Dirty Money
In Dirty Money, il regista Kim Min-soo racconta la storia di Myung-deuk e Dong-hyuk, due detective della polizia di Incheon che, travolti dai debiti e da drammi personali, si lasciano corrompere da un’organizzazione criminale cinese. Decidono poi di tradire i loro stessi complici tentando un furto di denaro sporco, un’azione che, come prevedibile, scatena una spirale di violenza e rovina.
Se da un lato il film riesce a mantenere un buon ritmo narrativo grazie a un montaggio serrato, alle scene d’azione e a una fotografia sporca ed efficace, dall’altro rivela rapidamente i suoi limiti. La trama si appoggia a schemi narrativi abusati, riproponendo senza grandi variazioni il classico canovaccio del buddy movie con sbirri corrotti e colpi andati male. I due protagonisti, pur ben interpretati da Jung Woo e Kim Dae-myung, faticano a emanciparsi dai cliché di genere, rimanendo imprigionati in dinamiche già viste e poco sorprendenti.
A peggiorare le cose, Dirty Money indulge in una violenza gratuita che, invece di aumentare la tensione o l’impatto emotivo, appare spesso fine a sé stessa. Le scene più crude sembrano inserite per scuotere lo spettatore in modo artificioso, senza una reale necessità narrativa.
Nonostante qualche buon momento di suspense e la discreta alchimia tra i protagonisti, il film manca di originalità e resta un prodotto che intrattiene senza mai davvero sorprendere. Un esordio che dimostra mestiere, ma poca capacità di rinnovare il genere.
Se da un lato il film riesce a mantenere un buon ritmo narrativo grazie a un montaggio serrato, alle scene d’azione e a una fotografia sporca ed efficace, dall’altro rivela rapidamente i suoi limiti. La trama si appoggia a schemi narrativi abusati, riproponendo senza grandi variazioni il classico canovaccio del buddy movie con sbirri corrotti e colpi andati male. I due protagonisti, pur ben interpretati da Jung Woo e Kim Dae-myung, faticano a emanciparsi dai cliché di genere, rimanendo imprigionati in dinamiche già viste e poco sorprendenti.
A peggiorare le cose, Dirty Money indulge in una violenza gratuita che, invece di aumentare la tensione o l’impatto emotivo, appare spesso fine a sé stessa. Le scene più crude sembrano inserite per scuotere lo spettatore in modo artificioso, senza una reale necessità narrativa.
Nonostante qualche buon momento di suspense e la discreta alchimia tra i protagonisti, il film manca di originalità e resta un prodotto che intrattiene senza mai davvero sorprendere. Un esordio che dimostra mestiere, ma poca capacità di rinnovare il genere.