Vivo
“Vivo” è un film d’animazione che mi ha convinto a metà. Fin dai primi minuti ci si rende conto che la pellicola ha del potenziale e che anche sotto il profilo tecnico è stato fatto un buon lavoro; tuttavia, il risultato finale non soddisfa appieno le aspettative che la prima parte del film riesce a suscitare nei confronti degli spettatori.
Si tratta fondamentalmente di un musical, e da questo punto di vista credo si tratti di un film nella media del suo genere. Artisticamente ed esteticamente le parti cantate sono davvero belle da guardare, con delle coreografie ispirate e brillanti. I testi e le interpretazioni mi sono sembrati un po’ meno validi, ma nel complesso non ci si può lamentare. Forse il numero totale delle canzoni è un po’ esagerato per un film di ottanta minuti, ma, essendo quello il genere, si può passare oltre.
Come già detto, il film è tecnicamente molto valido, e come al solito si finisce per rimanere incantati di fronte al cambio di stile e grafica a seconda della scena o della canzone.
Parlando della storia, devo ammettere che il film ha saputo catturarmi molto all’inizio e molto poco dalla metà in poi. La storia di Andrés è davvero emozionante e il colpo di scena che avviene dopo i primi quindici minuti è potentissimo. Lì la trama raggiunge il suo apice, e la curiosità nel seguire le vicende del protagonista prende il volo. Le cose non precipitano, ma si fanno pian piano meno interessanti con lo scorrere dei minuti. Tolto il pretesto emotivamente importante che muove la narrazione, il film non offre altri spunti interessanti, e gli eventi si susseguono con il pilota automatico, risultando a volte un po’ noiosi e banali. Forse era il caso di inserire qualche tema più elaborato o un personaggio umano più sfaccettato, perché la sensazione dominante a un certo punto è che in realtà il film sia meno maturo di ciò che poteva sembrare inizialmente e che l’unico scopo della pellicola sia di offrire un po’ di intrattenimento.
In definitiva, “Vivo” è un discreto film d’animazione, con una valida direzione tecnica e artistica. La storia è stata in grado di catturarmi ed emozionarmi nei primi minuti, ma anche di annoiarmi in alcuni momenti del suo sviluppo. Forse, è mancato il coraggio di realizzare un film che potesse rapire anche un pubblico più adulto dall’inizio alla fine, e si è scelto di evitare appositamente una maggiore complessità nei temi e nei personaggi, per meglio intrattenere i più piccoli. Operazione comprensibile, ma poco ambiziosa.
Si tratta fondamentalmente di un musical, e da questo punto di vista credo si tratti di un film nella media del suo genere. Artisticamente ed esteticamente le parti cantate sono davvero belle da guardare, con delle coreografie ispirate e brillanti. I testi e le interpretazioni mi sono sembrati un po’ meno validi, ma nel complesso non ci si può lamentare. Forse il numero totale delle canzoni è un po’ esagerato per un film di ottanta minuti, ma, essendo quello il genere, si può passare oltre.
Come già detto, il film è tecnicamente molto valido, e come al solito si finisce per rimanere incantati di fronte al cambio di stile e grafica a seconda della scena o della canzone.
Parlando della storia, devo ammettere che il film ha saputo catturarmi molto all’inizio e molto poco dalla metà in poi. La storia di Andrés è davvero emozionante e il colpo di scena che avviene dopo i primi quindici minuti è potentissimo. Lì la trama raggiunge il suo apice, e la curiosità nel seguire le vicende del protagonista prende il volo. Le cose non precipitano, ma si fanno pian piano meno interessanti con lo scorrere dei minuti. Tolto il pretesto emotivamente importante che muove la narrazione, il film non offre altri spunti interessanti, e gli eventi si susseguono con il pilota automatico, risultando a volte un po’ noiosi e banali. Forse era il caso di inserire qualche tema più elaborato o un personaggio umano più sfaccettato, perché la sensazione dominante a un certo punto è che in realtà il film sia meno maturo di ciò che poteva sembrare inizialmente e che l’unico scopo della pellicola sia di offrire un po’ di intrattenimento.
In definitiva, “Vivo” è un discreto film d’animazione, con una valida direzione tecnica e artistica. La storia è stata in grado di catturarmi ed emozionarmi nei primi minuti, ma anche di annoiarmi in alcuni momenti del suo sviluppo. Forse, è mancato il coraggio di realizzare un film che potesse rapire anche un pubblico più adulto dall’inizio alla fine, e si è scelto di evitare appositamente una maggiore complessità nei temi e nei personaggi, per meglio intrattenere i più piccoli. Operazione comprensibile, ma poco ambiziosa.
