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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
Il primo capitolo tratta dalla saga di "Come Addestrare il Tuo Drago" di Cressida Cowell.

Questo primo lungometraggio è l'inizio di un'avventura unica ed irripetibile. La computer grafica qui ci sta a pennello, è fatta meravigliosamente. Poi, la colonna sonora è costituita da motivetti che si fondono con l'ambiente tipicamente vichingo e che si riflettono nello scontro tra draghi e vichinghi all'inizio. Piano piano queste cedono il passo ad una melodia più soave per la scena in cui Hiccup stabilisce il legame con Sdentato. Bella anche la scena in cui i due, insieme ad Astrid, scovano il nido sull'isola dei draghi. La trama è divertente e commovente e avventurosa insieme, una fusione perfetta di umorismo, serietà e coraggio. La storia insegna come sarebbe più facile imparare a conoscersi anziché combattersi a vicenda. E' il primo capitolo di una trilogia che va in crescendo, come i protagonisti.


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hachi_rosa92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Dragon Trainer" ("How to Train Your Dragon") è uno dei lungometraggi migliori degli ultimi anni, il migliore in assoluto se lo si considera come saga nella sua interezza.

Posso sforzarmi, ma non riesco a trovare un solo difetto a questa storia. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e originali, con le personalità di ognuno che concorrono all'evolversi della storia. L'ambientazione è evocativa, la grafica spettacolare. La colonna sonora dà una carica pazzesca, la musica è sempre inserita nel modo giusto e al momento giusto. Il doppiaggio italiano è davvero ben fatto, e Flavio Aquilone è in grado di rendere un Hiccup perfino più caratterizzato che nella versione originale.

Hiccup Haddock III, un nome che è tutto un programma. Mingherlino e inutile (perlopiù dannoso) nella guerra contro i draghi. Non riesce a uccidere un drago nemmeno quando è stato così abile da catturare e rendere inoffensivo l'esemplare più pericoloso di tutti. È molto debole fisicamente, ma ha una grande mente, che non perde occasione di sfruttare per tirarsi fuori dai guai. La sua amicizia con Sdentato nasce piano piano, un minuscolo passo alla volta, ed è la costruzione di un rapporto di fiducia in un mondo in cui tutti sono convinti che nulla di tutto questo sia possibile. Sono Hiccup e Sdentato contro il mondo intero, fondamentalmente, e questo legame è ancora più intenso per il fatto che è stato proprio Hiccup, con un gesto compiuto quando tentava ancora di adeguarsi alla mentalità di vichinghi "di un tempo", a rendere invalido il Furia Buia. In questo senso, una delle scene più belle di tutto il lungometraggio è la scena finale, in cui viene rivelato che cosa ha perso Hiccup nel corso dell'ultima battaglia: i due compagni sono uniti dallo stesso fardello, che ricorderà per sempre il loro legame e il peso di un passato che da quel momento in avanti si lasceranno alle spalle. L'evoluzione di Hiccup nel corso del film è splendida, e non farà altro che migliorare nel corso della saga.

I comprimari (Moccicoso, Testa Bruta, Testa di Tufo, Gambedipesce) sono relativamente lasciati in disparte in questo primo film, nonostante la ben riuscita caratterizzazione. Un ruolo più centrale è quello di Astrid, un'eroina forte e determinata, ma che non rinuncia a riconoscere i propri errori e a essere all'occorrenza sensibile. Astrid è la più forte del gruppo, il vichingo migliore: lo sanno tutti, lei compresa. Ma quando arriva il momento, capisce immediatamente che per poter crescere la squadra ha bisogno dell'ingenuità, della semplicità, della purezza di Hiccup .

Un altro punto cardine è il rapporto con Stoick, il padre che rifiuta suo figlio perché è lui stesso una testa dura, tanto quanto Hiccup. Ma che allo stesso tempo non esita ad ammettere di aver sbagliato e a riconoscere il valore del figlio nel momento più difficile. Mai ci fu un "sono fiero di te" commovente come quello di un padre che riconosce i propri errori. E d'altro canto, perché questa testardaggine? Perché Stoick è un capo, e deve pensare prima di tutto a proteggere la sua gente. Dove sarebbe finita Berk se non ci fosse stata la stoicità di Stoick (non è una mia battuta, la fanno davvero nel secondo film!) con quelle teste calde dei suoi abitanti? Meglio non provare a immaginarlo.

Una nota sul fatto che questa saga è un adattamento della serie di libri "How to Train Your Dragon" di Cressida Cowell: ho iniziato a leggere i libri, che sono molto carini ma con trama e (in parte) caratterizzazioni dei personaggi completamente diverse, perché ha proprio degli intenti completamente diversi. Il film è stato in grado di prendere questo materiale e rielaborarlo per raccontare una storia nuova, con un messaggio nuovo, e laddove i personaggi dei libri sono semplicemente dei simpatici protagonisti di un libro per bambini, il lungometraggio ci presenta dei personaggi iconici e rappresentativi, una trama avvincente e un profondo racconto di pace, amicizia, lealtà, fiducia reciproca.

Guardate questo film.


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Mikymate

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Premetto che questa recensione sarà un poco più soggettiva del mio solito. Questo perché Dragon Trainer in qualche modo colpisce su tutti i fronti le mie sensibilità, lo trovo semplicemente fantastico e non posso fare a meno di assegnargli questo voto. Cercherò di giustificarlo il più possibile.

Uscito nel 2010, a mio parere passa un po' troppo in sordina, oscurato anche ai premi oscar dal gigante Toy Story 3. Il risultato è che un film del genere ha sì ricevuto consenso e ottime critiche, ma non ha avuto abbastanza visibilità e credo sia immeritatamente non troppo conosciuto.

Ma ha tutte le carte vincenti di un ottimo film d'animazione. La storia è tratta dai romanzi per bambini di Cressida Cowell, ma è stata in buona parte riadattata per un target d'età più alto compiendo scelte coraggiose che quasi mai si vedono in questo tipo di lungometraggi, e sono state queste scelte a renderla unica. Non voglio fare spoiler, perciò dico solo che il finale è qualcosa di cui andare fieri, e la stessa autrice dei libri si è detta molto soddisfatta dei cambiamenti, che hanno elevato notevolmente il tenore dei messaggi che si porta dietro.

Tutto in Dragon Trainer è ben dosato: visualmente impeccabile, è stato realizzato con la massima cura dagli studi Dreamworks e certe animazioni e scene sono veramente ben fatte e suggestive. Ovviamente il risultato finale è dovuto anche ad un ottimo lavoro di scrittura e di regia.
La colonna sonora è un'altra chicca: le musiche di John Powell accompagnano in maniera egregia ogni momento, passando dalla dolcezza di un flauto all'epicità della battaglia, sembrano calzare a pennello coi sentimenti che veicola la storia.

La caratterizzazione dei personaggi, anche se non troppo originale, è molto ben fatta, tramite alcuni accorgimenti ognuno ha caratteristiche peculiari che lo distinguono, spesso giocando sulla parodia del genere fantasy e sui pregiudizi comuni della cultura vichinga, aggiungendo molti sorrisi a una storia che presto prende tinte più epiche e drammatiche.

È nella realizzazione dei draghi che si mostra invece l'inventiva: graficamente ricalcano molti canoni, ma hanno diverse caratteristiche che li rendono unici: movenze e comportamenti, soprattutto in Sdentato, il protagonista, sono palesemente ripresi da atteggiamenti di animali di compagnia. Questo crea un mix di ferocità dovuta all'aspetto draghesco, affetto canino e giocosità comica gattesca. Ma soprattutto, vengono così caricati di un forte potere di immedesimazione. Se è stata l'autrice dei romanzi a fare queste scelte, tanto di cappello, perché se fossi un bambino passerei tutto il giorno a fare finta che il mio gatto sia Sdentato.

Per quanto riguarda la storia e i suoi temi, Hiccup si trova a doversi confrontare con tutte le rigidità imposte dalle tradizioni della sua gente, i feroci e fieri vichinghi, tra cui lui non riesce a trovare spazio per via della sua diversità: ha un altro modo di vedere le cose, si approccia con la curiosità e con l'osservazione dove gli altri vedono solo l'uso della forza, ed è proprio nell'accettare queste sue differenti sensibilità e portandole avanti contro l'opinione comune che troverà il modo di scardinare le chiusure mentali della sua gente facendosi accettare per quello che è e portando un nuovo futuro al suo villaggio.

Ma credo che alla fine ciò che mi ha colpito di più di Dragon Trainer sia la sua ambientazione: il suo mondo è disegnato su spunti reali resi originali da tanti particolari creativi, creando un proprio mondo che sta in piedi da solo, altamente evocativo, in cui i personaggi si muovono con naturalezza. E questa è secondo me una delle principali caratteristiche di ogni buona storia fantastica: deve saper creare un mondo vero, dove lo spettatore si possa immergere e sognare.


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eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Ammetto di essere rimasto piacevolmente sorpreso da "Dragon trainer". Pensavo di trovarmi di fronte qualcosa di "già visto", e invece, grazie a tanti piccoli particolari, questo film d'animazione mi ha lasciato un senso di soddisfazione per averlo guardato.
Passiamo all'analisi.
Trama: è quella che ci si può aspettare da un film indirizzato a un pubblico di giovanissimi; dunque un po' prevedibile, però non banale. Sono presenti infatti dei piccoli colpi di scena che la ravvivano notevolmente, impreziosendola. Su questo punto direi dunque 7,5.
Finale: vale sostanzialmente quanto detto per la trama. Nota di merito un particolare - piccolo in realtà - che però si distacca significativamente dal resto delle animazioni dello stesso genere (in particolare da quelle di matrice occidentale). Lascio alla curiosità del lettore andare a scoprire cosa. 8.

Personaggi: vi si possono riconoscere i tipi principali, che vanno dal ragazzo deriso perché diverso dagli altri, ma che vuole dimostrare il suo valore e le sue capacità, al padre burbero e orgoglioso che non sa apprezzare ciò che non rientra nei suoi canoni classici. Complessivamente non è male la caratterizzazione, sebbene qui sì si abbia sul serio a che fare con dei déjà vu, quindi non sarò molto generoso. 6,5 su questo punto.
Grafica: è quella a cui ci ha abituato la Dream Works da un po' di anni a questa parte. Personalmente non sono un grande fan di questo tipo di animazione, ma rendo atto che il drago nero è splendido! Do un 8 principalmente per lui.
Sonoro: fa il suo lavoro, sebbene non mi abbia segnato particolarmente. Se una colonna sonora piace, colpisce, dopo ti ritrovi a riascoltarla. In questo caso non mi è successo, per cui 6.
Tematiche e messaggio: l'amicizia e il rapporto dell'uomo con le altre creature viventi. Vorrei spendere due parole su quest'ultimo punto. Nel film si vedono i Vichinghi dare la caccia ai draghi per sterminarli: questo in quanto le creature volanti attaccano e razziano spesso i villaggi umani. Il film ci mostra come, però, non sempre - anzi, quasi mai - le cose siano come appaiono. Talvolta il cattivo non è il vero cattivo, e se si imparasse a cooperare invece che a lottare e basta, si potrebbe tutti vivere meglio.

Complessivamente siamo dunque su un 7 abbondante; sarebbe anche potuto diventare un 8 con relativa facilità. Ad ogni modo è una buona valutazione, e io mi sento di consigliare la visione di "Dragon Trainer", oltre che al suo pubblico consueto, anche a tutti gli appassionati di storie di draghi, mostri et similia.


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Blackened

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Dragon Trainer" è un film d'animazione della Dream Works uscito nel 2010 che ha ottenuto un ottimo riscontro in tutto il mondo. Tra tutti i film della società d'animazione statunitense questo è sicuramente il migliore; non nascondo di avere un debole per i vichinghi e la mitologia nordica, ma oltre all'ambientazione geniale, che riprende con molta fedeltà e ironia i vichinghi nordici e le loro leggende, è proprio la storia in sé a rivelarsi diversa dal solito film d'animazione, rendendo la pellicola davvero piacevole e ben riuscita.

I vichinghi cacciano i draghi dagli albori della loro civiltà e li considerano dei nemici da uccidere. Un gruppo di ragazzini di 14 anni viene allenato ad affrontare i draghi dal vecchio Skaracchio, veterano dei combattimenti con queste creature. Tra i ragazzi c'è il simpatico Hiccup, figlio del capo Stoick che non riesce a uccidere i draghi e per questa ragione è deriso da tutti gli altri, compresa Astrid, la ragazza per la quale ha una cotta. Un giorno incontra un drago ferito che non riesce a volare e vedendolo spaventato proprio come lui non lo attaccherà. Tra i due nascerà un rapporto di amicizia e diventerà ufficialmente il primo vichingo a domare un drago.
Nel frattempo però il padre scopre la cosa e va su tutte le furie non capendo che i draghi non sono dei nemici, ma delle creature miti che reagiscono agli umani per difesa. Attaccherà quindi con particolare crudeltà i rettili leggendari e non capirà minimamente l'importanza della scoperta del figlio, che però ha già un'idea per affrontare la situazione e aprire gli occhi agli altri del villaggio.

La trama, presa dall'omonimo libro di Cressida Cowell, non è affatto banale e sebbene possa sembrare già sentita è assolutamente efficace e porta a riflettere su un tema attuale come il rapporto superficiale che l'uomo ha con le altre creature viventi. I personaggi sono tutti splendidi, a cominciare dal timido protagonista fino alla temeraria Astrid, senza dimenticare nessuno degli altri. Bella anche l'animazione e i paesaggi fanta-nordici che vengono mostrati con molta cura. Inoltre anche lo svolgimento dei fatti sullo schermo è veramente ben distribuito, tanto da tenere gli spettatori più volte tesi a guardare i piccoli eroi alle prese con i draghi. E sarà impossibile non strappare sorrisi quando Hiccup è indaffarato con il suo piccolo amico drago o quando riesce a fare centro nel cuore della sua bella.
Una particolare nota va al doppiaggio italiano e in particolare a Flavio Aquilone che per la prima volta vedo nel ruolo di un personaggio di un film animato, con Light Yagami si era rivelato di una bravura straordinaria per le parti drammatiche e crudeli ed è un piacere scoprire che colpisce nel segno anche nel ruolo del giovane eroe per bambini Hiccup, resto quindi dell'opinione che sia il miglior doppiatore di ultima generazione.

In conclusione posso affermare che questo film è una vero mini-gioiello: non vedevo un prodotto così coinvolgente destinato al pubblico dei più piccoli dai tempi di "Il Re Leone" e "A Bug's Life". Apprezzatissimo e consigliatissimo! "Dragon Trainer" vi farà sognare anche se avete superato di gran lunga l'età delle scuole primarie, davvero bello!


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Darksasori

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Dragon Trainer" riesce a portare novità e freschezza in un campo in cui si cade facilmente nei cliché e nelle storie noiose e tutte uguali. Infatti pur non avendo una trama originalissima (il bambino un po' sfigato che incontra un animale fantastico), riesce a ricrearla e a farla sua non mancando inoltre di insegnare valori quali il sacrificio, il coraggio e l'amicizia nonché il pericolo di giudicare qualcuno senza essersi messo prima dal suo punto di vista, provando a comprenderlo. Certo potrebbe sembrare la solita solfa da cartone animato, ma ciò che rende particolare questo film sta come il tutto venga presentato senza ipocrisia, fiocchetti e fronzoli. A dimostrazione di ciò ci sarà un colpo di scena nel finale che si rivelerà molto audace essendo in ogni caso un film per bambini.
Ben inseriti nella storia fra gag e momenti più seri ci sono vari personaggi tutti molto riusciti e simpatici che attireranno immediatamente la simpatia dello spettatore invogliandolo ad andare avanti nella storia. Il tutto viene infine abbellito da una buona grafica e da splendide animazioni. Lodevole in tutti i suoi punti e davvero piacevole alla visione "Dragon Trainer" dimostra chiaramente come non sia più solo la Disney a dominare il mercato e come anche nel mondo dei cartoni animati occidentali si possa rischiare. Sicuramente un film da guardare.