Sto seguendo sia Nice to Not Meet che Why Is He Still Single? e sono entrambe serie divertenti. Anche il film Good News su Netflix l'ho trovato, malgrado i temi, leggero e strampalato al punto giusto. Mentre a breve probabillmente inizierò Dynamite kiss.
C'è tanto da esplorare, tanto su cui curiosare, e tanto che arriva anche in streaming, stavolta. Ma quasi tutto il mio cuoricino, e anche di più, stavolta va a Le redini del destino ♥
The Dream Life of Mr. Kim: serie passata in sordina, ma una delle migliori dell'anno, che parla molto della Corea contemporanea, che mescola bene lo humor nero e il dramma esistenzialistico. Typhoon Family: uno dei migliori drama dell'anno, una splendida storia di resilienza in uno dei periodi più difficili della Corea. Molto curiodo per Cashero, Lee Joon-ho è garanzia di qualità e il prodotto sembra sfizioso. The Golden Egg lo sto vedendo e mi diverte, ma, nonostante gli episodi durino solo 20 minuti, il ritmo con cui succedono le cose sembra elefantiaco. Comunque carino, anche se apprezzo più le singole trovate che non la trama orizontale. Good News: uno dei migliori film dell'anno che tramite una satira farsesca, basata su un fatto reale, parla molto di un periodo della storia coreana, quando era sotto una delle varie dittature militari, sul controllo dell'informazione, sulla manipolazione delle stesse e delle masse, il tutto mescolando generi e toni diversi per un prodotto gustostissimo. Ikusagami Last Samurai Standing: una delle migliori sorprese dell'anno e che purtroppo non si è cagato nessuno. Scrittura ottima (che si incastra con fatti storici realmente accaduti), personaggi ben assortiti e tra i migliori stunt e coreografie che si siano visti in tempi recenti. Grazie al cielo hanno rinnovato la serie che aspetto come lo spirito santo. Ottimo The Manipulated, anche se è un remake di Fabricated City, ampliandone la narrazione, anche se la solfa è quella. Made in Corea è una delle promesse dell'anno. Vedremo. Non Stare a Guardare: purtroppo non l'ho ancora finito, complice una narrazione un po' farraginosa, ma tra tema e premessa, spero migliori andando avanti, sono alla seconda puntata vista. The Price of Confession da noi ha il titolo "Colpevole" ed è un ottimo thriller hitchcockiano con due superbe Kim Go-eun e Jeon Do-yeon. Criminale che sia stato doppiato in tutte le lingue, tranne l'italiano. Me lo sono divorato. Si è parlato tanto di Dear X per l'intepretazione notevole di Kim You-jung, ma personalmente non mi attira molto il prodotto, sono alla seconda puntata e non so se lo finirò. Ms. Incognito parte da una premessa ottima, ma come spesso accade, si perde per strada in una parte centrale da rom com molto trascinata, complice una mancata chimica tra i protagonisti. Bene il lato thriller, ma il resto un po' così così. Jeon Yeo-been sempre brava. A Hundred Memories ottimo prodotto con delle grandissime Kim Da-mi e Seo Jong-hee in una storia di amicizia e amore conteso nella Corea degli anni '80. Consiglio a tutti. Dynamite Kiss: niente di straordinario, anzi, ma si fa apprezzare per l'alchimia tra Ahn Eun-jin e Jang Ki-yong. Per chi cerca una rom com nella media. I Desideri del Genio: ha un ritmo un po' claudicante nella prima parte e diverse cose importanti della trama sono introdotte un po' malamente, ma nel complesso ho molto apprezzato questa rivisitazione moderna di Iblis e il folklore relativo, con un certo crescendo puntata dopo puntata. Kim Woo-bin e Bae Suzy sono il piattoforte, specialmente quest'ultima dovendo giostrarsi in un ruolo di una persona senza emozioni. Non il prodotto straordinario che ci era stato promesso, ma l'ho trovato piuttosto buono nell'insieme. Moon River: finito giusto l'altro giorno, è stata una piacevole sorpresa, benché niente di nuovo sotto il sole. Paradossalmente la trovata dello scambio dei corpi al centro della storia, non è la cosa davvero principale dello show, per quanto regali momenti molto divertenti e le capacità di Kim Se-jeong e Kang Tae-ho nell'interpretare l'un l'altro con risultati esilaranti. Ma come dicevo, la cosa principale è una storia di intrighi e vendetta molto ben fatta, complice anche il villain interpretato da Jin Goo, tra i migliori ultimamente. Romantics Anonymous, remake fatto drama del film francese Emotivi Anonimi, è stata un'altra delle sorprese dell'anno. Senza reinventare la ruota, questoa produzione nippo-coreana, con una Han Hyo-joo più deliziosa che mai e il sempre bravo Shun Oguri dall'ottima alchimia, regalano una splendida rom-com molto classica, ma ben scritta, dai dialoghi brillanti, intepretazioni fresche in cui è facile appassionarsi. Niente di nuovo o innovativo, ma nella sua semplicità è stato notevole. Sicuramente Domani (che è su Prime video, non Netflix) lo sto vedendo, per quanto lo trovi un po' trascinato e visti i nomi coinvolti mi aspettavo ben di più, ma potrebbe rialzarsi, in effetti sto notando un po' più di brio negli ultimi episodi dove sono arrivato. Vedremo come andrà... Piacere di Non conoscerti, anche questo, parte da una buona premessa, ma che non viene sviluppata come dovrebbe, risultando un po' debole nel plot (specialmente quello investigativo) e vive per lo più della sempre eccezionali interpretazioni (comiche in questo caso) di Lee Jung-jae (nuovamente doppiato da Gianfranco Miranda) e Lim Ji-yeon che fanno sbudellare dalla risate, mentre il resto del cast di contorno gira a vuoto per lo più. Alla fine ci si affeziona e lo si guarda per loro due che non per quel che raccontano. Pro Bono: altra piacevole sorpresa o se vogliamo ennesimo ottimo lavoro di Jung Kyoung-ho alle prese con un drama giudiziario dai toni leggeri e appassionante, che può essere assimilato a lavori analoghi come il celeberrimo Avvicata Woo. E in effetti il modo in cui è posto è molto simile, motivo per cui funziona, in cui una sgangherata squadra di avvocati pro bono, i cui due protagonisti principali con i loro caratteri e valori agli antipodi sono il piatto forte, affrontano i casi più disparati, parlando di tematiche interne alla Corea, ma anche universali. Si segue e lo si attende ogni settimana con piacere. The Great Flood: i trailer tendono ad essere piuttosto rivelatori sul film e di fatto mi ero già fatto un'idea di cosa sarebbe stato. L'aspetto da disaster movie, che c'è comunque ed è una parte rilevante, non è il vero fulcro, dato che oltre metà del proseguo del film è... una sorta di "giorno della marmotta" onirico dentro un "enorme videogame" che pare essere senza via di uscita. Ma fondamentalmente è anche un film parecchio metaforone, sia sul lutto che sulla maternità, dato che la protagonista (la sempre superba Kim Da-mi), nell'arco del film, elabora i conflitti interiori tra l'accettazione della perdita subita e l'abbracciare la "nuova" maternità inizialmente riluttante. Si fa guardare e la messa in scena è molto buona, ma, per ironia, tende alla ripetitività e a uno svolgimento ovvio, per quanto ho apprezzato le soluzioni visive come di un videogioco, come detto, rogue like, che si genera a seconda delle scelte di lei. Park Hae-soo davvero prezzemolino, sta praticamente ovunque e funge da supporto alla protagonista, ma il suo è un personaggio mezzo tagliato, mi aspettavo una mezza rivelazione da parte sua visto certi discorsi fin troppo tematicamente vicini a quel che la protagonista sta vivendo, ma non avviene. Carino se piace questo tipo di prodotti. Quando la vita ti da Mandarini è semplicemente il capolavoro assoluto di quest'anno che tutti dovrebbero vedere.