Davvero una bell’analisi🥰 complimenti alla relatrice. Io ho adorato questi due anime, come i rispettivi manga, e trovo che le parole usate in questa recensione rispecchino perfettamente la bellezza e l’unicità di queste due opere. Se ripenso alle scene al karaoke oppure a pandino, mi emoziono ancora😍 Comunque è proprio vero, sono durate troppo poco.
Meravigliosi entrambi, davvero fatti bene e particolari. Prima o poi mi recupero anche i manga, e guarderei molto volentieri i drama se fossero disponibili (Go Ayano su Narita 😍). L'analisi è interessante e accurata, con alcuni passaggi che mi hanno particolarmente colpito come questo:
"Il messaggio di fondo è tanto semplice quanto dirompente: essere anomali, strani o atipici non deve necessariamente vedersi come un 'disturbo' al sistema e condurre all'isolamento dell'individuo. Tutto quanto ci appartiene, invece, può fungere da innesco positivo e invitante nei confronti degli altri, consentendo di aprirci senza il timore di un secco rifiuto, e di scoprire lati altrui e di noi stessi di cui magari a nostra volta non eravamo consci, men che meno orgogliosi."
E ho apprezzato anche la spiegazione su come la mangaka intendeva le sfumature boys' love, che sono "presenti ma non preponderanti".
Ottima recensione. Ho adorato le due opere di Yama Wayama. Hanno stile e un carattere distintivo. Sono bizzarre, divertententi, ironiche e, a tratti, di grande impatto emotivo. Apprezzabili anche dal punto di vista tecnico e con un doppiaggio grandioso (soprattutto Let's go Karaoke!)
Apprezzo molto Yama Wayama: sia Captivated by you che Hoshi in the Girls' Garden sono manga che ho apprezzato molto, e Captivated by you l'ho anche apprezzato in tutte le sue declinazioni: manga, drama e questo anime molto riuscito. Non amo troppo le storie scolastiche ma questo gruppetto di ragazzetti un po' peculiari lo trovo ben scritto e molto divertente. Per me è molto vero l'ultimo "contro" indicato in questa recensione per l'altra serie: avevo evitato il manga, ho voluto dare una possibilità all'anime, ma no, proprio no. Ci sono rari casi in cui una rappresentazione leggera di criminali la posso trovare effettivamente leggera e divertente (La via del grembiule) , ma qui non è così. Kyoji Narita è in tutto e per tutto uno yakuza: violento, prevaricatore, grandi parole e nessuna spina dorsale ... e qui sta attorno ad un ragazzetto con anche un suggerito interesse sessuale: per me rimane da voltastomaco
(fosse morto nell'auto, forse, avrei dato il beneficio del dubbio, ma con la chiusa della scena all'aeroporto, proprio brividi, e non in senso positivo...).