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SirFU

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Nella mia fumetteria di fiducia il titolare mi ha dato in mano il primo volume di questa opera alla mia richiesta di un titolo "scabroso, con un po' di violenza e psicologico". Devo dire che queste tre parole rispecchiano appieno il titolo. Se dovessi assegnare delle percentuali direi 50% violento, 30% scabroso e 20% psicologico. La Goen lo classifica come "horror psicologico", condivisibile viste certe scene ma non mi sbilancerei troppo sull'horror.

Il tema e la parola chiave attorno al quale ruota il racconto è: irrazionalità. L'autore cerca di affrontarla da vari punti di vista e devo dire che vi riesce anche discretamente. In sottofondo abbiamo il bullismo, l'amore e la sete di vendetta. Proprio quest'ultima da' il via a tutta la vicenda, che prende le mosse dal famigerato esperimento carcerario di Stanford tenutosi nel 1971. Qui troviamo a mio avviso il primo grande punto a favore dell'opera: come nell'esperimento, il contesto trasforma i protagonisti e possiamo apprezzarne in presa diretta l'evoluzione in base allo svolgersi delle vicende.

Ho trovato il ritmo narrativo ben gestito ma la mancanza di capitoli mi ha fatto un po' storcere il naso. Riconosco che è sempre difficile lasciare una scena o una sequenza a metà ma a volte è necessario. Avere delle interruzioni studiate ad hoc dall'autore avrebbe aiutato sotto questo punto di vista.
I colpi di scena e i ganci sono presenti, di peso e coinvolgono il lettore. Nonostante ciò, ho trovato che la loro distribuzione sarebbe potuta essere leggermente più significativa: proprio visti i pochi volumi, mi sarei aspettato un'uniformità della tensione narrativa e dei punti di svolta che invece ritengo venga a mancare in alcuni frangenti.

Passando all'aspetto estetico dettato dai gusti personali, devo dire che ho apprezzato l'edizione in formato leggermente maggiore rispetto al normale (15×21) che fa risaltare le belle e inquietanti sovracoperte. Il formato però non trova un riscontro che mi sarei aspettato a livello di disegno. Le tavole spesso sono un po' troppo scure, con poca cura dei dettagli e degli sfondi. In un paio di occasioni mi è capitato di dovermi soffermare su un riquadro per capirne il contenuto e, quando è capitato, la lettura ne è stata inficiata. Sicuramente questa minor cura del contorno crea atmosfera fa risaltare i personaggi che sono disegnati con un tratto pulito e gradevole, però è una scelta che non rispecchia a pieno il mio gusto. Spezzo una lancia per l'ultimo capitolo e mezzo nel quale, forse mia impressione, c'è stata una maggior cura di questi aspetti.

In conclusione il voto è pieno, magari anche con un plus. La storia prende, mette voglia di continuare e a volte è difficile non farlo. Un peccato non aver sfruttato appieno il formato con la qualità del disegno. Lo consiglio ad un pubblico non troppo sensibile a causa di alcune scene che possono essere pesanti.


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Irene Tempesta

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Scritto a quattro mani, Kantetsu crea una trama molto disturbante, tetra, ricca di inaspettati contraccolpi ben dosati, con pochi ma ben caratterizzati personaggi; non posso dire altrettanto del tratto grafico di Chiho Minase: sporco, poco deciso, poco dettagliato, non particolarmente accattivante.

Questo survival horror pone in risalto la figura di Aito Eyama, studente perennemente bullizzato da una sua ex amica, la bella Aya Kirishima (di cui tra l'altro era innamorato) ora leader di un gruppo di bulli che lo tormentano quotidianamente da anni esaurendolo psicologicamente.
Un giorno Eyama troverà un invito a partecipare al "gioco della prigionia": in pratica potrà tenere imprigionata una persona a sua scelta per un mese e farci ciò che vorrà, salvo ucciderla, la somma di denaro in gioco é stuzzicante; il carceriere potrà nascondere il suo volto con una maschera, ogni settimana ci sarà il "gioco dell'interrogatorio": se il prigioniero riuscirà a riconoscere il nome e l'identità del suo carceriere potrà uscire e vincere la somma di denaro al suo posto; Eyama ne approfitta per vendicarsi della bulla Kirishima con l'intento di torturarla.
La trama sembrerebbe un pò banale come inizio, ma in realtà ogni personaggio ha un suo perchè e una storia alle spalle.
Ogni carceriere ha un referente, autorizzato a controllare le sue azioni, che rispetti le regole e si presenti ogni giorno nel luogo segreto dove avviene il gioco.
Oltre a Eyama ci saranno altri due Carcerieri: una ragazza molto violenta che non esiterà ad uccidere il suo prigioniero prima del settimanale "gioco dell'interrogatorio", e Katsumata, un uomo non interessato a torturare la sua prigioniera lasciandola totalmente incolume, con il solo scopo di vincere il premio in denaro senza farsi riconoscere e aiutare la figlia Sachi ad uscire da un brutto trauma.
Ma l'organizzazione conosce a fondo la storia di ogni partecipante e imporrà regole prima nascoste, mostrando vari lati oscuri che cambieranno le sorti dei carcerieri e dei prigionieri.
Nuove rivelazioni sul passato dei nostri protagonisti e dei loro referenti cambierà le carte in tavola, creando continui contraccolpi, l'atmosfera che si respira per tutta la narrazione resta inquietante.
Harakawa, il referente di Eyama, misterioso personaggio creatore delle regole del gioco, per molto non si capirà da che parte sta, fino a diventare la figura chiave di tutto il manga.
Come finirà questo disturbante e terrificante gioco?
Chi vincerà davvero?
La trama non cade in momenti morti, gode di una certa dinamicità fino ad un finale non scontato.

La Goen è tristemente nota per la sua irregolarità nelle uscite dei volumi, perciò io attesi l'uscita del decimo e ultimo volume per acquistare la serie in blocco: devo dire che ne ha fatto un'edizione molto bella, con un formato più grande e di ottima qualità, anche se personalmente, per questo manga avrei visto meglio un'edizione più piccola, la regular.

Non lo consiglio a tutti perchè ci sono scene particolarmente violente e angoscianti e si trattano temi delicati come il bullismo scolastico, il desiderio suicida, lo stupro di gruppo, la depressione, la violenza fisica, il delirio omicida.
Una lettura emotivamente impegnativa e disturbante, consigliata ad un pubblico maturo.