, come premesso, indossa una maschera da gatto ("altrimenti da cosa si capirebbe che sono uno spirito?") e che le rivela di chiamarsi Gin. Fra i due nasce una profondissima amicizia che porterà Hotaru a recarsi in quel bosco ogni anno durante le vacanze estive per poterlo rivedere. Unica controindicazione, la ragazza non può toccarlo, pena la scomparsa di Gin.

Cosa insegna quest'anime? Secondo me ognuno può trovarci quello che gli pare, per cui io mi limiterò a dare la mia impressione personale. La cosa che maggiormente mi ha colpito è che tutta la storia viene costruita al solo scopo di potere disegnare la toccante scena finale che, seppur abbastanza scontata, è carica di un'umanità (cosa che può sembrare strana in un film sugli spiriti del bosco) e di un trasporto tali da non poter essere definita semplicisticamente come banale.
Che valore, e che significato diamo ogni giorno a un abbraccio? Un gesto che consideriamo ormai comune e a cui diamo un'importanza relativa e da cui, forse, non riusciamo più a strappare tutta la felicità che questo piccolo gesto è in grado di infondere. Tutto ciò, lo capisco solo ora, ma non certo per merito di quest'anime che ha il solo merito di ricordarcelo qualora ce ne fossimo dimenticati; serbo come un tesoro il ricordo degli abbracci dati a persone a cui, purtroppo, non potrò più darne, rimproverandomi di non averne reclamati altri più spesso.

In definitiva "Hotarubi no Mori e" è un anime che non posso non consigliare a tutti e che ha letteralmente messo in crisi il mio metro di giudizio secondo cui per un'opera breve il voto massimo non può superare l'otto. E invece ecco il mio primo dieci per un cortometraggio colpevole di avere risvegliato sensazioni e rimpianti che credevo sopiti costringendomi a capitolare. Non so se vale dieci o nove o otto secondo un giudizio obiettivo; ma ogni cellula del mio corpo grida "dieci!" per cui non posso oppormi a questa sensazione e do un voto diviso a metà tra l'obiettività e l'emozione personale.

Arashi84

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Hotarubi no mori e", film tratto dal manga omonimo di Yuki Midorikawa, è una favola dal sapore dolceamaro e dal gusto deliziosamente orientale.
La storia, che ha inizio durante una calda estate, racconta della tenera amicizia che sboccia tra una bambina, Hotaru, e uno youkai incontrato tra i boschi, Gin. Ogni anno Hotaru e Gin s'incontrano in quei luoghi e la loro amicizia cresce fino a diventare qualcosa di speciale. Purtroppo però, a causa di una maledizione, Gin non può toccare gli esseri umani né essere toccato da loro, pena la sparizione immediata.

Yuki Midorikawa è una mangaka che parla principalmente attraverso le espressioni facciali e i silenzi dei suoi personaggi e di ciò è ben consapevole Takahiro Omori che, regista di questo film e delle quattro serie animate dedicate a "Natsume Yuujinchou" (l'opera più famosa della mangaka), riesce a portare sullo schermo la stessa delicata magia che caratterizza il manga di "Hotarubi no mori e".
Il chara che riprende perfettamente il tratto dolce della Midorikawa, gli sfondi pennellati dai colori tenui, la luce chiara del tramonto, quella delicata della luna, il suono delle cicale e del vento fanno da cornice alle vicende, ricreando al meglio l'atmosfera di un bosco in cui si dice vivano gli youkai. La narrazione lenta e gentile, priva di dramma ma ricca di sentimento, arriva al cuore dello spettatore senza dovere eccedere, perché certe sensazioni, apparentemente complicate, sono qualcosa che tutti conosciamo già, basta solo aprire gli occhi e il cuore per percepirle con chiarezza.

Il legame tra Hotaru e Gin nasce quasi per caso, e con il passare degli anni cresce fino a diventare un amore dolce e puro che non può essere suggellato dal reciproco sfiorarsi, che non può avere altra espressione se non quella di connettere i loro cuori senza che i loro corpi possano toccarsi. Due corpi incredibilmente vicini ma al contempo infinitamente lontani, perché toccare ciò che amiamo significa, in un certo modo, dare forma e concretezza a quel sentimento. Una sofferenza questa, di cui Hotaru acquisisce consapevolezza con il passare degli anni e di cui Gin sembra avere piena coscienza sin dal loro primo incontro.
Gin indossa sempre una maschera e ciò fa sì che le sue espressioni siano indecifrabili, ma quando questi lascia scoperto il volto, anche solo quanto basta per vedere la linea delle labbra, s'intuisce quanto sia dolce l'espressione con cui guarda Hotaru, come se posasse il suo sguardo su qualcosa di prezioso e fragilissimo, un gioiello da proteggere anche a discapito dei propri desideri. Allo stesso modo Hotaru fa tesoro di questo legame tanto speciale, non le basta più incontrare Gin durante l'estate, perché qualunque cosa lei faccia, in qualunque luogo e in qualunque stagione, il suo pensiero è sempre rivolto a lui.

Le favole, però, non sempre hanno un lieto fine, e di ciò diventiamo consapevoli quando, crescendo, ci rendiamo conto che un solo attimo di vera felicità può valere tutta una vita. E così, il finale ci mette davanti alla realizzazione di un sogno effimero, e Gin, allevato con dolcezza dalla foresta, amato dagli altri youkai ma condannato a vivere un'esistenza a metà, riceve per la prima e ultima volta la felicità e il calore cui aspirava, quel calore grazie al quale riesce a sentirsi vivo e parte del mondo che lo circonda. Hotaru, dal canto suo, prende senza esitazione la coraggiosa decisione di sacrificare un sogno eterno per un singolo momento di concreta felicità, perché anche quando un amore finisce, quando le persone ci lasciano, il loro ricordo resta sempre vivo nel cuore e nell'anima, e noi piccoli e fragili esseri umani non possiamo fare altro che andare avanti accompagnati da questa triste ma dolce consapevolezza .

Ironic74

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
La gioventù, si sa, è la stagione dei sogni e delle fantasie, i cui confini con la realtà sono ancora poco definiti e praticamente impercettibili; la frenesia e il grigiore della realtà di tutti i giorni ci hanno purtroppo costretti a riporre il ricordo di questo periodo in una parte remota del nostro cuore, quella coperta da un lembo di nostalgia che solo un'abile mente, dotata di straordinaria sensibilità, può riuscire a sollevare per far emergere ancora una volta quelle sensazioni genuine di un tempo che fu: Yuki Midorikawa è una di queste. Chi ha amato il titolo più famoso di questa artista, "Natsume Yuujinchou", con le sue incantevoli storie di Yokai (gli spiriti della tradizione giapponese), non potrà fare meno di abbandonarsi alle atmosfere assorte e trasognate di "Hotarubi no Mori e" (letteralmente "Il bagliore delle lucciole dei boschi"), mediometraggio di quaranta minuti, anch'esso tratto da un manga della Midorikawa.

La storia narrata è quella di una di una tenera amicizia, quella della piccola Hotaru con il misterioso Gin, un ragazzo coperto da una maschera di gatto che ben presto si rivelerà essere uno spirito del bosco; un rapporto, quello tra i due, che supera le differenze trasformandosi negli anni in un delicato ma anche sfortunato amore dovuto al fatto che il giovane ha subìto una magia capace di farlo sparire per sempre al primo tocco di un essere umano. Amare è un po' soffrire si usa dire, ma i due riusciranno a vivere in maniera totale tutti i momenti passati insieme durante la stagione estiva, quella in cui lei raggiunge per le vacanze la casa degli zii; alla fine, nonostante un finale già scritto dall'inizio, non c'è nessun pentimento ma solo consapevolezza di quanto si è ricevuto nel provare sentimenti tanto forti, il cui calore scalderà il cuore della ragazza per sempre.
La fine dei sogni giovanili, raggiunta l'età adulta, non vuole dire infatti il loro completo oblio, essi sono fondamentali per ognuno di noi anche se, e nel film viene detto chiaramente, non si può vivere totalmente nei ricordi ma bisogna comunque andare avanti. La storia della piccola Hotarubi è una bella metafora del Giappone di oggi, che pur procedendo a pieno ritmo nella cosiddetta "modernità" non deve dimenticare le sue radici, l'epoca in cui non era da pazzi aspettarsi di vedere l'ombra di uno spirito nei boschi o vicino a un ruscello, magari intenti a scimmiottare un umanissimo festival.

Dal punto di vista tecnico siamo di fronte a un prodotto discreto, non ai livelli di un film cinematografico ma sicuramente superiore a un prodotto televisivo; se il chara è nella media, i fondali sono davvero perfetti per la storia, con l'uso di colori tenui e di una tecnica molto vicina alla pittura ad acquerello, soprattutto per quanto riguarda la vegetazione e la dolcissima OST non poteva essere realizzata che da Makoto Yoshimori, già apprezzato con le serie di "Natsume".
"Hotarubi no Mori e" rimane quindi una piccola opera, davvero ben fatta, che consiglio vivamente a tutti;quaranta minuti che lasciano, al pari di una brezza estiva, una sensazione di piacevole benessere e pace, a patto che siate disposti a tornare bambini.

Wolftrix

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Wolftrix

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Inaspettato; davvero non mi aspettavo un bel cortometraggio animato come questo.
Non mi dilungo con la descrizione della trama che è già presente in questa scheda ed è più che sufficiente. Anzi, penso che se dicessi di più rovinerei la visione.

Sono le sensazione di serenità, calma, compassione e purezza quelle che invece ritengo di dovere sottolineare. Lo scorrere del tempo, inesorabile, lento ma veloce in relazione all'esperienza di ogni essere vivente, è il protagonista nascosto per quasi tutta la storia.
Anche la luce, la molta luce che accompagna l'intero anime è protagonista. Gli sfondi sono ben fatti e l'atmosfera è quasi onirica, sarà la storia che con il suo svolgersi trasporterà lo spettatore a una realtà interiore più tangibile. Si tratta di un anime che accarezza l'"anima" e sottintende una profondità di sentimenti non scontati.
Consiglio vivamente la visione.


 7
onizuka90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
L'atmosfera calda ed elegiaca di un paesino di campagna in piena estate, una misteriosa e sovrannaturale foresta ai piedi di un monte in cui il mito e la leggenda vogliono vi dimori una antica divinità; la diafana e impalpabile linea tra sogno e realtà si assottiglia, caldeggiata da una soave atmosfera di bucolica tranquillità che permea l'ambiente circostante, conferendogli un sapore trasognato. Una bambina in lacrime che ha perduto la strada e il suo fortuito incontro con un bizzarro compagno, uno spirito gentile che le mostra la via del ritorno: così esordisce "Hotarubi no Mori", quarantacinque minuti di poesia, una poesia dolce ma contraddistinta da un retrogusto amaro. L'elemento centrale, focus su cui si sofferma la narrazione, è il legame che si viene a creare tra i due, un legame al contempo instabile ma forte, intermittente, costantemente messo a repentaglio da un'ombra pronta a portarlo alla dissoluzione, ma che con lo scorrere del tempo diventa sempre più intenso; bizzarra endiadi dicotomica che tuttavia costituisce a mio avviso un fondamentale spunto per comprendere e apprezzare l'opera.

Un breve racconto che sottende un'esile metafora, ma che non si lascia sopraffare da chimere o sentimentalismi, all'opposto, in abbandono di qualsiasi futile e stentoreo idealismo posticcio, si fa strada qualcosa di insospettabilmente concreto, in lapalissiana antitesi e conflitto con l'atmosfera idilliaca che avvolge gli avvenimenti. Una maschera che cela la verità, la consapevolezza della fugace ma intensa bellezza di ciò che è effimero, la consapevolezza dell'illusorietà dell'eterno e della felicità, una cosa tanto fragile quanto un fiocco di neve che, adagiandosi al suolo, ineluttabilmente si scioglie: nel momento stesso in cui la cogli appieno, essa ti ha già abbandonato, sottratta da un fato crudele. I legami per noi importanti, ahimè, non sono duraturi, non sono eterni, il loro valore e il loro delicato calore è affidato in custodia al ricordo, la memoria è l'indelebile freccia del tempo che testimonia quello che è stato, epigrafe di ciò che non si vuole e non si può dimenticare. Bellezza e felicità che durano un solo, incommensurabile, istante per poi inevitabilmente morire, d'altronde anche il fiore più bello, dopo essere sbocciato, sfiorisce, e alla fine dell'illusione una spietata contingenza ci impone di guardare avanti, di continuare a vivere. L'unica cosa che rimane è la flebile speranza di una consolante e preziosa sensazione, che si radica e sprofonda nell'intenso tepore dei ricordi, una conclusione forse un po' ingenua, romantica se vogliamo, ma per una volta estremamente efficace.

"Hotarubi no Mori e" è una pellicola semplice, ma semplice non sempre significa superficiale, afferendo tale attributo, in questo caso, più alla sua accezione di genuino, sincero. Non vi si può rintracciare né malizia ne un abuso o enfasi di sentimenti, nessuna strizzata d'occhio a spettatori dalla lacrima facile in cerca del solito, arido, mattatoio di emozioni; si palesa invece, semplicemente, per quello che è: il tentativo di narrare, tout court, una storia dolce e malinconica come si deve.
Buona visione!